Vergine (partic.)
Come può notare anche un occhio meno avvezzo alla pittura del Cinquecento, l'Assunzione della Vergine e la grande ancona raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Giacomo, Giuseppe, Marta e donatore appartengono a due diversi momenti della carriera del pittore Gerolamo Giovenone e permettono quindi di comprendere, anche a partire da soli due esempi, l'evoluzione del linguaggio dell'artista nel corso di due decenni di intensa attività e proficui contatti.
Formatosi a Vercelli, probabilmente nella bottega di Martino Spanzotti e del suo discepolo Defendente Ferrari, Giovenone raggiunge la sua piena maturità guardando all'esempio di Gaudenzio Ferrari, la cui influenza emerge in modo particolare nelle opere degli anni Venti del Cinquecento, tra cui è da annoverare l'Assunzione della Vergine esposta in mostra, entrata nelle collezioni braidensi grazie al lascito del mercante Casimiro Sipriot nel 1903-1904.
Cresciuto in una famiglia di artisti – il padre e il fratello
Santi e donatore (partic.)
maggiore erano "maestri di legname", mentre il fratello minore pittore – Giovenone trasmette il mestiere ai suoi figli, e dando in sposa la figlia Dorotea al pittore Bernardino Lanino nel 1540, si lega, non solo dal punto di vista familiare ma anche professionale, con il giovane artista, che dagli anni Trenta si era affermato a Vercelli come divulgatore della poetica gaudenziana. Lo scambio tra i due pittori emerge bene nella seconda opera esposta a Brera, una Sacra Conversazione raffigurante la Madonna con il Bambino tra i santi Giacomo, Giuseppe, Marta e in primo piano, inginocchiato, il committente. Il dipinto, databile al 1543 circa, proviene dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie a Novara ed è entrato nelle collezioni della Pinacoteca nel 1808, con le soppressioni napoleoniche. Al di là di notazioni stilistiche, che fanno riconoscere nell'impostazione della pala e nel motivo del baldacchino sorretto dagli angeli tangenze con alcune opere del Lanino, dell'opera è interessante sottolineare il bellissimo particolare del paesaggio che si apre alle spalle della Vergine e che rappresenta il Sacro Monte di Varallo Sesia come si presentava nel Cinquecento, con il complesso di Nazareth, quello di Betlemme, la cappella del Calvario, la fontana, le cappelle della Apparizione alla Vergine e dell'Apparizione alla Maddalena.
Brera mai vista. Due momenti di Gerolamo Giovenone
Pinacoteca di Brera, sala XXXI
Dal 15 dicembre 2011 al 18 marzo 2012
Orari: dalle 8.30 alle 19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude 45 minuti prima)
Chiuso lunedì