Architettura Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/architettura/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 20 Sep 2024 09:10:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Architettura Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/architettura/ 32 32 Il Fai apre al pubblico “La Velarca” https://www.artevarese.com/il-fai-apre-al-pubblico-la-velarca/ https://www.artevarese.com/il-fai-apre-al-pubblico-la-velarca/#respond Thu, 19 Sep 2024 07:00:27 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75528 Tremezzina – Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, ha inaugurato la Velarca, la casa-barca progettata dallo Studio milanese BBPR (Gian Lugi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers) nel 1959 e ormeggiata a Ossuccio, sul lago di Como di fronte all’Isola Comacina. Donata al FAI nel 2011 da Aldo e Maria […]

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Tremezzina – Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, ha inaugurato la Velarca, la casa-barca progettata dallo Studio milanese BBPR (Gian Lugi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers) nel 1959 e ormeggiata a Ossuccio, sul lago di Como di fronte all’Isola Comacina.

Donata al FAI nel 2011 da Aldo e Maria Luisa Norsa, dopo un lungo restauro torna al suo originale approdo e apre al pubblico.  Non si tratta di una semplice house-boat, ma un piccolo capolavoro della storia dell’architettura moderna, firmato dagli stessi architetti della Torre Velasca, simbolo di Milano, volutamente richiamata nel nome “Velarca”.

Non solo una casa di villeggiatura, ma un luogo speciale immaginato da Fiammetta ed Emilio, i genitori di Aldo Norsa, destinato a ricevere, accogliere e far incontrare amici e conoscenti che già frequentavano la loro casa milanese, tra cui figurano grandi personaggi della cultura italiana, a cominciare dagli stessi architetti milanesi Rogers, Peressutti e Belgiojoso, ma anche Riccardo Sambonet, Gio Ponti, Gillo Dorfles, Eugenio Montale, Lucio Fontana, Umberto Eco, Cesare Musatti, e altri.

Una nuova offerta culturale con cui il FAI vuole contribuire a promuovere un turismo diversificato e più sostenibile, offrendo  un differente punto di vista sul paesaggio lariano e una nuova storia da raccontare che appassionerà i curiosi e soddisferà specialisti e amatori. Infine, un bene culturale del tutto originale per tipologia, eppure un monumento a tutti gli effetti: apice della cultura italiana nel campo dell’architettura moderna e del design, che riflette l’incredibile varietà e ricchezza del patrimonio del Paese che il FAI, per missione, con spirito sussidiario, tutela e promuove per sempre e per tutti.

La storia

La Velarca fu progettata e costruita tra il 1959 e il 1961 dallo studio BBPR, incaricato dai coniugi Emilio e Fiammetta Norsa di realizzare un’abitazione galleggiante, in cui ospitare familiari e amici. I BBPR quando accettano questo lavoro hanno da poco portato a termine la realizzazione della Torre Velasca a Milano, un’opera che ha lasciato il segno nell’architettura moderna internazionale. La stessa Velarca rappresenta una vera e propria opera di architettura e un oggetto di design, che riprende nelle forme e negli spazi le caratteristiche dell’architettura tipica dello studio milanese: l’attenzione all’ambiente, all’interpretazione del luogo, alla qualità della progettazione e all’accuratezza della costruzione, che rendono la Velarca straordinariamente moderna e allo stesso tempo ancorata al passato. Ed è infatti proprio nel passato e nella storia del lago di Como che si poggia la Velarca: gli architetti per progettarla aggiungono un volume abitativo sullo scafo di un’antica gondola lariana di 19 metri, la “Corriera Tremezzina”, che dal 1911 attraversava il lago di Como trasportando merci e persone.

Nel 2011 Aldo e Maria Luisa Norsa, figlio e nuora degli storici proprietari, hanno voluto donare al FAI la Velarca insieme al piccolo giardino a cui è ormeggiata a Ossuccio – sulle sponde del lago di Como nella Zoca de l’Oli, di fronte all’Isola Comacina.

Il restauro

Il restauro a cura del FAI, è iniziato nel 2013 e ha comportato interventi di ricostruzione, restauro, recupero e adeguamento funzionale della Velarca, che hanno richiesto un tempo molto lungo e ingenti risorse. Dalle indagini è emerso subito, infatti, che lo scafo, ovvero la parte strutturale della Velarca, a causa del forte deterioramento non fosse restaurabile. Da qui la decisione di trainare la barca da Ossuccio a Maslianico, al Cantiere Ernesto Riva, per procedere con la ricostruzione dello scafo e della coperta di prua e di poppa, e con il recupero, anch’esso con integrazioni consistenti, del volume abitativo soprastante. Gli interni sono stati oggetto di una seconda fase di lavori: in parte ricostruiti, in parte restaurati e integrati con la massima fedeltà a quanto conservato o visibile nelle foto storiche. Gli arredi, i dettagli funzionali e perfino gli oggetti sono stati recuperati o aggiunti per restituire alla Velarca il suo aspetto originale di casa, la sua piena funzionalità e l’atmosfera di un tempo. Grazie al finanziamento dell’Autorità di Bacino e Regione Lombardia si sono conclusi anche i lavori di manutenzione del pontile esistente a Ossuccio, a cui la Velarca è di nuovo attraccata, ed è stato realizzato un nuovo pontile demaniale, presso il quale si fermeranno le barche che trasporteranno i visitatori in arrivo da Villa del Balbianello.

A completare i lavori l’intervento sul giardino: la stretta area verde è stata recuperata con una prima sistemazione, caratterizzata da un semplice prato e delle fioriture, in attesa di realizzare un progetto più strutturato, ispirato a quello originale dello studio BBPR, per la primavera del prossimo anno.

La visita alla Velarca sarà accompagnata da originali podcast e da un video- racconto, trasmesso da un tv anni ‘60, dedicato alla storia della casa- barca. Orari al pubblico dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 18. (Ph Roberto Morelli, 2024 © FAI).

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“Collegiata Segreta”, dalla cripta al cielo https://www.artevarese.com/collegiata-segreta-percorsi-dalla-cripta-al-cielo/ https://www.artevarese.com/collegiata-segreta-percorsi-dalla-cripta-al-cielo/#respond Thu, 29 Aug 2024 07:00:50 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75266 Castiglione Olona – La prima settimana di settembre sarà dedicata a Collegiata segreta edizione 2024. L’ appuntamento prevede visite “speciali” per scoprire luoghi normalmente inaccessibili del Complesso monumentale che si avvia a celebrare l’anniversario della consacrazione avvenuta il 25 marzo 1425. Dal 4 all’8 settembre dunque, sono previsti appuntamenti esclusivi, riservati a gruppi ristretti, per […]

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Castiglione Olona – La prima settimana di settembre sarà dedicata a Collegiata segreta edizione 2024. L’ appuntamento prevede visite “speciali” per scoprire luoghi normalmente inaccessibili del Complesso monumentale che si avvia a celebrare l’anniversario della consacrazione avvenuta il 25 marzo 1425.

Dal 4 all’8 settembre dunque, sono previsti appuntamenti esclusivi, riservati a gruppi ristretti, per un percorso guidato negli ambienti più remoti della Collegiata, aperti al pubblico per l’occasione.

I 600 anni di storia raccontati salendo e scendendo 65 gradini: dalla cripta, (anch’essa consacrata nel 1425), alla sagrestia cinquecentesca, fino agli spazi più alti della Collegiata, camminando accanto e sopra alla volta affrescata da Masolino per raggiungere il primitivo luogo in cui era custodito il tesoro.

Una visita che consente di esplorare dall’interno il complesso monumentale, capire la sua articolazione, osservare caratteristiche costruttive del Quattrocento, avvicinare meccanismi antichi come l’argano per il lampadario fiammingo.

Un itinerario per ammirare l’interno della chiesa da un punto di vista insolito, affacciandosi alle finestrine dell’appartamento ricavato nel Settecento sopra alle volte della navata meridionale, ma anche per sorvolare con lo sguardo Castiglione Olona dall’alto, grazie alle tante aperture che regalano bellissimi scorci sul borgo.

Ecco il programma:

nelle giornate del 4, 5, 6 e 7 settembre visite alle 10.30, 12, 15 e 16.30.

Percorsi guidati extra: 6 settembre alle 18 e alle 19.30;  il 7, alle 18. Domenica15 e 16.30.

La prenotazione è obbligatoria (max 8 persone), inviando una mail a eventi.collegiata@gmail.com. Il costo è di 15 € a persona (ingresso e visita).

Le visite, della durata di un’ora, sono per partecipanti di età non inferiore ai 14 anni. Gli organizzatori consigliano un abbigliamento “comodo”, calzature comprese.

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“L’età dell’Eccellenza”, Lectio magistralis di Mauro Porcini https://www.artevarese.com/leta-delleccellenza-lectio-magistralis-di-mauro-porcini/ https://www.artevarese.com/leta-delleccellenza-lectio-magistralis-di-mauro-porcini/#respond Wed, 28 Aug 2024 10:02:09 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75283 Varese – Si affronteranno i temi dell’innovazione, del design, della leadershipe del loro impatto sulla nostra società e sul pianeta nel corso della Lectio magistralis di Mauro Porcini, incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti di Varese il 30 agosto. Tra le pubblicazioni di Porcini, “L’età dell’Eccellenza” attualmente alla sua quinta ristampa, e “The Human Side of […]

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Varese – Si affronteranno i temi dell’innovazione, del design, della leadershipe del loro impatto sulla nostra società e sul pianeta nel corso della Lectio magistralis di Mauro Porcini, incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti di Varese il 30 agosto.

Tra le pubblicazioni di Porcini, “L’età dell’Eccellenza” attualmente alla sua quinta ristampa, e “The Human Side of Innovation”, libro sull’innovazione e vincitore del Gold Award for Better Future –New York Design Award.

In questi libri – si legge nella presentazione dell’appuntamento – Porcini dimostra, esempio dopo esempio e storia dopo storia, che la chiave per una vera innovazione, capace di cambiare il mondo, è mettere le persone al centro. Non solo quelle per cui innoviamo, ma anche quelle che guidano il processo di innovazione e il sottotitolo del libro americano lo chiarisce bene:”Il potere delle persone innamorate delle persone”. Con la glocalizzazione, la digitalizzazione e le nuove tecnologie che hanno trasformato il mondo, oggi il vantaggio competitivo più potente che un’azienda può costruire è l’amore per le persone.

Per Mauro Porcini, l’innovazione è un atto d’amore: amore per le persone che servi — consumatori e clienti, i destinatari del nostro lavoro —, per sé stessi e per il proprio operato, e per le persone che ci circondano, sia sul lavoro sia nella vita privata.”L’innovazione è empatia, rispetto, generosità, devozione di un essere umano verso un altro,” afferma Porcini. “Ed è l’innovazione di cui il mondo di oggi ha bisogno. È quella che desidero per i miei figli e i loro figli, per la società di oggi e di domani: un’innovazione utile, bella e sostenibile, che continui a migliorare lo status quo, contribuendo a generare felicità.”Questo approccio si realizza attraverso il design e la mentalità progettuale, che crea soluzioni significative per i bisogni e i desideri delle persone. Diversamente, la mentalità del business si focalizza principalmente sulla crescita dell’azienda.

Al termine della lectio, si terrà la cerimonia di consegna a Mauro Porcini della targa d’iscrizione all’Albo d’Onore dell’Ordine degli Architetti PPC Varese.

L’evento, che si terrà dalle 18 alle 19.30 nella sede di Villa Panza (piazza Litta), è aperto a tutti, previa registrazione scrivendo all’indirizzo  formazione@ordinearchitettivarese.it È possibile seguire l’evento anche tramite un webinar gratuito al seguente link: https://attendee.gotowebinar.com/register/1180142554274948448(Agli architetti saranno riconosciuti 2 CFP)

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Nel mondo della Storia dell’arte https://www.artevarese.com/nel-mondo-della-storia-dellarte/ https://www.artevarese.com/nel-mondo-della-storia-dellarte/#respond Fri, 02 Aug 2024 09:30:07 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75058 L’ Associazione storiche e storici dell’arte della Svizzera italiana, continua le proprie attività all’insegna dell’approfondimento di tematiche relative al variegato mondo della Storia dell’arte, con un occhio sempre attento al coinvolgimento dei professionisti del settore ma anche a un pubblico più vasto, in particolare alle giovani generazioni. Il ricco calendario dei prossimi appuntamenti  conduce dapprima […]

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L’ Associazione storiche e storici dell’arte della Svizzera italiana, continua le proprie attività all’insegna dell’approfondimento di tematiche relative al variegato mondo della Storia dell’arte, con un occhio sempre attento al coinvolgimento dei professionisti del settore ma anche a un pubblico più vasto, in particolare alle giovani generazioni.

Il ricco calendario dei prossimi appuntamenti  conduce dapprima in Valle di Blenio, quando domenica 25 agosto, nel pomeriggio, la storica dell’Arte Elena Cereghetti, dottoranda all’Università di Losanna, proporrà dapprima una visita alla Chiesa di San Carlo di Negrentino, uno dei capisaldi del romanico ticinese. A seguire la visione della mostra promossa dalla Fondazione Archivio Donetta di Corzoneso “Gli occhi del fotografo”, con il curatore Antonio Mariotti, e l’approfondimento sul tema dell’autoritratto in arte e in fotografia con Laura Damiani Cabrini, Antonio Mariotti e Stefano Spinelli, autori dei testi in catalogo.

Il 29 settembre sarà protagonista dell’incontro il patrimonio storico-monumentale di Barbengo. I partecipanti accompagnati dalla storica dell’arte Louise Dalmas, autrice di una guida del villaggio edita dalla Società svizzera di storia dell’arte, e dall’architetto Jachen Konz, raggiungeranno casa Sciaredo, posta sopra la collina del paese, opera architettonica razionalista di proprietà della città di Zurigo.

È inoltre in preparazione per il mese di ottobre anche la presentazione del libro di Susanna Zanuso dedicato alla scultura del Seicento a Milano, edito dalla Fondazione Zeri di Bologna.

A chiudere la stagione autunnale un incontro fissato a novembre dedicato alla tutela dei beni culturali in caso di conflitti, con un focus particolare sull’Armenia e su Gaza. Informazioni e iscrizioni all’associazione sul sito www.asasi.ch.

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A Roma ammirando la Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri https://www.artevarese.com/a-roma-ammirando-la-basilica-santa-maria-degli-angeli-e-dei-martiri/ https://www.artevarese.com/a-roma-ammirando-la-basilica-santa-maria-degli-angeli-e-dei-martiri/#respond Wed, 10 Jul 2024 15:56:50 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74858 Roma – Affascinato dall’entusiasmo del sacerdote siciliano, Antonio Lo Luca, papa Pio IV dè Medici diede l’incarico di progettazione della basilica all’interno delle terme di Diocleziano, ora piazza della Repubblica (Roma), a Michelangelo che integrò la chiesa con la precedente costruzione senza alterarne la struttura. Il maestro già ultra ottantenne non terminò i lavori, al […]

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Roma – Affascinato dall’entusiasmo del sacerdote siciliano, Antonio Lo Luca, papa Pio IV dè Medici diede l’incarico di progettazione della basilica all’interno delle terme di Diocleziano, ora piazza della Repubblica (Roma), a Michelangelo che integrò la chiesa con la precedente costruzione senza alterarne la struttura. Il maestro già ultra ottantenne non terminò i lavori, al suo decesso fu Jacopo Lo Luca nipote di Antonio, anch’esso fervido devoto agli angeli, a portare a termine l’incarico.

All’esterno la facciata concava ricorda la forma di una diga, forse era questo il vero intento. All’interno la frescura vi prenderà per mano e il respiro a pieni polmoni sarà una conseguenza.  Il chiarore del sole si appoggia sulle vetrate che affrescate con miniature di piccole croci rilasciano luce tenue che vi porterà nella giusta dimensione per proseguire la visita.

Fermarsi per più minuti godendo della volta in vetro che sostiene all’esterno l’azzurro dei cieli sarà il primo benvenuto della basilica. I passi diventeranno leggeri sulle lastre di forme geometriche tra il grigio, il nero e il bianco dentro un mare di marmo nocciola.

Non esiste un percorso razionale, si vaga dal centro verso le punte estreme delle costruzione senza un ordine preciso, il giusto input che potrebbe farvi accedere a sensazioni particolari.

La forma a croce della grande basilica barocca ha l’abside dell’altare principale di fronte all’ingresso, forse sarà per questo che l’acqua sulle dita delle acquasantiere evapora in modo diverso.  All’interno si mantiene una realtà differente dal consueto scandire del tempo.

La sensazione di essere liberi grazie allo spazio ampio e alla disposizione delle panche di legno che non intralciano la visione della cattedrale, ricordando cornici di antichi quadri, alimenterà la vostra curiosità,.

La basilica appare come una grande piazza, la sensazione di essere in galleria Vittorio Emanuele a Milano e non all’interno di una basilica a Roma potrebbe essere prepotente. Il taglio preciso alle lastre del pavimento dato dalla grande asta metrica della meridiana con i suoi fregi in bronzo potrebbe essere poco armonica poiché rammenta una grande cicatrice.

Il foro d’entrata per i raggi solari è insolito perché per fare combaciare la luce alla piastra numerica si è dovuto tagliare parte del fregio dell’arcata laterale.

Le pitture enormi, alcune severe nei colori, altre con la prevalenza degli azzurri e dei rosso acquarello non incutono timori. La lapide di Armando Diaz è posta in verticale sulla parete laterale destra rispetto all’ingresso, due spade in bronzo sui fianchi gli rendono onore.

Spade e Croci.

I piccoli dettagli della basilica sono preziosi come ad esempio i cordoni bordeaux che scorrono sulle piantane in rame per dividere i fedeli dai turisti, ma è proprio tutto così perfetto?

Lo deciderete voi se andrete a visitare la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.

L’insieme è armonia sincera, eppure c’è un eppure, sulla destra prima dell’uscita la teca di cristallo che contiene la testa in marmo del Golia ucciso dal pastorello ha un piccolo difetto: il cartellino posto alla base sembra essere stato scritto da una mano poco sicura sopra un pezzo di cartoncino tagliato da forbici poco affilate. Un neo voluto?

Qualcosa di bianco e nero come l’interessante mostra permanente che, attraverso grafici, disegni e fotografia narra la storia delle Terme di Diocleziano e della loro trasformazione michelangiolesca in chiesa.

Castrenze Calandra

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Carlo Mollino. Paesaggi inclinati https://www.artevarese.com/carlo-mollino-paesaggi-inclinati/ https://www.artevarese.com/carlo-mollino-paesaggi-inclinati/#respond Fri, 10 Nov 2023 10:42:46 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72421 Bard – Nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, il Forte di Bard dedica una mostra a Carlo Mollino (Torino, 1905-1973), architetto e designer tra le personalità più versatili dell’architettura moderna. Mollino è uno degli architetti italiani più conosciuti all’estero, cui si devono i molteplici rivoli di un’attività multidisciplinare che parte dall’architettura e dal design per giungere […]

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Bard – Nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, il Forte di Bard dedica una mostra a Carlo Mollino (Torino, 1905-1973), architetto e designer tra le personalità più versatili dell’architettura moderna.

Mollino è uno degli architetti italiani più conosciuti all’estero, cui si devono i molteplici rivoli di un’attività multidisciplinare che parte dall’architettura e dal design per giungere alla fotografia, alla letteratura, alla scenografia fino a incrociare originali attività sportive che mettono al centro il dinamismo e la ricerca della velocità, quali lo sci, l’acrobazia aeronautica e le corse automobilistiche con futuristici prototipi da gara.

Uomo delle Alpi, sciatore e costruttore di funivie e di residenze per la villeggiatura, per Mollino le Alpi sono soprattutto la Valle d’Aosta, regione che frequenta già a partire dagli anni Venti, dove all’inizio studierà gli edifici tradizionali e dove successivamente costruirà la Casa del Sole e la funivia del Furggen di Breuil-Cervinia, la Casa Capriata di Gressoney-Saint-Jean (poi ricostruita), il Rascard Garelli di Ayas, la Casa Olivero di La Thuile e la Casa Collettiva di Aosta. Fu poi autore di importanti grandi opere pubbliche come il Teatro Regio e il Palazzo degli Affari entrambi a Torino.

Lo sguardo della mostra si compone di una ricognizione delle opere costruite dall’architetto, inquadrate nelle fotografie realizzate dal fotografo e regista Armin Linke dal 2006 al 2023. Linke lungo tutta la sua carriera ha esplorato, con le sue immagini, le relazioni tra l’uomo e le graduali trasformazioni che l’avanzare della tecnologia porta negli ambienti che questo popola. La ricognizione non intende però basarsi sulla semplice esposizione di fotografie, quanto attuare una riflessione sull’attualità della poetica molliniana in fatto di architettura: dalla funzione sociale del “costruir bene”, soprattutto sui monti, alla stessa idea non statica della tradizione che in Mollino diviene fiume rigoglioso e generatore di nuova vita.

La mostra parte dall’idea che la fotografia è indagine e quindi le architetture di Mollino costituiscono un’importante raccolta di dati e annotazioni in grado di leggere un territorio. Linke riflette sulla profonda idea della fotografia come momento per leggere la trasformazione della realtà. Sotto questo punto di vista, gli atteggiamenti di lettura dell’esistente dell’architetto e del fotografo coincidono.

Alle immagini, presentate attraverso uno skyline alpino con le opere realizzate da Mollino in Valle d’Aosta e in altri luoghi, si affianca una sezione documentale leggibile in modo dinamico che trasforma il visitatore in scopritore di documenti originali. Ogni opera esposta è raccontata con la coerenza di uno sguardo fotografico che non privilegia un edificio rispetto ad un altro. Un racconto in grado di restituire al visitatore la linearità del percorso artistico di Mollino.

Carlo Mollino. Paesaggi inclinati. Fotografie di Armin Linke, curata da Luciano Bolzoni, sarà visitabile nelle sale dell’Opera Mortai dal 17 novembre al 18 febbraio 2024. Orari: martedì- venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19.

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La Belle Époque di San Pellegrino Terme tra Casinò e Grand Hôtel https://www.artevarese.com/la-belle-epoque-di-san-pellegrino-terme-tra-casino-e-grand-hotel/ https://www.artevarese.com/la-belle-epoque-di-san-pellegrino-terme-tra-casino-e-grand-hotel/#respond Sat, 22 Jul 2023 08:00:54 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71079 La stagione a San Pellegrino Terme non durava molto, dal 20 maggio al 15 settembre, solo il tempo in cui restava aperto il Grand Hôtel, un albergo grandioso e sfarzoso, disteso lungo la riva del Brembo e fronteggiato, in una stupenda cornice di verde opulento, dal Casinò. Entro questo breve tempo e questi altrettanto brevi […]

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La stagione a San Pellegrino Terme non durava molto, dal 20 maggio al 15 settembre, solo il tempo in cui restava aperto il Grand Hôtel, un albergo grandioso e sfarzoso, disteso lungo la riva del Brembo e fronteggiato, in una stupenda cornice di verde opulento, dal Casinò.

Entro questo breve tempo e questi altrettanto brevi spazi, negli anni d’inizio Novecento che si è soliti chiamar belli (solo per pochi però), a San Pellegrino ci si coricava tardi la sera tra feste e balli mentre di giorno era tutto un passeggiare ozioso e riguardoso all’ombra fresca degli ippocastani lungo il fiume o un piacevole incontrarsi allo stabilimento delle tre sorgenti termali, raccomandate fin dall’autorevole guida rossa del Baedecker “contre la goutte et les maladies du foie et de l’estomac”.

Certo le acque salutari, ma nessuno vieta di credere che queste fossero un po’ il pretesto per andare una settimana, o anche di più, a far vita mondana, a vedere e soprattutto farsi vedere. Le signore erano impazienti di sfoggiare le “toilettes” su modello di Parigi, di far compere di cose inutili nei negozi sulla via delle Terme e magari anche..(ah, se i muri delle camere potessero parlare!); i signori invece toglievano subito dalla valigia lo smoking e correvano a sedersi ai tavoli del baccarat e della roulette e, se proprio bisognava far la cura per rimediare alle traboccanti scorpacciate, era stata per loro dirottata all’ingresso una fonte: un sorso e poi su di nuovo a sedersi ai tavoli verdi. (Nella foto: Una veranda del Grand Hôtel)

La Società proprietaria dei due edifici con l’intento di fare di San Pellegrino una stazione termale che potesse allinearsi ad Aix-les-bains, Baden Baden, Marienbad, Spa, Ostenda, non badò a spendere e per la loro realizzazione si affidò a un architetto non di grandissima inventiva ma bravo ad assecondare le esigenze degli amministratori: Romolo Squadrelli. Al Grand Hôtel e al Casinò  egli seppe dare, con la collaborazione preziosa per la parte tecnica dell’ingegnere Luigi Mazzocchi, un aspetto davvero spettacoloso allacciandosi da un lato alle forme del Liberty che stavano diffondendosi e dall’altro, soprattutto al momento di progettare il Casinò, alle ridondanze fastose esibite da Charles Garnier nell’Opéra di Parigi e nel Casinò di Montecarlo. (Nella foto: Particolare della facciata del Casinò)

Altro merito dell’architetto fu di coinvolgere nell’impresa mastodontica decoratori, plasticatori, ebanisti e fabbri ferrai di gusto aggiornato e di grande inventiva: Alessandro Mazzucotelli per i vibranti e sorprendenti ferri battuti, Eugenio Quarti con mobili modernissimi eppure raffinatissimi, lo scultore Vedani, prediletto dalla borghesia milanese per le sue tombe al Monumentale e il maestro dei cementi Giulio Croci autore delle menadi e delle baccanti sulla facciata del Casinò messe lì a incorniciare la sigla “CK”  a quel tempo esclusiva di “Casinò Kursaal”.

La stagione di tanto splendore non durò a lungo: dal 1904, anno della inaugurazione del Grand Hôtel, fino al 28 luglio 1917 quando una legge del ministro Orlando impose la chiusura delle case da gioco; da allora le acque salutari non furono più indispensabili per i doviziosi “habitués”, gli alberghi incominciarono a svuotarsi e anche il Grand Hôtel alla fine spense i suoi magnifici lampadari.

E oggi? Convinti tutti che la “Belle Époque” sia irripetibile, tuttavia, a ridar vitalità a San Pellegrino, che ha dalla sua anche una verdeggiante valle in taluni luoghi ancora amena, ha aperto da qualche anno uno sciccoso centro benessere dove ad accogliere gli ospiti sono, esemplarmente restaurati, proprio la grande e lussuosa hall e lo spettacolare scalone così tanto Opéra di quello che in origine era il Casinò.

Il Grand Hôtel invece per ora langue, ma fortunatamente non è caduto nella rovina e non è detto che anche per lui possa avvenire una rinascita. Pazienza se poi le sue camere non daranno più ospitalità a contesse e baronesse preziosamente ingioiellate e a cavalieri galanti ed eleganti. “Al Grand Hôtel sempre lo stesso: gente che viene, gente che va, tutto senza scopo” asserivano in un famoso film con Greta Garbo degli anni Trenta e nei Cinquanta la Wanda Osiris, lievemente malandrina, chiosava: “siamo tutti al Grand Hôtel/non v’è nulla di più bel…”.

Giuseppe Pacciarotti

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“Human Space” – Immaginando l’Abitare” https://www.artevarese.com/human-space-immaginando-labitare/ https://www.artevarese.com/human-space-immaginando-labitare/#respond Sat, 11 Mar 2023 09:00:12 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69414 Gavirate (VA) – Un fine settimana ricco di incontri quello del 25 e 26 marzo quando, al chiostro di Voltorre, si svolgerà la rassegna “Human Space” – Immaginando l’Abitare”. Nel corso della due giorni si alterneranno, organizzate dall’ Associazione Sinòpia in collaborazione con il Comune, l’Ordine degli Architetti di Varese e Varese Design Week, una […]

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Gavirate (VA) – Un fine settimana ricco di incontri quello del 25 e 26 marzo quando, al chiostro di Voltorre, si svolgerà la rassegna “Human Space” – Immaginando l’Abitare”.

Nel corso della due giorni si alterneranno, organizzate dall’ Associazione Sinòpia in collaborazione con il Comune, l’Ordine degli Architetti di Varese e Varese Design Week, una serie di conferenze, mostre e attività incentrate sulla psicologia dell’abitare.

Come da programma, si comincerà sabato alle 14.30, nella Sala Capitolare con Donatella Caprioglio, psicologa e psicoterapeuta, che presenterà “Mura Sensibili”. Riccardo Blumer, architetto, designer e formatore, illustrerà invece la recente collaborazione con i ragazzi del Liceo Artistico Frattini. Interverranno, moderati dalla giornalista Anna Botter: Nicoletta Romano (per Varese Design Week), e Gigi Bellaria dell’Associazione Rughe su “Abitare e Anziano”.(L’evento è accreditato dall’Ordine degli architetti della Provincia di Varese). Al termine della conferenza si svolgerà la Premiazione del Foto Contest “Habit-areA” rivolto ai giovani, dai 14 ai 18 anni, realizzato in collaborazione con l’I.P.S.S.C.T.S Einaudi.

Domenica 26 Marzo, alle 10.30, visita fotografica guidata al Chiostro di Voltorre per i soci di Sinòpia. Nel pomeriggio, alle 14 in Sala Ephimera, si aprirà la mostra di Marco Somà, illustratore Premio Andersen 2019, con l’esposizione delle tavole originali del libro “Il venditore di felicità”. La mostra continuerà fino al 30 aprile il sabato e la domenica.
Alle 15 prenderà il via il Laboratorio di illustrazione per bambini, tenuto da Marco Somà (posti limitati su prenotazione) e a seguire, spettacolo di lettura animata a cura dell’Associazione Progetto Zattera Teatro.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito

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Passato e futuro dei musei. https://www.artevarese.com/passato-e-futuro-dei-musei/ https://www.artevarese.com/passato-e-futuro-dei-musei/#respond Sat, 05 Nov 2022 08:22:38 +0000 https://www.artevarese.com/?p=67923 Gallarate – Prosegue, con il quarto appuntamento la rassegna Dialoghi di Design, organizzata dall’Ordine degli Architetti di Varese in collaborazione con la Fondazione Pio Manzù al Museo Maga. L’incontro, in programma giovedì 11 novembre alle 17.30 in sala Missoni, prevede l’intervento di Gloria Barcellini ed Elisa Storace, rispettivamente co-curatore del Museo Alessi di Crusinallo e […]

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Gallarate – Prosegue, con il quarto appuntamento la rassegna Dialoghi di Design, organizzata dall’Ordine degli Architetti di Varese in collaborazione con la Fondazione Pio Manzù al Museo Maga.

L’incontro, in programma giovedì 11 novembre alle 17.30 in sala Missoni, prevede l’intervento di Gloria Barcellini ed Elisa Storace, rispettivamente co-curatore del Museo Alessi di Crusinallo e curatrice del Museo Kartell di Binasco, moderate da moderate da Giorgio Caporaso.

Il punto di partenza da cui le relatrici inizieranno le proprie riflessioni riguarderà il passato e il futuro dei musei, tra conservazione e valorizzazione di grandi patrimoni culturali legati al design.

Concluderà la serata Eugenio Guglielmi, storico di architettura, arte e design. Per partecipare all’incontro (gratuito) è necessario confermare la propria presenza scrivendo al seguente indirizzo email: formazione@ordinearchitettivarese.it

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I venerdì d’agosto al Sacro Monte di Varese https://www.artevarese.com/i-venerdi-dagosto-al-sacro-monte-di-varese/ https://www.artevarese.com/i-venerdi-dagosto-al-sacro-monte-di-varese/#respond Tue, 02 Aug 2022 12:00:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=66850 Varese – Un viaggio nella collezione di Lodovico Pogliaghi con aperitivo liberty è quanto organizzato da Archeologistics tutti i venerdì di agosto al Sacro Monte dove saranno aperti al pubblico due dei suoi “gioielli”: la Casa Museo Pogliaghi, edificio in stile eclettico voluto dall’artista e dove ha raccolto la sua sterminata collezione, e lo storico […]

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Varese – Un viaggio nella collezione di Lodovico Pogliaghi con aperitivo liberty è quanto organizzato da Archeologistics tutti i venerdì di agosto al Sacro Monte dove saranno aperti al pubblico due dei suoi “gioielli”: la Casa Museo Pogliaghi, edificio in stile eclettico voluto dall’artista e dove ha raccolto la sua sterminata collezione, e lo storico hotel Al Borducan, edificio liberty del 1924. Il 5, 12, 19 e 26 agosto, sono le date da segnare in agenda: quattro serate a 900 metri di altezza per godersi “fresco” e tanta bellezza!

“Il viaggio” inizia alle 18 (il ritrovo è ai piedi della fontana del Mosè) con l’aperitivo sulla terrazza dello storico edificio Al Borducan che si affaccia verso il lago di Varese. La palazzina liberty, che ospita l’hotel, fu voluta dalla famiglia Bregonzio per continuare a produrre l’Elixir Al Borducan inventato proprio dal nonno Davide nel 1872. L’edificio rispecchia le caratteristiche del liberty varesino e le conserva oggi nella sua sala rotonda, nei ferri della balconata, nell’uso delle fasce decorative. A poca distanza dall’hotel si trovano inoltre gli altri gioielli liberty del Sacro Monte di Varese quali la stazione della funicolare e la scalea del Sommaruga di recente restauro. Al tavolo si potrà degustare il rinomato Elixir Al Borducan e ascoltare la storia avvincente e avventurosa del suo inventore Davide Bregonzio.

Con una breve passeggiata per le vie del borgo si arriva alla Casa Museo Pogliaghi per la visita guidata. La Casa è uno scrigno inatteso di arte da ogni parte del mondo e residenza – secondo la definizione della prestigiosa Casa editrice Phaidon – di “uno degli uomini più creativi al mondo”. Voluta dallo stesso Pogliaghi alla fine del XIX secolo come un vero e proprio laboratorio-museo, la villa riflette infatti il gusto eclettico e la curiosità del proprietario verso tutte le forme d’arte. Donata alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano nel 1937, nel suo allestimento museale ospita insieme al modello originale in gesso della porta centrale del Duomo di Milano realizzato da Pogliaghi, più di 1.500 opere tra dipinti, sculture e arti applicate e circa 580 oggetti archeologici. È inoltre impreziosita da un giardino all’italiana seminato di antichità in declivio verso il lago di Varese.

La visita guidata termina intorno alle 20.30. Il costo è di 22 euro a persona, comprensivo di aperitivo all’hotel Al Borducan, ingresso e visita guidata alla Casa Museo Pogliaghi. Per informazioni e iscrizioni: bit.ly/venerdidelpogliahi

Archeologistics – Fondata nel 2004, è un’impresa sociale varesina impegnata nella divulgazione e conoscenza dei beni culturali. Progetta e realizza servizi di gestione museale, educazione al patrimonio, visite guidate e turismo culturale. In Lombardia opera in tutti i quattro siti Unesco Patrimonio dell’Umanità della provincia di Varese e collabora con le principali istituzioni del territorio e con il Ministero per i Beni Culturali. Fornisce consulenza per musei, monumenti e aree archeologiche, luoghi d’interesse storico-artistico e progetta percorsi per scuole e pubblico specialistico. www.archeologistics.it

 

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