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Milano – “Storie della Passione. Gli affreschi del Monastero di Santa Chiara” è la mostra ospitata al Museo Diocesano Carlo Maria Martini. L’esposizione presenta un’ipotesi di ricostruzione sull’originaria collocazione all’interno della chiesa claustrale attraverso un ciclo di 11 affreschi quattrocenteschi provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, raccolta UBI Banca. La rassegna anche quest’anno prosegue il ciclo di esposizioni che, durante il periodo quaresimale, suggerisce uno spunto di riflessione sui temi della Santa Pasqua. Si possono ammirare anche due affreschi raffiguranti Santa Chiara con le Vergini e la Madonna col Bambino e angeli, sempre provenienti dallo stesso complesso monastico oltre le tre chiavi di volta in pietra scolpita, esposte nella sala ipogea del Museo Diocesano, raffiguranti San Francesco, Cristo in pietà e Santa Chiara. E’ inolre stato allestito un percorso pasquale segnalato da pannelli didattici dedicati alle opere incentrate sul tema della Passione di Cristo: dalla trecentesca Crocefissione di Anovelo da Imbonate al leonardesco Cristo portacroce del Giampietrino, dalla seicentesca Pietà di Giulio Cesare Procaccini, alla Crocefissione di Hayez e alla Salita al calvario di Gaetano Previati, sino ad arrivare alla Via Crucis di Lucio Fontana. Una serie di attività didattiche e approfondimenti, per adulti e bambini accompagna la rassegna. Tutte le iniziative sono state pensate sia in presenza sia on line. Fino al 4 luglio. Orari: da martedì a venerdì 10 -18. Ingresso gratuito fino al 4 aprile per medici e infermieri della Lombardia . Prevendita on line: www.midaticket.it/eventi/museo-diocesano-di-milano.
Milano – Al PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea in via Palestro 14, è allestita la personale di Luisa Lambri intitolata “Autoritratto”. Il lavoro dell’artista, che si concentra in particolare sulla fotografia, si estende a temi che ruotano attorno alla condizione umana nel rapporto con lo spazio. Il progetto al Pac si sviluppa nei rapporti tra le opere dell’artista e l’architettura di Ignazio Gardella. L’installazione delle fotografie e lo spazio espositivo costituiscono una parte integrante del lavoro. Ogni luogo presenta infatti qualità uniche con le quali l’artista interagisce, rendendo ogni progetto un’opera site-specific. Le fotografie diventano l’estensione dello spazio, l’architettura di Gardella e l’esperienza soggettiva dei visitatori una parte integrante del lavoro. Il titolo della mostra è un omaggio alla critica d’arte Carla Lonzi che nel 1969, pubblicò “Autoritratto” una raccolta di quattordici interviste ad artisti scelti da lei nell’esperienza dell’avanguardia anni ‘60 in un dialogo nel quale emerge la dimensione privata di ciascuno. Nello stesso modo la Lambri intende costruire letture personali e intime dei soggetti delle sue fotografie stimolando un dialogo tra osservatore, opera d’arte e spazio. Fino 5 maggio. Orari: martedì, mercoledì e venerdì 10-19,30 ; giovedì 10-20,30 .
Milano – Gli spazi di Cardi Gallery ospitano la mostra “I dormienti” di Mimmo Paladino. Questo ciclo nasce alla fine degli anni Novanta, quando l’artista li espone, per la prima volta a Poggibonsi (1998), nell’ambito della mostra Arte all’Arte. Due annni dopo decide di fonderli in bronzo per l’installazione permanente della Fonte delle Fate sempre nello stesso luogo. Altri Dormienti e Coccodrilli in terracotta sono stati realizzati per la grande mostra negli spazi sotterranei della Roundhouse di Londra (1999), in dialogo con un impianto sonoro appositamente ideato dal musicista, compositore e produttore britannico Brian Eno. A vent’anni di distanza, l’artista ne cura personalmente un nuovo allestimento inedito, un unicum irripetibile pensato per la prima esposizione a Milano negli spazi della galleria. Trentadue sculture secondo una nuova costruzione concettuale, rimodulano il tono dell’installazione con solennità. Le composizioni musicali di Eno anche questa volta liberano I Dormienti dalla pesantezza del sonno o dall’evanescenza del sogno, restituendo loro un soffio vitale e una serena concretezza. I corpi che fanno riferimento ai disegni di Henry Moore (dei ricoveri di guerra inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale) sono accompagnati dalla grande opera inedita Sunday Mornin Comin Down, composta da 100 disegni realizzati nel corso del 2020. Anche quest’opera, rappresenta il modo in cui l’artista concepisce il lavoro, un puzzle nel quale i frammenti convergono in un unicum monumentale, una “finestra panoramica” sulle immagini che popolano il mondo dell’artista alla ricerca di un equilibrio naturale tra intimismo e memoria collettiva. Fino al 30 Aprile. Informazioni: +39 0245478189
Torino – E’ allestita nella Sala Atelier di Palazzo Madama la mostra dossier “Ritratti d’oro e d’argento”. L’esposizione presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, provenienti da tutte le diocesi del Piemonte e raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio e alle titolazioni di determinate chiese locali, oltre ad alcuni esemplari dalla Svizzera e dall’Alta Savoia. I busti e le teste di reliquiario sono presentati in ordine cronologico, dal più antico, la santa Felicola dell’abbazia di Sainte-Marie d’Aulps (Haute-Savoie) alla santa Margherita del Musée d’art et d’histoire di Ginevra, un busto ligneo del 1500 circa, improntato al nuovo realismo di radice fiamminga. Tra questi due estremi, è possibile ammirare una galleria di volti realizzati da artisti di estrazioni culturali diverse, che mostrano le differenti sfaccettature di questa tipologia: dal gotico, al tardogotico, al naturalismo pieno della seconda metà del Quattrocento. Fino al 12 luglio; orari di apertura: mercoledì e giovedì 11-19; venerdì 11-20.
Firenze – Una corposa selezione di circa settanta disegni accanto a grafiche e sculture rende omaggio a Henry Moore nella mostra ” Il disegno dello scultore”, allestita nelle sale del museo del 900. Il maestro della scultura inglese torna nel capoluogo toscano con una mostra preparata negli ultimi due anni dal direttore dell’istituzione fiorentina in collaborazione con la direzione scientifica della Fondazione Moore. Le forme naturali, rocce, ciottoli, radici e tronchi, gli animali, ma anche i teschi e la relazione tra il creatore e la materia, esemplificata anche dai disegni che ritraggono le mani dell’artista o l’artista al lavoro nel paesaggio, divengono il fulcro della mostra. Traendo spunto da una rilettura di alcuni temi centrali nella produzione di Moore, l’esposizione intende proporre un approfondimento sul valore del disegno nella sua pratica e sulla sua relazione con la scultura. Fino al al 18 luglio; orari: lunedì,martedì, mercoledì e venerdì 11- 19; giovedì 11- 14.
Bologna – È un incontro tra due delle più raffinate civiltà estetiche del Settecento italiano – la bolognese da una parte, la veneziana dall’altra, quello proposto dalla mostra”Le plaisir de vivre. Arte e moda” allestita al Museo d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini. Il progetto espositivo curato da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina costituisce l’apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini e l’omaggio al suo fondatore Francesco Malaguzzi Valeri che il 30 maggio 1920 lo inaugurò all’interno del senatorio Palazzo Bargellini nel corso del suo incarico come Direttore della Pinacoteca di Bologna e Soprintendente alle Gallerie del capoluogo e della Romagna. Nelle sale si possono ammirare modelli di abbigliamento e accessori della moda femminile e maschile (abiti, calzature, copricapi d’epoca), che rappresentano lo spirito frivolo e spensierato dei veneziani in fatto di moda nel XVIII secolo. Realizzati in tessuti impreziositi da ricami e merletti, questi manufatti documentano la straordinaria perizia degli artigiani del tempo nella creazione della lussuosa eleganza. La mostra si amplia online con una serie di 14 video clip in cui figuranti in costume danno vita a una suggestiva rievocazione del Settecento attraverso momenti di racconto, danza e lettura. Scene di vita quotidiana con tanto di accessori d’epoca, accompagnate da spiegazioni di dipinti e curiosità sui numerosi passatempi di quel periodo. Fino al 12 settembre; orari: martedì, mercoledì, giovedì 9– 14; venerdì 10 – 19. Prenotazione obbligatoria: tel. 051 236708 (dal martedì alla domenica h 10 – 14) – musarteanticascuole@comune.bologna.it.
Bologna – “Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte” è la mostra, a cura di Giusi Vecchi allestita al Museo intitolato all’artista dove prosegue Re-Collecting, ciclo che approfondisce temi legati alle collezioni, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili o non più esposte da tempo. Dopo la rassegna dedicata ai Fiori, è ora la volta di una nuova esposizione incentrata sulla natura morta, tema al quale Morandi ha maggiormente legato la sua fama. I dieci lavori in mostra appartengono tutti all’ultima stagione della ricerca artistica morandiana, che va dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta, caratterizzata da una cospicua produzione e da una ricchezza creativa, che fa registrare un numero altissimo di nature morte (quasi settecento) rispetto all’esiguo numero di paesaggi (poco più di cento).Questa fase matura del percorso artistico morandiano vede affermarsi l’idea di serie e di variante. Gli oggetti protagonisti dei dipinti, pur essendo sempre gli stessi (bottiglie, scatole, vasi) risultano però investiti da un’atmosfera carica di una più limpida tensione psicologica, rappresentati ora nella loro suggestiva monumentalità, ora costretti in un’architettura in cui le forme si compenetrano e si rincalzano al centro della tela. Ed ancora, in altri lavori vengono allineati o sfalsati di poco tra loro, quasi a scomparire l’uno dietro l’altro, colpiti da una luce che schiarisce la scena mentre la materia pittorica si alleggerisce sfumando nelle diverse gradazioni di bianchi e di grigi, sino a dissolversi. Fino all’ 11 aprile. Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: 14- 19.
Padova – Alla MAG – More than an Art Gallery, oltre agli archivi storici, cartacei e digitali della Francis Bacon Collection, è conservata anche una sezione bibliografica e un importante nucleo di opere su carta del grande maestro irlandese, già esposto in importanti sedi museali in tutto il mondo. Negli spazi espositivi, sarà possibile ammirare, oltre ai 20 disegni di Francis Bacon anche una selezione di capolavori informali, realizzati tra gli anni trenta e gli anni settanta, da maestri italiani quali Cagli, Munari, Varisco, Veronesi e molti altri, di proprietà dell’imprenditore tedesco Volker Feierabend tra i più importanti collezioni al mondo d’arte italiana del Novecento. Fino al 31 marzo. Il centro culturale di Padova, in questo periodo potrà essere fruito solo su appuntamento. Informazioni: tel. 348.2379829.
Bologna – Sono dedicate alle donne le due esposizioni allesite nella sede dell’Assemblea legislativa (Viale Aldo Moro) intitolate rispettivamente “L’emozione femminile nelle arti, poetiche, tecniche e materiali nella ricerca contemporanea in Emilia-Romagna” e “omaggio a Lidia Puglioli”. Ventotto opere, di altrettante artiste, compongono la prima mostra dove poesia, linguaggi, stili e materiali diversi convivono rappresentando l’arte dei nostri tempi e del territorio. Il percorso dell’esposizione dedicata a “Lidia Puglioli”propone 18 opere provenienti da collezioni private, per lo più olii su tela, che vanno dagli esordi della ricerca informale del 1953 fino agli ultimi lavori. Accompagna l’esposizione un catalogo con la riproduzione di tutte le opere in mostra. Fino al 30 marzo. Salvo nuove disposizioni nazionali e regionali in materia di apertura al pubblico di eventi, le visite sono consentite su prenotazione all’indirizzo mail: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it dal lunedì al venerdì 9 -18. Le esposizioni sono visibili anche on line sul sito istituzionale: www.assemblea.emr.it/i-temi/arte-storia-memoria/mostre-iniziative-culturali.
Varese – Foto Club Varese APS in collaborazione con la rivista VareseMese, propone per il mese di marzo,un nuovo progetto fotografico b/n o colore, intitolato “Mani di donna”. I partecipanti potranno ispirarsi a differenti tematiche: amore, cura, manualità, preghiera, protezione e sensualità …Le fotografie, massimo tre per autore, dovranno essere inviate entro il 15 marzo a info@fotoclubvarese.it e verranno pubblicate sui social FB e Instagram. VareseMese, nel numero di Aprile, darà spazio agli scatti che riterrà più meritevoli.
Lugano – La mostra dedicata a Renato Bruscaglia (1921-1999) allestita nel Porticato della Biblioteca Salita dei Frati proseuirà fino a sabato 3 aprile. L’esposizione organizzata dall’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico (AAAC) per ricordare il centenario della nascita dell’artista marchigiano, figura tra i protagonisti della produzione grafica italiana del secondo Novecento, è curata da Alessandro Soldini e Gianstefano Galli. Il percorso si snoda attraverso libri e cartelle d’artista, un aspetto ancora poco noto della produzione di Bruscaglia. La ricca selezione di edizioni offre un interessante sguardo sulla sua personale interpretazione del dialogo tra parola e immagine, tra scrittore-poeta e artista-incisore. Orari apertura al pubblico: mercoledì, giovedì e venerdì 14- 18; sabato mattina 9-12.