Tanto, tanto vituperati giornalisti – Prezzolati, di parte, mal informati e che non amano la città. Questo, ed altro ancora, viene rovesciato addosso al cosiddetto "Quarto potere", termine coniato settant'anni orsono da Orson Welles. Eppure "la nostra terra – ha ricordato recentemente Maniglio Botti su rmfonline – conta l'eccellenza di una scuola di cronisti che negli ultimi vent'anni ha infoltito di ottimi professionisti le Tv e le radio nazionali. Pensiamo, solo per restare in casa Rai, a Paolo Cremonesi, ad Alessandro Casarin, a Donatella Negri, a Enrico Castelli, a Massimo Donelli, a Roberto Pacchetti; e, forse, dimentichiamo qualcuno. Senza contare, ovviamente, i molti e validissimi colleghi che con il loro lavoro onorano i più prestigiosi giornali della carta stampata in campo nazionale; e qui l'elenco sarebbe ancora più lungo. La premessa può sembrare troppo elogiativa. Non lo è nei fatti: si tratta di una constatazione. Pur nelle differenze formative e nel rispetto delle caratteristiche di ognuno, la scuola giornalistica varesina ha tratto la sua linfa dalle diverse presenze storiche e mediatiche presenti sul territorio: Radio Varese, Rete 55, Tele Sette Laghi nel campo delle radio e delle Tv, e dai giornali, Luce e La Prealpina su tutti; quest'ultimo quotidiano, non foss'altro per la sua lunga vita e per l'esperienza maturate".
Il Festival di animazione – E invece, chissà perché, è di gran voga accusare i giornali locali di non "parlar bene" dell'amata Città Giardino, di sottrarle quella critica costruttiva e di valido aiuto, preferendo la sferzata non immune da piccati commenti. Non è stato così per "A-tube. The Global Animation Film Festival": una grande opportunità per Varese. "A-tube. The Global Animation Film Festival" è il titolo della manifestazione cultural-cinematografica appena conclusa che ha visto intrecciarsi numerose collaborazioni, Comune, Provincia e Pro Loco di Varese e il patrocinio di Regione Lombardia, Università dell'Insubria, Camera di commercio di Varese. In programma lungometraggi, corti, contributi dai principali festival internazionali. E poi autori d'eccellenza come Bruno Bozzetto, "papà" del "Signor Rossi" che non ha esitato a definire l'evento varesino "un signor festival". Il ricco ventaglio degli eventi è stato portato avanti da Giorgio Ghisolfi, direttore artistico della manifestazione, sicuro di una lunghissima esperienza nel mondo dell'animazione e di diverse incursioni fortunate nella pubblicità. A fargli da spalla, sul fronte dell'organizzazione, la giovane Valentina Zolla. Successo di critica – specialistica e non – grande presenza di pubblico (triplo di prenotazioni rispetto ai posti disponibili) e alta qualità di offerta culturale. Tutti d'accordo: organizzatori, giornali e pubblico.