Il viaggiator curioso

Questi racconti sono nati solamente per condividere, senza presunzione alcuna. Non son scrittore, né tanto meno poeta e non ambisco certo a diventarlo con queste pagine. Ugualmente lascio ad altri il compito sommo e gravoso del critico d’arte o dell’esperto di antropologia culturale.

Semplicemente ho sentito,come sarà capitato a molti di voi, l’esigenza di narrare, per mettere in comune alcune piccole avventure e scoperte nelle quali mi sono imbattuto viaggiando per i sentieri del mondo.

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Credo che vivere senza condividere renderebbe sostanzialmente inutile l’esistenza. È questo il reale motivo per cui, a parer mio, si dovrebbe scrivere. Per non rischiare di dimenticare. Per spartire il tesoro che ci è stato donato, nel momento in cui ci è capitato di provare un’emozione di fronte alle opere straordinarie dell’uomo o della natura.

Il viaggiator curioso non ha pregiudizi mezzi virtuali: si reca veramente sul luogo, osserva, intuisce, impara, come solo gli studenti sanno ancora fare, a volte si commuove o si ricrede. Poi torna sempre a casa, per poter raccontare.