Domodossola –Passi silenziosi nel bosco. Nicola Magrin incontra Hugo Pratt” è la mostra che apre, dal 16 novembre, la seconda parte della IV edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se, Di-Segnare il territorio. La rassegna sarà allestita nella sala del Refettorio del Collegio Mellerio Rosmini con inaugurazione alle 17. Le tavole del maestro Hugo Pratt, uno degli autori di fumetti più noti del mondo, dialogheranno con gli acquarelli di Nicola Magrin, artista e illustratore per tanti grandi autori, da Primo Levi a Paolo Cognetti, da Jack London a Robert Macfarlane. A esplorare e (s)velare il cammino, i testi di Marco Steiner, scrittore e studioso, uno dei più stretti collaboratori di Pratt. Passi silenziosi nel bosco è un percorso che intreccia Natura e Storia, temi che hanno da sempre affascinato Pratt e che sono fondanti della ricerca artistica di Magrin. Un dialogo tra due artisti accomunati da una profonda sensibilità e connessione spirituale verso la natura e la complessità delle culture indigene. La mostra sarà visitabile sino al 2 febbraio nei seguenti giorni e orari:venerdì 16-19, sabato e domenica 10-13 / 15.30 -18.30. Aperture straordinarie 30 e 31 dicembre, 2 e 3 gennaio, 10-13 15.30-18.30. Visite guidate su prenotazione amossola2015@gmail.com. Per conoscere gli eventi collaterali in calendario consultare: IG Associazione Musei d’Ossola, FB Associazione Musei d’Ossola | Di-Se

 

San Donato Milanese –  Una “doppia personale” celebra il dialogo tra due artisti milanesi, Stefano e Filippo Soddu, che non solo condividono un profondo legame familiare e un cognome, ma anche una conoscenza e una sensibilità verso l’arte, interpretate e rese vive attraverso mezzi e visioni differenti. Stefano Soddu, nato nel 1946 e scultore, Filippo Soddu, classe 1973 pittore, apparentemente non mostrano similitudini estetiche. Eppure, i loro mondi, sembrano attratti da una forza comune che li avvicina. Questa gravità invisibile è l’arte del “taglio”, un gesto primordiale che entrambi usano per dare vita a materia e colore, intrecciando le proprie opere con un ritmo che pare scandire un dialogo silenzioso tra il ferro e la carta, tra l’ossidazione e i pigmenti. La mostra intende presentare Stefano e Filippo Soddu come due spiriti affini e indipendenti, due voci che cantano la loro immaginazione con accenti diversi ma con un’identica sincerità, accompagnando il visitatore in un viaggio fatto di superfici che si piegano, colori che si frantumano e ombre che si rincorrono. Una celebrazione della poesia silenziosa che nasce quando il gesto e la materia si incontrano. L’esposizione è aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18.30; sabato 9-12.30 / 14.30-18.30; domenica 10-12.30 / 15 -19.

 

Origgio – Monsignor Daniel Estivill, canonico del capitolo di San Pietro sarà ospite dell’incontro “La porta del bene e del male. Iconografia e iconologia” organizzato a villa Borletti questa sera (8 novembre). L’appuntamento inserito nell’ambito della mostra in corso “Luciano delle Porte”, ossia dedicata allo scultore Minguzzi, avrà inizio alle 21 nello spazio espositivo di via Dante. Ingresso libero. La monografica che presenta opere di rilievo del grande maestro potrà essere visitata sino al 1° dicembre nei weekend con inizio visite alle 9.30, 10.30, 16, 17 e 18, con prenotazione sul sito https://www.borlettioriggio.

 

 

Sulmona – Si svolgerà il 9 novembre la premiazione della 51^ edizione del Premio Sulmona. La cerimonia, culmine della rassegna organizzata da Il Quadrivio, Circolo d’Arte e Cultura e diretta da Ivan D’Alberto, curatore e storico dell’arte contemporanea è in programma al Teatro “Maria Caniglia”, alle 11. Questa edizione ha come tema To THINK – l’arte libera la mente e a differenza delle precedenti ha una struttura differente: il Premio, con una selezione di 25 artisti under 45, italiani e stranieri, e tre sezioni denominate Omaggio, Accademia e Territorio. L’obiettivo di Ivan D’Alberto è quello di attivare intorno al Premio una rete di relazioni capace di riconsegnare alla storica manifestazione il giusto ruolo culturale all’interno del territorio abruzzese e un rinnovato interesse da parte del sistema dell’arte nazionale. Altra novità è la scelta di dar vita ad una mostra “diffusa”. Le opere infatti non sono esposte solo nel Polo Museale Civico-Diocesano di Santa Chiara, sede storica del Premio, ma anche nel Complesso Civico Museale della Santissima Annunziata e negli spazi espositivi de La Rotonda. Le mostre, a ingresso libero, potranno essere visitate fino al 30 novembre nei seguenti orari: dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 18.30 dal martedì alla domenica. (Lea Contestabile, Il mio paese delle donne, foto di Guido Orante Contestabile foto e courtesy dell’artista).

 

Torino – Con la mostra intitolata “Arrivare in tempo“, la Pinacoteca Agnelli omaggia l’artista Salvo (Leonforte 1947 – Torino 2015), mettendo in evidenza come la sua pittura – nei grandi cicli tematici ripetuti, nell’attenzione verso i temi della storia dell’arte e nello studio della luce – sia sempre stata in continuità con le sue prime ricerche concettuali. Realizzata in stretta collaborazione con l’Archivio Salvo, la mostra è focalizzata su alcuni dei motivi fondamentali della ricerca dell’artista: il concetto di ripetizione nell’esplorazione di motivi ricorrenti, inteso sia come tecnica pittorica sia come urgenza concettuale; la riflessione sulla pittura come linguaggio e sul linguaggio come arte; il rapporto tra storia dell’arte e sguardo sulla quotidianità. Salvo, uno degli artisti pionieri del secondo Novecento italiano, si è posto in modo indipendente rispetto a correnti e tendenze, mantenendo sempre un’attenzione particolare per i soggetti e i linguaggi della storia dell’arte. In virtù di questo rapporto privilegiato, la sua mostra monografica in Pinacoteca si estenderà per la prima volta oltre gli spazi espositivi del terzo piano, dialogando con la collezione permanente all’interno dello spazio. La mostra, accompagnata da una pubblicazione dedicata rimarrà in calendario sino al 25 maggio, dal martedì alla domenica 11 – 19. (ph. Courtesy Collezione Lucien Bilinelli Milano)

 

 

Milano – La “testa mozza” è una delle tematiche più inquietanti e attraenti della storiografia artistica. Un’accurata selezione di opere ispirate a questa iconografia, dall’antichità ai giorni nostri, è esposta alla galleria BKV Fine Art di Milano nella mostra “Perdere la Testa”. Il percorso espositivo, presenta 64 opere – dai seguaci di Andrea Solario a Bertozzi&Casoni, da Giuseppe Vermiglio a Julian Schnabel, da Vik Muniz a Mario Balassi, e ancora da Arturo Martini a Claude Vignon – intende riflettere sul cambiamento di paradigma avvenuto nel mondo contemporaneo rispetto all’idea di infliggere violenza, e anche rispetto al modo in cui noi, spettatori, la contempliamo oggi. Un’imponente tela barocca di Giovanni Battista Maino raffigurante Salomè con la testa del Battista accoglie lo spettatore all’ingresso della galleria, un percorso ricco di suggestioni che si sprigionano lungo tutto il percorso. L’esposizione, allestita nella sede di Via Fontana, potrà essere visitata sino al 20 novembre. Orari al pubblico: lunedì – venerdì: dalle 10 alle 18, solo su appuntamento t. +39 0289691288.

 

Milano – Un progetto espositivo che invita a riflettere su un’idea di scultura intesa come rimodulazione dello spazio fisico attraverso opere la cui tridimensionalità nasce dalla alterazione della percezione visiva quello in mostra alla galleria A arte Invernizzi di Milano. L’esposizione intitolata “Dimensionare lo spazio”, a cura di Lorenzo Madaro, si concentra sui perimetri e sugli ambiti di ricerca di una scultura e di una pittura in grado di generare riflessioni sulla forma e lo spazio. Gli artisti protagonisti della mostra investigano le radici proprie del linguaggio, esplorando la luce e il dinamismo, la geometria e il suo collasso, ma anche il rapporto tra la bidimensionalità della parete e lo sguardo espanso dell’architettura, esplicitando le specificità che la scultura ingloba costantemente. Artisti in mostra: Gianni Asdrubali, Nicola Carrino, Gianni Colombo, Lesley Foxcroft, Igino Legnaghi, Francois Morellet, Arcangelo Sassolino, Mauro Staccioli, David Tremlett, Antonio Trotta, Grazia Varisco e Michel Verjux. L’esposizione, ospitata nella sede dello spazio di via Scarlatti, continuerà sino al 21 novembre, orari: da lunedì a venerdì, 15-19, sabato su appuntamento.

 

Gemonio – In occasione della giornata dedicata alla collezione permanente del Museo Bodini è in programma, il 10 novembre (alle 11), la presentazione di nuovi lavori entrati nella raccolta. Dell’artista gemoniese, si potranno ammirare il Pontefice realizzato a tempera datato 1960, unica testimonianza della sua produzione giovanile pittorica presente nello spazio museale; due medaglie in bronzo, un’opera grafica e un disegno preparatorio con soggetto il Martirio di San Matteo per le vetrate che l’artista ha realizzato per il Duomo di Monza agli inizi degli anni Novanta. Tra le opere donate, firmate da artisti di rilievo del panorama contemporaneo, si aggiungono un corpus di acqueforti del maestro incisore milanese Pietro Diana, un disegno del viggiutese Nino Cassani e opere su carta dello scultore gemoniese, Antonio Franzetti, tra i fondatori del Museo stesso; un quadro della pittrice Carola Mazot e un disegno di Ambrogio Barili. Vestizione del samurai è la scultura del 2005 che l’artista di Varallo Sesia Claudio Bonomi ha donato alla collezione del Museo. In esposizione anche le figure, ispirate alle medaglie di Bodini, create dalla scenografa Anusc Castiglioni. Nell’ambito della mostra, in calendario sino al 1° dicembre, vengono proposti due laboratori didattici per adulti. Il primo in calendario il 30 novembre alle 10, da titolo “Scintille: l’armonia tra oro e ferro”, sarà tenuto da Bonnie Broussard, moglie e assistente d’atelier di Matthew Broussard. Il 15 dicembre alla stessa ora sarà la volta di “Parole scolpite” con Ars Poetica. Laboratorio esperienziale di Arte e Scrittura poetica con Metodo Caviardage®. La partecipazione ai laboratori è con prenotazione didattica.museobodini@gmail.com – 3397596939. La mostra sarà visitabile sino al 1° dicembre  il sabato e la domenica 10.30-12.30/15-18.

Comabbio Un tema, quello dedicato a Venezia che Albino Reggiori (1933-2006) nel corso della sua attività artistica ha declinato in un centinaio di opere fra tele, tavole, disegni e incisioni. Una selezione di questi lavori, circa una ventina (alcuni appartenenti a collezioni private e mai presentati al pubblico), saranno esposti nella mostra “Albino Reggiori e Venezia”, in apertura dal 9 novembre (inaugurazione alle 17) nella sala Lucio Fontana di Comabbio. La mostra, a cura di Patrizia Foglia, sarà occasione di approfondire la produzione dell’artista, nativo di Laveno Mombello e noto ai più per le famose cattedrali gotiche e le sculture in ceramica. Il pubblico potrà visitare l’esposizione fino al 1° dicembre nei seguenti orari: sabato e domenica 10 -12.30 / 16 – 18.30.

Olgiate Olona – Nella cornice del Teatrino di Villa Gonzaga dal 19 al 21 novembre, sarà ospitata la mostra “Tracce”, un progetto espositivo realizzato grazie alla sinergia tra la Cooperativa Progetto Promozione Lavoro, il CDD di Gallarate, Villa Maria di Castellanza, Brugnoli Tosi di Busto Arsizio e i volontari del Bastone Odv. I temi trattati sono vari, dai cambiamenti climatici, alle guerre, alla bellezza, agli animali domestici e molto altro, tutti supportati dal laboratorio di cineforum e dalle visite alle diverse mostre/musei del territorio. Per il periodo d’apertura della mostra, il pubblico potrà prenotare telefonicamente o via mail una visita all’esposizione che sarà aperta dalle 10 alle 15. “Tracce” verrà anche riproposta in seguito all’interno della Cooperativa Progetto Promozione Lavoro in occasione del mercatino di Natale il 30 Novembre e il 1° dicembre nei seguenti orari: 9.30 – 12/14.30 – 18. Per le prenotazioni: Cooperativa Progetto Promozione Lavoro Via Don Minzoni, 33 Olgiate Olona (VA), T. 0331847629; Promlavoro.educatori@gmail.com https://www.facebook.com/ProgettoPromozioneLavoro.

Varese – Dai Musei Civici di Varese al Musée des Beaux Arts a Draguignan in Francia. Il prezioso dipinto “Raffaello e la Fornarina” di Francesco Valaperta, dal 16 novembre al 23 marzo prossimo sarà infatti esposto alla mostra “La Renaissance. Une passion romantique” . Una rassegna incentrata sul Rinascimento reinterpretato durante l’Ottocento da artisti italiani e francesi nella pittura, scultura e arti decorative. L’opera Raffaello e la Fornarina appartenente alla collezione dei Musei Civici dal 1975 grazie alla donazione di Riccardo Lampugnani è un olio su tela dipinto da Francesco Valaperta nel 1866.  L’opera, presentata all’Esposizione annuale di Brera dallo stesso Valaperta nel 1866 è ambientata nello studio di Raffaello, cui alludono gli attrezzi da lavoro effigiati sul piccolo piedistallo a destra; posta a chiudere come una quinta lo sfondo della scena, la grande pala con la Trasfigurazione. La composizione coglie gli ultimi giorni della vita del pittore. Il dipinto ben rappresenta, anche in forza di un alto livello qualitativo, l’ambiente storico lombardo negli anni del tardo Romanticismo; l’azione drammatica è concentrata sui due protagonisti e sulla tempesta dei loro sentimenti, mentre le vesti rimandano al tricolore italiano, come spesso avveniva negli anni cruciali del Risorgimento e delle campagne militari per l’indipendenza nazionale.