Sulle rive – L'opera del pittore nativo di Verbania ma per anni albizzatese, viene ricordata sulle sponde del lago di Angera. Durerà diversi mesi, almeno fino alla prossima stagione autunnale, l'antologica dedicata al pittore Carluccio Nava, ospitata alla Trattoria del Porto di Carera Valentina & Mei Tomasi Claudio. Il locale, sulle rive del lago, si trova a due passi dal Santuario detto della Madonna della Riva, costruito in seguito al miracolo avvenuto il 27 giugno 1657 e divenuto centro della devozione mariana non solo degli Angeresi ma anche di tutte le popolazioni circostanti. La mostra raccoglie un'antologia della ricca produzione di Nava, una raccolta di opere coagulatesi negli anni, nate da un linguaggio figurativo saldamente ancorato al colore, venute alla luce come su una scenografia teatrale.
Ed è proprio il magico mondo del teatro, la componente principale delle opere di Carluccio: da certi buffi visi
paesani sorpresi in gesti quotidiani, fino alle maschere regionali. Ecco l'omaggio al pittore dei Pierrot, dei Brighella; ma anche all'artista che ha travasato in chiave definita cubofuturista temi di quotidianità domestica e di sollecitudine piena di religiosità.
Moderno e figurativo – Il mercato nella piazza del paese, un vecchio macinino rosso, le pettegole beghine, tre vecchi che giocano a carte. Per Carluccio, "Il gioco delle carte", uno dei soggetti più ricorrenti, non era solo un ricordo di una giovinezza vissuta e trascorsa in una tabaccheria a Verbania, che lui ironicamente definiva il
"suo studio" e che fungeva da luogo d'incontro tra la gente di ogni ceto sociale, ma il desiderio concreto di cogliere e di vivere i fatti e le emozioni reali di quel mondo semplice e schietto. Un mondo autentico ed incantevole nella sua genuina bellezza.
La mostra ripercorre attraverso una ventina di opere il lungo percorso artistico di Nava, attivo fin dai primi anni Cinquanta, diviso tra l'ambiente lacustre e le frequentazioni milanesi. Attraverso opere ben conosciute, altre inedite, ne emerge il profilo di un artista che ha accompagnato gli ultimi decenni del secolo, facendosi scudo di una poetica al tempo feriale e colta, non dimenticando le sapide atmosfere del cortile. Tanti i critici e gli appassionati d'arte che hanno scritto di lui, a partire dalle pagine piene di amicizia e di stima di Elio Bertozzi, Raffaele De Grada, Leo Spaventa Filippi solo per citarne qualcuno.