
Una vivace personalità artistica, di vigoroso spessore culturale, ancorata a un espressionismo saldamente legato all'esperienza umana e alla persona. Il colore in ogni sua forma ha dato vita alla sua arte: nella pittura, nella ceramica, nel disegno e nella scultura.
La dissoluzione della forma, il prevalere della materia sulla forma, il gusto espressionista del colore, il tema della donna, sono alcuni degli elementi che hanno caratterizzato la sua ricerca artistica, condotta con tenacia e con intenti innovativi. Fedele ai generi classici della pittura, Piero Cicoli ha restituito con i suoi quadri una rilettura del ritratto, della natura morta e del paesaggio, mentre con la ceramica la libertà del gesto che nasce dentro l'esercizio severo della composizione nel bidimensionale della tela.
Marchigiano di origine, parlava sempre con grande ammirazione della sua terra ma da molti anni viveva con la famiglia a Varese. Inizia la sua attività ceramica giovanissimo, guidato dal prof. Federico Melis, figura determinante per la rinascita della ceramica di Urbania.
A soli 24 anni è già responsabile tecnico e artistico della fabbrica di ceramiche "Metauro" di Urbania e contemporaneamente consegue il diploma di Maestro d'Arte per la sezione Ceramica presso l'Istituto di Belle Arti di Urbino.
Per anni generazioni di ragazzi varesini si sono seduti davanti a lui nelle aule del Liceo Artistico Angelo Frattini. Cicoli ha trasmesso loro tutta la sua esperienza, stimolandoli con il suo entusiasmo e il suo esempio. Tra i fondatori dell'Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese, ha attraversato la stagione artistica contribuendo alla diffusione dell'arte.

Alla Famiglia e in particolare al prof. Matteo Cicoli le più sentite condoglianze.
Qui potrete risentire la lunga intervista ad Artevarese.