Lugano – Il dialogo a tutto campo tra estremi vede compimento in “Bianco o nero. Opere provenienti dalla Collezione 1935-2021” a cura di Cristina Sonderegger e Francesca Rosi, in corso al Museo d’Arte della Svizzera Italiana nella Sede di Palazzo Reali.
Articolata in cinque sezioni, l’esposizione attua relazioni tra più discipline artistiche quali fotografia, arte cinetica e concettuale, scultura e pittura, a partire dagli anni Trenta sino al secondo decennio di questo secolo.
Le opere in mostra sono di proprietà della città di Lugano, del Cantone Ticino, e della Fondazione MASI inoltre alcune appartengono all’Associazione ProMuseo, altre derivano da donazioni private, come le donazioni Panza di Biumo e Giancarlo e Danna Olgiati o dagli stessi artisti.
In mostra compaiono opere di levatura internazionale.
Esteticamente armoniosa nella forma e nel tratto “Granata” di Fiorenza Bassetti (1999 – grafite su carta a mano) pare inibire la potenzialità distruttiva dell’ordigno ritratto facendolo apparire come un contenitore di essenze profumate.
Con “Up in Arms”, Monica Boncivini (2021 – vetro di Murano e lastra di vetro) tende a definire il dualismo tra femminismo e tematiche di impostazione maschilista.
La sinuosità del segno presente nell’opera priva di titolo dell’artista statunitense Robert Therrien del 1990 eseguita su lastra di acciaio inossidabile, traccia una doppia dinamica spaziale tra la parte alta della superficie e il suo contrario.
“Spazio elastico – 8 linee nere” di Gianni Colombo (1974 – legno dipinto, chiodi e elastici su tavola) armonizza attraverso le trame di quadrati, l’elasticità di un contesto a sua volta a forma quadrato, sfasamenti lineari atti a creare moti elastici tra le varie dinamiche spaziali.
“Bianco o nero. Opere dalla Collezione 1935-2021” Lugano Museo della Svizzera Italiana, Sede: Palazzo Reali, Via Canova 10. Fino al primo dicembre 2024. Orari: Ma/Me/Ve 11-18. Gi 11-20:Sa/Do/Festivi 10-18. Biglietti: intero CHF 8. Ridotto CHF 6.
Mauro Bianchini