Formazione Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/formazione/ L'arte della provincia di Varese. Mon, 25 Jan 2021 10:15:49 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Formazione Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/formazione/ 32 32 Pizzi, Trine e Merletti: al via la 14ª Biennale https://www.artevarese.com/pizzi-trine-e-merletti-al-via-la-14a-biennale-del-merletto/ https://www.artevarese.com/pizzi-trine-e-merletti-al-via-la-14a-biennale-del-merletto/#respond Thu, 10 Oct 2019 11:39:16 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53068 Cantù – Un’agenda piena di seminari e di incontri per la 14ª biennale del Merletto che si inaugura domenica 13 ottobre 2019, presso la Corte San Rocco in via Matteotti 39 alle 11.00. “Vis unita fortis” è il motto del ricco evento che si ramifica su varie sedi espositive con mostre, corsi, seminari, rassegne, escursioni […]

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Cantù – Un’agenda piena di seminari e di incontri per la 14ª biennale del Merletto che si inaugura domenica 13 ottobre 2019, presso la Corte San Rocco in via Matteotti 39 alle 11.00. “Vis unita fortis” è il motto del ricco evento che si ramifica su varie sedi espositive con mostre, corsi, seminari, rassegne, escursioni e conversazioni con i Big nazionali ed internazionali del Design fino al 27 ottobre 2019.

Un’arte antica, preziosa e tradizionale che segue il passo coi tempi creando oggetti e vestiario degni di essere sfoggiati nelle sfilate di Alta Moda contemporanea. Non più l’arte come passatempo delle nostre nonne e bisnonne ma rivoluzionaria avanguardia del costume e della moda contemporanea.

Il cuore della Biennale, la sezione “Merletti e Design” è un omaggio ad Alessandro Mendini, stimato ed affezionato collaboratore, e presenta opere di Michele De Lucchi, Terry Dwan, Martino Gamper, Ugo La Pietra, Lombardini22 e Nanda Vigo.

Nel centro espositivo di Corte San Rocco sarà possibile visitare la mostra storica “merletti a Cantù dal 900 ad oggi”, mentre Villa calvi accoglie i lavori “Saper fare il merletto con cura” presentati da associazioni, scuole e gruppi amatoriali; inoltre la mostra “Microcosmo: alla ricerca della modernità” con opere di provenienza nazionale ed estera.

La Rassegna della Creatività, nei giorni 18-19-20 ottobre, darà spazio all’hobby creativo, all’artigianato e ai commercianti italiani e stranieri di pizzi e merletti.

Poi tanti seminari dedicati a varie specializzazioni di questa preziosa arte e, nel fine settimana, l’esposizione di paramenti sacri in merletto nel Museo della Comunità Pastorale di San Vincenzo.

Tra festa e bellezza non poteva mancare un’escursione in battello sul lago di Como, “Un mondo unico al mondo” lunedì 21 ottobre.

Daniela Gulino

Informazioni e Programma
La 14 biennale del Merletto
Cantù, 13 -27 ottobre 2019
Da martedì a domenica
9.30-12.30 – 14.30-18.30
www.merletti.it

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Colori, pastelli, fantasia e voglia di creare https://www.artevarese.com/colori-pastelli-fantasia-e-voglia-di-creare/ https://www.artevarese.com/colori-pastelli-fantasia-e-voglia-di-creare/#respond Tue, 24 Sep 2019 10:15:33 +0000 https://www.artevarese.com/?p=52679 Busto A. – Ancora pochi giorni e la campanella suonerà anche per gli aspiranti artisti. Inizieranno infatti dalla seconda metà di ottobre, i corsi annuali che il Centro Arte Cultura bustese, come da vent’anni a questa parte, organizza per appassionati e creativi. Lezioni incentrate sui diversi linguaggi espressivi declinati da quella creatività che rende ciascuno […]

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Busto A. – Ancora pochi giorni e la campanella suonerà anche per gli aspiranti artisti. Inizieranno infatti dalla seconda metà di ottobre, i corsi annuali che il Centro Arte Cultura bustese, come da vent’anni a questa parte, organizza per appassionati e creativi. Lezioni incentrate sui diversi linguaggi espressivi declinati da quella creatività che rende ciascuno unico nel proprio fare. Spazio dunque alla bellezza, al colore, alla tavolozza, a matite e pennelli, alla voglia di creare e alla fantasia.
La presentazione dei corsi è fissata per giovedì 26 settembre alle 21 nella sede del Cab, in via Dante e verrà ripetuta, con la formula “Open day“, sabato 28 (sempre in sede) dalle 10 alle 13 alla presenza dei docenti e degli allievi in congedo, disponibili a raccontare la propria esperienza e a fornire informazioni.
Gli incontri prevedono percorsi base e avanzati, di disegno, acquarello e tecniche pittoriche. In programma anche lezioni di pittura su seta e laboratori di ceramica, in tutte le varie espressioni: dal raku, alla manipolazione d’argilla, dalle vetrate artistiche alle linoleografie e xilografie. Le info sul sito.
Centro Artecultura Bustese è un’associazione costituita nel 1977 con lo scopo di creare occasioni sempre nuove per far conoscere e diffondere l’arte a tutti i suoi livelli.
Negli ultimi anni abbiamo notato con piacere – sottolinea la presidente Cristina Limidoche le iscrizioni sono aumentate. In particolare in molti sono interessati ai corsi di acquarello e disegno. Ma anche per quanto riguarda gli altri linguaggi devo dire che sono soddisfatta“.
Le lezioni, che partiranno col raggiungimento del numero minimo di partecipanti, si tengono nella sede dell’associazione
CAB svolge diverse attività culturali, alcune aperte a tutti, altre riservate ai soli soci tesserati. Il Centro infatti non vuole essere soltanto un luogo di apprendimento statico ma dinamico, capace di coinvolgere soci, amatori e allievi, perchè ognuno possa portare il proprio contributo all’interno delle attività dell’associazione.
Per diventare soci del Cab occorre iscriversi. La tessera dalla validità annuale permette di accedere a tutte le attività organizzate (corsi, serate, visite guidate, mostre collettive).
Per informazioni e dettagli sul programma dei corsi è possibile consultare il sito bustocab.jimdo.com o contattare il T. 339 7980619.

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“I nomi dell’Assoluto” https://www.artevarese.com/i-nomi-dellassoluto/ https://www.artevarese.com/i-nomi-dellassoluto/#respond Tue, 03 Sep 2019 08:51:54 +0000 https://www.artevarese.com/?p=52341 Ascona, Ticino – la Cultura con la C maiuscola esiste ancora e si fa ad Eranos, da mercoledì 4 settembre a sabato 7 settembre 2019: è infatti la data di quest’anno per la storica Eranos Tagung che, annualmente dal 1933, tiene alto il baluardo della conoscenza; il tema di quest’anno è “I nomi dell’Assoluto. Culture […]

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Ascona, Ticino – la Cultura con la C maiuscola esiste ancora e si fa ad Eranos, da mercoledì 4 settembre a sabato 7 settembre 2019: è infatti la data di quest’anno per la storica Eranos Tagung che, annualmente dal 1933, tiene alto il baluardo della conoscenza; il tema di quest’anno è “I nomi dell’Assoluto. Culture ed epoche al cospetto del fondamento: mito, religione, filosofia, scienza” e si svolgerà nella sua sede storica in Via Moscia 125 ad Ascona, a Casa Eranos. Il circolo, nato attorno alla famosa tavola rotonda grazie ad Olga Fröbe Kapteyn, ha riunito, da sempre, molti dei più importanti intellettuali al mondo, tra cui Carl Gustav Jung, Rudolf Otto, Mircea Eliade, Karl Kerényi, Erich Neumann, Adolf Portmann e altri, apportando rivoluzionarie teorie nel mondo della psicologia, della religione, delle scienze e della cultura in generale.

IL CONVEGNO
Durante il convegno si intende riflettere attorno alle idee di Dio, Essere, Uno, Tutto, Principio, Eternità, Origine: nomi attraverso i quali nei secoli si è cercato di nominare qualcosa che è al di là del visibile, e forse della ragione, e tuttavia lo istituisce e compenetra dandogli forma e senso. Qualcosa che risiede però anche sempre oltre le nostre capacità cognitive, logiche e razionali, e che tuttavia non è del tutto precluso all’esperienza o all’intuizione: un fondamento con il quale la ragione e la conoscenza non smettono di confrontarsi, senza però mai riuscire a venirne a capo per una incommensurabilità che mette in gioco la nostra stessa finitudine. Quanti e quali nomi sono stati dati all’“Assoluto”? A che cosa risponde questa necessità di nominare ciò che la conoscenza incontra come non padroneggiabile e, in ultima analisi, inconoscibile?

IL PROGRAMMA
Il convegno sarà introdotto dal presidente della Fondazione Eranos, il filosofo Fabio Merlini, anche Direttore regionale dell’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale IUFFP di Lugano (Svizzera). In seguito esso vedrà dialogare i seguenti relatori:
Hervé Clerc (giornalista e saggista, Nizza)
Franco Ferrari (filosofo, Università di Salerno)
Grazia Marchianò (estetologa e orientalista, Fondo Scritti Elémire Zolla, Montepulciano)
Silvano Tagliagambe (fisico e filosofo della scienza, Università di Sassari)
Vana Xenou (artista, National Technical University of Athens NTUA)
Paolo Zellini (matematico, Università di Roma “Tor Vergata”).

Nella giornata conclusiva di sabato, è prevista una tavola rotonda, coordinata da Adriano Fabris (filosofo, Università di Pisa), Franco Giudice (storico della scienza, Università di Bergamo) e Amelia Valtolina (germanista, Università di Bergamo), a cui contribuiranno i Dottorandi afferenti al Dottorato di ricerca in Studi umanistici transculturali dell’Università di Bergamo e al Dottorato di ricerca in Filosofia delle Università di Pisa e Università di Firenze.

Informazioni: www.eranosfoundation.org
Data: Mercoledì 4 – Sabato 7 settembre 2019
Luogo: Fondazione Eranos ,Via Moscia 125, 6612 Ascona (Svizzera)
Iscrizione: e-mail: info@eranosfoundation.org, Tel. +41 91 792 20 92

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L’arte del conoscere se stessi con Ermelin Nalin https://www.artevarese.com/larte-del-conoscere-se-stessi-con-ermelin-nalin/ https://www.artevarese.com/larte-del-conoscere-se-stessi-con-ermelin-nalin/#respond Tue, 06 Aug 2019 10:00:43 +0000 https://www.artevarese.com/?p=52004 “A tutte le donne, dee, a volte inconsapevoli della natura divina racchiusa in loro”. Si apre con questa epigrafe “Lo scrigno della Dea” di Ermelin Nalin e Samantha Peroni, edito da Sunrise Media Edizioni, con le illustrazioni di Greta Simeoni e il disegno grafico di Armando. Non solo un libro ma un vero e proprio […]

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A tutte le donne, dee, a volte inconsapevoli della natura divina racchiusa in loro”. Si apre con questa epigrafe “Lo scrigno della Dea” di Ermelin Nalin e Samantha Peroni, edito da Sunrise Media Edizioni, con le illustrazioni di Greta Simeoni e il disegno grafico di Armando. Non solo un libro ma un vero e proprio compagno, con cui attraversare il cammino della vita cogliendo la felicità a disposizione di ogni donna sulla terra. Incontro con una delle autrici, Ermelin Nalin:
«Sono Ermelin Nalin, vengo dal mondo del benessere e della bellezza ma il mio sogno, che ho sviluppato nel corso degli anni, era quello di scrivere qualcosa che potesse aiutare in particolar modo il mondo femminile; quest’ultimo è ciò per cui lavoro da quasi quaranta anni in cui ho raccolto e ascoltato storie di ogni tipo. L’idea di scrivere questo libro risale a quindici-venti anni fa, dopo la mia formazione professionale che ha incluso PNL, corsi motivazionali, di Leadership, ed altri che mi hanno aiutato a sostenere e ad ascoltare meglio tutto quello che mi veniva raccontato. L’intenzione era di scriverlo “da cuore a cuore” ma, dato che era ancora solamente pura conoscenza, la vita mi ha messo alla prova per arrivare ad una consapevolezza profonda: conoscenza e saggezza sono due cose diverse; conoscenza è tutto ciò che compete il mondo razionale mentre saggezza significa riflettere tutto ciò che si conosce attraverso l’esperienza. Quest’ultima, mediata da diversi tipi di intelligenza tra cui quella creativa- emozionale, coincide con i nostri valori.

Il mio incontro con Samantha risale a quindici anni fa, ci siamo trovate subito, abbiamo in comune valori, esperienze, formazioni e il voler fare formazione. Tanto è vero che questo libro nasce una decina di anni fa: infatti setto-otto anni fa abbiamo tenuto dei corsi su queste tematiche e ci siamo promesse che prima o poi avremmo scritto tutto; una persona ci ha dato, poi, la spinta finale per condividere con gli altri ciò che noi, in primis, abbiamo messo in pratica quotidianamente.

Il taglio del libro è motivazionale, di crescita personale e offre degli spunti, dei rimedi, riportando al detto socratico “uomo conosci te stesso”; infatti è proprio quando si prende consapevolezza di non sapere nulla che si accende la curiosità, la voglia di crescere, di fare dei salti evolutivi per poter star meglio attraverso quel che la vita ci offre. Solo le esperienze ci rendono consapevoli che gli eventi ed il mondo circostante non si possono cambiare e l’avere più possibilità ci viene in aiuto. Nel libro descriviamo rituali – esercizi concreti da fare quotidianamente – per poter star meglio ed arrivare alla consapevolezza di poter evolvere facendo star meglio anche le persone che ci circondano. Gli argomenti su cui abbiamo puntato sono l’amore, la gratitudine, l’accettazione, la gestione del tempo; contrastano, proprio per la nostra esperienza, la paura che ormai in questo mondo, così vulnerabile e veloce, accompagna un po’ tutti. Attraverso questi rituali, spunti, riflessioni accediamo ad una visuale un po’ più ampia mettendoci a disposizione delle risorse per affrontare anche gli argomenti più ostici. I capitoli olistici sono composti da una parte informativa e da una “trousse da viaggio” più pratica. Noi, infatti, siamo simpatizzanti di Gardner – psicologo che sostiene che abbiamo più tipi di intelligenze e che tutte vadano coltivate e messe in pratica, per dare più plasticità cerebrale e di conseguenza più risorse. In questa trousse abbiamo citato anche quadri di riferimento, canzoni, poesie e libri – pensati da Samantha Peroni – e cristalli, fiori di Bach, colori, rituali e gesti da fare quotidianamente – pensati da me – come naturopata; il tutto per andare a ricercare tutte queste capacità dentro di noi».

La Redazione

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“Lo scrigno della dea”, un libro per le donne https://www.artevarese.com/lo-scrigno-della-dea-un-libro-per-le-donne/ https://www.artevarese.com/lo-scrigno-della-dea-un-libro-per-le-donne/#respond Sat, 03 Aug 2019 10:00:55 +0000 https://www.artevarese.com/?p=51997 Varese – Non solo un libro ma uno scrigno che racchiude un tesoro: è lo scorrevole libro “Lo scrigno della Dea” di Ermelin Nalin e Samantha Peroni; poco più di ottanta pagine-conchiglia contenenti sei storie-perla che racchiudono un sapere antico ma indispensabile ad ogni donna. Ogni breve storia, tutta al femminile, è arricchita da una […]

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Varese – Non solo un libro ma uno scrigno che racchiude un tesoro: è lo scorrevole libro “Lo scrigno della Dea” di Ermelin Nalin e Samantha Peroni; poco più di ottanta pagine-conchiglia contenenti sei storie-perla che racchiudono un sapere antico ma indispensabile ad ogni donna. Ogni breve storia, tutta al femminile, è arricchita da una simbolica trousse da viaggio che la rende pratica: un reale, completo e concreto aiuto alla felicità. E chissà, se anche un uomo lo leggesse o lo regalasse, forse il mondo sarebbe migliore.

L’intervista all’autrice Ermelin Nalin:
«Questo libro nasce dalla mia esperienza e quella di Samantha Peroni. Abbiamo messo per iscritto, con un taglio motivazionale, tematiche e riflessioni sull’amore, sulla gratitudine e sull’accettazione. Anche se il libro è stato dedicato alle donne, gli argomenti sono ovviamente universali quindi, invitiamo anche gli uomini alla lettura. A differenza di altri libri è interattivo, pertanto, in ogni capitolo c’è una immaginaria trousse da viaggio con canzoni, libri, colori, fiori di Bach, cristalli e tante altre risorse. Tutto ciò può offrire spunti per mettere in pratica, al meglio, gli argomenti di cui parlano i capitoli: ci sono dei QR code che permettono, nell’immediato, di sentire la canzone di turno o di vedere il trailer del film citato; tutto per dialogare virtualmente con il lettore. Ad esempio il capitolo sulla gratitudine permette di uscire dal racconto che ci hanno fatto credere per anni – il vedere per credere – e iniziare da un’altra prospettiva – il credere per vedere. È un principio diverso, come la fisica quantistica di Schrödinger e altri scienziati – che citiamo – per offrire una visione differente. In un altro importante capitolo sull’amore spieghiamo chiaramente come l’emisfero destro e l’emisfero sinistro ragionino in maniera diversa – mentre uno ragiona l’altro ama incondizionatamente – favorendo una condizione di lavoro integrato che ci permette di stare meglio. C’è chi nella vita vuole avere ragione e sicuramente lotterà per quello rimanendo infelice mentre, invece, si possono trovare tanti espedienti per arrivare ad una visione della vita più leggera, libera e felice».

La Redazione

 

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Sulle Alpi per creare un taccuino d’artista https://www.artevarese.com/sulle-alpi-per-creare-un-taccuino-dartista/ https://www.artevarese.com/sulle-alpi-per-creare-un-taccuino-dartista/#respond Thu, 04 Jul 2019 08:00:11 +0000 https://www.artevarese.com/?p=51535 Santa Maria Maggiore (VB) – Una settimana sulle Alpi per creare un taccuino d’artista è l’iniziativa che intende rilanciare la storica Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini in valle Vigezzo. Mountain Academy, questo il nome del progetto firmato da Collezione Poscio e dall’Associazione Asilo Bianco, in collaborazione con il Comune di Santa Maria Maggiore, punta […]

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Santa Maria Maggiore (VB) – Una settimana sulle Alpi per creare un taccuino d’artista è l’iniziativa che intende rilanciare la storica Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini in valle Vigezzo.
Mountain Academy, questo il nome del progetto firmato da Collezione Poscio e dall’Associazione Asilo Bianco, in collaborazione con il Comune di Santa Maria Maggiore, punta i riflettori su uno dei riferimenti che tra fine ‘800 e inizio ‘900 è stato centro formativo di grandi personalità artistiche e che oggi rappresenta l’unica Scuola di Belle Arti attiva su tutto l’arco Alpino.

Il corso, della durata di una settimana, da lunedì 22 a sabato 27 luglio gratuito e aperto a tutti, (senza limiti di età), ha lo scopo di creare una sorta di diario, come quelli che l’artista Carlo Fornara e tanti altri pittori portavano con sé nelle lunghe passeggiate in cerca della luce migliore o del paesaggio più emozionante. Si tratta di un oggetto molto personale e allo stesso tempo estremamente rappresentativo del lavoro di un artista, sul quale spesso vengono annotate le idee migliori e si sviluppano i progetti più interessanti. Il fine dei partecipanti è dunque quello di creare il proprio quaderno tra suggestioni teoriche ed esercitazioni pratiche.
La settimana di lavoro prevede incontri con professionisti del mondo dell’arte e dell’editoria, laboratori, uscite a piedi e lavoro individuale. Gli insegnanti che si alterneranno sulla storica cattedra della Scuola saranno: Annie-Paule Quinsac, curatrice e storica dell’arte; Maurizio Guerri, docente di Filosofia contemporanea; Giorgio Caione, curatore e fotografo; Lorella Giudici, curatrice e docente di Storia dell’arte; Francesca Appiani, curatrice del Museo Alessi; Massimo Melotti, curatore e docente di Antropologia culturale; AlpinTales, guida escursionistica-ambientale; Marcello Francone, Art Director Skira; Elyron, grafico, Libri Finti Clandestini, progetto editoriale sperimentale.

Mountain Academy è parte del progetto “Carnet de Voyage” dove arte e territorio dialogano a partire dallo stretto legame tra Carlo Fornara e la sua terra, la valle Vigezzo. A tal proposito, a Domodossola, nelle sale di Casa De Rodis è possibile visitare (fino al 20 ottobre) la mostra “Carlo Fornara. Alle radici del Divisionismo 1890-1910”, curata da Annie-Paule Quinsac. In programma anche altri eventi: come giovani artisti e scrittori, invitati a un periodo di residenza sul territorio per leggere con uno sguardo nuovo, temi, luoghi e paesaggi. Anche la famosa ferrovia Vigezzina Centovalli, rappresenterà un’ occasione di spunti e riflessioni così come i treni che diventeranno opere d’arte.
Per informazioni e iscrizioni alla Mountain Academy contattare: T. 3209525617 oppure scrivere a segreteria@asilobianco.it / www.asilobianco.it.

La Redazione

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Il Ponte e le sue prospettive: un seminario ci illumina https://www.artevarese.com/il-ponte-e-le-sue-prospettive-un-seminario-ci-illumina/ https://www.artevarese.com/il-ponte-e-le-sue-prospettive-un-seminario-ci-illumina/#respond Wed, 19 Jun 2019 13:49:56 +0000 https://www.artevarese.com/?p=51341 Dal pensiero all’azione: questo lo scopo che il saggio – “Ermeneutica del Ponte, materiali per una ricerca” – analizzando l’immagine del “ponte” in tutti gli ambiti possibili, si propone. La presentazione sarà venerdì 21 giugno 2019, dalle ore 15.00 alle ore 17.00, presso l’Auditorium dell’Unitre, in via San Calocero 16 a Milano. Interverranno alcuni autori […]

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Dal pensiero all’azione: questo lo scopo che il saggio – “Ermeneutica del Ponte, materiali per una ricerca” – analizzando l’immagine del “ponte” in tutti gli ambiti possibili, si propone. La presentazione sarà venerdì 21 giugno 2019, dalle ore 15.00 alle ore 17.00, presso l’Auditorium dell’Unitre, in via San Calocero 16 a Milano. Interverranno alcuni autori tra cui Sergio Luppi dell’Università Cattolica, Massimiliano Bonavoglia e Marco Marinacci dell’Università E-Campus.

Il libro, edito da Mimesis e a cura del Professore Silvio Bolognini, vuole fungere, non solo da strumento di riflessione ma, soprattutto, da traghettatore del genere umano verso migliori situazioni. Studiando la natura, la storia e l’architettura del ponte si può riprendere, infatti, la sua autentica peculiarità: ovvero favorire il passaggio, valorizzare la valenza di raccordo e sutura, di suolo artificiale e luogo sospeso, di zona franca e indefinibile.

Informazioni
Unitre – Università delle Tre Età – segreteria per informazioni
tel. 02 58102458- 02 89415017 – 3336092746
e-mail: segreteria@unitremilano.com
www.unitremilano.com
www.mimesisedizioni.it

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Videogame: l’arte del XXI secolo https://www.artevarese.com/videogame-larte-del-xxi-secolo/ https://www.artevarese.com/videogame-larte-del-xxi-secolo/#respond Fri, 09 Nov 2018 08:14:26 +0000 https://www.artevarese.com/?p=47707 Daverio – Si è appena conclusa e già si pensa al futuro e a nuovi appuntamenti. Grande successo e ampia partecipazione a “La mente è in gioco & simposio della neoludica”,  la start up organizzata nella suggestiva cornice di Villa Silbernagl, rivolta ai più giovani, in particolare plusdotati, ma non solo. Il progetto infatti nasce […]

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Daverio – Si è appena conclusa e già si pensa al futuro e a nuovi appuntamenti. Grande successo e ampia partecipazione a “La mente è in gioco & simposio della neoludica”,  la start up organizzata nella suggestiva cornice di Villa Silbernagl, rivolta ai più giovani, in particolare plusdotati, ma non solo. Il progetto infatti nasce da una emergenza educativa. Secondo una statistica dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) i bambini plusdotati rappresentano il 5% della popolazione pari a 390.000 scolari italiani. Accade però che spesso non vengano riconosciuti nemmeno dalla stessa famiglia. Sono bambini precoci, con una memoria di ferro, un’acuta immaginazione, curiosi ma che spesso tendono a isolarsi. Hanno comportamenti molto introversi, sono solitari, non si relazionano e tendono ad annoiarsi. Per questo vengono diagnosticati come alunni iperattivi con scarso rendimento scolastico. Il progetto Feed Their Mind”, presentato in occasione della start up, intende proporsi sia alle scuole sia alle stesse famiglie perchè attraverso nuovi percorsi possano capire meglio i figli e affrontare le problematiche.

All’interno dell’evento sono stati organizzati incontri, conferenze, laboratori e mostre. “E’ la game art la corrente artistica del XXI secolo”. A dirlo sono i curatori della mostra che ha celebrato il decennale di neoludica Game art Gallery. Come il cinema ha rappresentato il secolo scorso, così l’arte del video game rappresenta questa era. L’esposizione ha tracciato un percorso che collega l’espressione pittorica tradizionale alle nuove pratiche artistiche che, cambiando linguaggio ed estetiche, hanno modificato, attraverso la tecnologia, anche la divulgazione. Nel decennio, queste esposizioni hanno fanno tappa in diverse e rilevanti sedi come, per citarne alcune, la prima mondiale alla biennale di Venezia nel 2011, al museo della Scienza e della Tecnica a Milano e al Lucca Comics & games, lo scorso anno.

Esposizioni realizzate utilizzando materiali digitali che gli artisti, giovanissimi e studenti, producono attraverso il computer. Bellissime idee con le quali creano i videogiochi dove si fondono arte, architettura letteratura, musica e sound design. “L’obiettivo – sottolinea Debora Ferrari – è farlo capire a tutto pubblico anche ai non giocatori. Come è avvenuto in occasione della start up dove abbiamo  voluto porre l’accento proprio sulla realtà e l’identità di questi nuovi artisti che espongono la propria concept art”.

 

La Redazione

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Il Teatro che fa bene alla società https://www.artevarese.com/il-teatro-che-fa-bene-alla-societa/ https://www.artevarese.com/il-teatro-che-fa-bene-alla-societa/#respond Thu, 18 Oct 2018 10:50:24 +0000 https://www.artevarese.com/?p=47358 Dopo il successo della scorsa stagione Paolo Franzato, regista-pedagogo, attore e professore varesino, è stato confermato fino al 2020 Direttore Artistico del Nuovo Teatro di Cuasso al Monte. Nel corso degli anni Franzato ha perseguito un percorso professionale fondato su una personale ricerca intorno al lavoro dei grandi Padri Fondatori – registi-pedagoghi e danzatori-coreografi del […]

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Dopo il successo della scorsa stagione Paolo Franzato, regista-pedagogo, attore e professore varesino, è stato confermato fino al 2020 Direttore Artistico del Nuovo Teatro di Cuasso al Monte. Nel corso degli anni Franzato ha perseguito un percorso professionale fondato su una personale ricerca intorno al lavoro dei grandi Padri Fondatori – registi-pedagoghi e danzatori-coreografi del XX secolo – e ha indagato tecniche e modalità creative diverse. Questa formazione gli ha permesso di dare vita a un’intensa attività psicopedagogica e teatrale fondando l’Accademia Franzato che ha due sedi a Varese – presso l’Auditorium “Carolina de Giorgi” di via Landro e negli spazi del Liceo Scientifico Ferraris – una terza a Porto Ceresio, dove lavora con gli adulti, e una quarta, dal 2017, a Cuasso al Piano. Il suo impegno l’ha portato anche a lavorare nelle scuole, nelle università, nei centri d’incontro e aggregazione e nelle carceri.

La percezione del Teatro di Franzato è peculiare: un amore legato in particolare alle connotazioni sociali e pedagogiche di questa arte.
«L’attività di pedagogia teatrale è un’educazione alla creatività in senso globale, – spiega – sia in senso strettamente teatrale e artistico, quindi con i linguaggi del teatro: corporeo, vocale, dello spazio, della musica, del testo e della drammaturgia, che dal punto di vista psico-pedagogico. La creatività psichica, offre la possibilità di rigenerare se stessi, il proprio carattere, la propria personalità e identità, alimentando quel fuoco creativo che appatiene alla nostra psiche. La creatività relazionale è un’educazione al linguaggio delle relazioni umane. Ecco perché diventa sociale o socio-pedagogica: perché è un’educazione alle relazioni nel senso più ampio e globale. Una relazione sia con se stessi che con il gruppo, quella comunità di persone di cui è fondamentale e sostanziale ogni elemento. Non si tratta di un gruppo astratto. C’è una reale dinamica in cui ognuno dà un apporto ed è una risorsa e riceve in cambio energia, in un continuo interscambio e interazione».

I mesi autunnali del 2018 saranno caratterizzati dal proseguire della Stagione Teatrale 2018/2019 del Nuovo Teatro di Cuasso, apertasi lo scorso settembre con un ricco cartellone e dall’avvio, il prossimo novembre, dei Pomeriggi Teatrali presso l’Accademia Franzato, dove gli incontri della 24^ edizione sono felicemente iniziati proprio lo scorso mercoledì con i  Laboratori di Pedagogia Teatrale per Bambini, Ragazzi e Adulti. Il tutto a cura del Direttore Artistico Franzato.

«La stagione di Cuasso è partita con un certo anticipo perché sarà molto lunga e si concluderà il prossimo mese di giugno. – spiega il professore – Il programma è molto variegato e si alterneranno vari linguaggi teatrali e artistici: musica, prosa, poesia e anche danza. Una disciplina nuova per questo teatro. Il prossimo appuntamento è quello del 20, quando avremo un vero e proprio concerto con le Gregory’s Angels: “Mi va di cantare”. Il Maestro Gregorio Cosentino dirigerà il suo gruppo di coriste e proporrà un repertorio di brani che, dagli anni sessanta, arriva fino ai giorni nostri. Lo spettacolo musicale è una carrellata di grandi successi italiani e internazionali, riarrangiati dal Maestro Cosentino».

«I Pomeriggi Teatrali sono invece arrivati alla 14^ edizione e ne sono molto fiero, perché è composta da un mosaico di cinque spettacoli, uno più bello dell’altro.
La grande novità è che si farà al Teatro Santuccio,un luogo che mi piace molto. Inizieremo l’11 novembre con “Bella tutta”, di e con Elena Guerrini. La Guerrini ha lavorato al cinema con Pupi Avati, Giuseppe Bertolucci e Paolo Virzì e con la prestigiosa compagnia di Pippo Delbono, uno dei maggiori artisti del teatro contemporaneo. Ha lavorato anche con Ronconi e Mariangela Gualtieri. Inoltre posso dire con orgoglio che ha iniziato a far teatro con me! E’ una delle mie allieve che ha poi intrapreso la carriera di attrice, drammaturga e scrittrice. Ha tratto anche un romanzo da questo suo lavoro teatrale, “Bella tu dei miei grassi giorni felici”, edito da Garzanti. Al centro del testo il rapporto/ossessione con il corpo, le diete, la magrezza e le patologie ad essa legate. Un tema molto attuale!».

«A dicembre è in programma lo spettacolo “Sound Ciak – le note del cinema” con la Back Cover Band ed Enrico Del Prato. Quest’anno alla musica dal vivo e al cinema si è aggiunta la parte teatrale: una decina di attori “storici” del Teatro Franzato interpreteranno i ruoli dei film ricordati dalla musica».

«A gennaio il Teatro della Voce metterà in scena “(Audizioni per) un marito ideale”, di Oscar Wilde, con la regia Franco di Leo, che è anche Docente di Drammaturgia della mia Accademia. Anche lui ha appena pubblicato un romanzo».

«Quest’anno nella rassegna abbiamo delle brave artiste donne: attrici, autrici e registe!
A febbraio la brillante attrice comica Giorgia Goldini presenterà “La felicità è uno schiaffo”. Anche lei ha iniziato nella mia Accademia! E’ stata una delle prime allieve.

L’ultimo spettacolo, a marzo dell’anno prossimo, sarà “Campanile con Eco”: un omaggio al grande autore Achille Campanile, con inserti di Umberto Eco, rappresentato dagli attori dell’Accademia Teatro Franzato».

«Questa è la bellezza del Teatro – conclude Franzato – il fatto che rieduca, in senso più ampio, una Comunità. Il Teatro fa bene alla Società e fa bene a questo mondo, soprattutto in questo periodo storico. Per i suoi sani principi, il teatro dovrebbe diventare obbligatorio. Perché è formativo, anche in senso strettamente civico».

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Chiara Ambrosioni

 

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Ci sono poche attività che i bambini amano fare con tanto amore, dedizione e costanza quanto disegnare, dipingere, lasciare il proprio tratto nel mondo. Cinquant’anni fa, a Parigi, il pedagogista tedesco Arno Stern iniziò a usare proprio la pittura come spazio di gioco libero, di espressione senza giudizi, di riequilibrio dell’animo umano. Un’attività che non aveva l’ambizione di volersi chiamare arte, ma che consentiva a chi la praticava il riposo della mente e uno spazio di libera espressione.

A Comerio Chiara Gervasini, praticien e coordinatrice didattica, ha da alcuni mesi aperto uno spazio ispirato proprio al lavoro di Arno Stern: l’atelier di pittura “Mon closlieu”in cui accompagna adulti e bambini alla scoperta della “traccia” secondo il metodo Stern, per rendere possibile a tutti il gioco semplice e benefico della pittura, l’emergere spontaneo del segno. Entrando nella sala del Centro Polivalente di Comerio, si vede ricreato il closlieu parigino (dal francese “luogo chiuso”, nel senso di protetto, raccolto) : un angolo rispettoso, uno spazio accogliente con al centro una tavolozza vibrante di colori. Lo stesso è stato creato da Chiara Gervasini in una stanza della Scuola dell’Infanzia Dall’Aglio di Lissago, dove i bambini possono beneficiare di questo spazio protetto e libero da schemi per esprimere la propria creatività attraverso l’uso dei colori.

Il praticien fissa il foglio sul muro, si intinge un pennello nel colore… e il gioco comincia, senza imposizioni e senza indicazioni. Dipingere diventa seguire il piacere della traccia, in un gioco che si rinnova continuamente. Non ci sono giudizi né commenti sui dipinti, i lavori restano infatti nell’archivio del closlieu. Portarli a casa li esporrebbe al giudizio e snaturerebbe il senso dell’attività.

Il Praticien (termine francese che indica l’educatore, nel senso originario della parola, colui che conduce), con pochi semplici gesti, si pone al servizio della crescita del bambino o dell’adulto che dipinge in un rapporto di sostegno e totale rispetto.

 

Dipingere nel Closlieu è un gioco libero, consente di esprimere senza giudizio le proprie capacità creatrici. Il semplice atto del tracciare è un’attività che grazie al Closlieu e alle sue regole, alla partecipazione del gruppo, al sostegno del Praticien, coinvolge l’essere umano in tutte le sue dimensioni e va al di là dell’atto grafico-pittorico.

Esistono closlieu in diverse citta’ d’Italia e in molti paesi d’Europa e coinvolgono bambini, ragazzi e adulti, in gruppi formati da partecipanti di età, sesso, cultura, formazione e provenienza diversa.

Arno Stern, educatore di origine tedesca emigrato in Francia ancora bambino, è l’ideatore di questo tipo di Atelier di Pittura. Entrato nel 1946 in un istituto per orfani di guerra decide di occuparsi dei bambini facendoli dipingere e capisce immediatamente il ruolo primordiale del gioco che lui provoca e per il quale inventa un allestimento originale. Da quasi 50 anni lavora nel suo Atelier di Parigi. Si dedica inoltre alla ricerca e alla formazione, e viene invitato a partecipare a conferenze e a tenere lezioni in tutto il mondo. Allarga il campo dei suoi studi soggiornando presso popolazioni risparmiate in Mauritania, Perù, Niger, Messico, Afghanistan, Etiopia, Guatemala, Nuova Guinea.

Al centro della sua ricerca ci sono i concetti di Formulazione e di Semiologia dell’Espressione. Da sempre l’umanità s’è servita di segni tracciati per comunicare. Quando non è più destinata agli altri, questa la teoria di Arno Stern – quand’è liberata dalla necessità d’esser compresa da un ricevente – la manifestazione può diventare Espressione della memoria organica.

Dal lavoro nel Closlieu non risultano opere che altri contemplino, opere fatte per essere supporto di un messaggio, ma una traccia sul foglio il cui emergere, da sé solo, reca un piacere completo a colui che la lascia prodursi. Questa traccia sul foglio, nata da un impulso spontaneo salvaguardato oppure ritrovato, spiega Stern, non appartiene all’arte, ma alla Formulazione.

L’attività nel Closlieu non è una terapia, ma può essere considerata preventiva di terapia poichè stimola nell’individuo capacità che contribuiscono all’espressione naturale del sè e all’autorealizzazione.

Alessia Zaccari

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