Arte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 22 Nov 2024 09:58:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Arte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/ 32 32  Maria Luisa Pacelli nuova direttrice dell’Accademia di Carrara https://www.artevarese.com/maria-luisa-pacelli-nuova-direttrice-dellaccademia-di-carrara/ https://www.artevarese.com/maria-luisa-pacelli-nuova-direttrice-dellaccademia-di-carrara/#respond Fri, 22 Nov 2024 10:05:08 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76130 Carrara -Maria Luisa Pacelli assumerà dal mese di dicembre la direzione di Accademia Carrara. Per quattro anni lavorerà all’interno di un team che in 10 anni dalla riapertura del 2015 ha saputo sia conservare e promuovere la collezione (con un’attività quotidiana di studio, ricerca, tutela, didattica, promozione e comunicazione) sia realizzare oltre 40 progetti temporanei […]

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Carrara -Maria Luisa Pacelli assumerà dal mese di dicembre la direzione di Accademia Carrara. Per quattro anni lavorerà all’interno di un team che in 10 anni dalla riapertura del 2015 ha saputo sia conservare e promuovere la collezione (con un’attività quotidiana di studio, ricerca, tutela, didattica, promozione e comunicazione) sia realizzare oltre 40 progetti temporanei in un crescendo di stima accordata, successo di pubblico, coltivando rapporti con Bergamo e il suo territorio fino quelli nazionali e internazionali. Anche grazie al progetto di riallestimento del Museo, realizzato nel 2023 e che ha trovato compimento quest’anno con l’apertura dei Giardini.

Maria Luisa Pacelli, nominata dal Consiglio di Amministrazione di Fondazione Accademia Carrara, viene accolta all’interno di un’istituzione solida e all’avanguardia, conosciuta in Italia e nel mondo, non solo per il suo straordinario patrimonio ma anche come un museo vivace e dinamico, capace di accogliere tutti i tipi di pubblico.

Storica dell’arte, laureata nel 1998 all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Pacelli possiede una esperienza di oltre 20 anni di cui 14 nella direzione di importanti istituzioni museali pubbliche. Nel corso dei suoi mandati come direttrice ha raggiunto risultati di assoluto rilievo e qualità scientifica, accrescendo il profilo nazionale e internazionale delle istituzioni che ha guidato e ricevendo riscontri ampiamente positivi tanto dalla critica e dal mondo accademico quanto dal pubblico, contribuendo in maniera significativa anche alla crescita sociale e culturale dei territori in cui ha operato. Come evidenziano i risultati ottenuti, Pacelli possiede una visione strategica coerente, in grado di integrare conservazione e promozione in un sistema organico di produzione di contenuti culturali, educational, welfare culturale e servizi. I suoi rapporti istituzionali in Italia, in Europa e nel mondo si sono accresciuti nel corso degli anni grazie a scambi e progetti condivisi. (photo Dario Lasagni)

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“Leone d’Oro” all’artista Carla Pugliano https://www.artevarese.com/leone-doro-allartista-carla-pugliano/ https://www.artevarese.com/leone-doro-allartista-carla-pugliano/#respond Fri, 22 Nov 2024 09:52:55 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76133 Venezia – L’artista Carla Pugliano ha ricevuto uno dei cinque prestigiosi “Leone d’Oro” alla Triennale di Venezia, una vetrina importante dell’arte contemporanea, ospitata nello storico e suggestivo complesso di Forte Marghera a Mestre. Il riconoscimento, assegnato sotto l’alto patrocinio del Ministero della Cultura e della città di Venezia, e in un contesto di respiro globale […]

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Venezia – L’artista Carla Pugliano ha ricevuto uno dei cinque prestigiosi “Leone d’Oro” alla Triennale di Venezia, una vetrina importante dell’arte contemporanea, ospitata nello storico e suggestivo complesso di Forte Marghera a Mestre.

Il riconoscimento, assegnato sotto l’alto patrocinio del Ministero della Cultura e della città di Venezia, e in un contesto di respiro globale ha visto la partecipazione all’evento di circa 200 artisti provenienti da 20 Paesi.

La giuria – composta da nomi di rilievo come Stefania Pieralice, già direttrice della Biennale di Venezia e della Triennale di Roma, e i critici Antonio Castellana, Barbara Bortot e Giada Eva Elisa Tarantino – ha scelto di premiare Pugliano per il suo talento e la profondità emotiva delle sue opere. Pugliano scava nelle emozioni più intime, trasportando chi guarda verso quella dimensione misteriosa e fragile che appartiene a ogni essere umano, in una danza tra tradizione e contemporaneità che le conferisce un’impronta unica.

La Triennale dell’Arte di Venezia, in programma dal 7 al 22 novembre, si conferma così una cornice d’eccezione per valorizzare i talenti emergenti e le tendenze dell’arte contemporanea, proponendo opere che spaziano dalla pittura figurativa all’arte astratta, all’informale, fino alla fotografia e alla grafica.

Nell’immagine Carla Pugliano con Stefania Pieralice (Presidente di Giuria e già curatrice della Biennale di Venezia e della Triennale di Roma)

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“L’Italia nel Novecento” di Miguel Gotor https://www.artevarese.com/litalia-nel-novecento-di-miguel-gotor/ https://www.artevarese.com/litalia-nel-novecento-di-miguel-gotor/#respond Thu, 21 Nov 2024 08:56:29 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76124 Miguel Gotor ne “L’Italia nel Novecento” ci fa percorre la storia partendo dai governi Giolittiani fino all’era di Amazon. Porta in evidenza i momenti difficili della modernizzazione tra i paesi europei e quelli affacciati nel bacino del Mediterraneo. L’autore si rivolge al lettore ad ampio spettro e presenta il testo in due modi originali. Il […]

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Miguel Gotor ne “L’Italia nel Novecento” ci fa percorre la storia partendo dai governi Giolittiani fino all’era di Amazon. Porta in evidenza i momenti difficili della modernizzazione tra i paesi europei e quelli affacciati nel bacino del Mediterraneo.

L’autore si rivolge al lettore ad ampio spettro e presenta il testo in due modi originali.

Il primo testo affronta i nodi cruciali della storia del Paese con la chiarezza dello storico che esamina i tempi leggendone, senza presunzione, i confronti e i dibattiti che hanno caratterizzato i vari passaggi degli ultimi trent’anni depurandoli dalla matrice ideologica e militante.

Il secondo testo affronta in modo chiaro senza revisionismi e in chiave generalizzata i fenomeni che hanno attraversato e spesso trafitto il paese partendo dal 1966 fino a metà degli anni ’80. Il nuovo atteggiamento del terrorismo possiede novità particolari e prese di distanza forse anche per ragioni di tipo generazionale.

Scritto con un taglio divulgativo e un’impostazione rigorosa, il libro si rivolge a un pubblico ampio e non a esclusivo uso del settore.

Le tematiche affrontano con piena consapevolezza i dibattiti revisionistici che hanno attraversato il confronto storiografico epurandoli della loro origine ideologica e militante. Giungendo così, attraverso una scrittura sintetica e generalizzata a trattare, cercando di fare chiarezza, i fenomeni cruciali come i movimenti sociali, la violenza politica, le lotte armate, lo stragismo e il terrorismo interno e internazionale.

Leggere questo libro ci porta ad acquisire una visione approfondita e laica della nostra storia, conducendoci a comprendere meglio il periodo in cui viviamo.

La storia lascia tracce indelebili e cancellarle od occultarle è di certo una tra le massime colpe degne dell’inferno dantesco.

Enzo Calandra

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“Fuoco cammina con me”, Valeria Vaccaro espone a Varese https://www.artevarese.com/fuoco-cammina-con-me-valeria-vaccaro-espone-a-varese/ https://www.artevarese.com/fuoco-cammina-con-me-valeria-vaccaro-espone-a-varese/#respond Thu, 21 Nov 2024 08:43:55 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76117 Varese – Alla galleria Punto sull’Arte fervono i preparativi per l’inaugurazione di una nuova mostra, questa volta firmata dall’artista Valeria Vaccario. La personale, intitolata “Fuoco cammina con me” a cura di Ivan Quaroni si aprirà il 30 novembre, dalle 11 alle 13, nella sede principale della galleria in Viale Sant’Antonio (Casbeno). In mostra saranno esposte […]

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Varese – Alla galleria Punto sull’Arte fervono i preparativi per l’inaugurazione di una nuova mostra, questa volta firmata dall’artista Valeria Vaccario. La personale, intitolata “Fuoco cammina con me” a cura di Ivan Quaroni si aprirà il 30 novembre, dalle 11 alle 13, nella sede principale della galleria in Viale Sant’Antonio (Casbeno).

In mostra saranno esposte opere appartenenti a diversi cicli: dai Marmiferi ad Aver Cuore, da Urban Platform a Handle With Care, da Tree of Life a Non Brucio, fino alla nuova e inedita serie intitolata Controsenso, che apre l’indagine artistica della Vaccaro a nuove possibilità espressive.

L’artista ha elaborato un linguaggio scultoreo distintivo e riconoscibile attraverso il quale ha saputo coniugare la durevole monumentalità del marmo, suo materiale prediletto, con temi quali la fragilità, la metamorfosi e la transitorietà di tutte le cose. Tutti suoi lavori hanno in comune la fascinazione per il fuoco. Infatti, la simbologia ignea a cui allude il titolo della mostra, pretestuosamente preso in prestito da un celebre lungometraggio di David Lynch, attraversa tutta la sua recente produzione, assumendo di volta in volta significati diversi e organizzandosi attorno a coppie di concetti antitetici – come distruzione e rinascita, permanenza e impermanenza, solidità e fragilità – che ci permettono di riflettere sulla natura (necessariamente) contraddittoria dell’esistenza.

All’inaugurazione della mostra saranno presenti l’artista e il curatore. Il pubblico potrà visitare l’esposizione sino al 21 dicembre nei seguenti orari: da martedì a sabato, dalle 9.30 alle 17.

 

 

 

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Apre la Fondazione Maria Cristina Carlini https://www.artevarese.com/apre-la-fondazione-maria-cristina-carlini/ https://www.artevarese.com/apre-la-fondazione-maria-cristina-carlini/#respond Wed, 20 Nov 2024 10:03:54 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76106 Milano – La Fondazione Maria Cristina Carlini apre ufficialmente le porte al pubblico sotto la direzione scientifica di Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte, profondo conoscitore della scultura contemporanea. Lo spazio si propone come luogo d’incontro, studio e conservazione, con l’obiettivo di valorizzare il vasto patrimonio artistico e documentale dell’eclettica carriera di Maria Cristina Carlini, […]

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Milano – La Fondazione Maria Cristina Carlini apre ufficialmente le porte al pubblico sotto la direzione scientifica di Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte, profondo conoscitore della scultura contemporanea.

Lo spazio si propone come luogo d’incontro, studio e conservazione, con l’obiettivo di valorizzare il vasto patrimonio artistico e documentale dell’eclettica carriera di Maria Cristina Carlini, che abbraccia oltre cinquant’anni di attività artistica.

La Fondazione no-profit, nata in un quartiere molto caro all’artista, si pone in dialogo con realtà istituzionali e internazionali e vuole essere un punto di riferimento dedicato a studiosi, appassionati, giovani artisti e a coloro che intendono ampliare la propria conoscenza, nell’ambito della scultura.

La sede è concepita come uno spazio multifunzionale che permette di ammirare le opere di Maria Cristina Carlini, distribuite tra l’area interna e il giardino esterno.

Nel calendario sono previsti eventi, conferenze e mostre temporanee, tutti volti a promuovere un dialogo vivace e interattivo sull’arte contemporanea, in linea con la espressione artistica di Maria Cristina Carlini.

È presente un archivio in costante aggiornamento, nel quale è consultabile l’intera produzione della scultrice, a cui si accede tramite cataloghi e documenti che illustrano il suo percorso artistico. È inoltre possibile vedere documentari e testimonianze video realizzate nel tempo, che ne raccontano il mondo, e approfondiscono la conoscenza della sua personalità e della sua arte, tra loro quasi inscindibili. Carlini, infatti, è da sempre trasportata da un profondo amore per l’arte e, finiti gli studi umanistici, comincia il proprio percorso artistico a Palo Alto, in California, negli anni Settanta, dove segue un corso di ceramica. Durante la sua attività ha esplorato nuove tecniche e ampliato il suo linguaggio visivo con l’utilizzo di diversi materiali tra cui il grès, la porcellana, la lamiera, il ferro, l’acciaio corten e il legno di recupero.

Nelle sue opere sono presenti riferimenti impliciti ed espliciti che riconducono a temi cardine della sua poetica. Fra questi il legame a elementi naturali come la terra, nella quale viene ritrovata l’origine, il nesso col passato e con ricordi ancestrali. Ad essa, che viene plasmata con cura, dedizione e forza, è strettamente connessa la memoria, individuale o collettiva, che unisce passato, presente e futuro. I simboli impressi nella terra sono traccia di accadimenti lontani che evocano emozioni, sentimenti e guidano lo spettatore a ripercorrere i propri vissuti o a percepire un senso di appartenenza, di identità e di memoria condivisa.

Le sculture, soprattutto quelle di grandi dimensioni mostrano, attraverso accostamenti di materiali e composizioni, il sottile equilibrio fra leggerezza e potenza, un invito a riflettere sulla fragilità della natura e sulla necessaria salvaguardia dell’ambiente.

Nel tempo, l’artista ha esposto in mostre personali e collettive di rilievo e le sue sculture monumentali installate in permanenza lasciano un’impronta distintiva nel panorama artistico internazionale, dall’Europa agli Stati Uniti fino alla Cina.

Maria Cristina Carlini vive e lavora a Milano ed è, infatti, qui che sorge la Fondazione, adiacente al suo ampio studio, in via Savona 97, area che un tempo ospitava uno stabilimento industriale e che oggi è una zona culturalmente vivace. A pochi passi dalla Fondazione è possibile ammirare la scultura monumentale Obelisco, donata dall’artista alla città nel 2024.

La Fondazione, con sede via Savona 97, sarà inaugurata il 22 gennaio alle 18. Visite su prenotazione contattando tel. +39 349 1813179 – info@fondazionemariacristinacarlini.it

Ph. ®Mimmo Capurso

 

 

 

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“QUANTISTICAmente”, nuova personale di Giuliano Introini https://www.artevarese.com/quantisticamente-nuova-personale-di-giuliano-introini/ https://www.artevarese.com/quantisticamente-nuova-personale-di-giuliano-introini/#respond Wed, 20 Nov 2024 08:39:21 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76103 Somma L.do  – Sala Fallaci si prepara ad accogliere, dal 22 al 24 novembre, la personale di Giuliano Introini dal titolo “QUANTISTICA mente”. Scrive l’artista a proposito della propria ricerca: “Se la pittura vuole essere “ ricerca “ non può che tentare di affrancarsi dai limiti di una percezione convenzionale della realtà , per raggiungere […]

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Somma L.do  – Sala Fallaci si prepara ad accogliere, dal 22 al 24 novembre, la personale di Giuliano Introini dal titolo “QUANTISTICA mente”. Scrive l’artista a proposito della propria ricerca: “Se la pittura vuole essere “ ricerca “ non può che tentare di affrancarsi dai limiti di una percezione convenzionale della realtà , per raggiungere un livello più vero e più profondo: “quantisticamente “diventa quindi un “avverbio di qualità “ intrinsecamente legato ad ogni “verbo” del nostro vivere e del nostro operare”.

Confermando queste premesse , che da sempre caratterizzano la l’attività pittorica,

Giuliano Introini presenta a Somma la sua recente produzione. Colori e linee sono i due soli strumenti con cui l’estetica della pittura può tentare di collegarsi alle nuove dimensioni della realtà più vera: il flusso immateriale e incandescente dell’ENERGIA e il Continuum della SPAZIO-TEMPO in cui si espande incessantemente.

Addentrasi in questo mondo sconosciuto e misterioso governato dalle leggi del mutamento continuo e dell’indeterminatezza, l’artista conferma quanto sia urgente e necessario un radicale cambiamento dei parametri interpretativi con cui abitualmente ”rappresentiamo” il mondo.

Queste visioni e queste suggestioni sono i temi degli acrilici , disegni , collages proposti in mostra con la modalità di una “FLASH PAINTING EXIBITION “ , un evento espositivo ad alta intensità condensato in un solo Week End.

L’esposizione sarà aperta al pubblico il 22 novembre dalle 14 alle 18; il sabato e la domenica, 9 – 12.30 / 14 – 18.

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“Keep the dream alive”, a Milano la personale di Francesca Galliani https://www.artevarese.com/keep-the-dream-alive-a-milano-la-personale-di-francesca-galliani/ https://www.artevarese.com/keep-the-dream-alive-a-milano-la-personale-di-francesca-galliani/#respond Mon, 18 Nov 2024 09:39:27 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76098 Milano – La personale di Francesca Galliani “Keep the dream alive” allestita all’interno dell’Associazione Musicale Daniele Maffeis e da Isorropia Homegallery, descrive attraverso 11 opere il rutilante mondo di New York dove l’artista vive e lavora. Traendo origine da più sequenze di foto, in seguito elaborate affidandosi alla pittura, ai pastelli, al gessetto e al […]

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Milano – La personale di Francesca Galliani “Keep the dream alive” allestita all’interno dell’Associazione Musicale Daniele Maffeis e da Isorropia Homegallery, descrive attraverso 11 opere il rutilante mondo di New York dove l’artista vive e lavora.

Traendo origine da più sequenze di foto, in seguito elaborate affidandosi alla pittura, ai pastelli, al gessetto e al collage, i lavori in mostra conferiscono alla quotidianità newyorkese caratteristiche a tratti distopiche, a tratti di costitutiva realtà dove cinema e fumetto paiono fondere le loro anime, sino a immaginare di udire sonorità quali crash, boom, wroom.

Il continuo incastrarsi e sovrapporsi di architetture e corpi, conduce a ritmiche cadenze formali e cromatiche dove le figure umane si confronto con il mondo circostante mantenendo viva la propria plasticità e i propri sogni.

Il modulato confine tra realtà e sfera onirica dà vita a fughe prospettiche come “In good we trust” (tecnica mista su tela) o a sfondamenti spaziali definiti con ironica dinamicità in “Yes” (tecnica mista su carta).

Mentre i sogni, privi di gravitazionali costrizioni, fluttuano nell’aria ben definiti dalla scritta che dà il titolo alla mostra, quale simbolo di lievità spaziale e di libero pensiero.

Francesca Galliani –“Keet the dream alive” – Milano – Associazione Musicale Daniele Maffeis, Via Privata Giovanni De Grassi 17. Fino al 20 dicembre. Orari: solo su appuntamento, previo invio di mail a info@danielemaffeis.it

Mauro Bianchini

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“La Dimensione Nascosta – Oltre la Forma” https://www.artevarese.com/la-dimensione-nascosta-oltre-la-forma/ https://www.artevarese.com/la-dimensione-nascosta-oltre-la-forma/#respond Sun, 17 Nov 2024 09:00:16 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76034 Como – Al Museo della Seta apre, dal 30 novembre, la mostra personale di fiber art dell’artista Mimmo Totaro intitolata “La Dimensione Nascosta – Oltre la Forma”, a cura di Luigi Cavadini. Totaro, tra gli anticipatori della textile art italiana, porta avanti da oltre 30 anni un’intensa attività internazionale, raggiungendo, nel 2022, anche l’Oriente, grazie […]

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Como – Al Museo della Seta apre, dal 30 novembre, la mostra personale di fiber art dell’artista Mimmo Totaro intitolata “La Dimensione Nascosta – Oltre la Forma”, a cura di Luigi Cavadini. Totaro, tra gli anticipatori della textile art italiana, porta avanti da oltre 30 anni un’intensa attività internazionale, raggiungendo, nel 2022, anche l’Oriente, grazie all’esposizione alla 12th Fiber Biennale presso lo Yunnan Museum, in Cina.

La sua arte esplora il mondo della grafica, della pittura, della scultura, dell’arredamento e dell’architettura, attraverso interventi in spazi urbani ed espositivi realizzati con materiali legati alla textile art. Dal 1991, insieme a Nazzarena Bortolaso, organizza annualmente la rassegna d’arte Tessile contemporanea “Miniartextil”, unica nel suo genere in Italia e tra le più accreditate a livello internazionale.

Nella sede museale di via Via Castelnuovo sono presentate 33 opere che documentano l’evoluzione artistica dal 1969 ad oggi, che evidenziano una continua esplorazione di tecniche e materiali. Molte le tecniche utilizzate in tutti questi anni: dai disegni a china a quelli a matita, dal ricamo all’incisione su plexiglass, l’uso di fili spinati e la tecnica distintiva di Totaro, che combina pannelli in multistrato, tempera, chiodi e fili tesi. Completa l’esposizione materiale video delle performance all’aperto dell’artista e dei primi eventi della Mostra Internazionale di Arte Tessile Contemporanea “MINIARTEXTIL”.

La mostra esplora il percorso artistico di Totaro, con particolare attenzione alle sue opere più recenti, ripercorrendo le diverse fasi e tecniche affrontate nel corso della sua carriera. Il progetto espositivo non si limita a presentare le opere, ma si addentra in un’indagine rispetto alle dinamiche di fruizione che intervengono tra arte e visitatore infatti il titolo “La Dimensione Nascosta – Oltre la Forma” richiama un filone di ricerca sulla prossemica – lo studio dell’interazione tra spazio e corpo nella comunicazione – che Totaro ha sviluppato insieme al Museo della Seta. L’obiettivo è esplorare la relazione tra opera e fruitore, proponendo un’interazione che oltrepassa il livello visivo per includere una componente sensoriale e spaziale.

Il percorso espositivo prevede l’integrazione di pannelli in braille e di una sezione di opere tattili dedicata ai visitatori non vedenti. Questa modalità di fruizione inclusiva riflette l’impegno del Museo della Seta per l’accessibilità, stimolando un’esperienza immersiva che invita il pubblico a interagire con le opere attraverso più canali sensoriali.

La mostra rappresenta un’occasione imperdibile per la scena artistica, offrendo una prospettiva nuova e accessibile sul valore del dialogo tra opera d’arte e fruitore, oltre a una profonda riflessione sul ruolo dell’arte come mezzo di comunicazione non verbale.

A corollario dell’esposizione, il Museo ha programmato una serie di eventi sui temi dell’arte tessile e dell’accessibilità, tra cui conferenze, laboratori e incontri con professionisti e associazioni del settore.

La mostra rimarrà in calendario sino 31 gennaio, orari: martedì 14-18, dal mercoledì alla domenica 10- 13/14-18.

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Giovanni Beluffi: l’arte della “Natura Morta” https://www.artevarese.com/giovanni-beluffi-larte-della-natura-morta/ https://www.artevarese.com/giovanni-beluffi-larte-della-natura-morta/#respond Sat, 16 Nov 2024 18:40:22 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76081 Busto Arsizio – Torna a esporre allo Spazio Arte Carlo Farioli  l’artista Giovanni Beluffi, pittore apprezzato per la sua sensibilità espressiva e per la capacità di evocare atmosfere intense e contemplative. Nella sede di via Silvio Pellico, nel 2021, aveva presentato la mostra  “Liriche Suggestioni”, dedicata al paesaggio; questa volta invece, protagoniste dell’esposizione sono le […]

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Busto Arsizio – Torna a esporre allo Spazio Arte Carlo Farioli  l’artista Giovanni Beluffi, pittore apprezzato per la sua sensibilità espressiva e per la capacità di evocare atmosfere intense e contemplative.

Nella sede di via Silvio Pellico, nel 2021, aveva presentato la mostra  “Liriche Suggestioni”, dedicata al paesaggio; questa volta invece, protagoniste dell’esposizione sono le “Nature Mortedalle quali prende il titolo la personale.

La mostra presenta una serie di lavori nei quali affiora la ricerca dell’artista distillata in una tematica, la natura morta, non spesso da lui rappresentata ma che qui diventa filo conduttore dalla sua recente produzione artistica. Il suo personale linguaggio pittorico, libero e luminoso, infonde l’essenza di una forza cromatica capace di far emergere dalla tela i soggetti ritratti -frutta, fiori, bottiglie e vasi –  con una vitalità segreta di sottili emozioni. La natura morta si fa pretesto per indagare la dimensione poetica e intimista dell’inanimato.

Come nei paesaggi, anche nelle sue nature morte, Beluffi riesce a catturare lo sguardo e la fantasia dello spettatore, creando scenari densi di mistero e introspezione. Gli oggetti, volutamente indefiniti e quasi abbozzati, sembrano invitare chi osserva a completarne la narrazione. In queste tele, la “non vita” degli oggetti – silenziosa e ferma – diventa tuttavia evocativa, suscitando una reazione emotiva inaspettata, dove la solitudine dell’immagine si colma della partecipazione di chi guarda.

L’assenza di movimento e suoni, tipica della natura morta, viene compensata dalla fluidità dei colori che Beluffi usa con sapienza, creando un effetto di “sospensione del tempo.” Le tonalità delicate sfiorano ogni oggetto, rendendo quasi palpabile una sensazione di immobilità vibrante, come se la scena fosse congelata in un attimo eterno. Lo spettatore si trova così immerso in una dimensione meditativa, in cui l’apparente semplicità dei soggetti diventa uno specchio di riflessioni.

La mostra rimarrà in calendario sino al 1 dicembre. Orari al pubblico: da giovedì a sabato 16-19; domenica 10.30-12/16.19.

Cenni biografici

Giovanni Beluffi nasce a Seniga (BS) il 18 ottobre del 1950. Alla fine degli anni ‘60 si trasferisce in provincia di Varese. Autodidatta approfondisce le sue conoscenze artistiche visitando i principali musei e le rassegne d’arte più qualificate. Frequenta studi di artisti noti con i quali si confronta. Inizia l’attività espositiva nel 1973 con la prima mostra personale e successivamente partecipa concorsi nazionali e internazionali conseguendo numerosi primi premi e significativi riconoscimenti. Numerose nel corso degli anni le collettive e tra le recenti personali si segnalano “Dentro la natura” nel Monastero Santa Maria Assunta di Cairate nel 2023, “Opere Sacre” presso il Battistero romanico di San Giovanni Battista di Arsago Seprio, “Dall’Annunciazione alla Risurrezione” presso il Museo Civico Branda Castiglioni di Castiglione Olona nel 2022.

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“Malie di smalto e terra” Carolein Smit a Milano https://www.artevarese.com/malie-di-smalto-e-terra-carolein-smit-a-milano/ https://www.artevarese.com/malie-di-smalto-e-terra-carolein-smit-a-milano/#respond Thu, 14 Nov 2024 19:00:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76073 Milano – Venti opere interamente realizzate in argilla bianca compongono la prima personale di Carolein Smit in Italia intitolata “Malie di smalto e terra” in apertura dal 28 novembre alla galleria Carlocinque (inaugurazione alle 18,30). Esposti gli ultimi anni di produzione dell’artista olandese il cui lavoro si distingue oltre che per una tecnica raffinata, per […]

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Milano – Venti opere interamente realizzate in argilla bianca compongono la prima personale di Carolein Smit in Italia intitolata “Malie di smalto e terra” in apertura dal 28 novembre alla galleria Carlocinque (inaugurazione alle 18,30).

Esposti gli ultimi anni di produzione dell’artista olandese il cui lavoro si distingue oltre che per una tecnica raffinata, per un’estetica che danza tra il sublime e il grottesco.

Smit si ispira a una ceramica di tradizione europea che affonda le radici nelle celebri manifatture di Sevrès, Meissen e Nymphenburg. Queste fabbriche, nate nel XVIII secolo, hanno contribuito a definire l’estetica della porcellana europea attraverso una combinazione di decorazioni sofisticate e una meticolosa attenzione ai dettagli. Ceramiche destinate a un’élite, esemplari di bellezza e opulenza, in cui l’estetica raffinata si fondeva con un simbolismo profondo legato alla religione e allo status sociale.

Il suo processo creativo è intimamente connesso a questa estetica e tradizione. L’artista affronta l’argilla come un “disegno tridimensionale”, lavorando ogni dettaglio con una precisione quasi ossessiva. Usa fili sottilissimi di argilla per creare texture intricate, dalle piume alle lacrime, fino al singolo pelo, che applica meticolosamente uno per uno. Questa scelta tecnica riflette non solo il passato di Smit come illustratrice, ma anche un profondo rispetto per l’artigianato e la ritualità del fare artistico. Il suo processo di applicazione ripetitiva è simile a un rito, un’azione meditativa che trascende la semplice manualità.

Smit concepisce ogni scultura come un’entità autonoma, destinata a esistere indipendentemente dall’artista stesso, se osservate da vicino, le superfici sembrano costruire un’immagine disegnata nello spazio, trasformando ogni figura in un’opera che cattura lo sguardo e invita l’osservatore a perdersi nei dettagli. Gli animali, così spesso presenti nel suo immaginario, assumono un’aura che va oltre il loro aspetto: sono creature vulnerabili e allo stesso tempo portatrici di un segreto. I “Bloedhonden” , con i loro occhi malinconici e i corpi segnati, sembrano volerci parlare di una verità che si nasconde dietro gli smalti lucidi.

L’artista riprende questa tradizione non solo per il valore estetico, ma per il potere simbolico che essa veicola: l’oro e gli smalti pregiati diventano strumenti per riflettere sul concetto di vanitas e sull’impermanenza dei beni materiali, suggerendo un dialogo costante tra opulenza e caducità, tra vita e morte, evocando la precarietà dell’esistenza umana e la fragilità di ogni aspirazione terrena. Non si limita a richiamare una ceramica di tradizione classica, ma la reinventa, trasformando l’argilla in una superficie viva.

La sua è una voce unica e potente nel panorama della ceramica contemporanea, i suoi lavori sono presenti nelle collezioni permanenti del Victoria and Albert Museum di Londra e sono stati esposti in importanti istituzioni quali il Kunsthal di Rotterdam e il Musèe de la chasse et de la nature di Parigi.

La mostra sarà visitabile sino al 14 marzo. Giorni e orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30 – 22.30.

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