Arte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/ L'arte della provincia di Varese. Mon, 23 Dec 2024 16:44:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Arte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/ 32 32 Al restauro 44 sculture di Paolo Troubetzkoy https://www.artevarese.com/al-restauro-44-sculture-di-paolo-troubetzkoy/ https://www.artevarese.com/al-restauro-44-sculture-di-paolo-troubetzkoy/#respond Mon, 23 Dec 2024 17:00:23 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76442 Verbania – Restauri in corso su 44 sculture di Paolo Troubetzkoy al Museo del Paesaggio. Le opere rifanno il look, sotto le sapienti mani della restauratrice Maria Gabriella Bonollo di Aosta e del suo staff, davanti agli occhi dei visitatori nelle sale al piano terra di Palazzo Viani Dugnani. Il pubblico può vedere da vicino […]

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Verbania – Restauri in corso su 44 sculture di Paolo Troubetzkoy al Museo del Paesaggio. Le opere rifanno il look, sotto le sapienti mani della restauratrice Maria Gabriella Bonollo di Aosta e del suo staff, davanti agli occhi dei visitatori nelle sale al piano terra di Palazzo Viani Dugnani.

Il pubblico può vedere da vicino e dal vivo lo straordinario lavoro dei professionisti volto alla conservazione e alla valorizzazione delle opere per migliorarne la godibilità.

Su 13 sculture in gesso il restauro sarà completo, sulle 31 restanti è prevista una manutenzione straordinaria con ispezione e spolveratura accurata. Il lavoro è iniziato nel mese di ottobre, terminerà a fine gennaio 2025.

Il complesso intervento di restauro è propedeutico ad una grande mostra monografica dedicata allo scultore russo d’origine e verbanese d’adozione in programma al Museo d’Orsay di Parigi.

Paul Troubetzkoy. Le prince sculpteur il titolo, sarà allestita dal 30 settembre all’11 gennaio 2026 e avrà però una doppia sede: alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano (dal 27 febbraio al 28 giugno 2026).

Le 44 sculture restaurate della collezione del Museo del Paesaggio andranno in prestito a Parigi e saranno esposte in occasione di questa mostra al Museo d’Orsay che ne ha finanziato l’intervento di recupero.

L’esposizione racconterà lo straordinario percorso dell’artista. Il suo grande talento come ritrattista lo ha portato ad essere ricercato da un’élite cosmopolita, dalle celebrità a Parigi e dalle prime stelle del cinema americano. Spiegano dal Museo d’Orsay: “La sua vita è scandita da incontri e amicizie decisive con letterati, Tolstoj in Russia, Georges Bernard Shaw a Parigi, con il quale condivide lo stile di vita vegetariano, abbastanza insolito per l’epoca. Al di là dei ritratti che hanno fatto la sua reputazione, la mostra evidenzierà anche il suo rapporto con il mondo animale: le sculture che li ritraggono ma anche il sorprendente lavoro di Troubetzkoy proprio legato alla causa degli animali della quale fu un precursore. Realizzata in collaborazione con il Museo del Paesaggio di Verbania, l’esposizione è l’occasione per presentare parte della collezione dello studio di Troubetzkoy, lasciata in eredità al museo verbanese dopo la morte dell’artista.

La rassegna è curata congiuntamente da GAM, Museo d’Orsay e Getty Museum di Los Angeles. I curatori e i rappresentanti di queste istituzioni culturali nei mesi scorsi hanno effettuato una serie di sopralluoghi al Museo del Paesaggio per visionare la collezione.

La grande operazione di intervento sulle opere di Troubetzkoy che si sta svolgendo in Museo ha un grande significato, innanzitutto per la tutela e la conservazione della collezione che merita questa attenzione e cura – spiega la Conservatrice Federica Rabai e aggiunge: Il fatto di aver deciso di restaurare le opere in sede, con l’allestimento di un vero e proprio laboratorio interno a vista, dona a questa operazione un valore in più: la condivisione con la comunità – verbanesi, visitatori e scuole – di un importante evento per il museo cittadino che diventa anche momento formativo per il nostro pubblico, il quale negli orari di apertura di Palazzo Viani Dugnani può assistere in diretta al lavoro delle restauratrici, una esperienza unica e sicuramente di grande impatto e interesse”.

Il fatto che il lavoro del principe Paolo Troubetzkoy venga accolto al Musée d’Orsay, un’importante istituzione dedicata all’arte impressionista, sottolinea il valore delle sue opere nel contesto artistico- precisa il Presidente del Museo del Paesaggio Carlo Ghisolfi. – In particolare, la gipsoteca Troubetzkoy offre un’importante opportunità per esplorare “il bello” attraverso le sculture. Per il Museo questa celebrazione – conclude – può rappresentare un’occasione per educare il pubblico sull’arte di Troubetzkoy e sul suo contributo alla scultura e alla cultura visiva”.

Palazzo Viani Dugnani è aperto al pubblico dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 18. Chiusura il 26, 31 dicembre e il 1° gennaio 2025. Aperta il 6 gennaio 2025.

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“L’Allegoria della città di Parma” in mostra alla Pilotta https://www.artevarese.com/lallegoria-della-citta-di-parma-in-mostra-alla-pilotta/ https://www.artevarese.com/lallegoria-della-citta-di-parma-in-mostra-alla-pilotta/#respond Sun, 22 Dec 2024 09:00:20 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76422 Parma – Il Complesso monumentale della Pilotta di Parma arricchisce la sua collezione con un’opera di Giorgio Gandini del Grano (Parma, 1500? – maggio 1538): l’Allegoria della città di Parma. La tavola, databile al 1530-1535, acquistata grazie ai fondi della Direzione Generale Musei dalla Galleria Carlo Orsi di Milano, è protagonista, insieme a una sua […]

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Parma – Il Complesso monumentale della Pilotta di Parma arricchisce la sua collezione con un’opera di Giorgio Gandini del Grano (Parma, 1500? – maggio 1538): l’Allegoria della città di Parma.
La tavola, databile al 1530-1535, acquistata grazie ai fondi della Direzione Generale Musei dalla Galleria Carlo Orsi di Milano, è protagonista, insieme a una sua antica copia donata dallo stesso Carlo Orsi, della mini mostra dossier, in corso sino al 29 gennaio nell’ala del Manierismo della Galleria Nazionale.

L’opera, un tempo attribuita a Correggio per via delle similitudini stilistiche, si compone di sedici figure, ciascuna con posture e gestualità uniche, caratteristiche distintive dello stile di Gandini del Grano. La posizione apparentemente casuale dei personaggi, in realtà un’asimmetria compositiva volutamente ricercata, accentua infatti la ricchezza caotica della sua pittura.

Parma è rappresentata dalla figura femminile inginocchiata, con ai piedi lo scudo e le armi, mentre viene presentata alla Vergine con il Bambino dai due protettori della città: Sant’Ilario, il vescovo con il pastorale, e San Tommaso, di spalle e inginocchiato.

Altri santi e figure simboliche completano la scena tra cui il beato Bernardino da Feltre, riconoscibile per lo stemma del Monte di Pietà; san Rocco (con la conchiglia del pellegrino), santa Elisabetta con san Giovanni Battista bambino, la testa velata di bianco che rappresenta l’Università di Parma, santa Caterina d’Alessandria e san Sebastiano con le frecce in mano.

Il lavoro rappresenta forse l’apice della produzione del pittore considerato insieme a Francesco Maria Rondani e Michelangelo Anselmi tra i protagonisti della cosiddetta “Scuola di Parma”, ovvero quei pittori ritenuti seguaci di Correggio e di Parmigianino. L’esposizione è visitabile dal martedì alla domenica 10.30 – 19.

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Nell’universo creativo e fantastico di Tim Burton https://www.artevarese.com/nelluniverso-creativo-e-fantastico-di-tim-burton/ https://www.artevarese.com/nelluniverso-creativo-e-fantastico-di-tim-burton/#respond Thu, 19 Dec 2024 08:26:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76375 Milano – L’universo creativo e fantastico di Tim Burton per la prima volta in Italia è ospitato nella mostra i corso alla Fabbrica del Vapore. L’esposizione offre un percorso immersivo e interattivo che mette in risalto l’opera cinematografica del regista e dà vita ai suoi disegni, ai dipinti e alle fotografie: centinaia di opere create […]

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Milano – L’universo creativo e fantastico di Tim Burton per la prima volta in Italia è ospitato nella mostra i corso alla Fabbrica del Vapore. L’esposizione offre un percorso immersivo e interattivo che mette in risalto l’opera cinematografica del regista e dà vita ai suoi disegni, ai dipinti e alle fotografie: centinaia di opere create in oltre 40 anni di folgorante carriera.

I visitatori sono invitati a immergersi nel mondo di una delle menti creative più originali del nostro tempo e a scoprire i personaggi e le scene iconiche dei suoi film. Un vero e proprio labirinto permetterà agli “esploratori” di scegliere un itinerario unico tra oltre trecento possibilità. Attivando un pulsante, all’inizio del percorso, inizierà il viaggio che ognuno potrà personalizzare aprendo le porte che desidera.

Tim Burton è conosciuto a livello internazionale come la forza creativa dietro alcuni dei film più iconici degli ultimi quattro decenni. Ricordiamo personaggi e mondi visionari di film come Beetlejuice (1988), Batman (1989), Edward mani di forbice (1990), The Nightmare Before Christmas (1993), Charlie e la Fabbrica di cioccolato (2005), La sposa cadavere (2005), Alice in Wonderland (2010) e della recente serie TV Wednesday, che evocano uno stile visivo unico e riconoscibile.

Burton, pur essendo noto soprattutto per il suo lavoro cinematografico, è un artista multidisciplinare e la mostra esplora la sua intera produzione di illustratore, pittore, scrittore, sceneggiatore, fotografo e ovviamente regista.

Il viaggio nel labirinto include opere d’arte originali come scenografie ambientali e oltre centocinquanta disegni originali che spaziano dalle prime bozze alle sequenze animate realizzate durante la carriera, incredibili effetti speciali e di videomapping. I personaggi prendono vita nello spazio espositivo tra dipinti, bozzetti originali, opere d’arte animate, figure a grandezza naturale provenienti dai set dei film e dalle storie originali e straordinarie ricostruzioni scenografiche.

La mostra, allestita negli spazi di via Procaccini, sarà visitabile sino al 9 marzo. Orari al pubblico: mercoledì e giovedì 17 – 20; venerdì e sabato 10 – 21 (con chiusura dalle 14 alle 16); domenica 10 – 20 (con chiusura dalle 14-16).

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“La Madonna di San Simone” di Federico Barocci, un’opera che parla al cuore https://www.artevarese.com/la-madonna-di-san-simone-di-federico-barocci-unopera-che-parla-al-cuore/ https://www.artevarese.com/la-madonna-di-san-simone-di-federico-barocci-unopera-che-parla-al-cuore/#respond Wed, 18 Dec 2024 09:00:54 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76403 Milano – Sala Alessi di Palazzo Marino, ospita una grande opera del Rinascimento italiano ed europeo: La Madonna con il bambino e i santi Simone e Giuda”, nota anche come “La Madonna di San Simone” di Federico Barocci. L’evento, che rientra nel tradizionale appuntamento con la grande mostra di Natale porta alla conoscenza del pubblico […]

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Milano – Sala Alessi di Palazzo Marino, ospita una grande opera del Rinascimento italiano ed europeo: La Madonna con il bambino e i santi Simone e Giuda”, nota anche come “La Madonna di San Simone” di Federico Barocci. L’evento, che rientra nel tradizionale appuntamento con la grande mostra di Natale porta alla conoscenza del pubblico la monumentale pala d’altare realizzata tra il 1556 e il 1567, un capolavoro della collezione della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.

La tela, che un tempo sovrastava l’altare della settima cappella della chiesa urbinate di San Francesco, rappresenta San Giuda Taddeo, identificato con l’alabarda del suo martirio, alla destra della Madonna; San Simone, riconoscibile grazie alla sega usata dai suoi aguzzini per ucciderlo; e alla sinistra del gruppo principale la Vergine col Bambino.

Straordinaria è la capacità del Barocci di evocare la tenerezza umana, appresa dal Correggio, in particolar modo nella figura della Vergine che insegna a suo figlio a leggere.

Oltre ai soggetti sacri, appaiono in fondo a destra anche i ritratti dei committenti, donatori dell’opera alla Chiesa, i quali esprimono una grande vivida partecipazione alla scena sacra, simbolo di una devozione personale e collettiva.

I curatori dell’esposizione a Palazzo Marino, Luigi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari affermano che: “l’opera in mostra a Milano, è un apice della prima maturità di Federico, al centro della costruzione del suo personalissimo stile, pieno di un dinamismo interno tutto emozionale, modulato con colori sensitivi, per intonare, francescanamente, un cantico all’armonia del creato: uomini, piante, animali. (…). Un’opera che parla al cuore, che tocca le corde affettive, che ci coinvolge con la sua impetuosa dolcezza, la sua amorevole gentilezza”.

Federico Fiori detto Barocci (Urbino, 1533 – 1612) è erede diretto del classicismo di Raffaello (Urbino, 1483 – Roma, 1520) e la sua opera chiude idealmente la grande stagione rinascimentale. Il percorso artistico del grande pittore urbinate viene definito, attraverso quasi sei decenni di attività, dalle sue pale d’altare che in particolare definiscono il suo lavoro. Barocci ha in realtà eseguito anche affreschi, opere religiose, alcuni splendidi ritratti e un unico dipinto profano.

L’esposizione è arricchita da un prezioso disegno autografo di Barocci, proveniente dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, preparatorio per una figura di devota nella pala della “Madonna del Popolo,” dipinto oggi conservato agli Uffizi. Realizzato tra il 1575 e il 1579, il foglio offre la possibilità di immergersi nel processo creativo di Barocci, scoprendo le tecniche e i segreti dietro la realizzazione di uno dei suoi capolavori più ammirati.

La mostra, in calendario sino al 12 gennaio, è accompagnata dal catalogo con la riproduzione delle opere e dei testi dei curatori. Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 20. Il 24 e 31 dicembre dalle 9:30 alle 18; 25 dicembre dalle 14.30 alle 18.30; 26 dicembre, 1° gennaio, 6 gennaio 9.30-20; 25 dicembre dalle 14.30 alle 18.30.

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Niki de Saint Phalle, donna e artista” https://www.artevarese.com/niki-de-saint-phalle-donna-e-artista/ https://www.artevarese.com/niki-de-saint-phalle-donna-e-artista/#respond Tue, 17 Dec 2024 16:30:25 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76388 Milano – L’opera dell’artista franco-americana Niki de Saint Phalle in mostra al Mudec. In un percorso espositivo strutturato in otto sezioni si intrecciano momenti altalenanti che riguardano la sua vita artistica e quella personale, dagli esordi fino agli ultimi lavori. Dietro al mondo colorato, polimorfo, tondeggiante e materno delle sue Nanas, l’artista ha dovuto spesso […]

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Milano – L’opera dell’artista franco-americana Niki de Saint Phalle in mostra al Mudec. In un percorso espositivo strutturato in otto sezioni si intrecciano momenti altalenanti che riguardano la sua vita artistica e quella personale, dagli esordi fino agli ultimi lavori.

Dietro al mondo colorato, polimorfo, tondeggiante e materno delle sue Nanas, l’artista ha dovuto spesso distruggere per elaborare il dolore e per poi ricostruire, rompendo gli schemi attraverso intense provocazioni, per lasciare alla fine un’impronta duratura nel mondo dell’arte.

La mostra, prima retrospettiva antologica completa organizzata in un museo italiano realizzata in collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation, espone oltre cento opere di cui una decina di grandi dimensioni, oltre a una elegante selezione di vestiti della Maison Dior, che ricordano anche il suo passato di modella nei bellissimi scatti fotografici che la ritraggono e che contemporaneamente raccontano al pubblico una visione personale molto “pop” dell’arte, intesa come percorso verso l’affermazione del femminile.

Niki de Saint Phalle, ‘donna e artista’ (come lei stessa amava definirsi), pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali, performer, sfugge a una definizione univoca. Le sue opere monumentali, tra cui parchi e sculture pubbliche, si intrecciano con una riflessione più personale e a volte struggente. Da un lato, è vista come una celebrità indipendente e orgogliosa della sua arte; dall’altro, la sua fragilità fisica e le numerose disuguaglianze e discriminazioni sociali a cui ha assistito nel corso della vita ne fanno emergere la sua umanità e sensibilità nei confronti dei più fragili.

Vissuta in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e artistici – dal movimento femminista degli anni ’60 e ’70 al Nouveau réalisme di cui fu protagonista – Niki (Neuilly-sur-Seine, 1930, La Jolla, 2002) è stata una delle artiste che maggiormente ha sfidato gli stereotipi di genere con la sua arte, esprimendo la propria identità attraverso la femminilità, la sensualità e l’amore per la vita come creazione.

La mostra, a cura di Lucia Pesapane, potrà essere visitata sino al 16 febbraio nei seguenti orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30;
giovedì – sabato 9.30 – 22.30.

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“L’Adorazione del Bambino” di D’Antonio Tucci in mostra a Castiglione https://www.artevarese.com/ladorazione-del-bambino-di-dantonio-tucci-in-mostra-a-castiglione/ https://www.artevarese.com/ladorazione-del-bambino-di-dantonio-tucci-in-mostra-a-castiglione/#respond Tue, 17 Dec 2024 11:00:59 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76377 Castiglione Olona – Sarà “L’Adorazione del Bambino”,  tondo quattrocentesco di Biagio d’Antonio Tucci” a rinnovare, al Museo della Collegiata, la tradizione natalizia di ospitare un’opera speciale in dialogo con il prezioso patrimonio artistico del complesso monumentale. L’opera realizzata da uno dei maestri del Rinascimento fiorentino e prestato da un collezionista privat, potrà essere ammirata da […]

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Castiglione Olona – Sarà “L’Adorazione del Bambino”,  tondo quattrocentesco di Biagio d’Antonio Tucci” a rinnovare, al Museo della Collegiata, la tradizione natalizia di ospitare un’opera speciale in dialogo con il prezioso patrimonio artistico del complesso monumentale. L’opera realizzata da uno dei maestri del Rinascimento fiorentino e prestato da un collezionista privat, potrà essere ammirata da domani (18 dicembre) al 25 gennaio.

Il tondo, un capolavoro dell’arte sacra del XV secolo, ritrae Gesù Bambino che si protende verso la Madre adorante, raffigurata con occhi semichiusi in atteggiamento di malinconica consapevolezza del futuro sacrificio del Figlio. I dettagli simbolici – come il velo trasparente che copre la nudità del Bambino, il manto blu della Madonna disteso a protezione, le spighe di grano che richiamano il pane eucaristico – rendono la rappresentazione un’autentica meditazione sull’Incarnazione.

L’opera posta sotto la volta con la Natività affrescata da Masolino, offre un confronto tra le due interpretazioni della scena sacra e le altre raffigurazioni della Madonna col Bambino presenti nel Museo; filo conduttore delle visite guidate organizzate per l’occasione. Il capolavoro di d’Antonio Tucci sarà al centro della celebrazione liturgica di Santo Stefano il 26 dicembre alle 10.30, con una Santa Messa presieduta dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.

L’inaugurazione è  in programma alle 15 con una visita guidata al capolavoro di Biagio d’Antonio, alla Natività di Masolino e alle altre raffigurazioni della Madonna con il Bambino presenti nel Museo, a cura di Laura Marazzi. Per partecipare alla visita e alle successive ripetute il 27 dicembre e il 3 gennaio (alle 10.30), occorre prenotarsi scrivendo a , didattica@museocollegiata.it

La mostra sarà visitabile nel percorso museale dal mercoledì alla domenica. Il Museo sarà aperto eccezionalmente il 26 dicembre (15–18) e il 6 gennaio (10–13/ 15–18). Chiusura  24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio.

 

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SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche https://www.artevarese.com/salvarti-dalle-confische-alle-collezioni-pubbliche/ https://www.artevarese.com/salvarti-dalle-confische-alle-collezioni-pubbliche/#respond Sun, 15 Dec 2024 08:00:09 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76368 Milano – A Palazzo Reale è in corso una mostra di grande portata culturale e sociale che vuole sottolineare e riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il fondamentale valore della legalità. “SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche”, questo il titolo è un’esposizione che restituisce al pubblico una serie di opere d’arte contemporanea, tra dipinti, grafica […]

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Milano – A Palazzo Reale è in corso una mostra di grande portata culturale e sociale che vuole sottolineare e riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il fondamentale valore della legalità.

“SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche”, questo il titolo è un’esposizione che restituisce al pubblico una serie di opere d’arte contemporanea, tra dipinti, grafica e sculture di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo e altri, provenienti da confische fatte dalla pubblica autorità alla malavita organizzata. La mostra è parte del progetto Arte per la cultura della legalità, a cura della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno.

La rassegna milanese è la seconda tappa di un itinerario che si è aperto con una straordinaria anteprima, al Museo Hendrick Christian Andersen di Roma e che si chiuderà al Palazzo della Cultura a Reggio Calabria, dall’8 febbraio al 27 aprile 2025.

Oltre a presentare un patrimonio culturale in buona parte rimasto inaccessibile alla collettività, l’iniziativa mette in risalto il ruolo e l’impegno delle istituzioni coinvolte nel lungo e virtuoso processo che è stato necessario per recuperarle – fra queste, il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di Finanza – e per verificarne l’autenticità e l’interesse culturale.

Le oltre 80 opere che compongono il percorso espositivo, ordinato secondo un criterio cronologico e tematico, provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio. Il secondo, è frutto di una confisca a carico di un soggetto, pienamente inserito nel circuito della criminalità organizzata e stabilmente dedito ad attività economiche illecite.

La mostra consente di ripercorrere gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, in particolare l’evoluzione dei linguaggi espressivi e delle correnti artistiche del tempo. Tra queste, s’incontra il gruppo Novecento con Mario Sironi (Composizione astratta – Scena urbana con carrozza, Moltiplicazione II, prima metà del XX secolo), la Metafisica con autori quali Giorgio de Chirico (Piazza d’Italia, prima metà del XX secolo), e Carlo Carrà (Capanno sulla riva, 1955), la Transavanguardia di Sandro Chia (Ossa fossa cassa, 1990; Cupido, 1996), Enzo Cucchi (Autostrada del Pensiero, 1997), Mimmo Paladino e la Nuova scuola Romana con Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, insieme a esperienze, quali l’astrattismo geometrico e informale, l’arte murale di Keith Haring (Kh mural, 1989), la land art di Christo e il genere del libro d’artista, come Cantata Bluia Libro dore di Pier Paolo Calzolari.

In mostra anche alcune opere scultoree: accanto al piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro (Disco, 1986/2003), artista di fama internazionale per l’arte monumentale pubblica, vengono proposte sperimentazioni più contemporanee, come i lavori di Michele Savini (Anello, 2008; Coniglio, 2009) realizzati con materiali inusuali come la gomma da masticare.

Dopo le rassegne di Milano e Reggio Calabria, il primo gruppo di lavori, provenienti da una confisca divenuta definitiva nel 2018, sarà consegnato a diversi istituti museali del MiC selezionati dal Direttore generale Musei Massimo Osanna su tutto il territorio nazionale: a Milano (Pinacoteca di Brera – Palazzo Citterio), Roma (Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Museo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica), Napoli (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) e Cosenza (Galleria nazionale di Cosenza).

Il secondo gruppo di 22 opere rimarrà a Reggio Calabria, al Palazzo della Cultura “P. Crupi”, dove, sin dal 2016, sono permanentemente esposte oltre 100 opere d’arte, tutte facenti parte di una unica confisca effettuata dal Tribunale di Reggio Calabria nel 2015 e affidate dal Segretariato regionale del MiC per la Calabria alla Città Metropolitana.

Dopo l’appuntamento milanese, la mostra sarà ospitata dall’8 febbraio al 27 aprile 2025 al Palazzo della Cultura “P. Crupi” a Reggio Calabria.

L’esposizione a Palazzo Reale rimarrà in calendario al 26 gennaio e potrà essere visitata: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica, 10 -19.30; giovedì 10 – 22.30. Aperture straordinarie: 24 e 31cdicembre 10 – 14.30; 25 dicembre 14.30 – 18.30; 1° gennaio 14.30 – 19.30.

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Nel mondo fantastico di Eoin Colfer https://www.artevarese.com/nel-mondo-fantastico-di-eoin-colfer/ https://www.artevarese.com/nel-mondo-fantastico-di-eoin-colfer/#respond Fri, 13 Dec 2024 09:30:58 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76355 In teoria ARTEMIS FOWL è un libro per ragazzi, ma così sofisticato che non si può resistere alla tentazione di “rubarlo” ai giovani lettori. Eoin Colfer, l’autore, ci porta in un mondo di fantasia dove spicca il genio assoluto del dodicenne Artemis discendente di un’antica famiglia di malfattori, i Fowl. Ambientato nel mondo del sottosuolo […]

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In teoria ARTEMIS FOWL è un libro per ragazzi, ma così sofisticato che non si può resistere alla tentazione di “rubarlo” ai giovani lettori.

Eoin Colfer, l’autore, ci porta in un mondo di fantasia dove spicca il genio assoluto del dodicenne Artemis discendente di un’antica famiglia di malfattori, i Fowl.

Ambientato nel mondo del sottosuolo dove elfi, nani e creature fantastiche vivono in armonia con il mondo circostante, non certo con quello degli umani da cui si tengono prudentemente lontani, le vicende del Popolo di Sotto subiranno qualcosa mai considerato: essere derubati.

Artemis sarà costretto, dopo il rapimento del padre, ad accudire la madre in preda alla depressione per la perdita del marito che la rilega da tempo nelle sue stanze. Mentre continuerà a sorridere e a dialogare con assoluta pazienza con lei Artemis dovrà agire per la liberazione di Fowl senior.

La madre, convinta della vita serena e semplice del figlio attraverso la supervisione del fedele servitore Domovoi Leale, uno tra i discendenti della famiglia che da generazione in generazione servono i Fowl, non immagina che la guardia del corpo si adopererà come braccio potente alla strategia geniale del ragazzo e non all’educazione del giovane Artemis.

Il misterioso uomo incappucciato che tiene imprigionato il padre di Artemis pretende qualcosa al di là di ogni immaginazione per liberarlo. Un’incredibile tesoro posseduto da esseri straordinari.

Venuto a conoscenza di antichi libri e manoscritti custoditi nella libreria segreta della villa, Artemis riuscirà a tradurre pagine importanti tanto che la determinazione di liberare il padre lo porterà a prendere in considerazione l’esistenza di quel mondo estraneo e fantastico.

Il Popolo di Sotto è dotato di una tecnologia sconosciuta agli umani, posseggono le conoscenze per chiudere in stasi parti del Mondo di Sopra.Quanto sta per accadere sarà uno di quei rari momenti dove creare la bolla.

Il segreto del Popolo di Sotto, custodi del più grande tesoro mai immaginato da mente umana, è protetto dalla LEP ( Libera Eroica Polizia ) dove la giovane agente Spinella diverrà protagonista per contrastare l’audace progetto di un diabolico ragazzino di dodici anni.

Artemis riuscirà a comprendere la locazione esatta della città sotterranea di Cantuccio, metropoli ancor più importante di Atlantide perché custode del tesoro di Stato.

L’assidua ricerca e la caparbietà del giovane Fowl lo porterà a imprigionare l’agente Spinella in viaggio nel Mondo di Sopra per rigenerarsi.

Il Popolo di Sotto necessita di ricaricarsi attraverso la luna quando gravita in una determinata posizione attorno al pianeta. Il riscatto richiesto da Fowl per l’agente catturato è l’equivalente di tutto l’oro.

Inaudito.

I responsabili della sezione di intervento, l’ingegnere Polledro e il comandante Tubero riceveranno l’incarico di adoperarsi per liberare Spinella ed evitare agli umani di venire a conoscenza della loro esistenza.

L’intervento della LEP condizionato dalla rigida struttura e dall’etica imprescindibile rischierà di fallire, ma come spesso accade nelle belle storie sarà il personaggio meno considerato a risolvere la situazione: il nano cleptomane Bombarda.

Il romanzo ha il potere di portarci al di là dei confini della realtà.

La malinconia o altro che a volte appanna l’immedesimarci in un film, in una poesia in un buon bicchiere di vino, attraverso le vicende di Artemis, di Spinella e degli altri attori del primo di otto libri, forse riuscirà a trasportarci con delicatezza verso il nostro piccolo angolo nascosto di serenità. Un’idea per i regali delle feste a venire.

Enzo Calandra

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Wildlife Photographer of The Year, i fotografi si raccontano https://www.artevarese.com/wildlife-photographer-of-the-year-i-fotografi-si-raccontano/ https://www.artevarese.com/wildlife-photographer-of-the-year-i-fotografi-si-raccontano/#respond Fri, 13 Dec 2024 08:00:11 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76346 Milano – Dal 14 dicembre al Museo della Permanente riprendono gli incontri organizzati dall’Associazione culturale Radicediunopercento nell’ambito della rassegna Wildlife Photographer of the Year, giunta alla 60^ edizione. Fotografi naturalisti e divulgatori scientifici racconteranno le proprie straordinarie esperienze. Le serate di approfondimento (gratuite con il biglietto di mostra) nella sede del Museo di via Filippo […]

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Milano – Dal 14 dicembre al Museo della Permanente riprendono gli incontri organizzati dall’Associazione culturale Radicediunopercento nell’ambito della rassegna Wildlife Photographer of the Year, giunta alla 60^ edizione. Fotografi naturalisti e divulgatori scientifici racconteranno le proprie straordinarie esperienze.

Le serate di approfondimento (gratuite con il biglietto di mostra) nella sede del Museo di via Filippo Turati alle 21, si apriranno con Federico Veronesi, uno dei più apprezzati fotografi di mammiferi africani al mondo oltre che guida per safari fotografici in Africa, che presenterà il libro “Walk the Earth”. Un lavoro straordinario che celebra la magnificenza della fauna selvatica africana da preservare e proteggere; attraverso immagini mozzafiato degli elefanti, Veronesi trasporterà il pubblico in un viaggio visivo che mostra la bellezza e la grandiosità di questi animali e dei loro habitat naturali. La copertina del libro ritrae l’imponente elefante Tolstoj mentre cammina sul lago secco di Amboseli e introduce le spettacolari fotografie pubblicate all’interno che verranno proiettate durante la serata, offrendo uno sguardo profondo sui suoi incredibili scatti.

Marco Colombo sarà invece protagonista con Giulia De Amicis dell’incontro del 21 dicembre con “Tentacoli: i misteri di polpi, seppie e calamari”. Colombo è fotografo e naturalista pluripremiato al Wildlife, Francesco Tomasinelli, biologo, fotogiornalista e inviato di fama nonché consulente scientifico della trasmissione GEO. Giulia De Amicis è information designer e illustratrice per il settore educativo, l’editoria scolastica e diverse ONG. Attraverso fotografie, video e i meravigliosi disegni della De Amicis, saranno svelati gli incredibili segreti dei cefalopodi, che in greco significa “con i piedi attaccati al capo”. Questi animali sono maestri della sopravvivenza e i più abili trasformisti degli oceani; sono pieni di risorse, intelligenti e sanno risolvere problemi e utilizzare oggetti, ma anche fuggire dagli acquari, riconoscere le persone e provare antipatia. Alcune specie, come la seppia orchidea, sono tra gli organismi più colorati, mentre altre, come il polpo dagli anelli blu, sono famose per il loro morso letale. Ci sono anche i calamari giganti, grandi come un autobus, ma di cui si sa ancora molto poco.

Per quanto riguarda il calendario di gennaio sono previsti: l’11 l’incontro con Marco Andreini con il documentario “Ogni volta che il lupo” mentre il 18 gennaio sarà l volta di Pietro Formis che parlerà di “Luci dal Profondo: Fotografia Naturalistica Subacquea”

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“Romanzo Italiano”, mostra fotografica di Carlisi e Cito https://www.artevarese.com/romanzo-italiano-mostra-fotografica-di-carlisi-e-cito/ https://www.artevarese.com/romanzo-italiano-mostra-fotografica-di-carlisi-e-cito/#respond Thu, 12 Dec 2024 08:32:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76339 Brescia – Le immagini di Carlisi e Cito nella mostra “Romazo italiano” in apertura dal 21 dicembre nello spazio espositivo del MO.CA, Centro per le nuove culture del Palazzo Martiengo Colleoni di Brescia. L’esposizione, a cura di Giusy Tigano presenta 120 fotografie in bianco e nero di due dei fotografi italiani di maggior rilievo a […]

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Brescia – Le immagini di Carlisi e Cito nella mostra “Romazo italiano” in apertura dal 21 dicembre nello spazio espositivo del MO.CA, Centro per le nuove culture del Palazzo Martiengo Colleoni di Brescia.

L’esposizione, a cura di Giusy Tigano presenta 120 fotografie in bianco e nero di due dei fotografi italiani di maggior rilievo a livello internazionale, i quali si confrontano e lasciano che le proprie opere dialoghino tra loro, creando una narrazione condivisa sul tema del matrimonio.

Un racconto visivo profondo e originale, un romanzo per immagini che sfida la fotografia matrimoniale tradizionale, distaccandosi dagli stereotipi di stile e linguaggio. La loro esplorazione visionaria, narrando con toni poetici, ironici e disincantati le emozioni e i molteplici aspetti relazionali e sociali del matrimonio, si distingue per un approccio in netta controtendenza rispetto alle rappresentazioni più convenzionali del rito nuziale.

Le fotografie di Franco Carlisi sono una selezione del più ampio progetto “Il Valzer di un giorno”, vincitore del Premio Bastianelli nel 2011 e del Premio Pisa nel 2013. Il lavoro si concentra sulle nozze in una Sicilia nascosta, lontano dalle convenzioni, catturando l’essenza di un momento che si svolge oltre la rappresentazione scenica del matrimonio. Le immagini, dal grande impatto visivo e quasi barocche nella loro intensità, raccontano scene in cui il tempo rimane in sospensione per cogliere dettagli intensi e spontanei, come un abbraccio, uno sguardo, la lacrima di una sposa o la commozione di un genitore.  Andrea Camilleri, nell’introduzione al libro Il Valzer di un giorno, sottolinea come Franco Carlisi sia capace di trasformare la fotografia matrimoniale da un’evanescenza romantica a una rappresentazione vivida e carnale: “L’occhio di Franco Carlisi coglie continuamente dei ‘fuori campo’ e ce li restituisce, direi proprio da narratore, con straordinaria vivezza e intensità. Le foto matrimoniali di solito anelano all’evanescenza, alla leggerezza, alla purezza, alla solennità. Invece, attraverso lo sguardo di Carlisi, tutto diventa carnale, vissuto forte, reale, senza mezze tinte”.

La selezione fotografica di Francesco Cito proviene dal progetto “Matrimoni Napoletani” (o “Neapolitan Wedding”), vincitore del prestigioso World Press Photo nel 1995 (categoria “Day in the Life”, 3° premio). Anche in questo caso, l’autore abbandona la monotonia della fotografia matrimoniale convenzionale per creare un linguaggio visivo nuovo, fortemente autoriale, che esplora le dinamiche sociali del matrimonio con occhio critico e riflessivo. L’approccio di Cito scompone il matrimonio tradizionale, come scritto da Michele Smargiassi nell’introduzione al libro Neapolitan Weddings, analizzando con precisione il meccanismo socio-antropologico di questo rito: “Sposarsi qui non è solo folclore ed esibizione. Non è solo un giorno speciale… Tutto il contrario, è la sospensione dell’ordinario, il trasferimento momentaneo ma radicale di un’intera comunità parentale, amicale, sociale in un’altra dimensione, senza più alcun rapporto con l’esistenza ordinaria di tutti. Cito affronta una ‘struttura’ possente, coerente, collaudata, funzionante: il moderno matrimonio foto-genico nella sua fenomenologia più completa e pura. E la de-struttura per comprenderla e smontarla con cura”.

La mostra alterna le opere dei due autori, creando un’esperienza visiva coinvolgente che guida il pubblico attraverso un percorso fortemente emozionale. Pur nelle loro differenze stilistiche, Carlisi e Cito riescono a trattare un tema universale come quello del matrimonio, particolarmente sentito in Italia, con una visione condivisa e coerente, creando un racconto visivo inusuale e spiazzante con profonda sensibilità e commovente leggerezza.

Nel corso dell’inaugurazione è prevista una performance musicale del pianista e compositore Davide Ferro in duetto con la cantante jazz e arpista Sonia Caputo (Resonance Duo). Davide Ferro è anche l’autore della colonna sonora “Evocazioni” che accompagna la mostra, composta appositamente per questo progetto.

L’esposizione, organizzata dall’agenzia fotografica milanese GT Art Photo Agency in collaborazione con SMI Group (S.M.I Technologies and Consulting, Younified, Wyl e SM Innovation Polska), potrà essere visitata fino al 19 genaio. Orari al pubblico: lunedì 15 -19; da martedì a domenica 10-13/15-19; 24 e 31 dicembre 10-13. Chiusa nei giorni 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio 2025.

 

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