Milano – Attraverso l’uso di inchiostro, pennello, ago, filo e tessuto di cotone, Sang A Han crea sculture morbide dai rimandi alla natura, al corpo e ai sogni. Opere che si possono ammirare sino al 13 settembre alla galleria Fumagalli di Milano, sede scelta dall’artista per la sua prima mostra internazionale, dal titolo “Black Flame”, tradotto “Fiamma nera”, che ben esprimere la sua poetica: il nero del Meok. Un inchiostro dalla resa fluida e permeante nelle fibre del tessuto, dalle infinite calde sfumature che, come una fiamma innalzandosi verso il cielo, mostra mille indefinibili tonalità
Lo spazio espositivo di via Cavalieri accoglie una selezione di sculture create per l’occasione nelle quali Sang A Han, con una personale chiave creativa e contemporanea, reinterpreta la tecnica orientale della pittura a inchiostro, nonché l’eredità del cucito e del ricamo, prassi tradizionalmente legate al mondo del lavoro domestico femminile così come all’arte tessitoria.
«Il ricamo è da sempre antico custode della memoria, narra storie silenziose e intime di generazioni passate cucendo i frammenti del tempo con pazienza e maestria» spiega la curatrice Maria Vittoria Baravelli « Sang A Han riprende la pittura orientale tradizionale e l’antica arte tessitoria coreana per creare un linguaggio creativo contemporaneo e performativo. …intesse la sua vita frammentata di donna, artista e madre in un lavoro fatto di tanti piccoli attimi che ritaglia e cuce. Ne nascono delle opere da cui emerge un lirismo magico, una linea sinuosa che lega il corpo al luogo dei desideri, dei misteri e dei sogni e disegna un confine delicato tra il paesaggio naturale e quello anatomico».
Sang A Han sceglie di utilizzare il tessuto di cotone e non la carta.
«Il modo in cui l’inchiostro filtra e si diffonde in esso restituisce il processo con cui il mio corpo trasforma le esperienze in memorie- spiega l’artista – il mio lavoro inizia dai ricordi, non quelli che si imprimono immediatamente nella mente, piuttosto le sensazioni che penetrano lentamente nelle fibre del mio corpo. Credo che nel mio lavoro sia fondamentale la scala delle mie opere. Creo sculture di grandi dimensioni per riscattarle da ciò che viene considerato un “compito minore”».
Il lavoro di Sang A Han rielabora e restituisce esperienze quotidiane ed emozioni in un linguaggio figurativo e simbolico, sensuale e onirico; isola emozioni intime ma universali spesso utilizzando simboli religiosi come i gesti buddhisti delle mudra – ad esempio i palmi delle mani uniti – espressi da corpi femminili, che altro non sono che quello di Sang A Han, donna e madre.
Un senso di profonda e ancestrale spiritualità, la ricerca di un’armonia naturale e di contatto verso il tutto scaturiscono dal lento procedere del gesto dell’artista, il gesto che si fa traccia dipinta e che diventa legame indissolubile mediante l’avvicendarsi dei punti di cucitura.
La mostra, visitabile fino 13 settembre è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 19.
Cenni biografici
Sang A Han è nata nel 1987 a Seoul, Corea del Sud, dove vive e lavora. Studia la pittura orientale e in particolare coreana durante le scuole superiori, l’università e la scuola di specializzazione. Sviluppa un profondo rispetto per le arti e i materiali tradizionali, approcciando inizialmente la pittura a inchiostro su carta. Non considerando tale tecnica adatta alla propria poetica,esplora la pittura con Meok (inchiostro di china) su tessuto di cotone. Naturalmente influenzata dalla tradizione coreana, suoi riferimenti principali sono i Sansuhwa, le pitture di paesaggio dell’epoca Joseon (XV-XIX secolo), e i Gwaneum-do, i dipinti di icone buddiste che rispecchiano il desiderio di benedizione. Se in passato la pittura era praticata principalmente da artisti maschi, Sang A Han afferma il suo essere artista donna contemporanea mediante la reinterpretazione di estetiche e tecniche della tradizione. Nel 2013 esordisce con la mostra personale “Adaptation” al Seongnam Cube Art Museum di Seongnam, e nel 2022 l’importante istituzione coreana OCI Museum of Art di Seoul le dedica la monografica “Pointed Mind”.
Sue opere sono state incluse in mostre collettive nelle istituzioni Daejeon Museum of Art, Daejeon (2023); Seoul National University Museum of Art, Seoul (2022); Gangneung Arts Center, Gangneung (2018); Asia Culture Center, Gwangju (2018); Gyeonggi Museum of Modern Art, Ansan (2016); Seongnam Cube Art Museum, Seongnam (2015); Seoul Calligraphy Art Museum – Seoul Arts Center, Seoul (2014); Hanwon Museum of Art, Seoul (2014); Seongnam Cube Art Museum, Seongnam (2012
*Ph Foto-©Lucrezia Roda. Courtesy Galleria Fumagalli