'Stratificazione e luce' – Questo il titolo della mostra che inaugura sabato 18 aprile nelle sale del MAP e del Castello del Monteruzzo a Castiglione Olona. "Stratificazione e luce", sottolinea Federica Armiraglio, curatrice dell'iniziativa, "rispecchia l'arte di Filippo Avalle, che è fatta di strati: cinque o sei strati di plexiglas sovrapposti convivono con inserti di luce elettrica o fibre ottiche, il tutto modellato con estrema perizia". Gli strati della materia, della plastica, sono metafora di altrettanti strati psicologici, mentre la luce, interna od esterna all'opera, è il lume della ragione, del sentimento che aiuta l'artista a cercare il senso della realtà e lo fa interrogare sul destino dell'uomo. Risultato: oggetti artistici che, come mondi immaginari in cui si fondono figurazione ed astrazione, sono specchio delle riflessioni di Avalle, del senso che egli dà al suo intorno e alla sua interiorità.
Artista moderno e antico – L'artista si sente figlio del proprio tempo, pertanto utilizza materiali moderni come la plastica e sfrutta la tecnologia della luce elettrica, delle fibre ottiche e dell'energia fotovoltaica, così come riflette sulla fragilità, sulle fratture del mondo contemporaneo e in esso cerca di orientarsi. Ma tanto è moderno quanto antico. È artista d'altri tempi nella tecnica con cui lavora la plastica: da esperto artigiano realizza le sue incisioni su plexiglas con straordinaria cura, senza demandare ad altri la messa in opera del progetto; progetto studiato secondo un metodo antico: quello della filologia che procede per gradini, per approfondimenti sempre più precisi. Un metodo senz'altro ereditato dal padre filologo, docente presso l'Università di Torino, ed amico e frequentatore dei grandi della letteratura e della filologia italiane del Novecento, come Eugenio Montale, Maria Corti, Cesare Segre e Dante Isella, persone con le quali, da piccolo, lo stesso Filippo si è misurato. Altrettanto antico è il modo con cui insegna ai suoi allievi alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano: laboratori gestiti come antiche botteghe rinascimentali, in cui lui come maestro lavora solo su commissione.
Sguardo d'insieme e approfondimenti – Le 35 opere, suddivise nelle due sedi espositive del Comune di Castiglione Olona, si susseguiranno lungo un percorso cronologico che coinvolge l'intera produzione di Avalle, dal 1969 al 2008, con diversi approfondimenti sulla sua arte a partire dagli anni del Polimero Arte, il laboratorio di sperimentazione artistica della Mazzucchelli Celluloide da cui ha avuto origine il museo castiglionese. Sin dall'epoca del Polimero si era distinto come artista più sperimentale, da giovane privo di preconcetti si era lanciato non solo nell'uso della plastica, sino ad allora da lui mai utilizzata, ma anche nelle combustioni del plexiglas alla Burri, di cui permane il ricordo grazie alla sua opera "500" che fa parte della collezione permanente del MAP, rivalorizzata dalla collocazione temporanea delle sue opere lungo il percorso espositivo. Tra le diverse presenti in mostra spiccano Ultima Cena, il disegno della Via Crucis, lungo oltre 10 metri e l'affascinante serie di Olotratti, ai quali si aggiungono, nelle sale del Castello, i progetti architettonici, le fotografie e le opere di quattro suoi allievi che frequentano i corsi della NABA.
Focus sul MAP/2: Filippo Avalle – Stratificazione e luce MAP (Museo Arte Plastica)
Via Roma, 29
Castiglione Olona (VA)
Inaugurazione: sabato 18 aprile ore 11
Durata mostra: 18 aprile – 17 maggio 2009
Orari: da martedì a sabato ore 9-12; 15-18 / domenica ore 10-30-12.30; 15-18
Prima domenica del mese in concomitanza con la Fiera del Cardinale:; 10:30-18
Ingresso a pagamento
Castello di Monteruzzo
Via Monteruzzo, 1
Castiglione Olona (VA)
Orari: da martedì a sabato ore 9-12; 15-18 / domenica ore 10-30-12.30; 15-18
Prima domenica del mese in concomitanza con la Fiera del Cardinale: 10:30-18
Info: per visite guidate e laboratori didattici tel. 0331 858301; http://www.castiglioneolona.it/