Una cordata di ben cinque regioni Italiane, di sei provincie ed un'infinità di enti e istituzioni scesi in campo: l'inserimento del sito di Castelseprio nella prestigiosa lista dell'UNESCO ci costringe ad uscire dai circuiti locali per fare rete con gli altri monumenti della Penisola: dal Friuli alla Puglia.
E all'indomani "dell'ammissione", occorre tradurre tale riconoscimento in piani di gestione reali ed iniziative di fruizione pubblica.
Il lungo cammino per Castelseprio è cominciato nel 1996; da allora, non sono stati pochi gli investimenti, anche in ordine di denaro, da parte della Provincia.
Portare avanti, ed anzi incrementare, questi stanziamenti è l'impegno per l'oggi di tutti i comuni dell'antico contado del Seprio.
Negli anni si sono succeduti una serie di interventi: anno 1998, 150 milioni di lire per la riqualificazione funzionale del fabbricato di servizio alla Chiesa di Santa Maria foris Portas e dell'area archeologica; dal 1993 ad oggi, le manutenzioni annuali e straordinarie agli immobili e sulle aree di proprietà di Provincia di Varese hanno comportato un ivestimento pari a 250 mila euro circa e nel biennio 2008 – 2009, sono stati investiti 120 mila euro per interventi di manutenzione straordinaria alle aree esterne alla Chiesa di Santa Maria foris Portas e al fabbricato di servizio.
Accanto ai progetti di tutela e conservazione del bene, la Provincia di Varese ha attuato una serie di iniziative finalizzate a valorizzare e promuovere l'intero parco archeologico. Tra queste: la creazione di nuovi percorsi di visita con l'istallazione di cartellonistica, la creazione di sentieri e nuova illuminazione; la realizzazione di un nuovo sito web dedicato all'archeologia in provincia di Varese; l'attivazione di un servizio di didattica museale per le scuole dell'obbligo, che contempla l'organizzazione di visite guidate per gli alunni della nostra e delle province limitrofe; l'inserimento nei calendari regionali, nazionali ed europei delle giornate dedicate alla cultura e al patrimonio.