Evocazioni – Sono flash improvvisi, emozioni dell'anima i paesaggi di Pietro Boragina che si spogliano della loro realtà concreta per trasformarsi, nei colori, in evocazioni. Non sono di facile lettura le opere dell'artista ligure, intellettuale e sobrio nell'aspetto, ma profondamente emotivo sulla tela. Di lui hanno scritto: "deve essere bello per un colore trovarsi nell'impasto così fresco e acceso e così vivente di Pietro Boragina. Trovo che nel suo caso la pittura nasca da se stessa e si rallegri di se stessa e così anche esprima una realtà del mondo… sono colori che più che rappresentare vogliono farsi strada nel alluce e nel visibile…" (Mario Luzi); e ancora "…Sognare in quella atmosfera notturna di silenzio così densa di fruscii cullanti, di movimenti segreti nel buio…" (Maurizio Calvesi); e infine, ancora più pregnante: "le opere di questo artista tentano un varco per consentire, a chi le contempla, a brevi o ampie folgorazioni, di gettare lo sgomentato sguardo interiore verso… diciamo l'abisso dell'altrove…" (Giuseppe Marcenaro).
Non-paesaggi – Boragina è tutto questo e qualcosa di più. Non è semplice accostarsi alle sue opere che non sempre emozionano, e spesso lasciano perplessi. Ma non vanno "capite" o lette, o decifrate, bensì semplicemente vissute. Sono "immagini dell'anima", nonostante riportino a paesaggi. "Il sole nero", "Il sole giallo passa e noi.." "Nel giardino in cima al mare"… gli stessi titoli dei suoi quadri sono narrazione in divenire, frasi abbozzate, parole gettate al vento, in cui non va ricercato il senso della tela bensì lo spunto per cogliere l'emozione che l'ha generata, per andare "oltre".
L'attimo – Coglie l'essenza della sua pittura il curatore della mostra, Marcenaro, quando scrive: "Gli artisti hanno questa funzione: un dipinto, una poesia possono consentirci di spenzolarci un po' più in là, per "vedere" ciò che è impossibile guardare. I dipinti di Boragina appartengono a quegli atti di svelamento verso un altrove negato… Io credo che Boragina con le sue opere, voglia testimoniare il suo cimento per acchiappare l'attimo in cui sembra che tutto sia chiaro".
Fondazione Bandera
Fino al 24 febbraio 2008
Via A. Costa, 29 – Busto Arsizio
Orari: martedì – venerdì 15-19; sabato e domenica 10-12,30; 15-19