Writers. Li si può ancora ancora trovare carichi di adrenalina o di rabbia, con il sangue che pulsa, nei luoghi eroici dove l'epopea ebbe inizio, nei comparti ferroviari.
Ma l'epopea può anche avere il lieto fine. In America come in Italia. Anche il Fai, solitamente e rigorosamente classico nelle sue scelte, ha voluto indicare la rotta, perfezionando questa sua mostra Dal muro alla tela, (Villa Bozzolo, Casalzuigno, 22 settembre – 1 ottobre) per sdoganare anche nelle sue auguste proprietà l'arte di strada per eccellenza.
Il graffitismo. I graffitari. Traduzione, non bellissima di writers, come al solito, più incisivo termine americano. In America dove è iniziato tutto fin dagli anni Quaranta, raccontano i testi e le interviste che ormai da tempo hanno storicizzato il fenomeno di questa modalità artistica, rimpallatasi dalla west alla est coast, che ha avuto un vero e proprio boom negli anni Settanta e Ottanta con l'ausilio di poche, pochissime materie prime: bombolette spray, muri, o possibilmente vagoni di treni, libertà impunità, e tanta, tanta musica: break dance, prima, rap, hip pop poi.
Da lì, come un mantra si è diffusa al di quà dell'oceano contagiando anche l'Italia. E non c'è stata centro metropolitano o periferia che non ne sia rimasto in qualche modo pervaso. Ma non solo con la rabbia. O con la disperazione. Con l'orgoglio piuttosto, la voglia, la creatività e la consapevolezza di avere in mano un vocabolario espressivo, non un mezzo autodistruttivo.
La prova? Gli artisti presenti a questa 8 giorni a Villa Bozzolo, sembra retorica, ma "ce l'hanno fatta". Flycat, Pho, Bros, Nail Rendo, Skah, Sky 4, Styng 253. Un campione piccolo, però indicativo. Tutti soprannomi, come è nella cultura urbana del graffitismo e del writing e dell'hip pop a cui si sono abbeverati nell'adolescenza e cui tuttora si abbeverano.
Non sono più di primo pelo ma tutti hanno un cursus honorum spiccato: chi ha lavorato con Luciano Fabro e Arnaldo Pomodoro, chi, ed è la maggior parte, espone regolarmente in galleria, chi è docente al Politecnico, chi crea modelli per Giorgio Coveri.
E, a proposito di alta moda, è proprio di questi giorni, il riemergere della polemica, e proprio per voce di un altro mammasantissima, Giorgio Armani, preoccupato del suo nuovo punto vendita in Porta Ticinese a Milano. Che finisca nel mirino dei writers del futuro?
Per rendersi conto che vandalo e writers non sono necessariamente sinonimi dunque a Villa Bozzolo si possono ammirare una sezione fotografica che racconta l'evoluzione storica dello stile del writing italiano; una sezione di una trentina di grandi tele delle migliori firme – che poi è questo di cui si parla, i writers, si limitano a dipingere enormi lettere come grosse firme di indentità.
Infine nei week end, domenica 24, sabato 30 e domenica 1 ottobre, il clou con la performance dal vivo degli artisti invitati che realizzeranno i propri lavori a tecnica mista su pannelli di grandi dimensioni. La sera del 30 settembre grande spettacolo nella filanda della villa dove si terrà una Hip Pop Live Show, con esibizione di break dance, dj, rappers, per la presentazione del cd del writers Flycat.
Per informazioni su tutto il programma consultare il sito