Argentiero con il sindaco di ArlesArgentiero con il sindaco di Arles

Vacanze francesi – Anche quest'anno, il sesto consecutivo, l'Archivio Fotografico Italiano è andato (e tornato) ad Arles per partecipare ai Rencontres de la Photographie, un festival internazionale dove l'associazione castellanzese (di sede, ma di vedute e confini ben più ampi) rappresenta con orgoglio la fotografia italiana. Claudio Argentiero ci racconta la loro esperienza, il riscontro con il pubblico e con la città, l'immersione totale nel mondo della fotografia.

Com'è andata la vostra sesta trasferta ad Arles?

"Benissimo ed ogni anno constatiamo che va sempre meglio. Quest'anno l'amministrazione ci ha concesso uno spazio davvero d'eccezione, di fronte a Place du Forum, zona centralissima di passaggio. Una posizione che tanti altri espositori ci hanno invidiato e che il comune di Arles ci ha offerto in virtù della collaborazione che da anni abbiamo maturato con loro, anche in relazione al nostro ruolo di mediatori nel gemellaggio Arles-Vercelli. A differenza di altre realtà che si autofinanziano uno spazio all'interno del festival, noi siamo ospiti in terra francese".


Argentiero con Lanfranco Colombo ad ArelsArgentiero con Lanfranco Colombo ad Arels

Insomma, vi è stata riservata un'attenzione particolare?

"In effetti sì, ma che è appunto frutto di un rapporto di stima e collaborazione cresciuto e maturato nel tempo. L'Assessore alla Cultura e il Sindaco ci hanno tenuto a presenziare al vernissage, cosa che qui in Italia non sempre avviene. Bisogna poi considerare che tra le poche presenze italiane ai Rencontres noi siamo gli unici a presentarci come Archivio".   
Vista la privilegiata posizione centrale avrete avuto molta affluenza… 
"Moltissima e in maniera continuata. Certo, lo spazio concessoci ci ha aiutato molto: due vetrine intere, grande visibilità da ogni direzione, anche grazie alla grafica esterna e all'allestimento da noi curato nei minimi dettagli. Molto apprezzata la mostra di immagini vintage di Giacomelli. La maggiore soddisfazione è che davvero la nostra sala è diventata un punto di riferimento per gli appassionati. E nello spazio fuori si susseguivano dibattiti e confronti sulla fotografia, accompagnati da del buon caffè italiano. Inoltre per quattro giorni abbiamo avuto come ospite d'eccezione Lanfranco Colombo

La Galleria con la mostra dell'AFILa Galleria con la mostra dell'AFI

(appartenenti alla sua collezione privata le fotografie esposte di Giacomelli e quelle della moglie Giuliana Traverso, ndr). In molti sono passati a salutarlo, a stringergli la mano e ci sono stati anche alcuni incontri abbastanza commuoventi".   

C'è stata occasione di stabilire nuovi contatti? 
"Sì, nel nostro spazio abbiamo visionato lavori stupendi di autori europei, molti dei quali provenienti da importanti scuole di fotografia e da gallerie private,individuandone alcuni che vorremmo presentare in Italia in occasione del nostro Festival Europeo, sempre più rivolto ai talenti che generano ricerche d'autore, di alto livello. Inoltre non è detto che saremo ad Arles anche a maggio, durante il Festival Fotografico Europeo di Nudo, con una mostra di più autori. L'idea ci stuzzica e

Immagine della mostra ad ArlesImmagine della mostra ad Arles

i contatti sono avviati".   

Un'opinione invece sul Festival… 
"Come diciamo sempre, per noi Arles è un rigenerante. Hai possibilità di aggiornarti su cosa sia la fotografia nel resto del mondo: le nuove ricerche, le tematiche affrontate, gli autori storici e quelli emergenti. In definitiva, Arles lascia sempre un segno, vuoi per le mostre, vuoi per l'ambiente e il clima culturale che si avverte, vuoi per il senso di libertà che si respira…e la malinconia quando riparti è forte."   
Pensate già alla prossima edizione? 
"Certo, il nostro posto è già prenotato".