La Fondazione Stelline di Milano ospita fino al 7 aprile 2013 un grande evento espositivo che mette in relazione il fotografo tedesco August Sander (Herdorf, Germania, 1876 – Colonia, 1964), tra le più importanti figure della fotografia del XX secolo, con il fotografo contemporaneo americano Michael Somoroff (New York, 1957). L'esposizione, curata da Diana Edkins e Julian Sander, presenta 81 opere fotografiche e 6 video: 40 fotografie originali di Sander dalla famosa serie Uomini del Ventesimo Secolo e 41 fotografie – accompagnate da 6 video – di Somoroff, intervenuto sulle stesse immagini con un lavoro di interpretazione digitale che sottolinea la forza degli scatti del fotografo tedesco anche in assenza del soggetto stesso.
August Sender è stato definito il più importante fotografo ritrattista tedesco dell'inizio del XX secolo. Il primo libro di Sender, Il volto del nostro tempo, del 1929, è un ritratto collettivo della società tedesca. Questo lavoro fu ampliato e sfociò nel suo capolavoro, Uomini del Ventesimo Secolo, costruito nel tempo da Sander come un catalogo di umanità in grado di rappresentare una visione pluralista della società della Repubblica di Weimar, lontana dal mito della razza ariana, ed è suddiviso in sette sezioni: i Contadini, i Commercianti, le Donne, Classi e Professioni, gli Artisti, le Città e gli Ultimi (senzatetto, veterani, ecc.). Michael Somoroff ha lavorato su di esse con un intervento concettuale, cancellando digitalmente le figure umane, per giungere all'essenza dei luoghi – strade silenziose o interni vuoti – ed evidenziare, attraverso l'assenza del soggetto, il
rapporto tra la presenza dell'uomo e il paesaggio. Le sue immagini costituiscono un toccante omaggio all'opera del maestro tedesco, frutto di un vivo senso di osservazione e di un'acuta interpretazione. Non si tratta di fotografia come comunemente concepita, ma piuttosto l'idea stessa di creatività.
"Absence of Subject – spiega il curatore Julian Sander- è un progetto che si concentra sulla fotografia ad un livello personale ed esperienziale. Somaroff è stato il primo a presentare il lato emozionale del lavoro di Augustus Sander. Guardando le foto di Sander, esposte in una retrospettiva al Metropolitan Museum di New York, ebbe quella che definisce un'epifania: comprese che stava guardando ed interagendo con delle persone che erano lì, erano fotografie di persone, ma non quelle di persone. Questa precisa esperienza lo portò a riconsiderare il modo di vedere le fotografie e a sperimentare su di essere rimuovendovi i soggetti ritratti. A livello filosofico, tenta di porre l'attenzione sull'esperienza che ognuno di noi ha guardando queste fotografie; il contenuto di queste altro non è che una proiezione e che variano in base al proprio vissuto, alla propria conoscenza, quindi rimane prettamente un'esperienza personale. Per arrivare a tale introspezione, quel che rimane nelle fotografie è solo un'ombra di ciò che c'era, che tuttavia viene dall'esperienza dell'osservatore legata coerentemente al contesto e all'esperienza".
AUGUST SANDER e MICHAEL SOMOROFF. ABSENCE OF SUBJECT
Milano, Fondazione Stelline, Corso Magenta 61
Fino al 7 aprile 2013
Orari: martedì – domenica, dalle 10.00 alle 20.00 (chiuso lunedì)
Per maggiori info.: tel. 02.45.46.24.11