Il museo sacro della comunità – E' una vera e propria raccolta di tutta la creatività legata alla sfera del sacro quella contenuta nelle mura di San Pietro e Paolo a Cuvio.
Una chiesa impreziosita dalle opere di diverse generazioni di artisti che, fino ai giorni nostri, hanno lavorato in valle: dagli affreschi degli Arzuffi, fino al dipinto sulla facciata, un San Pietro del 1927, opera di Virgilio Mascioni, nonno del più famoso e tormentato Floriano Bodini.
Un monumento la cui ultima sistemazione risale a due secoli fa e che, fino agli anni Novanta, ha accolto testimonianze artistiche di fede che l'hanno progressivamente abbellito, secondo il gusto di ogni generazione di fedeli che si è succeduta.
Un libro, un documentario – Per far conoscere a tutti i cittadini questo gioiello è in programma per sabato 23 gennaio alle ore 21, all'oratorio di Cuvio, una proiezione del documentario realizzato da Graziano Tenconi, affiancata dalla relazione dello storico locale Giorgio Roncari, che ha curato un bel volume, sponsorizzato dalla Pro Loco, che raccoglie tutte le storie delle opere contenute nella parrocchiale.
"Sono molte le opere d'arte che abbiamo scoperto facendo le ricerche su questa chiesa" dichiara Tenconi, "ci ha stupito l'importanza di molti lavori anche recenti: all'interno sono custoditi anche tesori di valore come le due preziosissime corone d'oro che fino agli anni Sessanta, durante la processione della Madonna del Carmine, nel mese di luglio, venivano messe in testa alla Vergine e al bambino."