La chiave di lettura utile a comprendere l'arte di Nobuyoshi Araki, pare essere il verbo transitivo "cogliere".
Tre momenti distinguono la personale dell'artista giapponese: i fiori, i cieli, i nudi femminili.
Si passa dai grandi formati alla minuzia delle polaroid, quasi uno spartiacque fra l'aspetto spettacolare e immediatamente fruibile e l' intimità che costringe ad una vicinanza voyeuristica.
Nell'alternare immagini di corpi femminili legati da grosse funi ad altri in esplicita posa, Araki traccia percorsi estetici e passionali, non privi di morbosa maniacalità, di sottile ambiguità, di sensualità percorsa a tratti da momenti ironici.
Costrizione e rassegnazione dialogano con libertà e esibizionismo sino ad arrivare alla similitudine fra le composizioni floreali e il corpo femminile, a dire che la bellezza deve essere colta nella stagione del suo massimo splendore, dopo di che il tempo farà il suo corso.
Cosa è più eccitante?
Cogliere chi si offre spontaneamente, o chi sopporta con maliziosa sudditanza la costrizione imposta?
Ma la seduzione più profonda del cogliere, sta nella seducente e poetica immagine di un tramonto nel cielo di Tokyo.
L'estremità di un tetto, pare indicare la mutevole maestosità delle nubi, la loro appartenenza a un altro mondo, fermata in singola immagine dalla sapienza del saper "cogliere", l'essenza dell'evento.
Nobuyoshi Araki – "Pothos & Polas"
Milano – Zonca & Zonca, via Ciovasso 4
Fino al 21 aprile
Orario: da lunedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30