Antonio Tonelli, pittore nato a Milano nel 1934, è attivo dagli anni '70 con una pittura che indaga gli oggetti e la realtà urbana in una chiave esistenziale. Alla Galleria Armanti di Varese, dove ha tenuto altre personali, riassume il suo discorso articolato in cicli pittorici che hanno tenuto impegnato il pittore per anni: Racconto urbano (1975–81), Orti di periferia (1982-85), Nature morte nella metropoli (1985-99) rappresentano una realtà quotidiana che diventa straniante grazie alle inquadrature ravvicinate e all'accostamento allucinato degli umili oggetti del lavoro e dell'esistenza.
Anche la texture vibrante del colore contribuisce a trasfigurare una realtà feriale di vite normali e di periferie urbane dove la natura trova negli orti una sua patetica sopravvivenza. Tonelli è pittore del vissuto, dipinge scene che sono specchio dell'alienazione dell'uomo moderno, a partire dalle cose spaesate di tutti i giorni.
Il poeta Guido Oldani, una delle voci più interessanti della poesia lombarda contemporanea, si è riconosciuto nel mondo pittorico di Tonelli, in quel mettere insieme cose che insieme non stanno. La vita è coesistenza quasi mai pacifica ma anzi conflittuale e problematica: è questa condizione cronica della realtà che documentano la pittura di Tonelli così come la poesia di Oldani, segnate da un curioso e doloroso stupore.
Il poeta ha presentato in mostra il pittore con suggestive intuizioni, firmando anche la nota introduttiva alla monografia di recente pubblicazione che fa il punto sulla carriera di Tonelli. Carriera non da poco, con gallerie come la Ciovasso di Milano a proporlo e critici come Mario De Micheli e Rossana Bossaglia a presentarlo.
La Bossaglia presentò l'unico ciclo di Tonelli non ispirato alle "rivelazioni" del quotidiano, ovvero quella ricerca durata un decennio (1996-2006) che il pittore milanese ha dedicato a Van Gogh e al suo dramma vertiginoso, riuscendo miracolosamente a non farsi annichilire dal confronto.
La mostra di Varese presenta un'artista maturo, un realista che trasfigura la realtà in dramma simbolico, con una spiccata personalità di colorista. Il legame con la Città Giardino è rafforzato dalla consuetudine con la Galleria Armanti, dal legame con il critico Renato Valerio (che per Tonelli adopera il termine di "esistenzialismo lombardo") e dal fatto che Tonelli tiene stabilmente una roulotte in quel di Malnate.