Torino – A cent’anni dalla nascita del Surrealismo (1924-2024), la Fondazione Accorsi-Ometto celebra Giorgio de Chirico, considerato il precursore del movimento francese, dal suo fondatore, Andrè Breton.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del Surrealismo, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. Si intende, così, evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del movimento, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, con il poeta francese Paul Éluard e con sua moglie Gala.
Oltre 70 le opere in mostra tra cui una cinquantina di dipinti e di disegni su carta di de Chirico, sono affiancate da una ventina di ritratti degli artisti, poeti e scrittori surrealisti, fotografati da Man Ray e Lee Miller, tutte provenienti da collezioni private o da importanti musei ed istituzioni. Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, è inoltre esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica de Le muse inquietanti del 1918.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918). In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante il periodo 1921-1928, dimostrano l’esatto contrario da quanto affermato da Breton.
I visitatori in mostra potranno ammirare una ricca selezione di opere realizzate durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921- 1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Presenti anche Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
La mostra è visitabile sino al 2 marzo. Orari al pubblico: martedì, mercoledì e venerdì 10-18; giovedì 10-20; sabato, domenica e festivi 10-19.