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Quasi un appuntamento annuale, Rod Dudley torna ad esporre alla galleria Studio d'arte Liberty di Angera. Perchè abbia un senso, l'artista australiano convoca la sua più recente produzione di pitture e sculture – figure e bassorilievi – risalenti all'ultimo anno.

Se nelle figure – in legno dipinto ma dai piedi di bronzo – Dudley si dimostra fedele al suo linguaggio satirico fatto di donne prorompenti e discinte, caricature di un erotismo balneare artificioso e crudele, nei bassorilievi si dà la novità, tanto nei temi quanto nelle soluzioni tecniche.

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L'artista australiano, da quarant'anni in Italia e ormai varcati i settanta, confessa l'affiorare di tematiche calate nell'attuale momento sociale, a graffiare alla sua maniera il (mal)costume italiano e globale, ad esempio dando spazio nelle rappresentazioni ai modelli SUV di automobile, simbolo del potere economico e mondano. Questa impietosa critica è affrontata nel bassorilievo, incorniciato sovente da cornici liberty e rivatilizzato con i colori aggressivi tipici di Dudley, adoperati su materie anticonvenzionali quali resine e compensati.

La sperimentazione ha sortito anche particolari effetti di superficie ammiccanti al mare e al cielo, i due elementi dove maggiormente si dispiega la vanitas dei personaggi di Dudley. Un teatro contemporaneo alla fin fine incolpevole, nel quale c'è posto anche per incantevoli barche a vela anni '20, nel tentativo di allentare la carica moralista sottesa a tutta la sua arte.

Fra i quasi cinquanta pezzi presenti ad Angera si contano anche i piccoli studi preparatori, di grande interesse perchè chiarificano un metodo espressivo tutt'altro che improvvisato, anzi frutto di studio e di lunga applicazione, nello sviluppare la scintilla iniziale. Scintilla d'amore e di morte, per un mondo votato a trionfare della sua inconsistenza

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