Non tutti sanno che… – Jacopino da Tradate, importante e noto scultore del Quattrocento la cui opera più nota è il monumento a papa Martino V collocata nel deambulatorio del Duomo di Milano non è l'unico artista che ebbe i natali in Tradate; più tardi tra XV e XVI secolo, vi nacque con ogni probabilità "Antonius de Tredate habitator Locarni" come egli si firma nei numerosi affreschi che ha lasciato a Ronco sopra Ascona, ad Arosio, a Curaglia ed a Palagnedra. Da quest'ultima località provengono le fotografie degli affreschi dedicati al ciclo dei mesi che illustrano il calendario benefico. Esse sono accompagnate da interessanti didascalie, che citano il testo volgare della "Disputatio Mensium di Bonvesin da la Riva" della fine del XIII secolo, col quale le rappresentazioni a fresco di Antonio da Tradate mostrano di avere una strettissima relazione, come già lo studioso locarnese Romano Broggini aveva rilevato.
Antonio, a quanto pare non rimase molto a Tradate e si trasferì presto per lavorare alacremente soprattutto nella località, che ora chiamiamo Canton Ticino e lasciò le sue numerose opere pittoriche soprattutto in chiese e cappelle delle valli oltreconfine. Il carattere, che lo contraddistingue, è il legame che sente ancora forte con
la tradizione gotica, che ha perdurato d'altronde a lungo in queste zone, nonostante la presenza a Milano di
personalità artistiche come Leonardo.
La breve introduzione ci svela che ebbe un figlio, Giovanni Taddeo, grazie ad un'iscrizione presente su una delle pareti della chiesa di Arosio, che lo aiutò nel suo lavoro itinerante. Per ora abbiamo queste notizie, che molto probabilmente costituiscono un assaggio di uno studio più approfondito sul nostro.
In attesa di saperne di più è apprezzabile l'iniziativa dell'Associazione Studi Storici Tradatesi per il risvolto sensibile ai bisogni di chi soffre. Il calendario lo si può trovare in qualsiasi edicola del tradatese oppure richiedendolo all'Assocazione stessa con il versamento di un minimo contributo di tre euro.
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