Rancate – Prosegue, nelle sale della pinacoteca Zust, la mostra “L’incanto del paesaggio”, esposizione che itende illustrare le intuizioni e le tecniche utilizzate da coloro che, dalla metà Ottocento, guardarono e interpretarono con nuovi occhi e strumenti di indagine il proprio territorio. Le prime elaborazioni cartografiche, le carte topografiche Dufour e Siegfried, allestite secondo aggiornati criteri geodetici e trigonometrici, misurati e stabiliti con precisione sul terreno. La prima parte dell’esposizione vuole dar conto di questa grande operazione analitica mentre la seconda si concentra sulla presentazione di alcuni aspetti significativi del territorio ticinese (il bosco e la selva castanile; il vigneto; il territorio alpino e glaciale; l’ambiente lascustre) grazie alle opere di artisti. Tra i noti spiccano Luigi Rossi, Edoardo Berta, Filippo Franzoni e Ugo Zaccheo. Al soggetto si dedicatono anche pittori meno meno conosciuti come Remo Patocchi, Regina Conti ed Emilio Maccagni che interpretarono e diedero un nuovo significato ai paesaggi. Dipinti messi a confronto con i materiali elaborati da naturalisti, geografi e fotografi per restituire uno sguardo di insieme su come venivano percepite e rappresentate le vedute. Chiude l’esposizione uno sguardo sul futuro oggi letto attraverso l’informatica, le nuove tecnologie (il rilevamento fotogrammetrico; il Laser scanner e i droni) e la geomatica. Infine, una postazione presenta inedite e suggestive riprese realizzate con i droni rielaborati attraverso un modello in 3D. Fino al 25 aprile; orari: da martedì a venerdì 9-12 / 14-18; sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18.
Milano – Alla Fondazione Prada prosegue la mostra “Domenico Gnoli”. La mostra, concepita da Germano Celant, riunisce più di 100 opere dell’artista scomparso a New York nel 1970, realizzate dal 1949 al 1969, accompagnate da altrettanti disegni. La carriera di Gnoli, nipote di Domenico e figlio di Umberto Gnoli, entrambi critici e storici dell’arte, inizia nel segno della duplicità: da una parte il suo lavoro di scenografo, disegnatore di costumi e illustratore, dall’altra l’opera pittorica. I lavori dell’artista sono raggruppati in serie tematiche, grazie alle quali è possibile riconoscere come ogni opera abbia generato altre creazioni in una coerente direzione espressiva. Fino al 27 febbraio; orari: da giovedì a domenica 10-19.
Milano – Utimo fine settimana per una visita alla mostra dedicata a Tullio Pericoli, uno dei maggiori artisti contemporanei ospitata nelle sale dell’appartamento dei Principi di Palazzo Reale. L’esposizione intende essere una riflessione e un omaggio alla carriera dell’artista. Il percorso si articola attraverso oltre 150 opere, che vanno dal 1977 al 2021; una raccolta imponente che contiene gran parte dell’ultima produzione dell’artista, che si inscrive nella sua riflessione sempre attiva sul paesaggio. Ampio spazio della ricerca di Pericoli è stata data ai ritratti, qui raccolti in una stanza dedicata. Personaggi della cultura, fisionomie fedeli e al tempo stesso trasfigurate; una sorta di assemblea delle figure più importanti della scena internazionale: amici, colleghi e ispiratori. Fino al 9 gennaio. Orari: martedì – domenica 10-19.30, giovedì sino alle 22.30.
Rivoli – In chiusura, al Castello, Museo d’Arte Contemporanea, anche la mostra “A.B.O. Theatron. L’Arte o la Vita”, l’esposizione che indaga la figura di uno dei più importanti storici dell’arte, critici e curatori contemporanei: Achille Bonito Oliva. Nella sua attività, la scrittura critica e quella espositiva, l’invenzione curatoriale e la provocazione intellettuale costituiscono un unicum dinamico caratterizzato dalla costante relazione fra parola e immagine, comportamento e comunicazione, e dall’attenzione alla crescente trasversalità nomadica dell’arte, come della vita. La mostra raccoglie opere d’arte, documentazione di allestimenti e un’ampia selezione di materiali televisivi. Per l’occasione l’istrionico Bonito Oliva ha donato al Centro di Ricerca del Castello di Rivoli il proprio archivio personale, mettendo a disposizione degli studiosi nazionali e internazionali il prezioso patrimonio intellettuale da lui costruito in sessant’anni: dai primi scritti adolescenziali fino ai materiali più recenti. Un archivio che per la prima volta viene studiato, mostrato e pubblicato. Fino 9 gennaio; orari: da giovedì a domenica 11-19.
Milano – Nella sede del Mudec, in via Tortona, per una visita alla mostra di TvBoy, nome d’arte di Salvatore Benintende. Oltre 70 tele raccontano il prolifico artista, attraverso le sue principali tematiche: l’amore, il potere, gli eroi, la storia dell’arte. TvBoy è uno degli esponenti principali del movimento Street Art di matrice Neo Pop a livello internazionale ed tra i più riconoscibili della sua generazione. Le sue opere sono esposte in diversi Paesi: dalla strada ai musei e in numerose gallerie di Roma, Barcellona, Monaco, Copenaghen, Berlino, Londa, LA, Miami, da solo o al fianco di grandi nomi come Warhol, Lichtenstein, Haring, Basquiat. L’esposizione milanese è una personale che svela al visitatore l’occhio ironico e satirico, ma sempre attento alla riflessione, con cui TVBOY reinterpreta i vari trend seguiti dalla società moderna. E’ un artista contemporaneo e, come lui si definisce, poliedrico e provocatore, che racconta le mille realtà e fenomeni sociali di questa nostra contemporaneità attraverso il linguaggio universale e inconfondibile delle sue opere diventate ormai icone riconosciute a livello internazionale. Fino al 9 gennaio. Orari: venerdì, domenica 9.30 – 19.30; sabato 9.30 – 22.30
Milano – Sempre al Mudec è possibile ammirare le opere di Mondrian. Un progetto espositivo dedicato al processo evolutivo-artistico che portò l’artista dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico, che l’ha reso inconfondibile e celebre in tutto il mondo. La mostra, intitolata “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione” è stata realizzata grazie alla collaborazione del Kunstmuseum Den Haag, (dove risiede la più importante collezione di opere dell’artista al mondo) che ne ha prestato sessanta, scelte tra quelle della raccolta, degli artisti della Scuola dell’Aja e dei designer De Stijl. Esposti anche due lavori di Mondrian provenienti dal Museo del Novecento di Milano e un quadro neoplastico proveniente dal National Museum of Serbia di Belgrado. Il percorso si snoda attraverso sezioni tematiche utili alla comprensione delle stesse opere interamente astratte del suo ultimo periodo. Filo conduttore su cui si esplica il confronto tra le opere del primo periodo “figurativo” a quelle del periodo “astratto” è quello del paesaggio, con confronti con quelle dei pittori della “Scuola dell’Aja”, un gruppo di artisti operanti nella città olandese tra il 1860 e il 1890, ampiamente influenzati dal realismo della scuola di Barbizon, e secondo la cui maniera Mondrian aveva cominciato a dipingere. Una sezione è dedicata anche a “De Stijl” (Lo Stile), movimento sorto nei Paesi Bassi nel 1917 su iniziativa dello stesso Mondrian e di Theo van Doesburg, attivo ancora alle soglie degli anni Trenta, che innovò arte, architettura e design. Fino al 27 marzo. Orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Informazioni e prenotazioni: +39 02.54917.
Varese – In occasione dei cinquant’anni d’attività il Foto Club Varese APS ha pensato, per celebrare l’evento a sei progetti social. Il primo che si attuerà durante l’anno in concomitanza a tante altre iniziative, si intitola “Minimalismo”. Si tratta di un concorso, gratuito e aperto a tutti gli appassionati al quale è possibile partecipare con fotografie in bianco/nero o colore. Ogni partecipante può inviare all’indirizzo info@fotoclubvarese.it solo una fotografia nel formato e nella dimensione digitale preferita. Se si è iscritti ad Associazioni Fotografiche occorrerà indicarne anche il nome. Una giuria selezionerà i primi 15 scatti più meritevoli in b/n e altrettanto farà per quelli a colori. Le immagini saranno pubblicate sui social, nei profili del Foto Club Varese APS entro il 28 febbraio e potranno fare parte di eventuali mostre fotografiche. Il materiale dovrà essere inviato entro il 31 gennaio 2022. Per informazioni: info@fotoclubvarese.it
Modena – E’ un’esposizione dedicata a uno dei maestri della caricatura del primo ‘900: Umberto Tirelli. Nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico, duecentotrenta opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini raccontano l’artista celebrando i 150 anni dalla nascita. L’esposizione approfondisce la centralità di una figura che fece della caricatura l’unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo. Tirelli offre uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull’establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico. Intrecciando arti visive e spettacolo, l’artista ha interpretato il più grande “teatro della vita” nella sua eterogeneità, regalando una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti. Durante il periodo di apertura della rassegna, si terrà una serie d’iniziative collaterali, come spettacoli di burattini e laboratori didattici. Fino al 25 Aprile. Orari: venerdì, sabato e domenica: 10-19.
Milano – Al Pac, Padiglione d’Arte Contemporanea, è possibile ammirare il lavoro della fotografa e artista visiva Giulia Iacolutti focalizzato su progetti di arte relazionale attinenti all’identità e alle tematiche di genere. L’esposizione, dal titolo “Casa Azul”, è un’indagine socio-visiva sulle storie di cinque donne trans recluse in uno dei penitenziari maschili di Città del Messico. L’opera richiama i processi di costruzione del sé e le pratiche di persone i cui corpi sono considerati doppiamente abietti sia per la loro identità sia per la condizione d’isolamento. “Azul”, tradotto blu, è il colore degli abiti che le donne trans, che come tutti i detenuti maschi del penitenziario, sono obbligate a indossare. Realizzati a mano con la tecnica della cianotipia, caratterizzata dal tipico blu di Prussia, i ritratti delle protagoniste condividono lo spazio con i loro manoscritti e alcune fotografie (in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Biomedica di Bellvitge) di cellule prostatiche sane scattate al microscopio e trattate in rosa. Qui il blu evoca l’apparenza e l’identità imposta, il rosa si riferisce all’interiorità, all’essere e all’autodeterminazione. L’opera invita a una riflessione sul binarismo di genere e sull’eterna lotta che queste persone devono affrontare per essere… donne. Fino al 13 febbraio.Orari: 10 – 19.30; il giovedì 13 – 22.30.
Gemonio – Al Museo Civico prosegue la mostra “Floriano Bodini e Giuseppe Guerreschi. Il Ritratto”. L’esposizione, che continua la serie dedicata all’approfondimento dei protagonisti della Nuova Figurazione, raccoglie opere appartenenti, in particolare a collezioni private, non esposte al pubblico da decenni, prodotte dagli artisti tra il 1951 e il 1975. Si parte dalle giovanili premesse del periodo che li vede compartecipi nel movimento del Realismo Esistenziale per giungere all’esaurirsi di questa esperienza e all’aprirsi per entrambi in una nuova e personale fase di ricerca. Accompagna la mostra il volume omonimo, a cura di Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, che indaga un genere, quello del ritratto, fondamentale oggetto di riflessione e discussione nel dialogo tra i due artisti legati dalla fine degli anni ‘50. Fino al 13 febbraio. Orari: sabato e domenica 10.30-12.30/15-18 (lunedì e venerdì su appuntamento. Informazioni: T. 349 2267457).
Busto A. – “Fotografare con la penna” è il titolo della mostra che da oggi è visitabile alla galleria Boragno. L’esposizione, un omaggio all’architetto Giuseppe Magini scomparso nel novembre del 2020, presenta una serie di schizzi, disegni-appunti di viaggi da lui realizzati nel corso della vita. La mostra sarà inaugurata domani, 8 gennaio alle 17.45 nella sede espositiva di via Milano e sarà visitabile sino al 16 gennaio nei seguenti orari: martedì-venerdì 16-18.30; sabato e domenica10.30-12.30/15.3018.30.
Busto A. – Domenica 16 gennaio riprendono gli appuntamenti della rassegna “ Domeniche ai Musei” organizzati al Museo del Tessile e della Tradizione Industriale. L’incontro sarà dedicato a uno dei “personaggi che hanno stoffa”, (titolo dell’iniziativa): Joseph Marie Jacquard, che mise a punto una delle più innovative macchine tessili che portano il suo nome. A seguire, nella sezione del museo dedicata alla tecnica jacquard, i partecipanti potranno scoprire i passaggi per realizzare questa particolare lavorazione. La partecipazione, riservata agli adulti, è gratuita con prenotazione obbligatoria al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti- . Fino a esaurimento posti.