Il tutto diffuso – "Sono pagato perché voi possiate vivere nel bello – nel comodo – nel soffice – nel funzionale – nel colorato – nell'allegro". Balzato agli onori delle cronache per le sue sperimentazioni con il gruppo Memphis negli anni .80, oggi Michele De Lucchi è noto soprattutto per aver disegnato per i più importanti marchi dell'arredo italiano, per aver realizzato progetti per grandi società come Poste Italiane, Deutsche Bank, Deutsche Bahn, per aver progettato il celebre ponte di accesso al Museo del Design della Triennale di Milano e per i numerosi progetti in corso nella Georgia indipendente.
Design partecipato – E da designer, De Lucchi ha sottoscritto anche la sua visione sul mondo contemporaneo: "Mi piacerebbe dire che amo il consumismo e amo l'idea di potermi servire del consumismo: il consumismo non piace al mondo e so bene quanto deleteria sia una gran parte di consumismo. So anche, però, che se non esiste alternativa all'industria non esiste alternativa al consumismo. L'industria vive se produce e se diffonde e sempre più produrrà e sempre più diffonderà, alimentando inevitabilmente l'uso e il consumo dei suoi prodotti. Amo l'industria perché è oggi la sola entità capace di diffondere in grande scala oggetti, idee, benessere".
Non una tomba ma una dimora – Ma non lasciatevi
Michele De Lucchi
ingannare. La riflessione di De Lucchi è molto ampia e stratificata e tocca uno dei temi più affascinanti e problematici dell'uomo contemporaneo (magistralmente affrontato, in filosofia, da Silvano Petrosino): quello della casa e dell'abitare. Per De Lucchi, infatti, la casa è l'incontro dell'uomo con la natura, il luogo dove ognuno può esprimere la propria personalità, ovverosia il luogo intimo per eccellenza.
All'attività di ricerca intrapresa dall'architetto negli ultimi anni è dedicata la rassegna ospitata alla Pinacoteca Comunale di Varallo Pombia e intitolata: "Costruzioni della terra e dell'acqua. Modelli in legno di Michele De Lucchi". Contaminando il lavoro progettuale con quello artistico, l'autore firma piccole sculture di legno che vengono scolpite personalmente impiegando le più tradizionali tecniche artigianali.
Una rassegna singolare ed interessante nella quale si
comprende la passione di De Lucchi per il legno, ben espressa dalle sue stesse parole: "Facendo la punta alle matite con il coltellino, rifilando le mine e ritoccando fino all'esasperazione la forma della punta, allungandola e lisciandola, mi sono accorto che mi piaceva dare forma al legno e mi piaceva incidere con la lama la superficie del legno tanto quanto mi piace disegnare con la matita sul foglio di carta. (…) Queste piccole case scolpite nel legno contengono il senso del progetto architettonico, del costruire, dell'uso di un materiale che, come il legno, ha in sé la storia dell'abitare e, contemporaneamente, rimandano al significato primordiale del dimorare, inteso come primitivo e innato desiderio dell'uomo di trovare nell'intimità di un rifugio la certezza di avere un proprio luogo di vita".
Negli spazi espositivi di Villa Soranzo viene presentata una serie di palafitte, appositamente realizzate per la mostra, e alcuni disegni impressi su grandi teli di stoffa. Ed é proprio l'ubicazione di Varallo Pombia, comune posto all'interno dell'area in cui si sviluppò la celebre Civiltà di Golasecca, nonché la vicinanza dei Lagoni di Mercurago di Arona, dove nel 1860 furono rivenuti per la prima volta in Italia i resti di alcune palafitte, ad avere suggerito a Michele De Lucchi l'idea di proporre, in quelli che un tempo furono i granai di Villa Soranzo, delle strutture che rievocano in modo evidente le palafitte e le costruzioni che nei tempi antichi venivano erette lungo il fiume Ticino e nelle zone prossime all'acqua.
Costruzioni della terra e dell'acqua
Modelli in legno di Michele De Lucchi
Dal 5 novembre al 5 dicembre 2010
Varallo Pombia (No), Pinacoteca Comunale
Piazza G. Mazzini 1
Inaugurazione venerdì 5 novembre, alle ore 21.00
A cura di Cristina Moregola e Matteo Rancan
Allestimento e grafica: Michele De Lucchi con Mercedes Jaén Ruiz
Catalogo Nomos Edizioni
Orari: sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00