Andrea Retondi – Un intagliatore, un artista che lavorava nel tempo in cui la bottega era il fulcro della creazione artistica, in cui i grandi cantieri rappresentavano la crescita e la bellezza di una città. Andrea Retondi nasce a Saronno nel 1475 e dalla sua città si sposta e viaggia ottenendo fama a livello nazionale. E' proprio la sua città natale oggi a volerlo ricordare con una mostra organizzata dal circolo culturale 'Il tramway' aperta al pubblico nella Sala del Bovindo di Villa Gianetti fino al 2 novembre.
Testimonianze di 500 anni fa – L'artista saronnese divenuto poi noto come Andrea 'da Milano' o 'da Serono' è intorno al 1518 ricordato a Milano, impegnato nella Fabbrica del Duomo di Milano; due anni più tardi lavora al Compianto sul Cristo morto della chiesa conventuale di San Vittore a Meda. Solo alla fine del secondo ventennio del XVI secolo l'artista è chiamato a Saronno presso il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, dove vi rimane dal 1527 al 1536: da qui il nominativo di 'Andrea da Saronno'. All'interno del maestoso Santuario saronnese l'artista firme le statue delle Sante Lucia, Agata, Maria Maddalena, Liberata, Marta, sulla fronte della cappella del Cenacolo, quelle della Madonna e di San Giovanni, sulla fronte della tribuna verso il presbiterio ed i busti di Re Davide, Salomone, Abacuc e Isaia, del 1533, posti nei pennacchi dell'arcone della cappella del Cenacolo. E ancora i gruppi scultorei posti nelle due cappelle laterali con le scene del Cenacolo del 1531 e della Deposizione dalla Croce. Completata dal suo allievo Giulio Oggioni si conta tra le opere del maestro anche
il busto del Padre Eterno del 1535, posto al centro della cupola e la statua della Madonna Assunta, del 1534.
Sulle orme dell'artista – Oltre alle opere eseguite per il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli delle quali si conserva la documentazione, altre opere sono state recentemente attribuite al maestro lombardo: il Compianto sul Cristo morto, posto nella chiesa di San Francesco a Saronno (Cappella della Pietà) composto da sei figure: la Vergine, il Cristo morto, tre pie Donne Pie Giuseppe d'Arimatea e l'ancona con l'Adorazione del Bambino, nella chiesa di San Vittore a Caiolo in Valtellina. A Varese la sua presenza è testimoniata dalla presenza dell'Addolorata e le pie donne di recente restaurata, custodita fino al 1678 nella Basilica di San Vittore. Di notevole pregio anche il gruppo scultoreo dell'Adorazione dei Magi nel Santuario di Santa Maria del Monte al Sacro Monte di Varese, in cui la raffinatezza stilistica non è inferiore ai grandi esempi scultorei coevi firmati da autori come i fratelli De Donati ed a Giovanni Angelo del Maino. Fondamentale è stata per lo scultore, impegnato maggiormente in ambito lombardo, la conoscenza di Bernardino Luini, attivo come lui nei Santuari di Meda e Saronno.
Omaggio all'intagliatore – In occasione dell'inaugurazione della mostra sono stati presentati una medaglia, un libretto e una serie di cartoline commemorative. Le Poste Italiane hanno inoltre realizzato un annullo filatelico appositamente per l'evento.
'Andrea da Milano'
mostra in Sala del Bovindo
Villa Gianetti
Via Roma, 20
fino al 2 novembre 2009
orari: dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.00
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00
e dalle 15.00 alle 18.00
Ingresso libero