Verso la Luce – La cappella di Santa Lucia, è inserita nel parco dell'istituto per ciechi "Villa Letizia" di Caravate ed è opera dell'architetto Luciano Baldessari, personaggio assai vicino al movimento spazialista inventato da Lucio Fontana. La chiesa è un lavoro sulla luce, pensata paradossalmente, per persone a cui la luce è negata. La cappella, disegnata nei particolari per renderla facilmente raggiungibile ai non vedenti, contiene una lunga serie di simboli legati all'occhio, dalla forma della cupola che sovrasta l'altare alle palpebre disegnate sul selciato del sagrato. Le forme arrotondate circondano lo spazio e ne delimitano i contorni, la rendono accogliente e guidano la mano di chi cerca la sua strada nel buio, attraverso le linee curve e l'assenza di spigoli forzati e angoli retti.
Capolavoro della luce – La chiesa è un capolavoro della luce, che è protagonista del tempo che dentro di lei si trascorre, che segue l'andamento delle stagioni. Le finestre sul tetto portano raggi di sole a illuminare il crocifisso soltanto nella stagione estiva. La luce infine
delinea gli spazi e li rende aerei e inconsistenti, tracciando linee di energia nell'architettura che perde consistenza. E' il disegno della luce che diventa opera d'arte, che supera le tre dimensioni diventando spirituale.
Spazialismo Sacro – In questo edificio l'idea spazialista sembra assumere una nuova interpretazione, accostandosi alla spiritualità cristiana. Quello che in Fontana era l'anima della materia, l'essenza cosmica dell'energia che si trasforma in sostanza, diventa qui essenza spirituale delle religione. E il concetto va ancora oltre nell'idea che i frequentatori della chiesa siano i ciechi che della luce sono privi, ma a cui non è sottratta la possibilità di vedere, con altri occhi, l'abbraccio delle mura e dello spazio della materia attorno.