Le ospiti di questo nuovo appuntamento targato Poetando sono due grandi donne: Simonetta Ferrante, milanesissima calligrafa ed Evelina Schatz, poliedrica artista di origini russe.
Calligrafia
Simonetta Ferrante, dopo una lunga carriera come designer, sceglie l’arte come linguaggio d’espressione attraverso quello segnico-informale; cioè calligrafico. La calligrafia passa anche dalla contaminazione con testi scritti, in particolare per quello che riguarda Ferrante, nelle sue opere vengono spesso coinvolti sia poeti che scrittori, a volte trae ispirazione dai testi sacri del Buddha, il suo segno, per esprimersi ha anche bisogno di questa contaminazione/ispirazione, che nasce leggendo, tra gli altri i poeti: Guido Oldani, Sylvia Plath, Maura Pizzorno, Chandra Candiani, Wisława Szymborska, dal Dhammapada. L’ultima mostra della Ferrante, in corso sino al 14 febbraio 2020 alla Fondazione Mudima, inscena uno spazio laico per la meditazione, tracciato da fili dai quali fluttuano fogli calligrafici e altri materiali simbolici, è curata da Jacqueline Ceresoli ed è una installazione del suo percorso calligrafico-buddista che racchiude lo spirito stesso dell’artista.
Poesia
Evelina Schatz pittrice, performer, scrittrice; suoi testi sono stati musicati da grandissimi compositori internazionali; su di lei, la televisione della federazione russa ha stato girato un docu-film Donna: variante del destino (regia di V. Makedonskij, musica A. Talmelli, 1993). Evelina, che della sua vita ha fatto un’opera d’arte, scrive poesie che però a volte sono haiku e li inserisce in libri di diverse fogge collaborando con artisti visuali che impreziosiscono i suoi oggetto-libri rendendoli unici nel loro genere. Si evince dai suoi scritti che l’autrice, nata a Odessa, non ha radici né sente un particolare attaccamento a una città; ciò la fa essere cosmopolita e quindi anche più libera soprattutto quando si esprime artisticamente e questo la ha permesso di essere se stessa e di trovare la propria cifra espressiva. Evelina ha pubblicato in tutta la sua vita decine di libri di poesia, a volte in russo a volte in italiano. Il suo ultimo bilingue (italiano e russo) si intitola Proemio ed è un viaggio, ricercato e introspettivo che apre nuovi scenari sul modo di leggere ed interpretare il verso scritto.