Varese – Una trentina di opere, tra le più significative, nella retrospettiva dedicata a Benito Monti ospitata da giovedì (20 gennaio) in sala Veratti. Un segno che intende ricordare la particolare espressività dell’artista rivolta a raccontare le “spirituali risonanze e impalpabili leggerezze nella luminosa percezione della natura. “Natura è meraviglia”, questo il titolo della mostra organizzata dall’associazione Contemporary Arte&Ambiente è a cura di Fabrizia Buzio Negri in collaborazione con la figlia dell’artista Eleonora. Monti (1933 -2020) è stato artista ammirato per la sua pittura: un’intensa sofferta rielaborazione intima del veduto e del vissuto, una profonda riflessione interiore. Affascinato dai luoghi della provincia di Varese ha ritratto e interpretato anche la varietà paesaggistica italiana: dai contesti rurali montani agli ambienti marittimi. La mostra sarà inaugurata sabato (22 gennaio) alle 16. Accompagnerà l’appuntamento un intervento musicale del violinista Davide Tadè. Fino al 3 febbraio. Orari: martedì – venerdì 15- 17.30; sabato e domenica 10-12.30 / 15 -17.30
Milano – San Fedele Arte presenta “Offerte di tempo” di Nadia Nespoli. La mostra, a cura di Margherita Zanoletti, sarà inaugurata oggi (14 gennaio) alle 18. L’esposizione presenta una serie di tele monocrome realizzate con un intreccio manuale all’uncinetto. Queste opere di fiber art costituiscono l’esito materiale di un progetto artistico che ha coinvolto il lavoro manuale di donne e uomini detenuti all’interno del carcere di Bollate, che hanno accolto l’invito dell’artista a collaborare offrendo il proprio tempo. La proposta dell’artista ha stimolato una vera e propria performance collettiva, pretesto per la creazione di un dialogo. Attraverso una tecnica antica, il filo di cotone qui simboleggia il filo di un legame, di un dialogo interiore che muta e progredisce con lo sguardo dell’osservatore. L’esposizione proseguirà fino al 15 febbraio con i seguenti orari: martedì – venerdì 16/19 sabato 14/18. (al mattino su appuntamento, tel. 02.86352233; sanfedelearte@sanfedele.net). Chiuso nei festivi.
Rimini – “Nel mondo di Tonino Guerra” è la mostra allestita nell’Ala di Isotta di Castel Sismondo a cura di Luca Cesari. La mostra restituisce la ricchezza, la varietà e la complessità della poetica e del mondo del poeta e sceneggiatore romagnolo, che per tanti anni lavorò al fianco di Federico Fellini. Qui si concentra la verità del mondo trascorso in più di trent’anni di immaginazione e laboriosità, gli ultimi di Tonino Guerra. Il percorso espositivo presenta quadri, gessetti, acquarelli, tempere, affreschi, libri e oggetti ideati dal maestro e realizzati dalle mani sapienti degli artisti e degli artigiani. Si possono ammirare, tra le opere in mostra: le lanterne di Tolstoj, sculture in ferro; i vasi per un fiore soltanto, vasi rustici, macchiati di povertà, per contenere soltanto un fiore; gli anatroni, grandi ceramiche con forme di animali fantastici; l’opera letteraria di Tonino Guerra, tra cui spiccano alcune prime edizioni. Inoltre, una ricca sezione multimediale permette di rivedere i film, sceneggiati, guardare interviste e documentari sul poeta e tutta la sua opera, ascoltarlo recitare le sue poesie. Fino al 23 gennaio.Orari: martedì – venerdì 10 – 13/16 – 19; sabato domenica e festivi 10-19.
Gallarate – “Mostre in Mostra” è il titolo dell’esposizione di Augusto Barbieri allestita da sabato 22 gennaio alla galleria Civico 3. ll percorso presenta una serie di opere premiate ed esposte negli anni della sua lunga carriera che galleristi, direttori artistici e giurie hanno selezionato per publicazioni ed esposizioni. Numerose le collettive e le personali alle quali Barbieri ha partecipato e organizzato su diversi temi paesaggistici e naturalistici con fotografie “tradizionali” o Polaroid. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste, cataloghi e siti web. La mostra, allo spazio espositivo di via Pretura , che si aprirà al publico da sabato 22 gennaio con inaugurazione alle 18, proseguirà sino al 30 dello stesso mese e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30.
Busto A. – “Fotografare con la penna” è il titolo della mostra ospitata alla galleria Boragno. L’esposizione, un omaggio all’architetto Giuseppe Magini scomparso nel novembre del 2020, presenta una serie di schizzi, disegni-appunti di viaggi da lui realizzati nel corso della vita. Tanti gli amici che hanno voluto e sostenuto l’idea di ricordare così l’architetto che tutti chiamavano Pinuccio: attraverso l’arte, quella con la “A” maiuscola che tanto amava e davanti alla quale si sapeva stupire sempre, sia nell’immagine del Creato sia nelle opere dei numerosi artisti dei quali ha scritto testi critici e presentazioni. La mostra, nella sede espositiva di via Milano, sarà visitabile sino al 16 gennaio nei seguenti orari: martedì-venerdì 16-18.30; sabato e domenica10.30-12.30/15.30-18.30.
Monza – Nella sede di Leo Galleries si sta concludendo la mostra “Ci sono sogni indispensabili” di Alberto Casiraghy. Sono esposti circa 20 lavori, di differenti dimensioni, realizzati con tecnica mista, a conferma del nuovo cammino intrapreso dall’artista di Osnago. Opere popolate dal suo arsenale fantasioso, tra zebre, arcobaleni, scale che raggiungono il cielo e misteriosi occhi dal sapore surreale che invitano gli osservatori a entrare in un mondo parallelo, sospeso fra sogno e realtà. La mostra si concluderà il 15 gennaio; orari: 10-13 /15-19. Domenica 16 gennaio, dalle 16 alle 19, sarà presentato il libro “Emilio i rospi le stelle”, con illustrazioni di Casiraghy e testo di Maria Rosaria Valentini (Editore: Giraffe Bianche).
Varese – Si avvia alla conclusione la personale di Ciro Palumbo allestita negli spazi espositivi della galleria Punto sull’Arte. “Paesaggi improbabili”, titolo della mostra, presenta una serie di 28 opere pittoriche inedite e una scultura, tutti lavori frutto dell’ultima ricerca artistica e creati per il progetto varesino. Il mito, il sacro, il gioco, gli omaggi alla Metafisica dechirichiana, all’immaginario onirico di Dalí e alla realtà surreale di Magritte si intrecciano, soprattutto nei lavori più recenti, a un’evoluzione personale fatta di sperimentazioni sul gesto pittorico e sulle scelte cromatiche. Il gesto, l’incompiuto, la colatura, si fanno armonia perfetta tra dettaglio ed espressione, mentre il colore si accende di tinte piene e squillanti di sapore decisamente pop. Fino al 15 gennaio. Orari: martedì – sabato: 9.30-17.
Varese – In occasione dei cinquant’anni d’attività il Foto Club Varese APS propone, per celebrare l’evento, sei progetti social. Il primo, che si attuerà durante l’anno, in concomitanza a tante altre iniziative, si intitola “Minimalismo”. Si tratta di un concorso, gratuito e aperto a tutti gli appassionati al quale è possibile partecipare con fotografie in bianco/nero o colore. Ogni partecipante può inviare all’indirizzo info@fotoclubvarese.it solo una fotografia nel formato e nella dimensione digitale preferita. Se si è iscritti ad Associazioni Fotografiche occorrerà indicarne anche il nome. Una giuria selezionerà i primi 15 scatti più meritevoli in b/n e altrettanto farà per quelli a colori. Le immagini saranno pubblicate sui social, nei profili del Foto Club Varese APS entro il 28 febbraio e potranno fare parte di eventuali mostre fotografiche. Il materiale dovrà essere inviato entro il 31 gennaio. Per informazioni: info@fotoclubvarese.it.
Milano – E’ una mostra dedicata alla straordinaria stagione divisionista, quella allestita nelle suggestive sale del piano terreno della Villa Reale di Milano presentate dalla GAM Galleria d’Arte Moderna con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Due rispettive collezioni che conservano le opere di alcuni tra i più significativi esponenti. Il percorso, attraverso trenta opere, allestite in 5 sezioni, mette a fuoco gli elementi caratterizzati dall’esperienza divisionista, i suoi protagonisti e gli artisti che furono sodali. Tra questi ricordiamo: Giacomo Balla, Leonardo Bistolfi, Umberto Boccioni, Giulio Branca, Luigi Conconi, Tranquillo Cremona, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Giuseppe Pellizza, Gaetano Previati e Giovanni Segantini. Fino al 6 marzo con i seguenti orari: martedì – domenica 10 – 17.30.
Milano – Cinquanta fotografie raccontano la storia di uno dei più grandi fotografi contemporanei: Ferdinando Scianna (Bagheria, 1943) . La mostra, intitolata “Non chiamatemi maestro” e allestita alla galleria Still Fotografia, raccoglie immagini che raccontano, attraverso alcune delle sue fotografie più iconiche (dai viaggi in Spagna, America Latina, New York, Parigi alla sua amata Sicilia), la carriera del grande artista contemporaneo, noto anche per la sua non comune perizia narrativa e per l’abilità nella nobile arte dell’aforisma. Il lungo percorso artistico di Scianna si snoda attraverso tematiche quali: la guerra, i frammenti di viaggio, le esperienze mistiche, la religiosità popolare, legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita. Una caratteristica delle immagini è lo scuro, il buio, l’ombra, dalla quale prende forma e si sviluppa la scena. La mostra rimarrà in calendario sino al 22 gennaio e potrà essere visitata nei seguenti orari: martedì-venerdì, 10-18; giovedì, 10-19.30; sabato, 15-19.
Milano – “Opere dall’Apocalisse” è il titolo della mostra di Fabio Mauri allestita da Viasaterna (Via Giacomo Leopardi). La mostra, a cura di Francesca Alfano Miglietti, raccoglie per la prima volta una collezione di dipinti e disegni su carta, a colori e in bianco/nero e fotografie; emozioni e visioni dell’artista che ha fatto dell’ideologia un materiale dell’arte. Un percorso intimo dove Mauri sembra voler rintracciare nel caos una poeticità che indaga l’apocalisse non come ‘fine’ ma come incontro. L’artista non indietreggia mai, ma si attesta tra le pieghe di una linea che silenziosamente tocca l’interdetto, il proibito. Mauri (1926-2009) è considerato un esponente d’indiscusso rilievo delle neo- avanguardie della seconda metà del XX secolo. La sua attività è molto estesa e comprende installazioni, performance, teatro e scrittura. Autore di una personalissima indagine, durata tutta la vita, sull’insidiosa logica dell’arte, dell’ideologia e del totalitarismo, esplora la Storia filtrandola attraverso la lente del privato. L’esposizione rimarrà in calendario sino all’1 aprile nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì 12-19. Le opere di Mauri sono esposte anche, in contemporanea alla mostra allestita negli spazi di Viasaterna, nelle sale di Palazzo Reale (fino al 30 gennaio) nell’ambito della mostra “Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima”.
Milano – Oltre cento opere tra installazioni, sculture, disegni, dipinti, videoinstallazioni e fotografie compongono la mostra “Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima” allestita a Palazzo Reale. Trentaquattro gli artisti riconosciuti a livello internazionale che le hanno firmate. I lavori, esposti per la prima volta in Italia, raccontano la molteplicità della rappresentazione dell’essere umano.Il titolo si riferisce alla scomparsa del ‘corpo vero’ a favore del ‘corpo dello spettacolo’: da un Corpo Glorioso, il corpo della consapevolezza, della ribellione, dell’alterità, al Corpo del Contemporaneo, inteso da una parte come corpo della società dello spettacolo e dall’altra nelle sue forme più poetiche: il corpo dell’esodo, del lavoro, della moltitudine silenziosa. Le opere in mostra sono di: AES+F, Janine Antoni, Yael Bartana, Zharko Basheski, Joseph Beuys, Christian Boltanski, Vlassis Caniaris, Chen Zhen, John DeAndrea, Gino de Dominicis, Carole A. Feuerman, Franko B, Robert Gober, Antony Gormley, Duane Hanson, Alfredo Jaar, Kimsooja, Joseph Kosuth, Charles LeDray, Robert Longo, Urs Lüthi, Ibrahim Mahama, Fabio Mauri, Oscar Muñoz, Gina Pane, Marc Quinn, Carol Rama, Michal Rovner, Andres Serrano, Chiharu Shiota, Marc Sijan, Dayanita Singh, Sun Yuan & Peng Yu e Gavin Turk. Una sezione fondamentale è quella dedicata a Lea Vergine: una sorta di stanza “privata” in collaborazione con l’Archivio dedicato alla storica e critica dell’arte in cui sono esposte opere, libri, documenti e fotografie che testimoniano la sua preziosa e singolare ricerca nel campo della Body Art. Sino al 30 gennaio. Orari; 10-19.30; giovedì 10-22.30.
Milano – Le opere di Mondrian al Mudec. Un progetto espositivo dedicato al processo evolutivo-artistico che portò l’artista dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico, che l’ha reso inconfondibile e celebre in tutto il mondo. La mostra, intitolata “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione” è stata realizzata grazie alla collaborazione del Kunstmuseum Den Haag, (dove risiede la più importante collezione di opere dell’artista al mondo) che ne ha prestato sessanta, scelte tra quelle della raccolta, degli artisti della Scuola dell’Aja e dei designer De Stijl. Esposti anche due lavori di Mondrian provenienti dal Museo del Novecento di Milano e un quadro neoplastico proveniente dal National Museum of Serbia di Belgrado. Il percorso si snoda attraverso sezioni tematiche utili alla comprensione delle stesse opere interamente astratte del suo ultimo periodo. Filo conduttore su cui si esplica il confronto tra le opere del primo periodo “figurativo” a quelle del periodo “astratto” è quello del paesaggio, con confronti con quelle dei pittori della “Scuola dell’Aja”, un gruppo di artisti operanti nella città olandese tra il 1860 e il 1890, ampiamente influenzati dal realismo della scuola di Barbizon, e secondo la cui maniera Mondrian aveva cominciato a dipingere. Una sezione è dedicata anche a “De Stijl” (Lo Stile), movimento sorto nei Paesi Bassi nel 1917 su iniziativa dello stesso Mondrian e di Theo van Doesburg, attivo ancora alle soglie degli anni Trenta, che innovò arte, architettura e design. Fino al 27 marzo. Orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Informazioni e prenotazioni: +39 02.54917.
Gallarate – Il writer Ravo questa sera, dalle 19 alle 21, sarà ospite di “Incontro d’artista”, secondo appuntamento della rassegna ideata da Checchi colori. L’artista varesino ha fatto della street art ispirata al classicismo italiano, la sua massima espressione. Nel corso della serata si potranno vedere alcune sue opere e scoprire le tecniche utilizzate nella sua carriera artistica. L’appuntamento è nella sede del complesso industriale “Leonardo da Vinci” in Corso da Vinci. Ingresso gratuito su prenotazione scrivendo a: bellearti@checchicolori.it o whatsapp T.3331357446.