Prima in Russia poi velocemente in Europa, le teorie costruttiviste hanno visto, agli inizi del secolo breve, gli artisti appropriarsi degli spazi con intenti di volta in volta onnivori dovuti all’uso di materiali, in molti casi di nuova fabbricazione.
Così i lavori di Pae White (Pasadina 1963, vive e lavora a Los Angeles) in mostra presso Kaufmann Repetto a Milano, si avvalgono di tecnologie avanzate e impegnano per intero le aree della galleria.
Sulle pareti principali dello spazio si alzano, dalla base al soffitto, due arazzi al pari di quinte teatrali, eseguiti con supporti digitali, a creare un sovrapporsi e inseguirsi di mondi floreali percorsi da animali esotici, un vortice ritmico – visivo che porta, a percorso concluso, verso una scultura realizzata con la collaborazione di esperti artigiani in un accrocco di alimenti e oggetti universalmente presenti nel comune quotidiano.
L’arte come apparato scenografico, affiancata ad una commercializzazione sempre più regolata da aspetti basso mimetici.
Cristallizzando forme conosciute l’artista ha inteso fossilizzare il senso dell’estetica in confini consumistici.
Che ci si trovi in un surreale mondo di neo balocchi, lo confermano i “mobiles”, luccicanti e fluttuanti strutture composte da piastrine multicolore in continuo movimento ad ogni alito d’aria, forse con intenti pseudo ipnotici.
Il titolo dato alla mostra “demimondaine” prende origine, come scritto nel comunicato stampa, dall’espressione francese “demi – monde” o “mondo di mezzo” spesso utilizzata all’inizio del ventesimo secolo per descrivere chi manteneva uno stile di vita opulento e volto alla ricerca del piacere.
Il termine “demimondaine” era usato per descrivere quelle donne che vivevano ai margini della società rispettabile e degli standar del “vero mondo”.
Tutto questo cosa ha a che fare con quanto esposto?
Pae White – “demimondaine”
Milano – Kaufmann Repetto, Via porta tenaglia 7
Fino al 9 settembre
Orario: martedì-sabato 11-19
Mauro Bianchini