Un progetto ambizioso – L'Archivio fotografico Italiano si è ufficialmente insediato su territorio bustese. Firmata la convenzione con il Comune di Busto Arsizio lo scorso settembre per la nascita dell'Archivio Fotografico della Città, si sono dovuti attendere i tempi necessari per la predisposizione dei locali che sono stati resi agibili proprio durante le feste natalizie. Inutile dire che Argentiero, presidente dell'Afi, non ha voluto aspettare un minuto di più per poter mettere piede nella nuova sede. Il locale, ex sede della Lilt (Lega Italiana Lotta Tumori), si trova nel cortile di Villa Tovaglieri che ospita l'Assessorato alla Cultura ed Educazione e l'Assessorato alle Tradizioni, Identità e Futuro. Proprio con quest'ultimo, grazie alla sensibilità dell'Assessore Ivo Azzimonti, è nato infatti il progetto di un archivio del territorio.
Prima perlustrazione – Insieme ad Argentiero abbiamo visitato in anteprima i locali a loro destinati: la sede, piccola ma accogliente, è per ora attrezzata con un pc e con scaffali che raccolgono parte del materiale che andrà a costituire l'archivio. Si tratta di tutto il patrimonio fotografico di proprietà del Comune, raccolto negli ultimi decenni e frutto anche di moltissime donazioni di cittadini ed associazioni. Quel poco che abbiamo potuto sbirciare qua e là tra gli scaffali sembra già molto allettante: foto a colori di una Busto anni settanta, foto in bianco e nero dei vecchi cortili della città, immagini insomma di una Busto che non c'è più e che grazie a questo Archivio potrà essere preservata, non più solo nella memoria dei suoi cittadini, ma anche fisicamente grazie a una catalogazione e conservazione idonea del materiale. Confluiranno nell'archivio anche le 30.000 lastre del fondo Menotti Paracchi (attualmente al Museo del Tessile) e tutto il lavoro realizzato da Argentiero e soci negli ultimi vent'anni di lavoro, a partire dalla loro prima attività come Associazione "L'incontro", fondata nel 1988 e sin da allora orientata alla ricerca sul territorio.