Una sottile linea ironica percorre i lavori fotografici di Annette Kelm (Stoccarda 1975), in mostra presso Giò Marconi con titolo “Springs”, a partire dalle quattro identiche immagini di “Pizza Pizza Pizza”, quasi una cadenza da peccato di gola, con uno strappo di corteccia a creare oblique ombre al fine di conferire un cadenzato equilibrio formale.
Il registro estetico della Kelm si caratterizza attraverso la scelta di sfondi animati, come in ”Apples”, dalla verticalità di fitte linee rosse e bianche con alla base miniature di mele acerbe, messe li con tocco naturale.
I piccoli mondi dell’artista tedesca dicono di un insieme compositivo costruito con accurato senso delle dimensioni.
Così un ramo diviene protagonista assoluto dell’intero contesto spaziale entro il quale è stato collocato.
A fare da controcanto a tanta sobrietà, concorrono lavori dove l’evidenza architettonica di un impianto industriale viene contrapposta alla naturale presenza di boscaglie e prati tipici delle estreme periferie urbane.
Dopodiché, si torna al minimalismo e al sottile piacere di giocare gioiosamente con la rarefazione di spazi e oggetti modulando gli sfondi come se la loro essenza volesse rendere assoluto ciò che appare in primo piano al pari di un proscenio dove il regista ha tutto minuziosamente predisposto, affinché lo spettacolo abbia inizio.
Annette Kelm – “Springs”, Milano, Giò Marconi, Via Tadino 20. Fino al 27 luglio. Orario: lunedì-venerdì 11-19
Mauro Bianchini