Ancora Ciaurro. La mostra "Lo spirito degli alberi" doveva chiudersi con l'ultima settimana di gennaio. Invece si proroga. Di quindici giorni? Di un mese? Del tempo sufficiente per esaurire le richieste? Non per quattro giorni, infrasettimanli, da martedì a venerdì, week end escluso.
E' questa l'ultima decisione partorita dagli ineffabili Musei Civici varesini che giustificano la scelta con il successo ottenuto dall'esposizione tanto in se stessa, nel numero reale di visitatori, quanto negli eventi collaterali organizzati, su iniziativa encomiabile dell'artista stesso che ha speso non poco, in entusiasmo, volontà ed energia intorno a questi quattro mesi di impegno su nella rocca a Masnago.
Niente da dire sugli appuntamenti a margine; non tutti facili, in apparenza, spesso anzi ostici, senza far l'occhiolino allo spettacolo, ma il mirino puntato piuttosto sul cuore del tema della mostra e di ciò che più preme all'artista: la filosofia e la cultura, la cura e l'estetica dell'albero declinata in molte delle sue forme possibili.
L'esempio è stato l'ultimo appuntamento che ha avuto protagonista Silvana Bazzi, direttrice della Scuola di Educazione al Movimento che ha proposto la serata di danza "L'albero che cammina". Come già per altri appuntamenti precedenti, il salone d'ingresso del Castello gremito, tanto da dover replicare lo spettacolo l'indomani.
Tuttavia tanto entusiasmo giustifica una mostra durata a questo punto poco meno di quattro mesi, dedicata ad un artista contemponeo vivente? Con quale paramentro? Con il numero dei biglietti? Dati ancora non ufficiali, non precisi all'ultimo numero si intende, parlano di circa 2000 visitatori paganti.
Si ripropone la questione che ha investito la mostra di Innocente Salvini, allestita per cinque mesi con il magro "bottino" di poco più di 3500 biglietti staccati. Troppo pochi considerati gli investimenti, oltre i 50 mila euro, dati extra moenia, per giunta. Nel caso Ciaurro, i costi si abbassano drasticamente ma anche la qualità delle scelte, e delle strategie culturali mostra tutti i suoi limiti. E all'orizzonte dell'ultima ora, spunta l'ipotesi della mostra dedicata alle gemelle Grimoldi, velatesi, pittrici e stilisti.