Grafica Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/grafica/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 15 Jul 2022 10:15:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Grafica Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/grafica/ 32 32 Concorso sul nuovo brand https://www.artevarese.com/concorso-sul-nuovo-brand/ https://www.artevarese.com/concorso-sul-nuovo-brand/#respond Fri, 15 Jul 2022 08:00:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=66532 La società di vendita luce e gas del gruppo Acsm Agam mette in palio sostanziosi premi nel concorso rivolto a tutti i clienti, invitati a scegliere i colori del futuro nuovo marchio abbinato al nuovo nome dell’azienda. Si tratta di cinque bonus in bolletta da 50 euro ciascuno, su base mensile sino al 20 settembre, […]

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La società di vendita luce e gas del gruppo Acsm Agam mette in palio sostanziosi premi nel concorso rivolto a tutti i clienti, invitati a scegliere i colori del futuro nuovo marchio abbinato al nuovo nome dell’azienda. Si tratta di cinque bonus in bolletta da 50 euro ciascuno, su base mensile sino al 20 settembre, più una super-estrazione finale di 5 superbonus di 500 euro cadauno.

Acel Energie (e gli storici marchi territoriali: Enerxenia e Aevv Energie) dal primo di ottobre si chiamerà Acinque Energia, in linea con la modifica del nome della capogruppo e delle altre società della multiutility. È stato scelto il nome, che corona l’integrazione fondata appunto su cinque territori (Como, Lecco, Sondrio, Varese, Monza), con servizi erogati anche nelle province di Udine e Venezia; il logo che lo affiancherà, verrà svelato solo a fine settembre.

“Con la nostra community c’è un legame speciale, e abbiamo pensato di coinvolgerla nella scelta dei colori del logo – ha sottolineato Giovanni Perrone, amministratore delegato di Acel Energie -. C’è l’occasione di prendere parte a un momento storico contribuendo a determinare l’immagine distintiva della propria azienda locale di riferimento”.

L’iniziativa intitolata: “Il futuro ha i tuoi colori” è sostenuta da uno slogan eloquente: “Un unico nome per crescere insieme, ancora più vicini ai nostri clienti”.
La partecipazione è gratuita (basta accedere al sito www.ilfuturohaituoicolori.it) e mette in palio sconti in bolletta in un momento reso difficile dal rincaro internazionale delle materie prime.

L’iniziativa è stata lanciata in questi giorni. “I nostri clienti hanno subito risposto, ci sono già numerosi partecipanti. Del resto, il concorso fa leva sul senso di appartenenza e offre l’occasione di prendere parte ad un momento storico nell’evoluzione del proprio fornitore di riferimento” precisa Perrone.

Il rebranding valorizza l’immagine di una società cresciuta nei numeri, nella qualità dei servizi al cliente, sempre più digitali, e nella gamma dei prodotti che oltre a luce e gas adesso abbraccia anche tanti altri servizi per la casa. Tuttavia, non ne modifica il codice genetico: “Saremo gli stessi volti, le stesse professionalità e la stessa qualità di servizio. Attenti ai bisogni, a misura di esigenza – sottolinea l’amministratore delegato di Acel Energie –. Non cambieranno né sedi né sportelli né soprattutto le persone di riferimento. Con il nuovo brand si vogliono trasmettere e sottolineare i valori chiave dell’affidabilità e della serietà della nostra azienda, un’azienda che punta sulla vicinanza e l’accessibilità dei propri servizi”.

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Al via la sedicesima edizione di Arte Laguna Prize https://www.artevarese.com/al-via-la-sedicesima-edizione-di-arte-laguna-prize/ https://www.artevarese.com/al-via-la-sedicesima-edizione-di-arte-laguna-prize/#respond Wed, 03 Nov 2021 09:00:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=63227 Venezia – Artisti preparatevi: sono aperte le iscrizioni ad Arte Laguna Prize 16, il noto concorso che offre l’opportunità di esporre negli iconici spazi dell’Arsenale Nord , ottenere visibilità, vincere un premio in denaro da 10.000 euro. Il Premio è aperto alle seguenti discipline artistiche: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e cortometraggi, […]

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Venezia – Artisti preparatevi: sono aperte le iscrizioni ad Arte Laguna Prize 16, il noto concorso che offre l’opportunità di esporre negli iconici spazi dell’Arsenale Nord , ottenere visibilità, vincere un premio in denaro da 10.000 euro.

Il Premio è aperto alle seguenti discipline artistiche: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e cortometraggi, performance, arte digitale, grafica digitale, cartoon, arte ambientale, arte urbana e art design.

Ogni anno Arte Laguna Prize collabora con partner internazionali di alto livello per offrire agli artisti opportunità in tutto il mondo. Ogni partner sceglierà un artista per i seguenti premi speciali: Residenze d’arte, Business for Art, Gallerie d’arte, Festival ed esposizioni, Mostre diffuse in Veneto , The Land of Venice e Premio Sostenibilità e Arte.

Le iscrizioni sono aperte a tutti e la scadenza è il prossimo 30 novembre.
Per scaricare il bando, conoscere le modalità di iscrizione e i dettagli sul concorso consultare: Bando di concorso HYPERLINK “https://artelagunaprize.com/it/bando-21-22/”>
Per informazioni scrivere a: info@artelagunaprize.com.

Intanto, fino al 21 novembre sono in mostra, sempre all’Arsenale Nord, le opere dei vincitori del concorso delle edizioni 14 e 15 rassegne rinviate dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria. Esposte 240 opere tra le quali quelle dei tre vincitori assoluti di entrambe le edizioni oltre alle 42 firmate da artisti scelti dai partner internazionali per i premi speciali.

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L’ “Ostinato Sguardo” di Folì https://www.artevarese.com/l-ostinato-sguardo-di-foli/ https://www.artevarese.com/l-ostinato-sguardo-di-foli/#respond Wed, 23 Jun 2021 07:00:52 +0000 https://www.artevarese.com/?p=61368 Domodossola (VB) – Negli spazi di l’Artoteca Di-Se, all’interno del Collegio Rosmini, da sabato (26 giugno, con inaugurazione alle 17) si apre al pubblico la mostra “Ostinato sguardo. Gianluca Folì: vent’anni di idee, poetica, tratti e colori. Un viaggio tra gli strumenti, la concretezza e gli umori di un mestiere“. Il noto illustratore romano ha […]

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Domodossola (VB) – Negli spazi di l’Artoteca Di-Se, all’interno del Collegio Rosmini, da sabato (26 giugno, con inaugurazione alle 17) si apre al pubblico la mostra “Ostinato sguardo. Gianluca Folì: vent’anni di idee, poetica, tratti e colori. Un viaggio tra gli strumenti, la concretezza e gli umori di un mestiere“.

Il noto illustratore romano ha creato, e continua a creare per Epson, Feltrinelli, Suzuki, GoDaddy, Lonely Planet, Gambero Rosso, Mondadori, Einaudi Editore, Fendi, Alfa Romeo, Max Mara, Les Echos, Taschen e altri importanti brand. Nel 2015 è stato premiato, con la medaglia d’oro, dalla Society of Illustrators di New York per la categoria Editorials and Books, e, nello stesso anno, è stato medaglia d’argento alla Society of Illustrators di Los Angeles. (Society of Illustrators è uno dei riconoscimenti internazionali più importanti in questo campo artistico).

Nelle sale di Domodossola sono esposte circa cinquanta opere dell’artista, una retrospettiva dei principali lavori eseguiti nei suoi primi vent’anni di carriera tra cui le stampe per il calendario Epson 2021 “Colorseeker”. Le 12 tavole verranno poi esposte nella serra della Casa del Profumo di Santa Maria Maggiore (VB), in Valle Vigezzo, dal 23 luglio, (con inaugurazione alle 17), alla presenza dell’artista e saranno visibili per tutto il mese di agosto.

Affianca l’esposizione di l’Artoteca Di-Se una serie di appuntamenti: il 3 luglio, alle 16, è in calendario la presentazione del libro “Ostinato sguardo”, dedicato al percorso ventennale dell’artista che per l’occasione sarà presente. Nei giorni 16, 17 e 18 luglio, Folì sarà uno dei relatori della terza edizione di Mountain Academy, il corso nel quale verrà realizzato un taccuino d’artista.

La mostra è una tappa del progetto Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio” e un’anteprima del festival dedicato all’illustrazione che animerà la città di Domodossola dal 24 luglio al primo agosto. La retrospettiva  continuerà sino al 18 luglio con i seguenti orari: martedì- venerdì 16-19; sabato e domenica 10-12 / 15-19.

E.F.

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Luigi Pericle: un artista sapiente d’altri tempi https://www.artevarese.com/luigi-pericle-un-artista-sapiente-daltri-tempi/ https://www.artevarese.com/luigi-pericle-un-artista-sapiente-daltri-tempi/#respond Fri, 23 Apr 2021 06:00:32 +0000 https://www.artevarese.com/?p=60252 Lugano – E’ la prima retrospettiva allestita in Svizzera e dedicata a Luigi Pericle (1916-2001). La mostra, allestita al Masi (Museo d’arte della Svizzera italiana) Palazzo Reali presenta, attraverso una selezione di documenti, dipinti e chine la ricerca artistica astratta dell’artista focalizzandosi sulle opere realizzate negli anni 1960 e 1980, evidenziandone l’originale linguaggio espressivo. Le […]

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Lugano – E’ la prima retrospettiva allestita in Svizzera e dedicata a Luigi Pericle (1916-2001). La mostra, allestita al Masi (Museo d’arte della Svizzera italiana) Palazzo Reali presenta, attraverso una selezione di documenti, dipinti e chine la ricerca artistica astratta dell’artista focalizzandosi sulle opere realizzate negli anni 1960 e 1980, evidenziandone l’originale linguaggio espressivo.
Le opere di questo artista enigmatico, riscoperte recentemente, sono oggetto di un importante progetto di conservazione, studio e valorizzazione grazie all’Associazione “Archivio Luigi Pericle”. L’artista, nato a Basilea, ma di origine italiana, ha partecipato a un capitolo importante dell’arte del secondo Novecento, esprimendosi attraverso un personale astrattismo informale e con tecniche particolari.
Nei primi anni Cinquanta si trasferisce con la moglie ad Ascona attirato dall’aura spirituale del Monte Verità. Dopo il successo ottenuto a livello internazionale, come artista professionista e illustratore (inventò il personaggio Max la marmotta che conquistò dall’America al Giappone pubblicando su riviste importanti), alla fine del 1965 decide di uscire dal sistema dell’arte, pur continuando a produrre e a studiare le civiltà del passato, le filosofie e le lingue orientali, l’esoterismo, l’astrologia l’omeopatia, fonti inesauribili di ispirazione per la sua ricerca.
L’opera di Pericle, nelle carte come nei dipinti, sono lo specchio di una forma di espressione intima e profonda. Il linguaggio della pittura e della grafica rappresentavano uno strumento di raccoglimento e di analisi di forme dettate da una coscienza vigile. La composizione, gli equilibri formali, il ritmo, la sintesi, il “muoversi” della linea nello spazio, tradiscono la concentrazione, la dedizione totale alla bellezza dell’assoluto. Una pittura che coglie una condizione spiritule rappresentata attraverso armonie astratte, tra linee e colore che racconta situazioni extravisibili di un altrove fatto di creature angeliche, di dimensioni altre, che popolano un universo parallelo.
La storia e l’opera di Luigi Pericle sarebbero stati dimenticati se chi, acquistando la sua casa (15 anni dopo la sorte dell’artista) non avesse avuto la sensibilità di mettere a disposizione tutto il materiale ritrovano nelle stanze abbandonate, ora raccolte e conservate dall’Associazione a lui dedicata.
La mostra nelle sale di Palazzo Reali prosegue sino al 5 settembre nei seguenti orari: martdì, mercoledì e venerdì 10 – 17; giovedi: 10– 20; sabato, domenica e festivi 10 – 18.
E.F.

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Dalle collezioni del Museo al concorso di illustrazione https://www.artevarese.com/dalle-collezioni-del-museo-al-concorso-di-illustrazione/ https://www.artevarese.com/dalle-collezioni-del-museo-al-concorso-di-illustrazione/#respond Fri, 12 Jun 2020 10:55:12 +0000 https://www.artevarese.com/?p=55914 Gemonio – Con tante novità riapre al pubblico il Museo Civico Bodini. Da sabato 13 giugno si potrà visitare “Il bisogno di ritrovarsi. Mostra di opere grafiche dalla collezione del Museo”. Una quindicina lavori firmati da diversi artisti, selezionate tra quelle della preziosa raccolta e raramente esposte al pubblico. Da questo nucleo, oltre alle opere […]

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Gemonio – Con tante novità riapre al pubblico il Museo Civico Bodini. Da sabato 13 giugno si potrà visitare “Il bisogno di ritrovarsi. Mostra di opere grafiche dalla collezione del Museo”. Una quindicina lavori firmati da diversi artisti, selezionate tra quelle della preziosa raccolta e raramente esposte al pubblico.
Da questo nucleo, oltre alle opere del famoso scultore di Gemonio, la serie di grafiche donate al Museo nel corso degli anni. La mostra, che nasce dal desiderio di ritrovarsi dopo il lungo periodo condizionato dalla pandemia, vuole essere un prosieguo della ricerca sull’arte grafica, partendo dalla Giornata dell’Incisione e Stampa d’Arte – II Giornata delle Arti Artigiane del 2017, fino al progetto “Empatie / Contaminazioni. Dialoghi tra materia e segno” del 2019 e i laboratori proposti grazie alla collaborazione con la Stamperia 74/b e Milano Printmakers.
Sono esposti differenti soggetti: dalle figure, uomini, donne agli incontri, firmati da grandi protagonisti dell’arte contemporanea come Enrico Baj, Giovanni Cappelli, Felice Casorati, Piero Leddi, Fernand Léger, Marino Marini, Ennio Morlotti, Peter Nagel, Joachim Schmettau, Giuliano Vangi, Renzo Vespignani. Di Alberto Sughi si potrà ammirare una serie di opere in cui si apprezza quella che è stata la sua continua indagine sulla condizione umana.
La mostra proseguirà sino al 2 agosto rispettando i seguenti orari: sabato – domenica 10.30-12.30 / 15-18.

Intanto dal Museo arriva anche il nome del vincitore del concorso di illustrazione che ha visto una nutrita partecipazione con 83 illustrazioni provenienti da 14 regioni italiane.
L’opera che ha conquistato la giuria (riunita lo scorso 2 giugno) è: “La colomba Florì” realizzata da Adrea Dalla Barba. La commissione (composta da: Sara Bodini, Giulia Marchi e Caroline Vezzani; Moreno Chiodini – Stampatore d’arte; Ivan Pengo – Esperto e collezionista opere d’arte grafica; Debora Persico – Illustratrice e insegnante di illustrazione; Lara Treppiede – Direttore del Museo Civico Floriano Bodini, dal team della didattica del Museo con Maria Teresa Arioli, Pierangela Brusa, Loredana Marrone e Anita Membrini) ha decretato l’illustrazione di Andrea Dalla Barba la più valida per accompagnare la Fiaba del Museo in virtù “dello stile personale dell’autore, capace di concentrare in sé, con buona capacità di sintesi, correttezza stilistica, inventiva e poesia”. Apprezzata anche l’originalità della veduta, in cui lo sguardo curioso di Florì abbraccia Gemonio e il Museo. Si legge inoltre nella motivazione che “l’utilizzo limitato del numero di colori crea impatto visivo e sembra riecheggiare -pur nell’ovvia diversità di ricerca- la scelta cromatica di una certa fase grafica di Floriano Bodini. La vivacità e freschezza del tratto rendono questa illustrazione particolarmente versatile e adatta ad essere inserita in una brochure rivolta sia ai bambini che agli adulti”.
L’illustrazione selezionata e altre tre che realizzerà l’artista, verranno pubblicate sul depliant che il Museo preparerà per il prossimo anno scolastico dedicato ai bambini delle scuole elementari. Il pieghevole verrà consegnato ai bambini al termine della visita guidata al Museo, che avrà come guida proprio la Colomba Florì.
Nelle prossime settimane sarà dato spazio, sui canali social del Museo, alle illustrazioni più meritevoli che verranno condivise insieme a dettagli sugli autori.

Chi è il vincitore

Andrea Dalla Barba, “ADB” è nato ad Arzignano nel 1991. Vive e lavora tra Vicenza e València. Colleziona Buzz Lightyear e ama tutto ciò che gli ricorda gli anni ’90.
Si diploma al Liceo Artistico di Valdagno, indirizzo grafico-visivo, si specializza in illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics a Padova e frequentando diversi corsi professionali a Macerata e a Sarmede. Da sempre appassionato di grafica, si diploma in graphic design presso la Dieffe Academy a Verona.
Collabora con diverse riviste italiane e internazionali, partecipa ad esposizioni ed è stato selezionato in alcuni concorsi nazionali e internazionali. Illustratore e grafico di Agència Districte (València)

E.F.

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Insegne luminose: una storia da Museo https://www.artevarese.com/insegne-luminose-una-storia-da-museo/ https://www.artevarese.com/insegne-luminose-una-storia-da-museo/#respond Thu, 19 Mar 2020 11:30:20 +0000 https://www.artevarese.com/?p=54939 Naturale o artificiale la luce, da sempre, ha rappresentato per gli artisti in particlare, uno degli elementi più importanti nella creazione di un’opera dove determina l’organicità della scena. Ma la grande e rivoluzionaria novità è arrivata nel 1913 grazie a George Claude e alla sua straordinaria scoperta: il neon al quale, a Varsavia è stato […]

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Naturale o artificiale la luce, da sempre, ha rappresentato per gli artisti in particlare, uno degli elementi più importanti nella creazione di un’opera dove determina l’organicità della scena. Ma la grande e rivoluzionaria novità è arrivata nel 1913 grazie a George Claude e alla sua straordinaria scoperta: il neon al quale, a Varsavia è stato dedicato un museo. Ma di questo ne parleremo più tardi. Tornando all’inventore, il chimico francese scoprì infatti che questo gas, se attraversato da una scarica elettrica, si illuminava, diventava fluorescente assumendo due colorazioni differenti: il blu e il rosso. Tubi luminosi che cambiarono il volto notturno di tante città europee fino a quelle americane. Insegne che fiornirono ovunque, rallegrando anche gli angoli più nascosti di quartieri periferici dal carattere austero.

Neon, un linguaggio di luce per creativi e una passione per altri, come Ilona Karwinska, fotografa, che nel 2005 a Varsavia fondò un museo dedicato a questo “fossile artificiale” inizialmente concentrato sulla raccolta di documenti e fotografie. I caratteristici fili luminosi, in Polonia, rappresentano una vera e propria cultura fin dall’epoca della Guerra Fredda, quando il governo decise di utilizzarli in sostituzione della cartellonistica.

Le nuove indicazioni, attraverso scritte e simboli di luce realizzate con grafiche accattivanti, font strategici e colori sgargianti, accompagnavano in negozi, uffici e strade, incosapevoli che un giorno sarebbero diventate piccole opere d’arte luminose.

Il “Neon Muzen”, la più grande esposizione in Europa dedicata alle insegne, ha sede nella Soho Factory, all’interno di un’ex fabbrica di motociclette nel quartiere Praga, accanto a gallerie d’ arte contemporanea, uffici di architetti e web agency.

La sua storia ha avuto inizio, come si diceva, quindici anni anni fa dall’idea della fotografa inglese che tornando in Polonia (sua terra natale) nel corso di un viaggio si innamora delle vecchie scritte al neon di epoca sovietica, ancora posizionate in alcuni punti della città. Di una in particolare ne rimane affascinata: il neon “Berlin” che subito immortala con la sua macchina fotografica. Sarà il primo pezzo della collezione che nel 2012, con l’aiuto del compagno David Hill, darà vita al museo .

Come abbiamo visto, il neon, nel corso dei primi anni della sua esistenza, fu utilizzato in particolare come mezzo di comunicazione pubblicitaria. Il suo valore artistico inizierà più tardi. Negli anni ‘30 tra i pochi creativi che tentarono un approccio con il nuovo materiale, si ricorda Zdenek Pesanek, che utilizzò

opera luminosa di Lucio Fontana

tubi al neon all’interno di alcune sue opere. Circa vent’anni più tardi Lucio Fontana, fondatore dello spazialismo creò, per la IX triennale di Milano, una struttura interamente realizzata con tubi al neon.

Nella seconda metà del ventesimo secolo, questo materiale, ha rappresentato spunti per la ricerca artistica e non solo. E’ stato ispirazione, e ancora lo è, di molti creativi, maestri del passato e contemporanei che creano straordinarie sculture di luce. Anche nella nostra provincia di Varese è possibile ammirare un’importante collezione permanente di “Neon Art”. A Villa Panza di Biumo sono ospitate opere e installazioni di un noto artista americano, Dan Flavin, autore anche degli affreschi luminosi della Chiesa Rossa di Milano.

E. Farioli

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Cereda, fotografando la Street Art https://www.artevarese.com/cereda-fotografando-la-street-art/ https://www.artevarese.com/cereda-fotografando-la-street-art/#respond Wed, 19 Feb 2020 11:02:29 +0000 https://www.artevarese.com/?p=54616 Nel centro storico del quartiere di Biumo inferiore, nella splendida Sala Nicolini, di proprietà del Comune di Varese, sita in un palazzo che ricorda le case di ringhiera milanesi esplode il colore delle fotografie di Antonio Cereda che fin dagli anni Ottanta osserva la sua Milano con un occhio particolare alle espressioni murali che portano […]

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Nel centro storico del quartiere di Biumo inferiore, nella splendida Sala Nicolini, di proprietà del Comune di Varese, sita in un palazzo che ricorda le case di ringhiera milanesi esplode il colore delle fotografie di Antonio Cereda che fin dagli anni Ottanta osserva la sua Milano con un occhio particolare alle espressioni murali che portano l’arte al di fuori del museo. Partendo da street artist riconosciuti come Blu, Pao, Kilo e Zed, Krio, Nais o Iena Cruz, la mostra si allarga a una visione globale di questo fenomeno grazie anche alla passione per il viaggio dell’artista che ci porta a New York, Lisbona e in Madagascar. Egli stesso si definisce un cacciatore di immagini, un apprendista fotoreporter e un narratore di storie di viaggio.

Il fotografo ci accoglie con grande entusiasmo e vitalità e si racconta: “La mia passione per la fotografia nasce perché tanti anni fa un amico mi portò da un viaggio in Giappone una Nikkormart: un sogno per me. Dopo aver preso dimestichezza con quest’arte, mi sono appassionato ai particolari che potevo cogliere. Quindi è nata la passione per i viaggi e così ho fotografato tutta l’Italia, l’Europa, gli Stati Uniti e l’India. In seguito, con la mia seconda moglie Anna, antropologa, ci siamo rimessi in viaggio cercando di scoprire, le persone, l’altro, il diverso e di capire che cosa potevamo dare noi rispetto a quello che incontravamo creando un empatia con la gente e con l’ambiente. Lo scopo è delle mie fotografie è la ricerca del bello: il bello non viene più apprezzato, si è perso il senso della meraviglia e di incontrare l’altro per conoscerlo e capirlo.

La mostra nasce dall’incontro con Debora e con Luca anche loro interessati ai graffiti: è dal 1985 che, quando non viaggio, cerco e fotografo i graffiti di Milano.
Da ragazzino mi piacevano moltissimo i fumetti ben disegnati e amo il colore. Questi murales in fondo sono fumetti e poi sono arte aperta alla visione di tutti. Al di là della mostra, fotografo anche cartelloni pubblicitari e vetrine dei negozi. Mi piace farlo perché l’immagine che viene restituita è immediata e non ha bisogno di interpretazioni”.

Nel corso della mostra è previsto anche un evento nell’evento: il 21 febbraio dalle 15.30 alle 17.30 si terrà “Parole disegnate, workshop con Marta Della Bella sulle parole e la forza che hanno nel momento in cui le incontri.

Cristina Pesaro

Sala Nicolini-Musei Civici di Varese, via Nicolini 2, Biumo Inferiore – Varese
DATE: Dal 12 al 28 febbraio 2020
EVENTO NELL’EVENTO: 21/2 dalle 15.30 alle 17.30: Parole disegnate, workshop con Marta Della Bella sulle parole e la forza che hanno nel momento in cui le incontri. Solo su prenotazione scrivendo a culturalbrokers@gmail.com, ingresso libero alla mostra e contributo per il workshop di € 15,00 (a persona, sconto famiglie/bambini) www.lagazzaelunicorno.it
ORARI: dal giovedì al sabato ore 14.30-18.30. Ingresso libero
INFO: culturalbrokers@gmail.com o a antonio@alchimiatoni42.com

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150 anni di cartoline, 150 anni di storia https://www.artevarese.com/150-anni-di-cartoline-150-anni-di-storia/ https://www.artevarese.com/150-anni-di-cartoline-150-anni-di-storia/#respond Sun, 27 Oct 2019 11:00:28 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53289 Quando le emozioni viaggiavano sulla carta. La cartolina festeggia 150 anni. Era proprio l’ottobre del 1869 quando in Austria venne presentato questo cartoncino, leggero e sottile, che a breve sarebbe diventato il modo più semplice ed elegante per inviare un saluto alle persone lontane. Una storia durata un secolo e mezzo. Per anni la cartolina […]

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Quando le emozioni viaggiavano sulla carta. La cartolina festeggia 150 anni. Era proprio l’ottobre del 1869 quando in Austria venne presentato questo cartoncino, leggero e sottile, che a breve sarebbe diventato il modo più semplice ed elegante per inviare un saluto alle persone lontane. Una storia durata un secolo e mezzo. Per anni la cartolina ha conquistato adulti e ragazzi. Poi, l’avvento dei telefonini e dei Social, ne ha fortemente limitato l’utilizzo. Seppur il fascino e il romanticismo della cartolina, scritta a mano, magari in un luogo di villeggiatura, resteranno per sempre unici.

Molti i collezionisti di cartoline che, negli anni, ne hanno accumulate a centinaia. Provenienti da tutto il mondo.

Tra questi, anche la Pro Loco di Gallarate che, nel tempo, ha conservato numerose cartoline ritraenti una città dei due galli in continuo cambiamento. Si parte dalla fine degli anni 50, quando ancora Piazza Libertà non era abbellita dalla sua fontana (realizzata all’inizio degli anni sessanta), e quando perfino la Basilica di Santa Maria era sprovvista della scalinata d’accesso.

Debora Banfi

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Suggestioni impressioniste https://www.artevarese.com/suggestioni-impressioniste/ https://www.artevarese.com/suggestioni-impressioniste/#respond Tue, 17 Sep 2019 10:00:58 +0000 https://www.artevarese.com/?p=52557 Varese – Con una pittura pulviscolare e vibrante, Raffaele Minotto racconta storie sostanziate di memorie e di suggestioni. Il vernissage della sua nuova mostra personale dal titolo Memories si terrà sabato 28 settembre dalle 18 alle 21 presso la Galleria Punto sull’arte a Varese. In mostra saranno presentati dipinti inediti realizzati dall’Artista nel corso del 2019 e rimarranno esposti fino al fino al 9 […]

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Varese – Con una pittura pulviscolare e vibrante, Raffaele Minotto racconta storie sostanziate di memorie e di suggestioni. Il vernissage della sua nuova mostra personale dal titolo Memories si terrà sabato 28 settembre dalle 18 alle 21 presso la Galleria Punto sull’arte a Varese. In mostra saranno presentati dipinti inediti realizzati dall’Artista nel corso del 2019 e rimarranno esposti fino al fino al 9 novembre 2019. L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue realizzato da Punto sull’arte contenente il testo critico della curatrice Alessandra Redaelli e la riproduzione delle opere esposte. L’Artista sarà presente in Galleria in occasione del Vernissage Sabato 28 Settembre.

Il Tema
Le stanze di un palazzo nobiliare al centro di Padova, sono lo spunto per un’analisi della realtà condotta attraverso l’esperienza della grande storia dell’arte del passato: dall’impressionismo – che Minotto rielabora nella stesura vibrante del colore e nella capacità particolarissima di dare consistenza solida alla luce – all’espressionismo astratto, ripensato nel gesto finale con cui l’artista getta il colore chiaro sulla tela proprio per ottenere gli effetti di luce frammentata. Sostenuti dall’ossatura di un disegno minuziosissimo a carboncino – che qua e là si rivela nel dipinto nei punti di rarefazione del colore – i lavori dell’artista vedono la figura sempre assente, ma costantemente suggerita, evocata. Le sue stanze e le sue tavole imbandite oramai deserte suggeriscono storie, scatenano nello spettatore narrazioni, portano dentro di sé vicende e personaggi. Accanto agli ambienti, l’artista presenta in mostra anche una serie di paesaggi invernali. Lì il manto della neve scompagina prospettive e proporzioni, e mentre la terra brulla fa capolino sotto la coltre semi-sciolta, la pennellata si fa via via più libera e più materica, dando a queste opere una forte connotazione astratta.

L’artista
La ricerca artistica di Raffaelle Minotto si concentra sullo studio della figura e sulla sua interazione con l’ambiente circostante. Presta attenzione alla percezione visiva delle immagini attraverso lo studio della “materia colore” e del “segno“: nei dipinti degli ultimi anni, in particolare, privilegia un equilibrio, un dialogo, tra materia pittorica e disegno. Alla pittura affianca l’incisione, dedicandosi soprattutto alla tecnica dell’acquaforte e della puntasecca.

Biografia
Raffaele Minotto nasce a Padova nel 1969. Frequenta l’Accademia di Belle Arti, corso di Pittura, a Venezia, dove si diploma nel 1991. Nel 1995 realizza la sua prima mostra personale presso il Centro di Storia del Costume “Ieri Attualità” di Padova e da questo momento comincia ad esporre con continuità i suoi lavori. L’intenso lavoro svolto negli anni successivi è ben documentato nella mostra Via Euganea (Padova, 2003) a cura di G. Segato. In tempi più recenti, nel 2009, la pittura di Minotto è stata selezionata per Contemplazioni: ampia esposizione a cura di A. Agazzani che ha proposto, al Castello Sismondo di Rimini, un efficace punto di vista sulla pittura italiana. Nel 2011 viene selezionato da V. Sgarbi per rappresentare la sua regione nell’ambito della 54° Biennale di Venezia – Sezione Regione Veneto. Il lavoro di Minotto è segnalato nei volumi La pittura nel Veneto – Il Novecento (Mondadori Electa, 2006) e La Pittura nel Veneto – Dizionario degli Artisti (Mondadori Electa, 2009). Vive e lavora a Padova.

Informazioni
Vernissage: sabato 28 settembre 2019, dalle 18.00 alle 21.00
Periodo: 29 settembre – 9 novembre 2019
Orari: Martedì – Sabato: h 10-13 e 15-19
Luogo:PUNTO SULL’ARTE, Viale Sant’Antonio 59/61, Varese
www.puntosullarte.it

La Redazione

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Per un capriccio https://www.artevarese.com/per-un-capriccio/ https://www.artevarese.com/per-un-capriccio/#respond Tue, 12 Feb 2019 11:00:40 +0000 https://www.artevarese.com/?p=49189 Modena – “Per un capriccio, 12 opere grafiche per Paolo Della Grazia” è la mostra che si aprirà da sabato 16 febbraio alla galleria Artesucarte. Un progetto che nasce per puro caso, quando tre anni fa Roberto Gatti mostrò a Paolo Della Grazia dei fogli sui quali si trovavano sei piccoli cerchi realizzati da Franco […]

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Modena – “Per un capriccio, 12 opere grafiche per Paolo Della Grazia” è la mostra che si aprirà da sabato 16 febbraio alla galleria Artesucarte.
Un progetto che nasce per puro caso, quando tre anni fa Roberto Gatti mostrò a Paolo Della Grazia dei fogli sui quali si trovavano sei piccoli cerchi realizzati da Franco Vaccari con i fondi di tazze inumiditi dal caffè.
Un’idea, dunque, nata dalla genialità come d’altronde ci insegna la storia dell’arte. Quei cerchi piacquero molto a Della Grazia, che decise di realizzarne un lavoro certosino, fatto di dettagli e di comunicazione di stile.
Le opere – dodici in totale – sono state affidate a sei uomini e sei donne. Avevano libera interpretazione: nessuno schema fisso, nessun limite.
Paolo Della Grazia ha deciso di interpellare vari artisti per includerli nel suo progetto. L’obiettivo era di mostrare come un’idea di partenza potesse variare in base allo stile, alla comunicazione e alla creatività di ciascun artista.
C’è anche un altro intento, ovvero di dare modo a tutti di esprimersi in libera autonomia, partendo da un singolare schizzo e rielaborandolo. “Per un capriccio” potrebbe dunque trasformarsi in un’opera continua, a cadenza biennale. Il progetto avrebbe sempre le stesse caratteristiche: la sinergia tra la creatività di ogni artista partecipante e la diversità del lavoro tecnico e grafico.
Gli artisti che hanno accettato il progetto e collaborato alla Mostra sono Anna Valeria Borsari, Nanni Balestrini, Martino Oberto, Meri Gorni, Giancarlo Pavanello, Silvia Guberti, Daniela Comani, Raffaella Formenti, Franco Vaccari, Luca Vitone, Luca Patella ed Eva Marisaldi.
L’inaugurazione della mostra “Per un capriccio, 12 opere grafiche per Paolo Della Grazia”, si terrà sabato 16 febbraio alle ore 18, in Via Fratelli Rosselli nella galleria ArtesuCarte. La presentazione sarà a cura di Sara Fontana e la mostra si concluderà il 9 marzo.

Redazione

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