Longobardi più europei – Rimandata al 2011 la promozione del sito seriale "Italia dei Longobardi" a Patrimonio dell'Umanità Unesco. E ad una condizione ben precisa: il progetto sarà premiato solo se perfezionato con integrazioni che evidenzino la caratura europea ed internazionale del fenomeno longobardo. Questa in sostanza la richiesta avanzata dall'ICOMOS (International Council on Monuments and Sites), braccio culturale dell'Unesco, agli amministratori e ai tecnici degli otto Comuni italiani candidati, riunitisi a Roma il 5 e 6 ottobre nell'Ex chiesa di Santa Marta, per discutere il piano di azione.
Documenti per Parigi – Sul tavolo della discussione sono stati messi il dossier di candidatura generale e dei singoli siti candidati, i relativi allegati, nonché il piano di gestione. Questi documenti, da aggiornare secondo il criterio di internazionalizzazione individuato dall'ICOMOS, dovranno essere indirizzati a Parigi, sede del consiglio internazionale dell'Unesco.
Due gruppi operativi – Aspetti storico-tecnici e politico-amministrativi sono stati scandagliati rispettivamente dal Comitato Scientifico (di cui fanno parte anche i tecnici dei Comuni di Gornate Olona e Castelseprio, rappresentati a Roma dal giovane architetto Chiara De Cesare) e dai membri dell'Associazione Italia Langobardorum, costituita dai rappresentanti istituzionali di tutti gli Enti coinvolti nell'iniziativa (per il sito Castelseprio-Torba a Roma era presente l'Assessore alla Cultura del Comune di Castelseprio Maurizio Biscuola, con delega, per l'occasione, anche da parte del Comune di Gornate Olona).
Integrazioni storiche e tecniche – La dottoressa Angela Ferroni, responsabile del progetto di candidatura per conto del Ministero per i Beni Culturali di Roma, ha suddiviso inoltre gli storici dai tecnici. Gli uni e gli altri hanno integrato i documenti del 2008 secondo le specifiche competenze. "Per Castelseprio e Gornate Olona" – dichiara la De Cesare – "gli storici hanno lavorato sulla "internazionalizzazione" di quanto già scritto in prima istanza, cioè hanno cercato di dare alla parte introduttiva, che descrive proprio la storia e le vicende artistiche del popolo longobardo, un taglio più internazionale, prendendo maggiormente in considerazione la documentazione archeologica e storiografica internazionale. I tecnici d'altro canto hanno fatto tante piccole integrazioni sulla base delle azioni compiute sinora, relative cioè al completamento dei restauri della Torre del Monastero e della chiesa di Santa Maria a Torba, all'apertura dell'Antiquarium al Castrum (ex. convento di San Giovanni) come spazio espositivo di reperti recuperati all'interno dell'area archeologica. Le parti da aggiungere riguardano anche l'intervento di restauro sulla chiesa di San Paolo, lo scavo della porzione di mura che, dall'avamposto di Torba risale verso il Castrum, che si intende valorizzare con un percorso per i visitatori; nonché l'installazione di un nuovo impianto illuminotecnico e di protezione degli affreschi della torre del Monastero, senza dimenticare il potenziamento della segnaletica di accesso alle aree, e la realizzazione dei pannelli bilingue (inglese-italiano) per i turisti. Di cose ne sono state fatte, non tutte contenibili certo in queste dichiarazioni: le abbiamo però messe in evidenza nella versione aggiornata del Dossier e del Piano di Gestione".
Tempi serrati – I tempi di chiusura degli aggiornamenti e delle integrazioni sono però vicini: "la scadenza è fissata per il 10 e il 12 gennaio prossimi, giorni in cui" – sottolinea l'architetto – "un rappresentante del gruppo consegnerà personalmente le traduzioni dei testi e le ristampe dei materiali corretti".