Forlì – Le sale dei Musei San Domenico ospitano la mostra “Ulisse. L’arte e il mito”. Un tema che da tremila anni domina la cultura dell’area mediterranea che si è fatto storia e che oggi, come in passato, trova declinazioni, visuali, tagli sempre diversi. Specchio delle ansie degli uomini e delle donne di ogni tempo. Il contributo dell’arte è stato fondamentale nel trasformare il mito, nell’adattarlo, illustrarlo, interpretarlo continuamente in relazione al proprio tempo. La mostra dunque è un grande viaggio attraverso il linguaggio degli artisti che lo hanno raccontato in meravigliose opere. Un itinerario attraverso capolavori di ogni tempo: dall’antichità al Novecento, dal Medioevo al Rinascimento, dal naturalismo al neo-classicismo, dal Romanticismo al Simbolismo, alla Film Art contemporanea. Fino al 31 Ottobre. Orari: martedì – venerdì 9.30 – 19; sabato, domenica e giorni festivi 9.30 – 20.
Cesena – Negli spazi Widiba (viale Gaspare Finali 60) è ospitata la personale dell’artista Giancarlo Gagliardi intitolata “Tratti Spessori Colore Materia”. Quattro riferimenti che corrispondono agli elementi formativi delle opere dell’artista veronese di nascita e romano d’adozione. Scandiscono e connotano la sua ricerca, che raccoglie e unisce la grande tradizione artigianale veneta con l’estro creativo della Capitale, simmetrie speculari, esplosioni radianti nello spazio, legni spezzati, iterazioni molecolari, ridondanze mai eccessive e geometrie quasi scientifiche. Da qui la produzione di opere in cui si possono scorgere, come sottolinea il curatore della mostra, Ermenegildo Frioni, “la sua esigenza di libertà, il suo voler andare oltre il perimetro della tela o del foglio attraverso una gestualità liberatrice”. Fino al 10 Settembre Orari: nei giorni feriali, orari ufficio o previo appuntamento. (Ufficio CF di Cesena – T. 0547 20994.
Genova – Palazzo Ducale ospita uno dei più celebri dipinti della storia dell’arte e dello stesso autore: Le Ninfee di Claude Monet, uno dei maestri dell’Impressionismo. L’opera, che proviene dal Musée Marmottan Monet di Parigi potrà essere ammirata per alcuni minuti esclusivi, soli o con qualche familiare. Questa mostra è una sfida alla riscoperta della contemplazione, del contatto e della forza espressiva di un’opera. L’invito è quello a un incontro diretto con un capolavoro, per potersi mettere in ascolto di quanto l’arte con grande capacità narrativa riesce a dire di sè, ma anche di noi stessi. Nell’occasione sarà possibile anche ammirare, il dipinto “La contessa Beatrice Susanne Henriette van Bylandt” di Giovanni Boldini proveniente dalle Civiche Raccolte Frugone di Nervi come introduzione alla visita del capolavoro di Monet. Fino al 23 agosto; orari: Lunedì, 14 – 19. Dal martedì alla domenica, 10- 19.
Caldes (TN) – E’ dedicata a Rembrandt la mostra allestita nelle sale di Castel Caldes. Una raccolta di incisioni realizzate dal maestro olandese e provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento, e conservate al Castello del Buonconsiglio. Della quarantina di fogli presenti nella raccolta del museo, collegati al maestro, sedici esemplari sono tirati dalle lastre originali di Rembrandt e con carte filigranate che ne confermano l’autenticità e la datazione, come “La Morte della Vergine” o “L’Autoritratto”. La mostra, curata da Francesca de Gramatica, intende approfondire la conoscenza, la fama, la diffusione ma anche la fortuna dell’illustre artista olandese, la cui geniale forza espressiva ha lasciato tracce indelebili e profonde nell’ambito della storia dell’arte. Fino al 1 Novembre. Orari: dal martedì alla domenica 10-18.
Siena – “ll sogno di Lady Florence Phillips – La Collezione della Johannesburg Art Gallery” è la mostra visitabile al Santa Maria della Scala. Una selezione di circa sessanta opere, tra olii, acquerelli e grafiche, ripercorrerà oltre un secolo di storia dell’arte internazionale, dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento, attraverso i maggiori interpreti: Degas, Monet, Cézanne, Van Gogh, Matisse, Modigliani, Turner, Rodin, Moore, Lichtenstein, Derain, Pissarro, Corot, Sargent, Sisley, Bacon, Rossetti, Warhol, Signac, Picasso e molti altri, alcuni meno noti ma certo sorprendenti. Una serie inaspettata di capolavori che accompagnano in un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte, spaziando dall’Europa agli Stati Uniti fino al Sudafrica. Dopo un’introduzione alla figura di Lady Phillips, il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata all’Ottocento inglese, con opere di Joseph Mallord William Turner, grande protagonista del romanticismo britannico, dei Preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti e John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema.Fino al 10 gennaio 2021; orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.
Bologna – A Palazzo Fava prosegue l’esposizione “La riscoperta di un capolavoro: il polittico Griffoni. La grande mostra riporta a Bologna, a 500 anni dalla sua realizzazione e a 300 dalla sua dispersione, le tavole del Polittico dei ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, che proprio a Bologna diedero avvio al loro straordinario sodalizio artistico con la maestosa pala d’altare realizzata tra il 1470 e il 1472 per l’omonima cappella nella Basilica di San Petronio. Un lavoro di oltre due anni che ha visto il coinvolgimento di 9 Musei internazionali proprietari delle singole tavole, la metà dei quali ubicati fuori dai confini nazionali, ha dato vita oggi a a un evento eccezionale per la storia dell’arte, ridefinendo la centralità della città nel panorama Rinascimentale italiano. La mostra si compone di due sezioni: il Piano Nobile di Palazzo Fava ospita “Il Polittico Griffoni rinasce a Bologna” con le 16 tavole originali ad oggi superstiti provenienti dai Musei prestatori sono visibili assieme alla ricostruzione dell’opera. Il secondo piano ospita “La Materialità dell’Aura: Nuove Tecnologie per la Tutela” sezione nella quale viene mostrato, attraverso video, immagini e dimostrazioni l’importanza che assumono le tecnologie digitali nella tutela, registrazione e condivisione del patrimonio culturale. Fino al 10 gennaio.Orari di apertura:da lunedì a domenica 9– 22.
Conegliano (TV) – “Il Racconto della Montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento” è la suggestiva mostra allestita a Palazzo Sarcinelli. L’esposizione, terzo appuntamento del ciclo dedicato al paesaggio nella pittura veneta tra XIX e XX secolo, offre un percorso inedito tra le meravigliose Dolomiti raccontato da artisti sedotti dal loro fascino. Accanto alle opere di celebri autori italiani e stranieri, che hanno ritratto questi imponenti giganti rocciosi della natura, artisti come Ciardi, Compton, Sartorelli, Pellis, Wolf Ferrari a Chitarin, si possono ammirare anche suggestivi paesaggi alpini firmati da pittori meno noti. Oltre ai dipinti, la rassegna presenta una selezione di pubblicistica, cartografia, volumi, stampe, a testimonianza del crescente richiamo che il tema assume nella seconda metà dell’Ottocento. L’esposizione, che raccoglie opere proventinti da diverse collezioni private e pubbliche rimarrà in calendario sino l’8 dicembre e potrà essere visitata nei seguenti orari: dal giovedì alla domenica 11-19.
Cernobbio- Il Museo di Villa Bernasconi ospita “Fiori narrati”, un’esposizione di opere firmata da alcuni fra i più noti pittori e illustratori vissuti a cavallo fra Otto e Novecento per i quali la bellezza femminile e quella della natura non erano intese solo come pura decorazione, ma interpretavano il sogno di un universo di eleganza e armonia da ricercare fra le mura domestiche. In mostra anche il salottino in legno di mogano dell’ebanista Eugenio Quarti (1867 –1926) posizionato ai piedi dello scalone. Interessante notare le linee eleganti degli alti schienali delle sedie in dialogo con i ferri della ringhiera di Alessandro Mazzucotelli (1865 – 1938). I due furono amici, viaggiarono insieme in Europa, parteciparono alle più importanti esposizioni e lavorarono con i più noti architetti esponenti del Liberty. La mostra rimarrà in caledario sino al 20 Settembre. Orari: venerdì, sabato, domenica, lunedì e festivi: 10-18. Prenotazione obbligatoria: www.villabernasconi.eu.
Milano e Prato – Due città unite dall’opera di Vittorio Corsini. L’evento, intitolato “Dai su fammi un sorriso” e organizzato da Farsettiarte presenta un progetto diffuso di arte pubblica che raccoglie una serie di sculture al neon del noto artista, dislocate tra il Portichetto di via Manzoni a Milano(sede della Galleria) e il Castello dell’Imperatore a Prato. Un richiamo alla gentilezza e al buon umore che invita a rifondare la speranza dopo l’emergenza sanitaria. “Dai su fammi un sorriso” ruota intorno a una serie di scritte scultoree al neon che, rappresentano indicazioni, veri e propri inviti rivolti allo spettatore che diviene interlocutore diretto dell’opera. Per il capoluogo lombardo Corsini propone un’opera neon con luce intermittente, che riproduce la calligrafia di una donna di 92 anni, con una grafia corsiva molto curata che lascia intuire una formazione scolastica di altri tempi. Chi invece si troverà a passeggiare intorno alle mura dal Castello a Prato, potrà incontrare le parole al neon della medesima frase, rappresentata da 5 diverse grafie, che invitano a fare un sorriso. Sino al 30 settembre.
Milano – Al Mudec, Museo delle Culture, prosegue la mostra “Il mio letto è un giardino – Mi cama es un jardín. I tessuti delle donne del monte quichua (Santiago del Estero, Argentina. L’esposizione, a cura di Carolina Orsini, offre una panoramica sulla produzione tessile del monte argentino attraverso una selezione di coperte provenienti dalla collezione privata di Andreina Rocca Bassetti, donate al museo nel 2016. Accompagna l’esposizione un film-documentario dedicato alla memoria di Berna Paz (1931-2020), ultima grande tessitrice della vecchia generazione delle huarmis sachamanta (donne del monte). Fino all’8 novembre. Orari: venerdì ,sabato e domenica 11-18. Ingresso gratuito prenotazione obbligatoria: c.museoculture@comune.milano.it
Laveno Mombello – La Galleria d’arte Ottonovecento (Lungolago De Angeli 40) presenta la scultura “Gaia e la Balena” di Stefano Bombardieri. Si tratta di un’opera di grandi dimensioni e di estrema forza compositiva: una bambina in metallo e resina alta un metro e cinquanta cerca di trarre in salvo, con l’uso di una corda, una balena di venti metri di lunghezza. Da anni l’artista propone le sue sculture “XXL” nelle piazze di tutto il mondo e per due volte ha partecipato alla Biennale di Venezia. Le sue creature, che ricordano il pericolo dell’estinzione, spingono l’osservatore a confrontarsi con le inquietudini e le contraddizioni della società contemporanea nonché con le paure e i desideri inconsci personali assumendo un valore simbolico e metaforico di grande attualità. L’installazione “Gaia e la Balene” è stata esposta in altre città, quali Faenza, Mentone e Pietrasanta. Fino al 31 ottobre; orari: da mercoledì a domenica ( festivi compresi) dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 22.
Varese – Alla Galleria Ghiggini prosegue l’esposizione collettiva di stampe originali raffigurati i luoghi simbolo del territorio come il Sacro Monte, il lago e il centro della “Città Giardino”. In mostra anche una serie di incisioni dedicate ai combattimenti risorgimentali a Varese e opere scelte di Domenico De Bernardi, Innocente Salvini e Oreste Albertini. L’esposizione allestita negli spazi di via Albuzzi, 17, rimarrà in calendario sino al 19 settembre. Per informazioni: galleria@ghiggini.it – #freeadmissionforart.
Milano – Casa Museo Boschi Di Stefano ospita, al terzo piano, la mostra “Apparizioni e bagliori metropolitani in Luigi Russolo”: L’esposizione, curata da Eleonora Fiorani, presenta una piccola serie di incisioni in particolare acqueforti e acquetinte dell’artista che parte nei primi anni del Novecento da una matrice simbolista e decadentista per farsi poi compiutamente futurista attorno al 1912. Le tre principali tematiche presenti in mostra sono: La Morte, la Città e la Maternità. Fino al 16 agosto. Ingresso libero. Apertura al pubblico il giovedì e il venerdì dalle 11 alle 18.
Sellero (BS) – Al Centro 3T di via Scianica è possibile visitare l’esposizione “My Mask”. La mostra, a cura di Mauro Cossu e Francesca Conchieri, presenta una collezione di trenta mascherine d’artista provenienti da diversi paesi europei, la prima raccolta del padiglione museale itinerante Nomadic Landscape con il quale viaggerà in Europa dalla prossima primavera. Gli artisti coinvolti sono : Paola Alborghetti, Eckehard Fuchs, Gertrud Fuchs, Ulrike Mundt, Randolf Pirkmayer, Maria Rucker, Patricia Smith, Mme Duplok, Alessio Larocchi, Bruno De Blasio, Antonino Bove, Claudia Canavesi, Gabriele Menconi; Giosuè Marongiu, Yari Miele Karim Forlin, Emanuela Rizzo, Marco Scifo; Egle Oddo; Domenico Pievani, Rudi Punzo Chiara Trivelli, Paola Zorzi, Carlotta Cernigliaro e Armando Riva, Francesca Baboni, Stefano Taddei, Arnold mario Dall’O, Hannes Egger, Ulrich Egger, Laurina Paperina e Josef Rainer. Fino al 19 settembre . L’esposizione è aperta al pubblico su appuntamento. Ingresso gratuito. Per Info:Mauro Cossu +39 3240990943 Francesca Conchieri +39 3383853762.
Pesaro – La Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive ospita la mostra “Disgregazione e unità. Solcando la misura rinascimentale di Urbino”, personale di Oscar Piattella(Pesaro 1932). La mostra, a cura diAlberto Mazzacchera, ha come fulcro il corpus di opere di recente produzione del pittore pesarese che per una vita intera ha indagato declinazioni e rifrazioni della luce, raggiungendo inusitate vette spirituali con le sue creazioni astratte. Piattela ha nutrito e nutre la sua ricerca di matrice informale, solcando la misura del Rinascimento matematico del Ducato di Urbino e, nel rileggere in chiave attuale le magistrali fughe prospettiche presenti in tanta pittura, propone una sua personale e avvincente inquadratura, una prospettiva altra gravata del compito di introdurre lo sguardo verso l’infinito. Il percorso propone 55 dipinti su tavola suddivisi in tre sezioni legate tra loro da un potente e preciso uso del colore. Un cromatismo che anche quando perde spessore materico a vantaggio di superfici levigate, si mantiene inalterato. Fino all’11 ottobre. Orari: venerdì, sabato, domenica e festivi 18-21. Dal 16 settembre al termine dell’esposizione il pubblico potrà visitare la mostra dalle 15 alle 18.