Milano – ll PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, si prepara a ospitare dal 19 marzo “Race Traitor”, la prima retrospettiva europea dedicata a Adrian Piper (1948, New York), vincitrice del Leone d’Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia 2015. La mostra ripercorre oltre sessant’anni di carriera, con importanti prestiti internazionali provenienti dai più prestigiosi musei.
Affermatasi come artista concettuale, minimalista e performer nella scena artistica newyorkese degli ultimi anni Sessanta, Adrian Piper solleva domande spesso somode sulla politica, sull’identità razziale e di genere e chiede alle persone di controntarsi con verità su sè stesse e sulla società in cui vivono.
Le opere in mostra fanno emergere in particolar modo l’analisi della “patologia visiva” del razzismo: attraverso installazioni, video, fotografie, dipinti e disegni l’artista porta avanti una ricerca sull’immagine delle persone afroamericane determinata dalla società e dai tanti stereotipi diffusi.
Il fulcro della sua pratica filosofica, artistica e attivista è il concetto di lotta permanente contro il razzismo, la xenofobia, l’ingiustizia sociale e l’odio. Il lavoro di Piper, artista donna e filosofa, restituisce anche le sue esperienze relative al sessismo e alla misoginia subiti. In questo senso la sua ricerca ha ispirato intere generazioni di artiste contemporanee.
L’esposizione, a cura di Diego Sileo, rimarrà in calendario sino al 9 giugno. Orari di apertura al pubblico: mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30- 19.30; martedì e giovedì 9.30 – 22.30. (Foto: Adrian Piper, Race Traitor, 2018 © Adrian Piper Research Archive -APRA- Foundation Berlin).