Due anni fa in qualche modo la celebrazione di una lunga carriera con una ampia antologica e una monografia a cura del giornalista e scrittore, firma del Corriere della Sera, Armando Torno.
Il volume, edito da Mazzotta, "Viaggio dentro la pittura di Antonio Mancini" raccoglie vent'anni di quadri e accompagna la mostra che il maestro di Legnano, uno dei grandi "vecchi" dell'Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese stava allestendo al Museo d'arte Vittoria Colonna di Pescara.
Adesso Mancini si ripresenta, al di là del suo operare locale in seno all'Associazione con una personale milanese presso la Galleria d'Arte La Torre, con il più recente ciclo di opere pittoriche nella personale " Silenzi riflessi", presentata dallo stesso Armando Torno.
I leit motiv della sua pittura non sono cambiati. I suoi personaggi, figure manniquin non del tutto asessuate ma assai prossime all'artificialità, sono per lui emblemi del paradosso del mondo della comunicazione che ha tagliato i fili della comunicazione stessa tra gli umani.
Il contatto avviene per ipnosi, per la mediazione dell'idolo tecnologico, senza la garanzia del sentimento e dell'emozione. Senza la probabilità d'errore dell'individualità. Un mondo ridotto al silenzio e alla stilizzazione anche cromatica.