Menaggio – Ultimi giorni per una visita all’esposizione fotografica “Astratto ma vero” di Mariapia Mannucci, allestita alla sala mostre di piazza Garibaldi. L’artista crea opere fotografiche molto vicine all’arte pittorica, sostituendo matite e pennelli con l’obiettivo della sua “reflex” grazie al quale conferma grande competenza tecnica. Ama la fotografia dove il realismo si accosta all’astratto e all’onirico e dove il tutto nitido e a fuoco, lascia il posto al mosso e allo sfuocato. Tutti i giorni 10 – 12/ 15-19 fino al 24 agosto. Sempre nella medesima sala espositiva, ma da il giorno seguente, martedì 25 agosto si potranno invece ammirare le opere di Yana Kapina raccolte nella sua prima personale italiana intitolata “Il primo mattino di Adamo”. Dell’artista russa sono esposti dipinti, incisioni e fotografie, tutte opere eseguite tra 2015 e il 2020. I lavori di Yana Kapina lasciano spazi aperti a un fluire di sensazioni e di creazioni legate all’intuitivo. Qui, dove appare impossibile qualunque operazione di traducibilità, l’artista cerca di dare vita ai fenomeni non decifrati. Inaugurazione ore 17. La mostra è aperta tutti i giorni sino al 31 agosto.
Novara- Al Castello Visconteo Sforzesco è ospitata la mostra “Il giro dell’occhio”, una rassegna che documenta oltre cinquant’anni di fotografie di Piergiorgio Branzi. L’esposizione presenta 60 scatti tra i più iconici realizzati dal fotografo toscano in mezzo secolo di sguardi sul mondo: un turbine d’immagini e memorie, ricordi, impressioni e scelte meditate. Il percorso espositivo, suddiviso in cicli tematici cronologici, delinea una mappa geografica che dalla sua terra Toscana si allarga verso l’Italia del Sud, “luogo” arcaico e doloroso e che l’artista accomunava con la Spagna e le Grecia. In mostra anche gli scatti realizzati tra il 1962 e il 1966 a Mosca dove Branzi lavorò come inviato della RAI e le immagini di Parigi città in cui il fotografo visse da vero flaneur, girovagando per le piazze e i bistrot, lasciandosi incantare dalle atmosfere. L’esposizione si chiude con la sezione dedicata a “Le Forme”, produzione più recente e sperimentale dell’autore. Fino al 6 settembre. Orari: martedì – domenica, 10-19.
Rovereto – Al Mart (museo di arte moderna e contemporanea) è possibile visitare la mostra “Carlo Benvenuto. L’originale”. L’esposizione presenta una selezione di sessanta lavori realizzati dagli anni Novanta a oggi: fotografie, sculture e dipinti in un unico grande componimento metafisico. Benvenuto contempla ciò che appare familiare, domestico, intimo, esplorando la silenziosa insistenza degli oggetti come mobili e specchi. Nel percorso espositivo si afferma costantemente il tema del doppio, attraverso riflessi, abbinamenti, dialoghi con i dipinti della collezione del museo, ripetizioni e varianti fino a incontrare un autoritratto pittorico che Benvenuto ha concepito come “solitario”, unico a scrutare il vuoto quale indizio per considerare tutta l’opera come suo necessario rispecchiamento. In mostra, tra i capolavori delle Collezioni del Mart scelti dall’artista, gli autoritratti di tre grandi maestri del primo Novecento: Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi e Renato Guttuso. Fino al 18 ottobre. Orari: da martedì a domenica 10-18; venerdì 10-21.
Monza – Il museo di arte contemporanea a cielo aperto conquista i cittadini. Tra vicoli e vie infatti spiccano installazioni grazie all’iniziativa organizzata da M@D – Monza Arte Diffusa in collaborazione con Leo Galleries. Una fruizione completamente ribaltata rispetto a quella a cui si è abituati dove si possono ammirare opere esposte all’aperto, nei siti individuati dal progetto firmato dal critico e curatore Matteo Galbiati. 17 gli artisti chiamati a interagire direttamente con dei luoghi chiave della città, che hanno realizzato delle installazioni per l’occasione. Una selezione di opere inoltre è anche esposta nella vetrina di MiMuMo (in vicolo Lambro) nella quale vengono allestiti a rotazione gli interventi di Eva Reguzzoni, Alice Padovani e Samantha Passaniti. Il museo a cielo aperto potrà essere visitato sino a settembre.
Bergamo- Le sale della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – ospitano la mostra dell’artista francese Daniel Buren intitolata “Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati”. Esponente di spicco dell’Institutional Critique (la tendenza dell’interrogazione critica delle istituzioni artistiche emersa intorno alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso) Daniel Buren ha utilizzato per la prima volta nel 1965, come supporto per la propria pittura ridotta al grado 0, una tenda da sole, il cui motivo a bande verticali bianche e colorate è divenuto, da quel momento in avanti, un dispositivo visivo utilizzato dall’artista in tutti i propri lavori, dalle mostre alle commissioni pubbliche. Dall’incontro tra un gruppo di interventi “in situ”, immaginati appositamente per lo spazio della sala bergamasca, e una serie di lavori “situati”, adattati agli spazi del grande salone ma idealmente trasferibili in altri contesti, nasce il progetto di Buren per la città Bergamo, che per la prima volta apre le porte al pensiero e alla creatività dell’artista francese affidandogli la rilettura di uno dei suoi luoghi storici più rappresentativi. La mostra sarà visitabile sino l’1 novembre dalle 16 alle 20.
Milano – Al teatro degli Arcimboldi prosegue la mostra evento”Claude Monet – The Immersive Experience”. L’ esposizione multimediale accompagna i visitatori nei suggestivi capolavori e nella vita del maestro impressionista francese. Anche nel capoluogo lombardo si riconferma il successo della mostra che ha saputo conquistare migliaia di visitatori in Corea, Belgio Inghilterra e Spagna. L’esposizione permette al pubblico di camminare all’interno dei quadri grazie ad un innovativo sistema di proiezione 3D mapping e, grazie a proiettori video di altissima definizione, le immagine risultano tanto nitide da sembrare reali: le raffigurazioni dei quadri più conosciuti di Monet prendono vita coinvolgendo i visitatori. Per concludere il viaggio nel mondo di Monet non mancherà la ricostruzione del suo studio e del giardino di Giverny con il ponte sopra le celeberrime ninfee. La mostra, in calendario sino 13 dicembre è aperta da martedì a venerdì dalle 10 alle 19; sabato, domenica e festivi 10 alle 20.
Milano – “Autografi femminili dalle collezioni dell’Ambrosiana” è la mostra visitabile nelle sale di piazza Pio XI. Accanto ai capolavori di Leonardo da Vinci, Raffaello, del Bramantino, del Botticelli e di molti altri grandi maestri, è possibile ammirare l’interessante esposizione dedicata alla creatività femminile. La mostra propone una serie di documenti appartenuti a quattro donne: Lucrezia Borgia, Virginia de Leyva, Gaetana Agnesi e Alda Merini, donne che si sono distinte, ciascuna nel loro campo d’indagine. Ad esempio si possono ammirare i dattiloscritti e il materiale autografo della poetessa milanese Alda Merini e di Gaetana Agnesi, tra le più importanti matematiche di tutti i tempi e prima donna a ottenere una cattedra universitaria di matematica all’Università di Bologna. Sono inoltre visibili teche nelle quali sono conservati parti del carteggio tra Lucrezia Borgia con l’umanista veneto Pietro Bembo e le lettere di suor Virginia de Leyva nota per aver ispirato a Manzoni il personaggio di Suor Gertrude, la Monaca di Monza dei Promessi Sposi.Fino al 6 settembre. Orari mese di agosto: sabato e domenica: 14- 19.
Aosta – Al Museo Archeologico Regionale di Piazza Roncas, si è aperta al pubblico la mostra “Impressionismo tedesco. Liebermann, Slevogt, Corinth dal Landesmuseum di Hannover”. L’esposizione racconta la storia dell’evoluzione dell’Impressionismo tedesco attraverso una prestigiosa selezione di dipinti, opere grafiche e sculture, provenienti dal Landesmuseum di Hannover e per la maggior parte mai esposti al di fuori della Germania. Un’occasione unica di indagine, studio e valorizzazione di importanti artisti, poco noti al pubblico italiano ma di grande interesse, tenuto conto che molti di loro hanno spesso ritratto la natura e i paesaggi del Bel Paese. Partendo dal rapporto con l’Impressionismo francese, la mostra si sviluppa in ordine cronologico su tre aree tematiche: la prima sezione accoglie i pionieri della pittura paesaggistica locale fino al 1890; nella seconda è raccolta una pregiata selezione di opere di tre famosi artisti Max Liebermann, Max Slevogt e Lovis Corinth e altri paesaggisti tedeschi aderenti alla corrente fino al definitivo declino e la nascita del movimento artistico della “Nuova Oggettività”. La terza sezione infine presenta lavori di altri artisti significativi, tra cui l’Impressionista bavarese Max Feldbauer, Henrich von Zügel di Monaco di Baviera, Philipp Klein di Mannheim e lo scultore August Gaul. Fino al 29 novembre. Orario di apertura: tutti i giorni, dalle 9 alle 19.
Bard (AO) – Nella suggestiva cornice del Forte è ospitata la mostra “Il Monte Rosa: ricerca fotografica e scientifica”. Un viaggio iconografico tra i ghiacciai della Valle d’Aosta rivelano la storia delle loro trasformazioni. Un progetto che si traduce in un approfondito lavoro di studio attorno al Monte Rosa, prima tappa del tour. Il progetto completo infatti si sviluppa nell’arco di quattro anni, uno per ciascuna realtà fisica e culturale connotativa della piccola regione alpina con protagonisti il Cervino, il Gran Paradiso e il Monte Bianco. Il Forte di Bard si è affidato per la cura degli aspetti fotografici a Enrico Peyrot, reporter e ricercatore storico mentre per l’aspetto scientifico, a Michele Freppaz, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. 100 scatti documentano suggestioni tra passato e presente. L’identità glaciale del Monte Rosa viene presentata attraverso un corpus di fotografie inedite realizzate nel corso degli ultimi 150 anni, raffigurando ambienti naturali e antropizzati, contesti e sodalizi storico-culturali, imprese scientifiche collezionate da Enti pubblici, Università, Centri di ricerca, Associazioni, Fondazioni e privati. Fino al 6 gennaio. Orari: feriali 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19. Lunedì chiuso ad eccezione del 17 agosto aperto dalle 10 alle 18.
Tramezzina (CO) – Nella Torretta di Villa Carlotta è allestita a mostra “Lombardia, un tesoro di biodiversità”. L’edificazione della storica torre risale all’inizio dell’Ottocento. Recuperata nel 2010 è ora adibita a spazio espositivo. La mostra presenta 10 pannelli divulgativi che portano a conoscenza i visitatori dei tesori naturali, spesso nascosti, per contribuire a tutelare il patrimonio di biodiversità che il territorio lombardo regala. La mostra rientra nel progetto Life IP Gestire 2020 che ha come obiettivo principale quello di proteggere specie ed habitat di importanza comunitaria presenti dentro e fuori i siti della Rete ecologica europea, “Natura 2000”. Per l’occasione sono stati aperti ai visitatori anche all’Uliveto e l’Oratorio Sommariva, la chiesa di Villa Carlotta, un tesoro d’arte ottocentesca rimasto chiuso per decenni e riaperto al pubblico nel 2016. Numerose le opere conservate al suo interno riportate all’originale splendore dopo importanti restauri. Per tutto il mese di agosto, sarà possibile “scoprire” l’Oratorio grazie a un programma di visite guidate: il venerdì dalle 14 alle 16; sabato e domenica dalle 11 alle 16. La mostra invece rimarrà aperta sino l’8 novembre.