Primavera in villa – E' una notizia in esclusiva perché la sua mostra è ancora in fase di gestazione fino alla prossima primavera, a fine marzo, quando finalmente dopo lungo tempo anche Villa Pomini tornerà a fiorire con l'arte. Non possiamo mostrarvi foto dei suoi lavori perché dovrà essere una sorpresa, una gradita sorpresa. Ma qualche anticipazione, quella sì, la possiamo anche dare. A partire dal nome dell'artista: Lidia Gobbati. E' lei che inaugurerà la nuova stagione della villa, che torna così ad essere il centro polifunzionale, culturale e artistico per eccellenza, quel salotto buono castellanzese troppo a lungo dimenticato. A sussurrare il nome della Gobbati è Antonio Vinci, delegato alla cultura: è proprio Vinci ad aver proposto al sindaco Fabrizio Farisoglio questa straordinaria pittrice, che vive e lavora a Castellanza, affascinato dalla sua pittura materica, dal suo astrattismo.
Non c'è forma senza pensiero – Per curiosare tra le sue opere basta cliccare all'indirizzo web www.lidiagobbati.it. Lidia Gobbati definisce la sua una pittura simbolica. Dipinge da dieci anni, dopo una lunga carriera, sempre nel mondo dell'arte: diplomata al liceo artistico, laureata in architettura, per anni insegna storia dell'arte. Tre anni fa l'incontro con Ivano Bortolussi, il suo attuale compagno di vita: geometra, progettista di allestimenti fieristici con una spiccata propensione per l'architettura e l'utilizzo del computer e dei programmi più avanzati. Tra la Gobbati e Bortolussi si instaura un dialogo anche artistico, ricco e creativo, che sfocia in video, in live art, un vero prodigio in cui l'arte si trasforma, prende corpo e vita, diventa altro da sé e stupisce. " La forma è come la parola – spiega la Gobbati – e comunica pensieri. Le forme caotiche di oggi riflettono la società odierna. Nei miei quadri la forma è tutto, non sono forme astratte ma rielaborate dalla natura, organica e inorganica. Sono forme sintetiche e simboliche, io le chiamo ideografiche".
Live art, ovvero l'imprevedibile trasformazione – La forma però è nulla se non contiene un pensiero e non sa trasmetterlo. Ecco allora entrare in scena il video, nel quale le forme dei quadri di Lidia si trasformano in volumi architettonici moderni, in mondi infiniti che lasciano spazio a continue ricerche. Arte e tecnica così si fondono, per creare qualcos'altro. Ecco le sinuosità trasformate in ponti, le labbra di un sorriso in un open space di giovani, una nike immersa tra ideogrammi cinesi, rivestita di armatura da combattente, un ghost-fantasma, un grillo parlante che si dissolvono in micro esplosioni.
La bellezza, medicina dell'anima – L'importante è non abbandonare il concetto di bellezza: "E' tutto così brutto nella nostra società – commenta l'artista – non c'è più la ricerca del bello, che genera piacere e positività. Siamo circondati da cose brutte, da immagini violente e ci imbruttiamo a nostra volta. La bellezza esclude la violenza. Dobbiamo tornare al bello, per dare una speranza a questa società e a questa epoca".
La mostra – E' ancora un piccolo segreto, ma le tele che saranno esposte in Villa Pomini stanno prendendo vita nel salotto di casa, sul cavalletto, sotto le luci. Una dopo l'altra. Vorremmo anticipare qualcosa in più, oltre all'improvvisa intuizione che la Gobbati sia ossessionata dai ragni; intuizione sbagliata, dal momento che la forma evoca e inganna e ciò che traspare sulla tela e sul plexiglas ancora non è compiuto e fa riflettere proprio su tutt'altro. Ma è ancora presto per svelare proprio tutto. C'è ancora tempo, e le forme possono evolversi di continuo. L'appuntamento è per il disgelo.