Nei pressi di Villa Invernizzi a Milano (quella con i fenicotteri rosa, per intenderci) c’è Palazzo Sola-Busca, un edificio in stile liberty, situato in via Serbelloni 10 e dotato di un citofono particolare. Scopriamolo più da vicino.

Il palazzo, che prende il nome dai coniugi Antonietta Busca e Andrea Sola Cabiati, fu progettato da Aldo Andreani tra il 1924 e il 1927. L’edificio, che si trova non lontano dalla fermata Palestro (linea rossa MM1) é realizzato in calcestruzzo e mattoni e si caratterizza per l‘architettura imponente. Fu soprannominato Ca’ dell’ureggia (anche la ca’ dell’orègia, o la ca’ dell’oreggia), ovvero casa dell’orecchio per la presenza di un citofono in bronzo a forma di orecchio collocato sulla parete a destra del portone principale. Si tratta del primo citofono di Milano e di uno dei primi nella storia. Si deve all’estro dell’architetto mantovano Andreani, allievo dello scultore milanese Adolfo Wildt, che la realizzò nel 1930. L’artista diede al citofono una forma che non solo rimandava alla sua funzione principale ma alludeva anche al suo essere in ascolto della città. Infatti l’orecchio di Andreani (che lo firmò al suo interno) in origine serviva ai visitatori del palazzo a comunicare con il portiere che li avrebbe annunciati ai condomini.

Intorno al citofono di casa Sola-Busca si é diffusa una leggenda: se si sussurra all’orecchio i propri sogni o desideri, un giorno li si vedrà realizzati.

Altra curiosità: il cantautore Eugenio Finardi ha utilizzato l’opera per la copertina del suo album Acustica.

ll Quadrilatero del silenzio regala emozioni. Alle spalle di corso Venezia il caos cittadino scompare per lasciare spazio ad edifici liberty e a piazze nascoste. Nelle vicinanze di Palazzo Sola-Busca si possono ammirare Villa Necchi Campiglio, Palazzo Fidia e Villa Invernizzi, solo per citarni alcuni. Milano é anche questo: una bellezza discreta e silenziosa.

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