This year marks the 25th anniversary of Carlo Cocquio's death – Si potrebbe partire con questa ricorrenza, il 25°anniversario dalla scomparsa dell'artista per presentare Carlo Cocquio. Oppure annunciare che proprio in questo periodo l'artista nato a Ligurno è in mostra a Sidney, città dove risiede Duccio, il secondogenito del pittore. Esempio lampante di come i nostri artisti vengano omaggiati più all'estero che non in terra natale, se non fosse che in tal caso, la sensibilità e il desiderio del Comune di Cantello, solidamente appoggiato da Liceo Artistico Frattini e Comune di Varese, hanno permesso di realizzare un doppio omaggio a Carlo Cocquio. Al Liceo saranno esposti i lavori relativi ai bozzetti e ai progetti, disegni preparatori che racchiudono in sè la bellezza di opere a sè stanti; presso Sala Veratti sarà proposta la parte relativa alle opere pittoriche.
Duplice mostra – E' cosa nota da tempo la doppia esposizione artistica che troverà sede nello Spazio Rossi del Liceo Artistico e in Sala Veratti, e che aprirà i battenti lunedì 3 novembre 2008. "10 opere di quelle che si vedranno in mostra sono di proprietà nostro Comune", tiene a specificare l'assessore alla Cultura di Cantello, Silvano Rolandi, che motiva così l'idea iniziale che ha portato a queste mostre. "Cocquio è una figura artistica molto presente sul nostro territorio. Nella chiesa parrocchiale di Cantello ci sono alcuni suoi affreschi, che lui realizzava ancora secondo le regole tradizionali medievali. A Ligurno è presente una sua Pietà realizzata a mosaico, altra tecnica artistica in cui era molto bravo". Sottolinea ancora l'assessore in merito alle prossime mostre: "Il punto forte di questo progetto è la collaborazione tra diverse realtà che ha portato a realizzare un progetto interessante che con Emilio Brusa e Dario Sinapi, sindaco di Cantello avevamo in mente da tempo. Soprattutto la sinergia che si è instaurata ha permesso di contenere le spese di realizzazione dell'evento che sarà corredato anche da un catalogo".
La pittura che passione – "Una personalità importante del '900 nota più all'estero che in Italia", sono le parole usate da Silvano Rolandi per raccontare Carlo Cocquio. Era tutto. Pittore, disegnatore, affreschista, mosaicista. "I quadri amava farli per sè – spiega l'assessore – tant'è che spesso non sono firmati o datati. Era proprio una passione personale. Cocquio si guadagnava da vivere con gli altri lavori pubblici in giro per l'Italia e per il mondo". "I lavori che più amava fare, i quadri che realizzava quando non era impegnato nelle varie commissioni, li eseguiva all'aria aperta o nel suo studio, che era un vero e proprio caos – ricorda sorridendo la figlia Meme – li nascondeva in cassapanche vecchie e non li faceva vedere a nessuno; era un suo piccolo tesoro. Aveva un carattere solitario e a volte un pò matto, da artista".
Chi era Carlo Cocquio – 25 agosto 1899/12 febbraio 1983. Sposato con Augusta Binotti da cui ha due figli: Maria Elvira, detta Meme e Secondo, detto Duccio. Trascorsa l'esperienza della guerra in Tripolitania, si iscrive all'Accademia di Brera nel 1923, dove diventa allievo di Ambrogio Alciati, figura cardine per l'arte del ritratto e dell'affresco. "Anche nel periodo della guerra il lavoro non gli è mai mancato – racconta la figlia Meme – magari guadagnando pochi soldi, ma ha continuato a lavorare su commissioni religiose e non". Nel tempo si consolida la figura di Carlo Cocquio come mosaicista, pittore di vetrate, ritrattista, paesaggista, capace di di rendere le diverse qualità del territorio italiano. Un artista che ha vissuto intensamente anche Varese, dal suo studio in via Veratti, alla partecipazione alle mostre del Circolo degli Artisti cittadino.
Lavori al Frattini – Secondo la testimonianza di Massimo Conconi, docente al Liceo Frattini, i cartoni di Carlo Cocquio, giacevano in uno stato di abbandono. E' così, che per poterli mostrare nella loro interezza e particolarità, sono stati restaurati. "Parlando con Paolo Baretti, mi sono reso conto che erano numerosi i giovani studenti che avevano da saldare debiti formativi – spiega Rolandi – mi è venuto così in mente di far restaurare a loro i cartoni del pittore, sempre sotto la guida degli insegnanti. E' stata sicuramente un ottima occasione per loro e dal canto nostro un'opportunità di conservare il patrimonio artistico". La relazione di questi lavori sono riportati nel catalogo della mostra curato dallo stesso Massimo Conconi e Renata Castelli. Un testo, 'La vera arte sa parlare tutte le lingue', che descrive l'artista che era Cocquio, sulla linea di Carrà, Morandi, Sironi, scritto da Ettore Ceriani con il contributo di Serena Gecchele autrice anche delle note biografiche.
'Mostra antologica di Carlo Cocquio'
inaugurazione lunedì 3 novembre 2008
ore 10.00 presso lo spazio Rossi
al Liceo Artistico A.Frattini
Via Valverde, 2 (VA)
dal 3 al 30 novembre 2008
orari: da lunedì a sabato 9.00-13.00/14.00-17.30
ore 17.00 presso Sala Veratti
via Veratti, 12 (VA)
dal 3 al 23 novembre 2008
orari: da martedì a domenica 10.00-12.30/15.30-19.00