I multisala si "mangiano" letteralmente le piccole sale, in provincia come nelle grandi città. Il 3D sarà una benedizione ed uno strumento in più solo quando sarà usato anche come mezzo per fare poesia in pellicola e non solo spettacolo. Gli effetti speciali, molto spesso, tolgono alla sceneggiatura e regalano ad una commercializzazione del prodotto film un approccio più semplicistico alla materia. Di questi ed altri temi si è parlato a La6 Tv nella trasmissione settimanale Info@Cultura, in onda domenica alle 20,45 e disponibile sul sito a aprtire da lunedì 22 marzo. In occasione della settimana che Busto Arsizio dedica alla settima arte, grazie al ricco programma del BAFF, Busto Arsizio Film Festival, Celestino Colombo (Organizzatore dell'evento bustocco) ci ha rilasciato una lunga intervista in cui, oltre a ricordare i principali appuntamenti in calendario nei prossimi giorni nelle sale cinematografiche, ci parla dei problemi più attuali del cinema italiano dei nostri giorni.
I giovani e il cinema – Ecco un piccolo estratto dell'intervista di Info@cultura di questa settimana.
"Ci vorrebbe più attenzione da parte dei giovani, che "arrivano" dai mass media e che conoscono solo un certo tipo di cinema, o la pubblicità solo di un certo tipo (pensiamo che la televisione, molto spesso, dà spazio a films che non avrebbero bisogno di spazio perchè hanno già i miliardi dietro per auto-promuoversi). Insomma ai giovani, molto spesso, arriva solo il messaggio di un
certo modo di fare cinema. Per questo è giusto sottolineare l'importanza della sezione del Busto Arsizio Film Festival dedicata alle scuole, in cui i ragazzi possono incontrare sceneggiatori, interpreti e registi per spiegare loro la "macchina-cinema", perchè per fare il cinema ci vogliono i soldi, nel processo entrano le banche, e avolte alcune banche hanno pretese sulle sceneggiature. Molte volte, avvicinandomi al mondo della scuola, vedo che di un certo tipo di cinema i ragazzi non conoscono molto, se non addirittura nulla. Non mi riferisco a pellicole di estrema nicchia, ma mi rendo conto che oltre i vari "Vacanze di Natale" di turno, i giovani non hanno molta confidenza con il resto del cinema, quello autoriale per esempio. Noi del Baff dimostriamo loro che il cinema italiano è, per fortuna, ben altro, che oltre ai films che fanno i grandi incassi nei multisale, c'è ben altro. Ovviamente senza nulla togliere a questo tipo di film da botteghino, perchè in un'industria come questa è necessario che esistano anche films commerciali il più possibile intelligenti, su questo siamo tutti d'accordo. Il vero problema è la pari opportunità, l'opportunità per i più giovani di capire che in Italia esistono anche produzioni diverse da questo genere."