Nuova sede, nuovi progetti – Che l'Archivio Fotografico Italiano fosse una fonte inesauribile di energie e creatività già lo sapevamo, che continuasse a lavorare per tutta l'estate potevamo intuirlo, ma che nella torrida estate potesse portare a compimento un progetto di tale portata, questo non potevamo proprio immaginarlo. E invece è stato proprio così: dopo le dovute trattative con l'Amministrazione Comunale di Busto Arsizio, finalmente nell'estate è stata siglata la convenzione tra Archivio Fotografico Italiano e l'Assessorato Tradizione, identità e futuro per la creazione di un archivio dedicato alla città. Un proposta pensata da tempo da Argentiero e soci, ora tramutatasi in realtà, attraverso la stesura di un progetto già strutturato per i prossimi tre anni. Il via a settembre con la prima mostra e poi l'insediamento nella nuova sede in via Volta.
Conservazione del patrimonio – Al momento, infatti, l'Amministrazione sta predisponendo i materiali e l'attrezzatura necessari per rendere operativa la nuova sede dell'Afi, ubicata nella piccolo struttura, ex sede della Lega Italiana Lotta Tumori (Lilt), all'interno del cortile della Villa Tovaglieri che ospita l'Assessorato all'Educazione e alla Cultura. La preoccupazione principale dell'Afi, da cui è nato tutto il progetto, è infatti quella di essere messi nelle condizioni per operare la conservazione dei beni fotografici di proprietà comunale. Un patrimonio che conta circa 300 foto storiche della città (fondo Menotti-Paracchi escluso) e che rischiava di andare perduto per sempre, portando così alla dispersione della memoria visiva della città. Da qui la rilevanza prettamente scientifica della proposta, che procederà al riordino e ricostruzione dei fondi originali, all'inventariazione informatica e alla sistemazione dei materiali fotografici, tra cui le lastre del Fondo Menotti Paracchi attualmente collocate presso il Museo del Tessile, in depositi climatizzati idonei e in buste a norma.
Per una cultura fotografica – Collegate alle attività di conservazione si svilupperanno in maniera altrettanto significativa le iniziative di studio e ricerca e di promozione del patrimonio fotografico, attraverso esposizioni, pubblicazioni, conferenze, incontri di approfondimento, collaborazione con le scuole. Ogni anno verranno condotte ricerche tematiche di rilevamento fotografico sul territorio che documentino lo sviluppo e i cambiamenti della città nel tempo. L'archivio verrà così costantemente arricchito ed aggiornato attraverso l'operato dei fotografi contemporanei, oltre che attraverso acquisizioni e donazioni. Due le mostre che ogni anno verranno proposte, una a carattere storico e l'atra volta a promuovere la fotografia contemporanea.
Tramandare la memoria visiva – L'archivio mira, dunque, a trasformarsi in un punto di riferimento a livello locale e regionale per ricercatori, studenti, fotografi, appassionati e cittadini. L'intento è, infatti, quello di aprire le porte direttamente al pubblico attraverso una sala consultazione in sede con postazione web per la consultazione dei materiali fotografici. Prevista anche la realizzazione di un sito internet e la creazione di una biblioteca specializzata dedicata alla fotografia. Tutto questo è quanto risulta dal piano organizzativo redatto dall'Afi, da attuarsi entro il 2012. Un progetto operativo dettagliato e ambizioso che risponde in primis all'esigenza, con cui tutte le amministrazioni devono misurarsi, di promozione del territorio. Promozione che passa inevitabilmente attraverso una storia fatta di immagini, che ricostruisca la memoria storica collettiva, dei luoghi e dell'habitat, anche umano. Una memoria che la fotografia ancora trattiene e che ci invita a custodire.