Busto A. – Linee curve e sinuose si fondono in ornamenti dal carattere floreale e dai richiami alla natura. E’ lo stile Liberty, un momento artistico diffuso dalla fine dell’Ottocento al primo Novecento, che ha abbracciato, in particolare l’architettura e la decorazione d’interni. Un periodo storico che ha felicemente lasciato tracce anche a Busto (quel che rimane) al quale è dedicata la mostra in apertura dal 14 settembre, (con inaugurazione alle 18), nelle sale di Palazzo Cicogna.
Un grande progetto culturale promosso dall’assessorato a Identità e Cultura che mette in luce, dall’edilizia civile a quella industriale sino ai monumenti funebri, l’eredità di un patrimonio voluto dagli imprenditori dell’epoca.
Nonostante gli approfondimenti avvenuti nel corso degli anni, da parte di studiosi e storici, con tanto di pubblicazioni e volumi dedicati allo stile e ai suoi esponenti, sono ancora molti coloro che ignorano la preziosità, ad esempio, di alcuni splendidi edifici, cancellate e decorazioni: una galleria d’arte a cielo aperto quotidianamente frequentata, spesso vista ma mai guardata nel pieno della sua straordinaria bellezza.
La Mostra
“Busto in Liberty“, questo il titolo della mostra, sarà allestita nelle sale di Palazzo Marliani Cicogna dove potranno essere ammirati, suddivisi in sezioni, progetti e fotografie affiancati da esemplari, anche inediti, provenienti dalle collezioni dell’Archivio Comunale dei Civici Musei e da raccolte private.
L’esposizione si aprirà con uno sguardo sull’antica disposizione di Piazza Garibaldi. La seconda sezione sarà invece dedicata ad una figura emblematica nell’ambito dell’interpretazione del Liberty a Busto: Silvio Gambini. Sarà una conoscenza che toccherà non solo l’aspetto creativo dell’artista ma svelerà sfumature più intime di personalità e carattere grazie ai ricordi della nipote Rosilla, (figlia del noto futurista Ivanhoe Gambini). Una testimonianza su un nonno speciale, raccontata in un video che sarà a disposizione del pubblico.
La terza parte ospiterà una serie di scatti (a cura dell’Archivio Fotografico Italiano ) raffiguranti i più significativi edifici Liberty ancora presenti in città. In mostra anche una raccolta di etichette antiche per tessuti industriali, provenienti dalla collezione del Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio.
Giornata di studi
Sabato 14 settembre alle 14.45 a Palazzo Cicogna, quattro storici parleranno di “Liberty” approfondendo storia e rivelando curiosità. Interverranno: Pierfrancesco Sacerdoti, cultore della materia e ricercatore al Politecnico di Milano, che racconterà dei legami tra Silvio Gambini e il Liberty milanese; Roberto Albè, invece approfondirà l’opera dell’architetto Camillo Crespi Balbi; Luca Beltramolli, illustrerà Villa Ferrario di via Palestro, mentre Riccardo Recupero si soffermerà sul villino Leone, di via XX Settembre. Concluderà l’incontro Giuseppe Pacciarotti, con un approfondimento su “Progetti Liberty di tre ingegneri bustesi”.
Visite guidate ed eventi collaterali
Per tutto il periodo espositivo è stata organizzata una serie di eventi dedicati alla valorizzazione delle testimonianze in città organizzati con il supporto scientifico dello storico Giuseppe Pacciarotti e di altri studiosi. Previste anche visite guidate e attività didattiche già a partire dal 29 settembre, con un appuntamento dedicato alla scoperta del Liberty nelle ville . Il 20 ottobre, invece, l’incontro sarà focalizzato sull’architettura
delle industrie (per entrambi gli appuntamenti il ritrovo è alle 15.30 al Museo del Tessile – Via Volta). Domenica 27 ottobre, sarà dedicata all’arte funeraria al cimitero monumentale con ritrovo nel medesimo orario all’ingresso principale di via Cascina Favana. La partecipazione è gratuita previa prenotazione.
Infine, sabato 12 ottobre, si svolgerà, in Villa Ottolini-Tosi, il concerto “Music Nouveau: Fiori Musicali” di Clelia Croce (soprano) e Roberto Bottini (pianoforte)”, a cura dell’Associazione Musicale G. Rossini. A seguire un buffet in Liberty.
Uno stile che ha lasciato il segno per l’eleganza, la raffinatezza al quale guardare per ritrovare il senso della bellezza in un momento storico… forse un po’ confuso.
In occasione della mostra, che si concluderà il 13 ottobre, è stato realizzato un volume che raccoglie gran parte dei contributi del progetto oltre alle immagini.
Orari: Martedì, mercoledì, giovedì 14.30-18; venerdì 9.30-13/14.30-18; sabato 14.30-18.30; domenica 15-18.30.
Elisabetta Farioli