Archeologia Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/archeologia/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 03 May 2024 11:40:17 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Archeologia Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/archeologia/ 32 32 Frammenti di… Museo Archeologico della Lomellina https://www.artevarese.com/frammenti-di-musseo-archeologico-della-lomellina/ https://www.artevarese.com/frammenti-di-musseo-archeologico-della-lomellina/#respond Sat, 27 Apr 2024 08:00:31 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74110 Come avvenivano gli scambi nell’antichità e a cosa si dava valore? Quali sono stati i momenti cruciali nella storia della Lomellina? Cosa si intende per stratigrafia archeologica e come può essere utilizzata per “leggere” le murature del castello? Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati negli incontri organizzati nell’ambito  di “Frammenti di… Museo […]

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Come avvenivano gli scambi nell’antichità e a cosa si dava valore? Quali sono stati i momenti cruciali nella storia della Lomellina? Cosa si intende per stratigrafia archeologica e come può essere utilizzata per “leggere” le murature del castello?

Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati negli incontri organizzati nell’ambito  di “Frammenti di… Museo archeologico nazionale della Lomellina”, ciclo di appuntamenti dedicati all’approfondimento di temi e reperti del Museo. Ogni mese, al sabato mattina, verrà offerta al pubblico una visita tematica condotta dal personale per scoprire, riscoprire o approfondire il ricco patrimonio conservato ed esposto nelle sale.

CALENDARIO

4 maggio: DAL BARATTO ALLA MONETA. Un viaggio alla scoperta della valuta di cambio nell’antichità. A cosa si dava valore? Come funzionavano gli scambi? A partire dal concetto di valore e dalla sua origine, durante la visita ripercorreremo i diversi sistemi di pagamento in epoca protostorica e romana. Sarà l’occasione anche per approfondire le varie funzioni svolte delle monete, oltre al comprare e accumulare.

1 giugno: CRONOLOGIA DEL CAMBIAMENTO: evidenze archeologiche dei momenti di passaggio nella storia. Esistono date più importanti di altre? Attraverso l’osservazione di alcuni dei reperti esposti, la visita si soffermerà sui momenti di transizione della storia della Lomellina, dalla neolitizzazione all’arrivo dei Romani.

6 luglio: I GRANDI ASSENTI: legno, tessuti e reperti organici. Alcuni oggetti dell’antichità non sono giunti fino a noi, perché realizzati in materiale deperibile. La visita si soffermerà sulle tracce materiali e su quelle “in negativo” di tali oggetti, dando cittadinanza alla grande mole di reperti deperibili mai giunti fino a noi (le suole delle scarpe di cui si conservano solo i chiodini, i letti funebri in legno combusti ad eccezione dei fulcra, i foderi delle spade …)

3 agosto: IL MUSEO PER ANEDDOTI: tra storia, mito e pettegolezzi. La storia sa essere una materia difficile da studiare: passa per noiosa e lontana, un insieme di date e dati. Prendendo spunto dai reperti del Museo proveremo insieme a entrare nei piccoli racconti che rendono gli avvenimenti del passato vivi, umani e, spesso, anche divertenti.

14 settembre: STRATO SU STRATO – Il metodo stratigrafico in architettura . In archeologia il metodo stratigrafico è fondamentale per condurre lo scavo, ma – più recentemente – la stratigrafia è stata applicata con successo anche sugli edifici storici. Uno studente universitario e un architetto ci aiuteranno a comprenderne le logiche e l’utilità attraverso alcuni oggetti e strutture del Museo.

5 ottobre: SCRIPTA MANENT? In epoca romana scrivere era più diffuso di quanto oggi potremmo immaginare e non sono per realizzare libri, ma anche per mandare messaggi ed apporre etichette sui prodotti commerciali e indicazioni sui monumenti. Attraverso gli oggetti esposti in Museo scopriremo come si debba proprio ai Romani l’alfabeto che ancora usiamo tutti i giorni.

 

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Alle radici del Territorio, la necropoli di Canegrate https://www.artevarese.com/alle-radici-del-territorio-la-necropoli-di-canegrate/ https://www.artevarese.com/alle-radici-del-territorio-la-necropoli-di-canegrate/#respond Wed, 20 Dec 2023 17:47:34 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72897 Legnano – Palazzo Leone da Perego, celebra con un’interessante mostra archeologica la scoperta della necropoli dell’età del Bronzo di Canegrate (MI) a settant’anni dai primi scavi scientifici e in estensione, che permisero di farne conoscere la ricchezza e l’importanza nel quadro della preistoria dell’Italia nord-occidentale. Dal punto di vista cronologico, questo sito si colloca nel […]

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Legnano – Palazzo Leone da Perego, celebra con un’interessante mostra archeologica la scoperta della necropoli dell’età del Bronzo di Canegrate (MI) a settant’anni dai primi scavi scientifici e in estensione, che permisero di farne conoscere la ricchezza e l’importanza nel quadro della preistoria dell’Italia nord-occidentale. Dal punto di vista cronologico, questo sito si colloca nel momento pieno e finale dell’età del Bronzo Recente, ovvero nel XIII secolo a.C. ca.

Settant’anni fa iniziava lo scavo di una delle necropoli preistoriche più estese dell’Italia nord-occidentale, la necropoli dell’età del Bronzo di Canegrate. Un ritrovamento così significativo che spinse gli studiosi dell’epoca a utilizzare il nome di questa località per definire convenzionalmente un’intera cultura sviluppatasi in questo territorio nel XIII secolo a.C.

Ma questa storia risale a qualche decina di anni prima, quando nel 1926 l’Ing. Guido Sutermeister scoprì le prime urne e, da allora e fino agli scavi diretti da Ferrante Rittatore Vonwiller (1953-1956), vigilò con passione e costanza su quel sito, che rimane tuttora uno dei più importanti della Lombardia occidentale.

La mostra vuole riportare all’attenzione del pubblico questa importante scoperta, cercando di raccontare quali erano i costumi, le attività e la società di una popolazione che ci riporta alle radici del nostro territorio. Esposte anche numerose tombe, alcune delle quali per la prima volta, composte dall’urna cineraria e da ricchi corredi di oggetti in bronzo. Attraverso gli oggetti di corredo si cerca di fornire un’immagine più ampia dei defunti e di questa popolazione.

Indossavano abiti fermati da spilloni di bronzo e portavano goliere e bracciali realizzati con lo stesso materiale. Goliere e bracciali sembrano essere stati portati sia da maschi che da femmine e, in virtù della loro frequenza, possono essere considerati rappresentativi del costume della cultura di Canegrate.

In questo racconto le storie antiche delle persone che vennero sepolte più di tremila anni fa a Canegrate si intrecciano con quelle più recenti degli studiosi e dei ricercatori che hanno permesso di riportarle alla luce: personaggi straordinari del mondo della cultura, della ricerca e dell’archeologia.

Oltre ai corredi rinvenuti a Canegrate, trovano spazio nell’esposizione anche altri oggetti provenienti dal medesimo areale geografico (Albairate, Turbigo, Milano, Monza, Gambolò) e riferibili anche alla cultura immediatamente precedente, detta cultura della Scamozzina-Monza (XIV secolo a.C.). Oggetti frutto di ritrovamenti ottocenteschi e di recentissima scoperta, esposti per la prima volta in associazione tra loro. Oggetti che parlano di mobilità e di relazioni con altre culture, anche molto distanti. Oggetti che rivelano gesti e riti di un mondo lontano, il mondo prima di noi.

Orari di apertura al pubblico: sabato, domenica e festivi – 10-12:30 | 15-19. Chiusura 25 dicembre , 1 gennaio 2024. Visite guidate  a cura del personale scientifico, autorizzato e qualificato, del Museo Civico G. Sutermeister in collaborazione con Stripes Coop nei giorni 23 dicembre e 30 dicembre  10.30/12 – 16/17.30. Ingresso libero

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Nei sentieri dello storico Parco del Lanza https://www.artevarese.com/nei-sentieri-dello-storico-parco-del-lanza/ https://www.artevarese.com/nei-sentieri-dello-storico-parco-del-lanza/#respond Thu, 09 Nov 2023 10:16:33 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72427 Il “parco valle del Lanza”, è un’area protetta istituita nel 2002 che comprende una porzione di territorio al confine con la svizzera tra le provincie di Varese e Como, nei comuni di Malnate, Vedano Olona, Bizzarone, Solbiate Con Cagno, Valmorea e Rodero. Questo parco è un P.L.I.S cioè un parco di interesse sovracomunale riconosciuto dalla […]

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Il “parco valle del Lanza”, è un’area protetta istituita nel 2002 che comprende una porzione di territorio al confine con la svizzera tra le provincie di Varese e Como, nei comuni di Malnate, Vedano Olona, Bizzarone, Solbiate Con Cagno, Valmorea e Rodero.

Questo parco è un P.L.I.S cioè un parco di interesse sovracomunale riconosciuto dalla Regione Lombardia, istituito per protegge importanti peculiarità vegetazionali delle aree umide e delle sponde del torrente Lanza e del sistema delle cave di estrazione della pietra molera.

E’ conosciuto anche sotto altre denominazioni quali: parco della valle dei mulini, per l’abbondanza di manufatti di varie epoche storiche, o parco delle cave di Molera per l’importante lavorazione di estrazione della gonfolite, ma anche come parco della Valmorea per la storica ferrovia che vi transitava, proveniente da Castellanza e che nel comune di Valmorea aveva il suo termine nazionale, proseguendo poi in Svizzera fino a Mendrisio.

Qui sono inoltre presenti interessanti siti di archeologia industriale come gli oramai fatiscenti filatoi e opifici oltre ad alcuni mulini ad acqua, abbondanti nella valle nei secoli scorsi ed ora in parte ristrutturati e perfettamente funzionanti come il mulino Bernasconi presente dal 1772 e che ancor oggi macina e vende un’ottima farina, e il molino del Trotto sede di interessanti iniziative culturali dell’Ente Parco.

Nella valle del Lanza si scoprono angoli e storie affascinanti, camminando a bordo del fiume tra boschi igrofili in cui predominano salici, ontani, pioppi bianchi e farnie, accompagnati da bellissime specie di odonati, come libellule e damigelle dai colori sgargianti che ne abitano le roggie di derivazione, e se fortunati, anche dalla vista di uccelli e animali di rara bellezza.

Tante storie intorno a questa valle, tra tutte quella dell’estrazione della gonfolite una pietra arenaria localmente detta pietra molera, (utilizzata nella produzione di mole) ma conosciuta e usata già dalle popolazioni celtiche e dal 600 impiegata nella costruzione di palazzi, chiese e mura dei vicini paesi come Castiglione Olona.

Con il Rinascimento la molera viene utilizzata in tutto il ducato di Milano, sia nell’edilizia sacra che civile, come le ville dei visconti e gli argini del naviglio grande e dal 1870 si scopre il suo possibile uso per la realizzazione di macine da mulino e strumenti abrasivi dando così impulso a nuove fabbriche, creando una classe di esperti operai scalpellini e lasciandoci ad oggi cave escavate riconosciute dal 2015 monumento naturale!

Un’altra storia interessante è quella della ferrovia della Valmorea che, costruita a tratti dal 1904, arrivò nel 1926 fino a Mendrisio in svizzera, diventando una via di comunicazione internazionale. Fu poi gradualmente dismessa e alla fine degli anni settanta chiusa nonostante brevi passaggi di treni storici negli ultimi tempi e utilizzata per la presentazione di progetti ambiziosi relativi al suo riutilizzo in chiave turistica.

Da qualche mese una pista ciclabile attraversa una porzione della valle, ma una rete di sentieri ben tenuti e segnalati la percorre per intero.

Paolo Redemagni

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Besano, il senso civico dei cittadini sostiene il Museo dei Fossili https://www.artevarese.com/il-senso-civico-dei-cittadini-sostiene-il-museo-e-i-suoi-fossili/ https://www.artevarese.com/il-senso-civico-dei-cittadini-sostiene-il-museo-e-i-suoi-fossili/#respond Tue, 24 Oct 2023 13:00:50 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72189 Besano (VA) – Prosegue, fino al 31 ottobre, la campagna di raccolta fondi per sostenere il restauro di tre fossili del Museo. È infatti ancora possibile contribuire al progetto di recupero di tre importanti testimonianze archeologiche del Triassico Medio, un’epoca storica collocata tra i 247 e i 237 milioni di anni fa, quando, proprio a […]

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Besano (VA) – Prosegue, fino al 31 ottobre, la campagna di raccolta fondi per sostenere il restauro di tre fossili del Museo. È infatti ancora possibile contribuire al progetto di recupero di tre importanti testimonianze archeologiche del Triassico Medio, un’epoca storica collocata tra i 247 e i 237 milioni di anni fa, quando, proprio a Besano, c’era il mare.

Il progetto, avviato un paio di anni fa, è stato selezionato dal bando “Tesori Nascosi” di Fondazione Comunitaria del Varesotto per far parte di una campagna di restauro che ha interessato diverse opere d’arte del territorio varesino e ha permesso il restauro di ittiosauri (della specie Mixosaurus cornalianus) e di un pesce (della specie Colobodus bassani) databili al periodo del Triassico Medio. Queste sono delle testimonianze particolarmente importanti del sito fossilifero del Monte San Giorgio, oggi inserito tra i beni UNESCO patrimonio dell’umanità.

Terminati i lavori, sono stati  esposti  alla mostra “Tesori Nascosti. Opere d’arte restituite alle comunità del Varesotto” allestita a Varese e visitata gratuitamente da oltre 4 mila persone. Nell’occasione  il curatore del Museo besanese, Fabio Bona, ha accompagnato il pubblico nelle visite guidate.

Lo scorso 29 marzo i tre fossili sono tornati nelle sale del museo che li ospita dagli anni ’80. Un rientro particolarmente sentito dalla comunità di Besano, che ha mostrato in questi mesi un forte senso civico tramite il sostegno anche economico ai fossili stessi.

Infatti, una campagna di crowdfunding è stata lanciata parallelamente all’esposizione dei fossili dopo il restauro e ha riscontrato la partecipazione di 11 donatori locali.

Archeologistics, impresa sociale per la valorizzazione dei beni culturali, che ha in gestione il Museo dei Fossili per conto del Comune di Besano, ha riscontrato un grande sostegno da parte di privati cittadini, aziende e negozi locali che hanno scelto di sostenere il proprio territorio: il loro contributo permetterà al Museo di mantenere la sua importanza mondiale a livello turistico e scientifico che tutt’oggi mostra.

I donatori sono stati invitati a partecipare ad una visita guidata che ha consentito di aumentare la relazione tra la cittadinanza e il museo, che grazie al loro sostegno potrà accogliere ancora più visitatori e studenti, raggiungendo gli obiettivi di divulgazione, promozione e conservazione che erano stati preposti all’inizio della raccolta fondi.

Chi volesse partecipare e diventare protagonista del sostegno ai fossili di Besano, potrà fare la propria donazione dal sito di Fondazione Comunitaria del Varesotto: www.fondazionevaresotto.it/i-progetti/il-mare-di-besano-fossili-dal-monte-san-giorgio/

Orari di apertura del Museo dei Fossili: martedì e sabato 14 -17.30; domenica 10.30 – 17.30. Per informazioni: info@archeologistics.it – 328.8377206.

 

Archeologistics – Fondata nel 2004, è un’impresa sociale varesina impegnata nella divulgazione e conoscenza dei beni culturali. Progetta e realizza servizi di gestione museale, educazione al patrimonio, visite guidate e turismo culturale. In Lombardia opera in tutti i quattro siti Unesco Patrimonio dell’Umanità della provincia di Varese e collabora con le principali istituzioni del territorio e con il Ministero per i Beni Culturali. Fornisce consulenza per musei, monumenti e aree archeologiche, luoghi d’interesse storico-artistico e progetta percorsi per scuole e pubblico specialistico. www.archeologistics.it

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“Frammenti di vite passate” al Museo Sutermeister https://www.artevarese.com/frammenti-di-vite-passate-al-museo-sutermeister/ https://www.artevarese.com/frammenti-di-vite-passate-al-museo-sutermeister/#respond Sun, 16 Apr 2023 08:00:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69884 Legnano – Il museo Sutermeister ha inaugurato “Frammenti di vite passate”, la mostra sulla necropoli di Pogliano venuta alla luce nel 2015 in via Arluno. La scoperta si deve a interventi di archeologia preventiva svolti durante i lavori per la posa di un collettore fognario. Gli scavi hanno portato alla luce diciassette sepolture con corredi […]

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Legnano – Il museo Sutermeister ha inaugurato “Frammenti di vite passate”, la mostra sulla necropoli di Pogliano venuta alla luce nel 2015 in via Arluno.

La scoperta si deve a interventi di archeologia preventiva svolti durante i lavori per la posa di un collettore fognario. Gli scavi hanno portato alla luce diciassette sepolture con corredi tombali di pregio  il cui studio ha aggiunto un nuovo tassello al complesso mosaico del popolamento del territorio, anche nel corso della prima età imperiale. Queste sepolture occupavano un’area di circa 70 metri quadrati e si collocavano a una profondità di poco meno di un metro rispetto al piano stradale.

I corredi tombali comprendevano vasellame relativo al consumo di cibo e bevande, che rivestiva un ruolo importante nel corso delle cerimonie funebri, rasoi, specchi e balsamari in vetro destinati alla cura del corpo, monili per l’ornamento e utensili in ferro. Un particolare valore simbolico assumevano le lucerne, per contrastare le tenebre della morte e le monete, poste nella bocca o sugli occhi del defunto, così da garantirgli il passaggio alla vita ultraterrena.

Fra gli oggetti di corredo rinvenuti spicca una statuetta che raffigura una coppia di coniugi/amanti: la figura maschile, togata, tiene nella mano sinistra un rotolo; quella femminile, panneggiata, appoggia la mano destra al petto dell’uomo e con il braccio sinistro cinge il compagno. Alla base, tra loro, compare un fanciullo nudo che con entrambe le mani afferra un lembo delle vesti dei due adulti. La presenza dell’oggetto nella tomba rivestiva un importante significato nell’ambito del rituale funerario: dal suo uso primario passa alla tomba come offerta e accompagnamento per il defunto.

Nel quadro del territorio dell’ovest milanese, e in particolare nell’area prospiciente la valle Olona, la statuetta di Pogliano rappresenta un unicum. Le tombe della necropoli di Pogliano Milanese permettono di ricostruire un piccolo spaccato della popolazione presente sul territorio durante la prima età imperiale. Le deposizioni erano individuali; solo in una delle diciassette sepolture erano deposti due individui, probabilmente legati da un rapporto familiare.

Si tratta di una popolazione adulta che doveva svolgere un’intensa attività lavorativa, forse professioni di tipo agricolo o artigianale. Le patologie riscontrate risultano principalmente connesse a tali attività. Diverse tombe hanno restituito resti faunistici riferibili ad animali coinvolti nella ritualità funeraria: pollo e maiale. In alcune sepolture erano presenti ossi bruciati (offerte sulla pira) e non bruciati (animali consumati durante il banchetto funebre), talvolta con parti selezionate intenzionalmente. I resti, raccolti con le ossa del defunto, erano poi deposti nell’anfora-cinerario.

La presenza di una necropoli a Pogliano costituisce, in ultima analisi, un dato importante per la conoscenza del popolamento e consente di ipotizzare l’esistenza di un insediamento strategicamente inserito in un territorio favorevole allo sfruttamento delle risorse agricole, grazie alla vicinanza del fiume Olona e alla presenza di antichi percorsi viari.

«… i traffici di quei tempi, le relazioni che si intrecciavano – ha precisato Lorenzo Radice sindaco di Legnano, nel corso dell’inaugurazione – sono stati precursori di quella dinamicità che ancora oggi, nel ventunesimo secolo, ne fa una delle zone più sviluppate d’Italia. Guardare indietro, dunque, ancora una volta ci aiuta a comprendere meglio perché siamo diventati quel che siamo…».

La mostra potrà essere visitata nei seguenti giorni e orari: da martedì a sabato 9-12.30/ 14.30-17; domenica 9.30/12.

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Alla scoperta dei fossili restaurati: un viaggio lungo 240 milioni di anni https://www.artevarese.com/alla-scoperta-dei-fossili-restaurati-un-viaggio-lungo-240-milioni-di-anni/ https://www.artevarese.com/alla-scoperta-dei-fossili-restaurati-un-viaggio-lungo-240-milioni-di-anni/#respond Thu, 19 Jan 2023 08:10:03 +0000 https://www.artevarese.com/?p=68748 Varese – Alla scoperta dei fossili restaurati: tre incontri per un viaggio lungo 240 milioni di anni. Il Museo dei Fossili di Besano e Archeologistics, impresa sociale varesina impegnata nella valorizzazione culturale, propongono tre occasioni per un viaggio indietro nel tempo di 240 milioni di anni: un’opportunità per scoprire i reperti paleontologici che sono stati […]

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Varese – Alla scoperta dei fossili restaurati: tre incontri per un viaggio lungo 240 milioni di anni.
Il Museo dei Fossili di Besano e Archeologistics, impresa sociale varesina impegnata nella valorizzazione culturale, propongono tre occasioni per un viaggio indietro nel tempo di 240 milioni di anni: un’opportunità per scoprire i reperti paleontologici che sono stati recentemente puliti e restaurati. Si tratta di fossili di due ittiosauri (della specie Mixosaurus cornalianus) e di un pesce (della specie Colobodus bassani) databili al periodo del Triassico Medio che sono testimonianze particolarmente importanti del sito fossilifero del Monte San Giorgio, area occupata tra 247 e 237 milioni di anni fa dal mare e oggi inserita tra i beni UNESCO patrimonio dell’umanità.

Sabato 21 gennaio, alle 10.30, l’appuntamento è al Castello di Masnago (Varese): con la guida d’eccezione Fabio Bona, curatore del Museo dei Fossili di Besano, si andrà alla scoperta dei tre fossili restaurati che sono esposti all’interno della mostra “Tesori nascosti”. La visita è gratuita.
Sempre sabato, ma alle 14.30, ci si sposta a Besano. Sarà ancora Fabio Bona a guidare la visita al Museo dei Fossili per andare alla scoperta dei reperti provenienti dal Monte San Giorgio che sono custoditi nel museo. Per partecipare è richiesto il biglietto di ingresso al Museo (3 euro).
Infine, lunedì (23 gennaio), alle 10, l’appuntamento è per le scuole superiori, in particolare licei e istituti turistici. Viene proposto un incontro particolare con il restauratore Gianpaolo Di Silvestro per conoscere la professione del restauratore  attraverso il caso studio dei fossili del Monte San Giorgio. L’incontro è online e gratuito previa iscrizione da parte delle scuole.

Per info e prenotazioni:
museo@comune.besano.va.it
328.8377206

 

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Archeologia, faraoni, uomini e Dei: un Viaggio in Egitto https://www.artevarese.com/archeologia-faraoni-uomini-e-dei-un-viaggio-in-egitto/ https://www.artevarese.com/archeologia-faraoni-uomini-e-dei-un-viaggio-in-egitto/#respond Wed, 04 Jan 2023 08:00:20 +0000 https://www.artevarese.com/?p=68575 Legnano – Pronto a partire il ciclo di conferenze di archeologia che dal 12 gennaio al 30 marzo, alle 21, si svolgeranno a Palazzo Leone da Perego in via Gilardelli. Gli ormai tradizionali “Giovedì del Museo”, quest’anno tratteranno l’argomento “Viaggio in Egitto – Archeologia, faraoni, uomini e Dei”. I quattro incontri sono organizzati dall’assessorato alla […]

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Legnano – Pronto a partire il ciclo di conferenze di archeologia che dal 12 gennaio al 30 marzo, alle 21, si svolgeranno a Palazzo Leone da Perego in via Gilardelli. Gli ormai tradizionali “Giovedì del Museo”, quest’anno tratteranno l’argomento “Viaggio in Egitto – Archeologia, faraoni, uomini e Dei”. I quattro incontri sono organizzati dall’assessorato alla Cultura con il Museo Civico G. Sutermeister, in collaborazione con il gruppo Amici del Museo e la Famiglia Legnanese.

Il 12 gennaio si comincerà con “Tebe Dei e faraoni sulle due rive del Nilo” relatrice Anna Consonni. Giovedì 9 febbraio sarà invece la volta di “Il Tempio di Milioni di Anni del grande Ramesse II – Nuove scoperte della missione franco-egiziana” . Salirà in cattedra Tommaso Quirino. Paolo Marini, il 9 marzo, presenterà invece  “Uno spaccato della società egizia – La necropoli tebana del Nuovo Regno” Concluderà il ciclo di conferenze, giovedì 30 marzo Martina Terzoli che illustrerà la “Ritualità e magia – Gli amuleti dell’antico Egitto”.

Gli incontri sono a ingresso libero. Per informazioni: Museo Civico Sutermeister – Corso Garibaldi, 225 – Legnano – tel. 0331-543005 e.mail museocivico@legnano.org www.legnano.org/museo

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Il Natale nell’arte di Varese https://www.artevarese.com/il-natale-nellarte-di-varese/ https://www.artevarese.com/il-natale-nellarte-di-varese/#respond Mon, 28 Nov 2022 12:00:29 +0000 https://www.artevarese.com/?p=68223 Varese – E’ un viaggio alla scoperta delle Natività quello proposto da Archeologistics nelle visite guidate organizzate in sei diversi le suggestivi luoghi: nella chiesa di Santa Maria foris portas, nella cripta del Sacro Monte, al Museo Baroffio, nel santuario di Saronno, nel battistero di San Giovanni e a Cadegliano Viconago. “Varese, beato chi ci […]

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Varese – E’ un viaggio alla scoperta delle Natività quello proposto da Archeologistics nelle visite guidate organizzate in sei diversi le suggestivi luoghi: nella chiesa di Santa Maria foris portas, nella cripta del Sacro Monte, al Museo Baroffio, nel santuario di Saronno, nel battistero di San Giovanni e a Cadegliano Viconago.

“Varese, beato chi ci viene”, questo il titolo dell’iniziativa ha aperto gli scrigni del territorio varesino per celebrare la nascita di Cristo. Le preziose testimonianze artistiche diventano così occasioni per una visita guidata gratuita.

Il programma, già iniziato da qualche giorno, vede protagonista martedì 29 novembre alle 10.30, la cripta del Santuario di Santa Maria del Monte, un unicum per storia e arte. Custodisce la più antica natività del Sacro Monte di Varese rappresentata utilizzando come fonte le parole dei vangeli apocrifi. Sono ancora visibili i graffiti lasciati dai visitatori sui muri durante i secoli. La visita tornerà in calendario giovedì 29 dicembre alle 10.30.

Con “Bernardino e Gaudenzio” la scena si sposta, mercoledì 30 novembre e venerdì 30 dicembre, al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno. Nel presbiterio la mano di Bernardino Luini ha dipinto le scene dell’infanzia di Cristo; straordinaria è anche la cupola, opera di Gaudenzio Ferrari, con 126 figure tra cui 57 musici. Inizio delle visite alle 10.30.

Si continua a Sant’Antonio Abate a Cadegliano Viconago. È una piccola chiesa sconosciuta ai più, edificata già nel X secolo su un balcone panoramico che guarda a Ponte Tresa sul lago di Lugano. Gli ultimi lavori di restauro hanno permesso di evidenziare un sorprendente ciclo di affreschi, opera di Bartolomeo da Ponte Tresa – allievo di Bernardino Luini -, tra cui spicca una straordinaria Adorazione dei Magi. L’appuntamento è per giovedì 1 dicembre e sabato 31 dicembre alle 10.30 (ultimo appuntamento).

Lunedì 26 dicembre, per chi rivolesse tornare o per coloro che hanno perso la prima data, si torna alla chiesa di Santa Maria foris portas a Castel Seprio dove è custodito un ciclo di affreschi dedicati al tema della natività – dall’annunciazione all’adorazione dei magi – che il Maestro Castelseprio realizzò probabilmente intorno al X secolo rappresentando così la buona novella. Inserita nel contesto del sito archeologico riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, la chiesa di Santa Maria foris portas è oggi un punto di riferimento fondamentale per il medioevo. Le visite guidate sono previste in un doppio orario: alle 10.30 e alle 14.

Martedì 27 dicembre (alle 10.30) il calendario ripropone la visita al Museo Baroffio al Sacro Monte di Varese per andare alla scoperta di natività antiche e contemporanee, ovvero come l’arte nel tempo ha rappresentato la nascita del Cristo. Un viaggio dal romanico a oggi, da Lanfranco da Ligurno a Renato Guttuso attraverso le opere custodite nel museo e che rappresentano l’adorazione dei magi, la nascita di Gesù, la fuga in Egitto e l’infanzia di Cristo.

Mercoledì 28 dicembre (ore 10.30), il battistero di San Giovanni a Varese, che sorge a fianco della centralissima basilica di San Vittore, riapre eccezionalmente le porte del suo scrigno: la grande vasca ottagonale della seconda metà del Trecento, posta al centro dell’aula, presenta gli episodi del battesimo di Cristo; alle pareti c’è una serie di oltre 30 affreschi realizzati dal 1320, tra questi una straordinaria natività.

Per prenotazioni e informazioni: bit.ly/Beatochiciviene

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Mummies. Il passato svelato https://www.artevarese.com/mummies-il-passato-svelato/ https://www.artevarese.com/mummies-il-passato-svelato/#respond Sun, 02 Oct 2022 07:00:21 +0000 https://www.artevarese.com/?p=67502 Bolzano – Mummies. Il passato svelato. Sembra il titolo di un film… ma è molto di più soprattutto per appassionati e storici. Il NOI Techpark, grazie a un progetto del Museo Civico Archeologico di Bologna e di Eurac Research presenta due esemplari sui quali sono stati eseguiti studi approfonditi e accurato trattamento conservativo. La più […]

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Bolzano – Mummies. Il passato svelato. Sembra il titolo di un film… ma è molto di più soprattutto per appassionati e storici. Il NOI Techpark, grazie a un progetto del Museo Civico Archeologico di Bologna e di Eurac Research presenta due esemplari sui quali sono stati eseguiti studi approfonditi e accurato trattamento conservativo.

La più antica è la mummia di una donna, vissuta nell’Egitto di epoca romana. Lo straordinario sudario policromo con cui è stata preparata per la sepoltura avvolge ancora il corpo ed è questa la caratteristica più unica. La mummia più recente è invece quella di un bambino vissuto nel XIII secolo d.C., ed è una rara testimonianza del rituale funerario dell’Egitto medievale.

Le due mummie sono state restituite alla comunità scientifica e al pubblico grazie a un progetto di collaborazione tra il Museo Civico Archeologico di Bologna ed Eurac Research, avviato nel 2019, che ne ha permesso il recupero dai magazzini del museo. Sulle mummie è stato condotto un studio interdisciplinare ed entrambe sono state sottoposte a un trattamento conservativo che ha coinvolto diverse istituzioni con competenze specifiche per restituire loro l’identità perduta e renderle testimoni di una storia millenaria che merita di essere conosciuta.

Sarà possibile ammirare le due mummie esposte al NOI Techpark (Via Volta) fino all’8 ottobre da lunedì a venerdì dalle 8 alle 21.30; sabato 9-20.

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“Nuove Generazioni al Museo” https://www.artevarese.com/nuove-generazioni-al-museo/ https://www.artevarese.com/nuove-generazioni-al-museo/#respond Thu, 23 Jun 2022 10:14:03 +0000 https://www.artevarese.com/?p=66201 Angera – Il Museo Archeologico è stato scelto come pilot per testare il progetto di innovazione digitale “Nuove Generazioni al Museo”. I bambini e le bambine diventeranno promotori delle ricchezze artistiche del territorio grazie ad un processo educativo innovativo e con il supporto dell’APP Artoo – L’arte raccontata ai bambini. Insieme a educatori, educatrici e […]

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Angera – Il Museo Archeologico è stato scelto come pilot per testare il progetto di innovazione digitale “Nuove Generazioni al Museo”. I bambini e le bambine diventeranno promotori delle ricchezze artistiche del territorio grazie ad un processo educativo innovativo e con il supporto dell’APP Artoo – L’arte raccontata ai bambini.

Insieme a educatori, educatrici e insegnanti, i bimbi saranno chiamati ad aiutare Artoo, un orso grande e grosso che vive nella soffitta del museo. Artoo ama l’arte e l’archeologia ma
è timido e curioso e sa che ad Angera esiste un Museo Diffuso a cielo aperto. A tal proposito, domenica 26 giugno chiederà aiuto ai bambini dai 4 agli 8 anni per scoprirlo nel corso di una passeggiata esperienziale, con una guida, lungo il Sentiero delle Erbe durante la quale si darà il benvenuto all’estate. Itinerario gratuito, prenotazione obbligatoria scrivendo a prenotazioniangera@gmail.com.

«L’anno scorso abbiamo partecipato alle fasi selettive del Bando Innovamusei promosso da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Unioncamere per favorire i partenariati di imprese che operano nei settori culturali e creativi con gli istituti museali riconosciuti da Regione Lombardia – spiega Valeria Baietti, Assessore alla Cultura di Angera -. E’ stata per noi l’occasione di avvicinarci al mondo delle startup e di avviare delle nuove progettualità dedicate all’accessibilità e all’inclusione». I primi a beneficiare del nuovo progetto saranno i bambini, dai 3 ai 5 anni, della Scuola dell’Infanzia “Vedani” di Angera, che ha aderito con entusiasmo alla proposta.

Quello di Artoo – L’arte raccontata dai bambini e dalle bambine è un ecosistema pedagogico, che unisce arte, gioco e digitale e crea una significativa connessione tra scuola, famiglie e museo. Con questo progetto si intende promuovere il ruolo sociale delle nuove generazioni grazie a un processo di avvicinamento alle opere d’arte e ai reperti archeologici appositamente pensato per i più piccoli e all’utilizzo di strumenti digitali in grado di raccogliere e diffondere le loro voci. I contributi raccolti porteranno alla creazione di inediti contenuti audio, fruibili all’interno del museo, costruiti grazie al contributo dei più piccoli.

L’avvicinamento al patrimonio previsto dal progetto “Nuove generazioni al museo” prevede inoltre la possibilità per i musei di digitalizzare le proprie opere e riprodurre specifici manufatti con stampe 3D che permetteranno l’accesso a nuovi tesori ad oggi non disponibili: sarà dunque l’occasione per realizzare delle riproduzioni 3D di importanti reperti angeresi che sono da tempo custoditi in altri Musei.

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