L'arte del paleolitico, anzi l'arte dal paleolitico. Perché è dalla preistoria che l'uomo disegna, colora, insomma fa arte. Dal passato ad oggi, senza soluzione di continuità. Artisti di millenni fa e artisti di oggi: anzi a Daverio piccoli artisti di oggi, che per un giorno hanno abbandonato la modernità ed abbracciato il passato, trasformandosi in artisti preistorici.
Dal foglio alla caverna. Lescaux, Altamira, i Balzi Rossi: caverne naturali, semplici abitazioni degli uomini primitivi, divenute scrigni d'arte perché qui artisti senza nome hanno rappresentato se stessi e il loro mondo. Pitture a prima vista semplici, essenziali, delineate da pochi tratti, ma intrise di un forte simbolismo. Un mondo nuovo, nel quale i piccoli preistorici di Daverio si sono calati. Primo passo: abbandonare il classico foglio bianco e lavorare su una superficie increspata, una piccola caverna in miniatura.
Fra buoi, mammuth e cinghiali. Sui fogli hanno poi preso vita animali ispirati proprio alle pitture paleolitiche. Ma non solo, anche scene di caccia a orsi. Tutti colorati con gessetti, ad imitazione dei pigmenti usati millenni fa. A guidare i bambini i volontari del Gruppo Archeologico del Dlf di Gallarate, che hanno anche voluto ricreare un ambiente ad hoc costruendo una vera e propria caverna preistorica.
Una firma, le mani. Proprio come si può ammirare nelle grotte di Altamira, spesso le pareti erano decorati dalle impronte delle mani, una specie di firma, in un momento in cui ancora non esisteva la scrittura. E così anche i bambini sono stati invitati a lasciare la propria impronta su un grande pannello rimasto in biblioteca a ricordare il pomeriggio.
A casa, con attestati e disegni. Alla fine della giornata, tutti i bambini, accorsi numerosi alla proposta congiunta biblioteca di Daverio e Gruppo Archeologico, sono tornati a casa con la loro opera d'arte e con un prezioso attestato di frequenza. Tutti soddisfatti: oltre ai giovani partecipanti, anche i genitori, lo staff della biblioteca, i volontari del Dlf di Gallarate.
Arte come gioco, ma non solo. Perché l'arte, la storia, l'archeologia possono diventare un gioco, un gioco serio però, finalizzato a svegliare l'interesse dei bambini per realtà antichissime, lontane da loro, a divulgare e
valorizzare la cultura in tutte le sue forme. Queste le motivazioni che hanno spinto il Gruppo Archeologico di Gallarate a creare una sezione di didattica aperta soprattutto ai più giovani. E dopo il successo la primavera scorsa ad Oggiona santo Stefano, ecco il bis a Daverio.
La cornice. Ad accogliere le attività del gruppo la Palazzina della cultura di Daverio, in Via Verdi, struttura moderna, accogliente, a misura di bambino. Come ha spiegato il sindaco, si tratta di un centro polifunzionale, aperto a iniziative di ogni genere, dedicato fra l'altro ad un cittadino illustre di Daverio, Umberto Angelo Tognola, partigiano, artista, medico, per dodici anni sindaco del paese. Qui, la prossima settimana, sono in programma altre iniziative, come la Mostra Mercato d'arte fotografica e stampa fine art (10-11 dicembre) e l'opera teatrale per bambini "I tre Re magi erano in quattro" di Giovanni Ardemagni (sabato 10, ore 16).
Una bella sinergia. La bella giornata di sabato 3 dicembre è stata il frutto di una forte sinergia fra il Gruppo Archeologico ed il Comune di Daverio, a dimostrazione di quanto bene possa fare la collaborazione fra enti e istituzioni. Una giornata, che, nelle intenzioni di tutti, avrà un seguito con altri appuntamenti dedicati a nuovi laboratori. Perché l'amore per il passato nasce già da piccoli.