Musica Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/musica/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 01 Nov 2024 09:27:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Musica Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/musica/ 32 32 La poesia, questa esitazione prolungata tra il suono e il senso https://www.artevarese.com/la-poesia-questa-esitazione-prolungata-tra-il-suono-e-il-senso/ https://www.artevarese.com/la-poesia-questa-esitazione-prolungata-tra-il-suono-e-il-senso/#respond Fri, 01 Nov 2024 09:27:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75931 Bill Frisell  (Baltimora 18 marzo 1951). Di lui si è già detto e scritto tutto. Uno dei più grandi chitarristi viventi, vanta le più svariate collaborazioni con i migliori musicisti internazionali. Timido ma instancabile viaggiatore, da oltre 40 anni porta il suo peculiare linguaggio musicale in giro per il mondo, senza risparmiarsi. Non propriamente un […]

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Bill Frisell  (Baltimora 18 marzo 1951). Di lui si è già detto e scritto tutto. Uno dei più grandi chitarristi viventi, vanta le più svariate collaborazioni con i migliori musicisti internazionali.

Timido ma instancabile viaggiatore, da oltre 40 anni porta il suo peculiare linguaggio musicale in giro per il mondo, senza risparmiarsi.

Non propriamente un virtuoso, Frisell è invece l’essenza della melodia. Più che su una chitarra sembra poggiare le dita su un pianoforte, spaziando dal jazz al country, bluegrass e americana, senza disdegnare rivisitazioni di celebri brani pop. Conoscenza e rispetto profondo per la musica tradizionale, eseguita con apparente semplicità.

Ma ad un ascolto più attento presto si comprende che Frisell ci parla, letteralmente.

E‘ come dialogare con un altro essere umano, non si è mai ascoltatori passivi, al contrario nelle sue note si percepisce il respiro fisico della parola.

Frisell ci parla e prima di farlo pensa.Privo di preconcetti, sceglie accuratamente ogni singola nota, ogni cluster di note, ogni intervallo, ogni dissonanza, come se dovesse rispondere al suo ascoltatore.

Le sue esitazioni, a volte quasi un inciampare, sono esattamente quello che accade quando parliamo a qualcuno, quando ci mettiamo all’ascolto di qualcuno e tentiamo di rispondere.

La sua unicità … questa esitazione prolungata tra il suono e il senso. Poesia.

Luigi Fiore

Discografia consigliata:

…tutta, non perdetevi un solo disco!

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Che voce ha un angelo? https://www.artevarese.com/che-voce-ha-un-angelo/ https://www.artevarese.com/che-voce-ha-un-angelo/#respond Tue, 24 Sep 2024 16:39:48 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75612 Che voce ha un angelo? Forse è quella di Corpus Christi Carol o Lilac Wine, brani contenuti nell’unico album realizzato, Grace, di Jeff Buckley (17.11.1966–29.05.1997) datato 1994, e che ha rappresentato uno dei momenti più alti nel panorama della musica internazionale di quegli anni. Molti lo ricordano per la struggente versione di Hallelujah di Leonard […]

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Che voce ha un angelo?

Forse è quella di Corpus Christi Carol o Lilac Wine, brani contenuti nell’unico album realizzato, Grace, di Jeff Buckley (17.11.1966–29.05.1997) datato 1994, e che ha rappresentato uno dei momenti più alti nel panorama della musica internazionale di quegli anni.

Molti lo ricordano per la struggente versione di Hallelujah di Leonard Cohen, tanto da identificarne in lui l’autore. Versione di mirabile intensità, con la chitarra di Jeff che sembra un organo liturgico, quasi un tentativo di placare i demoni profondi urlati invece in brani come Eternal Life e Mojo Pin.

Musicista estremamente preparato, chitarrista dalla visione armonica originale, introdotto alla musica dalla madre violoncellista classica che durante l’infanzia gli fa ascoltare Ravel, Ellington, Bartók, ma anche dal patrigno che lo introduce al rock dei Led Zeppelin, Hendrix, Queen, Pink Floyd.

Oltre a Grace ci lascia un corposo elenco di brani registrati in esibizioni dal vivo, bootleg e nastri incisi in sala prove che ci restituiscono un uomo donato alla Musica unicamente per talento e, forse, anche dal destino di avere come padre naturale quel Tim Buckley ben più famoso e maledetto.

Ma la sua voce ha una educazione, una estensione, una dinamica e un lirismo ancora insuperati, voce che può accarezzare come stordire improvvisamente, ed è quello che di Jeff davvero arriva al cuore.

Il suo volo era appena iniziato, ed era il volo di un ragazzo pulito che in una afosa serata estiva con amici decide semplicemente di accostare l’auto e buttarsi vestito nel Wolf River da dove non riemergerà vivo.

L’autopsia confermerà nessuna presenza di alcol o droghe, solo un tragico destino…

Nel buio del fiume, prima di esserne inghiottito, lo hanno sentito canticchiare allegramente Whole Lotta Love degli Zeppelin…

Discografia:

1994 – Grace; 1998 – Sketches for My Sweethart the Drunk (postumo); 2016 – You and I (postumo)

Luigi Fiore

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Chris Whitley, sentite qui…cosa ci siamo persi! https://www.artevarese.com/chris-whitley-sentite-quicosa-ci-siamo-persi/ https://www.artevarese.com/chris-whitley-sentite-quicosa-ci-siamo-persi/#respond Fri, 06 Sep 2024 08:47:34 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75417 Un pugno… Questo l’effetto della musica di Chris Whitley (31.08.1960–20.11.2005), quando nei caldi e noiosi pomeriggi estivi le radio commerciali anestetizzano e allontanano le nostre anime dal senso della bellezza. Talvolta, cercando musica in rete, dove ancora è possibile quel poco di anarchia che molto spesso si traduce nel suo pessimo esercizio, si trovano tesori […]

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Un pugno…

Questo l’effetto della musica di Chris Whitley (31.08.1960–20.11.2005), quando nei caldi e noiosi pomeriggi estivi le radio commerciali anestetizzano e allontanano le nostre anime dal senso della bellezza.

Talvolta, cercando musica in rete, dove ancora è possibile quel poco di anarchia che molto spesso si traduce nel suo pessimo esercizio, si trovano tesori inaspettati.

Non “il suo canale Youtube”, o “Official” come è d’uso dire oggi… No, impossibile per Chris che se n’è andato troppo presto, troppo giovane, schivo al successo e al mainstream e con pochissimi, ingiustamente, dischi venduti.

Quasi un grido dal web “unofficial”: Hei, sentite qui…cosa ci siamo persi!

Allora click… e sono valanghe di suoni allucinati, antichissimi, chitarre stonate, percosse, accordate in modi assurdi solo per accompagnare quella voce altalenante di chi troppo ha sofferto e ecceduto nella vita, ma che ha saputo essere un ponte sublime tra gli echi profondi di una tradizione già diventata storia (Muddy Waters, Hendrix, Dylan) e la modernità, scarna, essenziale, a volte brutale e senza sconti di un artista focalizzato solo sul suo linguaggio musicale.

Linguaggio musicale che, in termini di successo commerciale, ovviamente, non ha pagato…

Chris  morirà giovane, malato e povero in canna… perché ha regalato a tutti noi ciò che di più puro possedeva, senza riserve.

Hei…cosa ci siamo persi!

Luigi Fiore

Discografia:

Living with the Law (1991) – Din of Ecstasy (1995) – Terra Incognita (1997) – Dirt Floor (1998) – Rocket House (2001) – Hotel Vast Horizon (2003) – Weed (2004) – War Crime Blues (2004) – Big Sky Country (2005) – Soft Dangerous Shores (2005) – Reiter In con The Bastard Club (2006) – Dislocation Blues con Jeff Lang (2006

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The Clash, “la sola band che conta” https://www.artevarese.com/the-clash-la-sola-band-che-conta/ https://www.artevarese.com/the-clash-la-sola-band-che-conta/#respond Sun, 01 Sep 2024 07:00:26 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75313 Clash significa contrasto, conflitto, scontro e sono i testi con una forte denuncia politica a fare rimbalzare il nome dei quattro ragazzi nelle taverne e nei pub di Londra dove sempre più uno strato sociale, soprattutto giovani, si ritrova. Il genere musicale è un punk-rock essenziale.  Hanno pubblicato sei album in otto anni con l’etichetta: […]

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Clash significa contrasto, conflitto, scontro e sono i testi con una forte denuncia politica a fare rimbalzare il nome dei quattro ragazzi nelle taverne e nei pub di Londra dove sempre più uno strato sociale, soprattutto giovani, si ritrova. Il genere musicale è un punk-rock essenziale.  Hanno pubblicato sei album in otto anni con l’etichetta: Sony Music/Columbia; Epic.

“I neri hanno un mucchio di problemi ma non esitano a tirare un mattone, i bianchi vanno a scuola, dove gli insegnano a rimbecillirsi” in questa frase tutta la rabbia di “White riot”, tre accordi in 110 secondi e tutta la filosofia rivoluzionaria dei Clash svelata in uno dei brani più importanti del loro debutto 45 anni fa, il 1977, l’anno in cui il mondo fece punk.

Il primo album di Joe Strummer, Mick Jones e Paul Simonon è il più istintivo, il più fiammeggiante. Una pietra miliare del punk (insieme a “Never Mind the Bollocks” dei Sex Pistols che uscirà a fine ottobre di quell’anno), e ci svela ciò che davvero rappresentano i Clash di quel momento: militanza politica, suono ruvido, un grido dritto in faccia figlio del senso di frustrazione e rabbia, il manifesto della vita nei sobborghi.

In quegli anni la Gran Bretagna era stretta nella depressione, nel malessere sociale che incendiava e alimentava l’alienazione urbana, il disagio giovanile humus determinate per la nascita del movimento punk. Il suono aggressivo, veloce e potente, era stato mutuato oltreoceano dai Ramones, che a loro volta si rifacevano al garage di fine anni 60 di Stooges e Mc5.

Le contaminazioni furono fondamentali per i Clash. La fine degli anni settanta fu un periodo difficile straziato dai conflitti sociali e dal dilagare del terrorismo. In Inghilterra nelle grandi zone periferiche e industriali brutalmente offese dal darwinismo di Margaret Thacher alimentava l’esigenza di affermarsi e il movimento punk era una via. I Clash unirono rabbia e ribellione perché la loro musica inseguisse una bellissima utopia; migliorare il mondo, la gente attraverso la musica. Erano ingenui, certo però di quella ingenuità ribelle perché Joe Strummer, Mick Jones, Paul Simonon e Topper Headon non ce l’hanno fatta a rendere questo pianeta un posto migliore.

All’epoca furono definiti “ The Only Band Matters” tradotto : la sola band che conta.

Nel 1977 esce LP The Clash seguiranno Give, nel 1978 Em Enough Rope, nel 1979 London Calling, nel 1980 Sandinista, nel 1982 Combat Rock e infine Cut the Crap nel 1985 tutti dischi d’oro tranne Cut the Crap disco d’argento. London Calling e Combat Rock di platino sia in Uk e sia in Usa.

Castrenze Calandra

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Arona, visite serali e musica ai piedi di San Carlo https://www.artevarese.com/arona-visite-serali-e-musica-ai-piedi-di-san-carlo/ https://www.artevarese.com/arona-visite-serali-e-musica-ai-piedi-di-san-carlo/#respond Thu, 29 Aug 2024 06:00:54 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75288 Arona – La Statua di San Carlo Borromeo di Arona, saluta l’estate con quattro appuntamenti serali speciali. Il colosso dedicato al santo nato proprio ad Arona, sarà accessibile anche alla sera, con visite guidate, aperitivi e un concerto omaggio a De Andrè. Gli appuntamenti prevedono per il 29 agosto e il 5 settembre l’apertura al […]

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Arona – La Statua di San Carlo Borromeo di Arona, saluta l’estate con quattro appuntamenti serali speciali. Il colosso dedicato al santo nato proprio ad Arona, sarà accessibile anche alla sera, con visite guidate, aperitivi e un concerto omaggio a De Andrè.

Gli appuntamenti prevedono per il 29 agosto e il 5 settembre l’apertura al pubblico dalle 18.30 alle 22. Sarà possibile seguire le visite guidate in programma alle 20 e alle 21 un’occasione per conoscere la storia della Statua e del progetto dedicato a San Carlo e voluto dal cugino Federico Borromeo.

Durante la visita si raggiungerà la terrazza panoramica a 11 metri di altezza, dalla quale si ammira un’ampia vista sul Lago Maggiore. Per chi lo vorrà, sarà possibile anche salire all’interno della Statua, percorrendo la famosa scala alla marinara che permette di accedere alla testa del colosso: la sera è il momento migliore per questa esperienza. Nei giovedì sera di apertura, sarà possibile scegliere di abbinare anche un aperitivo o un cocktail nel vicino Ristorante Terrazza Paradiso. Due sono le proposte disponibili: aperitivo + visita: dalle ore 18:30 aperitivo sulla terrazza e a seguire visita guidata alla Statua (ore 20); oppure visita + cocktail: alle 21.00 ingresso con visita alla Statua e a seguire dalle 22, cocktail sulla terrazza.

I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria al seguente link: bit.ly/sancarlonedisera

Per l’appuntamento del 31 agosto, la Statua ospiterà la musica di De Andrè: nel giardino ai piedi del colosso (o nella Chiesa di San Carlo, in caso di brutto tempo) si terrà il concerto “La nostra buona Novella” a cura del gruppo Homo Faber, replica del concerto svoltosi lo scorso 26 luglio alla Casa Museo Pogliaghi al Sacro Monte di Varese

Alle ore 21 si esibirà il gruppo che interpreterà il lavoro musicale dell’artista genovese, arricchendo ogni brano con un’introduzione in dialetto bosino a cura di Enrico Tediosi, poeta bosino vincitore di numerosi premi importanti e presidente del “Cenacolo dei poeti e prosatori dialettali varesini e varesotti”.

Prima del concerto, alle 20, sarà possibile seguire la visita guidata alla Statua, il cui costo è già compreso nel biglietto. I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria al seguente link: bit.ly/concerto31agosto2024.

Gli eventi sono organizzati con il supporto di Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione dei beni culturali.

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“Percorsi culturali sostenibili del Mendrisiotto” https://www.artevarese.com/percorsi-culturali-sostenibili-del-mendrisiotto/ https://www.artevarese.com/percorsi-culturali-sostenibili-del-mendrisiotto/#respond Wed, 21 Aug 2024 07:59:56 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75206 Mendrisiotto – In occasione del quarto compleanno della rete dei Musei d’Arte del Mendrisiotto (MAM) il Museo Vincenzo Vela ha organizzato il 1° settembre  un apero-jazz con il gruppo musicale Pierino e i lupi, concerto nato dalla collaborazione con l’associazione Jazz in Bess e con la complicità del Grotto Grassi di Tremona. Per l’anniversario la […]

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Mendrisiotto – In occasione del quarto compleanno della rete dei Musei d’Arte del Mendrisiotto (MAM) il Museo Vincenzo Vela ha organizzato il 1° settembre  un apero-jazz con il gruppo musicale Pierino e i lupi, concerto nato dalla collaborazione con l’associazione Jazz in Bess e con la complicità del Grotto Grassi di Tremona.

Per l’anniversario la rete MAM ha realizzato una mappa che offre “Percorsi culturali sostenibili del Mendrisiotto”, una carta geografica in cui sono proposti itinerari che collegano i cinque musei d’arte del territorio lungo percorsi pensati per incentivare la mobilità sostenibile e favorire la scoperta della regione. Un segno tangibile che rafforza la volontà dei cinque Musei di “mettersi in rete” realizzando dei progetti culturali in comune.

Il programma della giornata, ricco e variegato, inizierà alle 10.30 al Teatro dell’architettura Mendrisio con la presentazione e la distribuzione della mappa e proseguirà nel pomeriggio al Museo d’arte Mendrisio, quindi alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst a Rancate, al m.a.x. museo a Chiasso, per concludersi a Ligornetto al Museo Vincenzo Vela.
Ogni istituzione proporrà alcune attività come visite guidate gratuite o brevi presentazioni di  di interesse storico-artistico. Alle ore 16.45 sarà infatti possibile conoscere più da vicino la “Pesa pubblica” situata nel centro di Ligornetto, grazie ad un breve commento di Stefania Fink, mediatrice del Museo.

A seguire, il concerto con la band Pierino e i lupi composta da Paolo Botti, viola, banjo; Simone Mauri, clarinetto basso; Peter Zemp, fisarmonica. Una band la cui musica, per stessa ammissione dei musicisti, è di difficile definizione. Folk ironico o jazz poetico? free folk? La loro particolarità è dovuta soprattutto alla struttura delle composizioni, agli accostamenti strumentali che presentano spesso imprevedibili sorprese sonore. Il risultato stilistico è una sorta di “brocantage”, con ampie variazioni di timbri e  escursioni nelle dissonanze e nei rumori lasciano spazio a melodie e armonie struggenti e momenti di semplice poesia.

Al concerto segue un aperitivo proposto dal Grotto Grassi di Tremona (incluso nel biglietto d’entrata, 25 .- CHF / ridotti 20.- CHF (studenti, AVS/AI, membri Jazz in Bess)

PROGRAMMA

• Ore 10.30 – 11.30 – Teatro dell’architettura Mendrisio.
Distribuzione della mappa “Percorsi culturali sostenibili del Mendrisiotto”, in presenza dell’architetto Enrico Sassi, del grafico Alfio Mazzei e del fotografo Simone Mengani.
Rinfresco offerto

• Ore 14 – 14.45 – Museo d’arte Mendrisio
Visita guidata alla mostra Maillet illustra Kafka e breve visita guidata al Chiostro dei Serviti e all’oratorio annesso di Santa Maria.

• Ore 15.15 – 16.15- Pinacoteca Züst
Visita guidata alla mostra Sylva Galli (1919-1943) e le artiste del suo tempo, con una breve introduzione all’affresco di Antonio Rinaldi nel Cimitero di Rancate.

• Ore 16.30 – 17.30 – m.a.x. museo
Visita guidata alla mostra Archivi Grafici: Franco Grignani, Lora Lamm, Giovanna Graf, Simonetta Ferrante, Heinz Waibl, Bruno Monguzzi, Orio Galli, Vito Noto e breve presentazione di un punto di interesse storico-artistico.

• Ore 16.45 – 18 – Museo Vincenzo Vela
Visita della “Pesa pubblica” nel centro di Ligornetto. A seguire, concerto con Pierino e i lupi (Paolo Botti, viola, banjo; Simone Mauri, clarinetto basso; Peter Zemp, fisarmonica) in collaborazione con Jazz in Bess e aperitivo proposto dal Grotto Grassi di Tremona.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI RETE MAM: www.museidartemendrisiotto.ch
info@museidartemendrisiotto.ch

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Yuri Catania ad Ascona con “Jazz off the Wall – New Orleans Journey” https://www.artevarese.com/yuri-catania-ad-ascona-con-jazz-off-the-wall-new-orleans-journey/ https://www.artevarese.com/yuri-catania-ad-ascona-con-jazz-off-the-wall-new-orleans-journey/#respond Thu, 20 Jun 2024 08:00:27 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74671 Ascona – In occasione del 40° anniversario di JazzAscona, tra i più importanti festival musicali dedicato al jazz e al New Orleans Beat, il Museo Comunale d’Arte Moderna ospita, dal 22 giugno al 1° settembre, la personale di Yuri Catania, dal titolo “Jazz off the Wall – New Orleans Journey”. La mostr,a a cura di […]

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Ascona – In occasione del 40° anniversario di JazzAscona, tra i più importanti festival musicali dedicato al jazz e al New Orleans Beat, il Museo Comunale d’Arte Moderna ospita, dal 22 giugno al 1° settembre, la personale di Yuri Catania, dal titolo Jazz off the Wall – New Orleans Journey”.

La mostr,a a cura di Ursina Fasani e Michela Zucconi-Poncini, presenta una serie di fotografie e fotocomposizioni dell’artista italo svizzero ed è parte del progetto Jazz off the Wall, ideato dallo stesso artista, che porta tra le vie del centro storico una quarantina di opere di medie e grandi dimensioni stampate su supporto cartaceo e applicate sui muri di edifici pubblici e privati.

New Orleans Journey documenta l’esperienza vissuta da Yuri Catania nella città della Louisiana, dove ha saputo cogliere l’essenza della cultura del jazz, focalizzandosi in modo particolare su quegli artisti che nel corso degli ultimi quattro decenni hanno animato i palchi di JazzAscona. Il risultato di questa sua ricerca è una serie di fotografie e fotocomposizioni, in cui l’artista, a partire dagli scatti in bianco e nero, attraverso luce, tagli, contrasti, restituisce l’anima delle persone e della città e ne racconta le storie, i sogni, le gioie, le paure.

Il percorso espositivo si apre con un omaggio alla figura della donna, dalle cantanti, da sempre figure di spicco nei gruppi jazz, alle musiciste che solo in anni più recenti si sono affermate in un contesto prevalentemente maschile, dalle baby dolls, apparenti femme fatale che però svelano un passato legato alla discriminazione, all’unica bambina bianca nel mezzo di un’orchestra di bambini e ragazzi di colore, fino al giovane trombettista che, in abiti femminili, esprime la sua identità transgender. Accanto a questi scatti s’incontrano quelli dedicati alle architetture delle case, degli edifici storici e ai tipici battelli a vapore di New Orleans.

La mostra prosegue esplorando il tema della formazione dei musicisti jazz: dagli esordi nel contesto di un’orchestra di giovanissimi come la Roots of Music – un doposcuola che oltre alla formazione musicale si prefigge l’obiettivo di tenere i bambini lontani dalle strade – alle prestigiose università, come la Loyola University New Orleans e la University of New Orleans.

Tra le fotografie di grande formato delle marching band, dei gruppi di ascendenza gospel e dei ritratti di famosi musicisti, il visitatore può farsi avvolgere nell’atmosfera suggestiva delle abitazioni private di alcuni artisti, o partecipare all’emozione che si respira sul palco di un concerto, o ancora immergersi nel clima elettrico delle strade festose e chiassose, dove concerti e sfilate raggiungono il loro culmine durante la celebrazione del Mardi Gras.

New Orleans Flowers Legacy è il titolo della sezione in cui si trovano le omonime fotocomposizioni, in cui l’artista dapprima frammenta le proprie fotografie originali, riprendendone degli elementi, quali i ritratti dei musicisti e le architetture; quindi, li combina con elementi della flora della Louisiana e ticinese, in un dialogo surreale su sfondi colorati che seguono la scala cromatica dell’arcobaleno. Due opere di questo ciclo sono attualmente esposte nell’ufficio del sindaco di New Orleans e in una delle sale del Gallier Hall, sede del Dipartimento di Arte e Cultura della Città.

La rassegna si completa con un’opera site-specific. La sala è allestita come se ci si trovasse all’interno del laboratorio di Yuri Catania, con una grande opera di street art dedicata al progetto Jazz off the Wall, creata per l’occasione e lasciata intenzionalmente incompiuta per permettere ai visitatori di partecipare alla sua realizzazione. Nella stessa stanza si trovano due quadri, dalla serie The Saints of Jazz, risultato di post-fotografie realizzate con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, stampate su tela e dipinte a mano con colori acrilici. Opere che trasportano l’osservatore in un mondo fantastico e che testimoniano di una nuova fase creativa dell’artista, interrogandosi allo stesso tempo sul futuro dell’arte.

Jazz off the Wall

Jazz off the Wall è un progetto di Yuri Catania che si prefigge di realizzare ad Ascona la più grande esposizione a cielo aperto dedicata al jazz, in occasione del 40esimo anniversario di JazzAscona, attraverso la tecnica della paste-up, ovvero applicando ai muri, con una colla vinilica, fotografie stampate su carta, in una forma di arte partecipativa che vede il coinvolgimento della popolazione, delle scuole e delle associazioni volontarie.

Grazie alla realtà aumentata, ogni opera prende vita regalando un’esperienza multisensoriale tramite brevi filmati realizzati dall’artista per svelare, come attraverso una finestra, la vita delle persone ritratte nella loro quotidianità. Scaricando l’applicazione gratuita Artivive sul proprio smartphone, ogni visitatore può scoprire i contenuti sottesi a ogni immagine. Allo stesso modo anche nelle sale del Museo Comunale musicisti, cantanti e ballerine, nelle strade della loro città, sui palchi dei locali e nell’intimità della loro casa, si animano sullo schermo.

La mostra al Museo proseguirà sino al al 1° settembre, orari: martedì – venerdì 10 — 12/ 14 — 17 ; sabato 10 — 17; domenica e festivi 10 — 16.

Cenni biografici

Yuri Catania nasce a Milano nel 1975 e, dopo gli studi di Disegno Industriale al Politecnico di Milano, nel 2005 inizia la carriera di fotografo e regista professionista nel mondo della moda, realizzando servizi per prestigiose riviste come “Vogue”, “Numéro”, “Harper’s Bazaar”, “Love Magazine”, “Elle”, “MarieClaire”, “GQ”, “Flair” e molte altre. Nel 2007 vince il Premio fotografico italiano, al quale seguiranno altri prestigiosi riconoscimenti, come il Cavallo di Leonardo per la migliore regia al MIFF Awards del 2014 e la Menzione d’Onore per l’opera American Flag da parte di ART.FAIR a Colonia. Nel 2006 è fondatore di un’agenzia di comunicazione creativa leader nel settore della moda con sede a Milano e, nel 2012, apre uno studio a New York. Dal 2013 vive e lavora in Svizzera, stabilendo il suo atelier creativo a Rovio e aprendo, con sua moglie Silvia, la galleria d’arte CasaGalleria.ART.

Una svolta importante nella sua carriera avviene nel 2013, quando il curatore René-Julien Praz lo invita a esporre nella collettiva Art Is Hope al Palais de Tokyo e alla Galleria Perrotin di Parigi. In seguito, le sue opere fotografiche saranno esposte a New York, Milano, Venezia, Colonia, Basilea e Zurigo. Dal 2018 inizia un percorso artistico in cui la sua fotografia esce dalle sale espositive per entrare in ambienti urbani e architettonici pubblici o privati, attraverso installazioni su larga scala con materiali sostenibili come la carta e la colla, coinvolgendo la popolazione nelle sue realizzazioni e creando dei ponti tra arte fisica e digitale con la realtà aumentata. Tra i progetti più rilevanti si ricorda la mostra del 2015 No Fashion Places, esposta a Milano, Venezia, Parigi, Tokyo e Zurigo, e il suo primo libro di fotografia, una sorta di percorso interiore volto alla ricerca di tracce di umanità in spazi abbandonati, facendo emergere l’autentica bellezza lontano dal luccichio sfrenato del lusso.

Tra le sue opere e installazioni più recenti, nel 2021 realizza I Gatti di Rovio, la più grande mostra di paste-up della Svizzera italiana con oltre 120 installazioni fotografiche per il nucleo e le case del paese, diventando la più grande esposizione open-air ad opera di un unico artista.

Nel 2023 è protagonista di Moonlit Garden al Museo Erarta di San Pietroburgo, una mostra personale curata da Olga Daniele con cinquanta opere della serie Black Flowers Secret Garden, i fiori notturni di Rovio che simboleggiano la bellezza come strumento di rinascita attraverso il sogno e la speranza.

Realizza inoltre l’opera partecipativa Lvgaxy Astro Flowers sulla facciata del Palazzo dei Congressi a Lugano. Estendendosi per 40 metri, l’installazione instaura un dialogo tra la natura del Parco Ciani, la tecnologia e la rappresentazione dell’astronauta Claude Niccolier, raggiungendo un’altezza di 8 metri. Quest’opera crea un corto circuito di speranza tra la scienza che esplora pianeti avulsi dalla natura e la bellezza dei fiori, insieme all’importanza della biodiversità che caratterizza il pianeta Terra. Lo stesso anno dà vita ad IMperfect, un’imponente opera di street art lunga 120 metri in uno spazio pubblico a Milano, in via Ventimiglia, per sostenere la ricerca sul cancro al seno, in collaborazione e a favore della Fondazione IEO-MONZINO. Le sue opere fanno parte delle collezioni di Banca Stato e Migros Zurigo, e di numerosi collezionisti privati.

JazzAscona

Dal 20 al 29 giugno 2024, Ascona accoglie la 40^ edizione di JazzAscona che proporrà una full immersion musicale di dieci giorni, una vera e propria maratona che, in un vortice gioioso di piccoli e grandi eventi, coinvolgerà tutto il pittoresco borgo del lago Maggiore. La formula immersiva e inclusiva delle ultime edizioni non verrà cambiata. Il festival sarà per il terzo anno di seguito interamente gratuito e proporrà non meno di 300 concerti, disseminati su tutto il territorio: sui palchi ufficiali in riva al lago, in una decina di esercizi pubblici della località e in situazioni (semi) acustiche, lungo le stradine e sulle piazze del centro.

In un cartellone confezionato dai responsabili musicali Matt Zschokke e Nolan Quinn, con il sostegno di Adonis Rose a New Orleans, ad Ascona si esibiranno oltre 350 artisti e una cinquantina di band, provenienti da New Orleans, dall’Europa e da tutta la Svizzera.

Informazioni e programma su www.jazzascona.ch

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Legnano: Epifania con l’orchestra Filarmonica Europea https://www.artevarese.com/legnano-epifania-con-lorchestra-filarmonica-europea/ https://www.artevarese.com/legnano-epifania-con-lorchestra-filarmonica-europea/#respond Tue, 03 Jan 2023 15:30:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=68588 Legnano – Per il tradizionale Concerto dell’Epifania si esibirà l’Orchestra Filarmonica Europea di Gallarate. L’appuntamento, nell’ambito di “A Legnano puoi…”, avrà luogo venerdì 6 gennaio alle 16.30 al Teatro Tirinnanzi. Il gruppo musicale, nasce nel 1989 con il nome di Orchestra sinfonica varesina ed è diretta Marcello Pennuto. Il programma prevede l’esecuzione del Concerto n. […]

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Legnano – Per il tradizionale Concerto dell’Epifania si esibirà l’Orchestra Filarmonica Europea di Gallarate. L’appuntamento, nell’ambito di “A Legnano puoi…”, avrà luogo venerdì 6 gennaio alle 16.30 al Teatro Tirinnanzi. Il gruppo musicale, nasce nel 1989 con il nome di Orchestra sinfonica varesina ed è diretta Marcello Pennuto.

Il programma prevede l’esecuzione del Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven (direttore Daniele Pennuto e pianista Marcello Pennuto) e di arie da opere (Flauto magico, Nabucco, Forza del destino, Don Carlo, Giovanna d’Arco, Otello, Macbeth e Tannhauser) dirette da Marcello Pennuto e che vedrà impegnati come voci le soprano Olga Angelillo, Larisa Yudina e il baritono Giorgio Valerio.

Marcello Pennuto è nato nel 1959. Ha iniziato gli studi musicali sotto la guida del Maestro Enrico Rovelli di Gallarate e li ha poi proseguiti nel Civico Istituto Musicale “G. Puccini” di Gallarate, prima con il Maestro Adriano Bassi e in seguito con la professoressa Izabela Zielonka Crivelli. Presso il Conservatorio Verdi di Milano ha conseguito i Diplomi di Pianoforte, Direzione di Coro, Composizione e Polifonia vocale. Dalla fondazione molti musicisti hanno fatto parte dell’orchestra e molti di loro sono stranieri; fra questi rappresentanti di Ungheria, Russia, ex Jugoslavia, Polonia, Albania, Spagna, Romania, Olanda, Turchia, Francia, Lituania e Brasile. Anche il repertorio si è via via ampliato e spazia tra quello sinfonico, operistico e sacro. Numerosi anche i solisti invitati e i direttori ospiti e frequenti sono gli incontri a scopo didattico con le scuole.

L’ingresso al concerto è libero fino a esaurimento posti.

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Lucio Dalla. Anche se il tempo passa https://www.artevarese.com/lucio-dalla-anche-se-il-tempo-passa/ https://www.artevarese.com/lucio-dalla-anche-se-il-tempo-passa/#respond Sat, 26 Feb 2022 09:00:29 +0000 https://www.artevarese.com/?p=64516 Bologna – 4 Marzo è il giorno del suo compleanno. E se accanto scrivessimo 1943, diventa il riferimento al titolo di una delle sue canzoni più amate e conosciute. Parliamo di Lucio Dalla. A dieci anni dalla sua scomparsa Bologna, in questo giorno particolare, il 4 marzo appunto, inaugura una grande mostra dedicata al cantautore. […]

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Bologna – 4 Marzo è il giorno del suo compleanno. E se accanto scrivessimo 1943, diventa il riferimento al titolo di una delle sue canzoni più amate e conosciute. Parliamo di Lucio Dalla. A dieci anni dalla sua scomparsa Bologna, in questo giorno particolare, il 4 marzo appunto, inaugura una grande mostra dedicata al cantautore.

Sede della rassegna il Museo Civico Archeologico, dove il curatore Aessandro Nicosia, in collaborazione con la Fondazione Lucio Dalla, propone e presenta il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali. Un patrimonio che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, dello spettacolo e della cultura. Un percorso dal quale, partendo dall’infanzia, attraverso  documenti, foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti si avvia il racconto della sua vita, l’arte e le sue passioni.

“Presentare l’Universo Dalla in uno spazio di 1000 metri quadri è stata un’impresa difficile – ha sottolineato il curatore – ma sicuramente affascinante; in lui la musica scorre dalla più tenera età, con estrema naturalezza. Grazie alla sua capacità innata di dare forma a qualsiasi espressione musicale gli capitasse alle orecchie, ha dato vita a questa incredibile carriera, lunga, intensa, multiforme, sempre all’insegna di strade nuove e inesplorate”.

Oltre dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla ci racconta, Il clarinetto, Il museo Dalla, Dalla e la sua musica, Dalla e il cinema, Dalla e il teatro, Dalla e la televisione, l’Universo Dalla, Dalla e Roversi, Dalla e la sua Bologna.
Per meglio comprendere il risultato di questa importante ricerca/esperienza va focalizzata in particolare la sezione Universo Dalla, con decine di foto del Maestro con tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono nel suo lavoro. Un’interessante chicca con un’enciclopedia di oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia che lo hanno seguito per tutta la vita con gioia e con il massimo della considerazione.

L’esposizione sarà accompagnata da un prestigioso catalogo (edito per i tipi di Skira) che vede, tra le tante informazioi, un lungo elenco di straordinarie testimonianze raccolte in occasione delle diverse celebrazioni. La  mostra proseguirà sino al 17 luglio e sarà visitabile nei seguenti orari: lunedì e mercoledì: 10 – 16; giovedì e venerdì: 10 – 19; sabato, domenica e festivi: 10-20. Info e prenotazioni +39 334 7495716 www.mostraluciodalla.it. Prevendite 892.101 www.ticketone.it@mostraluciodalla .

Quella di Bologna è la prima tappa di un importante percorso nazionale. Infatti “Lucio Dalla. Anche se il tempo passa” verrà allestita successivamente a Roma, dal 22 settembre all’Ara Pacis. Nel prossimo anno, in occasione dell’ottantesimo della nascita dell’artista, verrà allestita a Napoli e a Milano.

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“Mi perdo e M’innamoro” https://www.artevarese.com/mi-perdo-e-minnamoro/ https://www.artevarese.com/mi-perdo-e-minnamoro/#respond Wed, 19 Jan 2022 20:50:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=64101 Rescaldina – Dallo scorso 14 gennaio è disponibile il nuovo album “Mi perdo e M’innamoro”  (etichetta Latlatide) di Renato Franchi e His Band. Una vita dedicata alla musica, quella di Franchi, folgorato in gioventù dai Beatles, da Bob Dylan e più tardi da Fabrizio De Andrè. Attivo sulla scena italiana e non solo, dagli anni […]

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Rescaldina – Dallo scorso 14 gennaio è disponibile il nuovo album “Mi perdo e M’innamoro”  (etichetta Latlatide) di Renato Franchi e His Band.
Una vita dedicata alla musica, quella di Franchi, folgorato in gioventù dai Beatles, da Bob Dylan e più tardi da Fabrizio De Andrè. Attivo sulla scena italiana e non solo, dagli anni Sessanta, con 15 album pubblicati e innumerevoli concerti dal vivo è un autore completo e musicalmente onnivoro, scrive i sui pezzi, canta e suona la chitarra.

In questo album è supportato da una formazione di valore con cui collabora da anni e che comprende Dan Shim Sara Galasso al violino, Marta Franchi alla voce, Viky Ferrara e Gianfranco D’Adda (che per 30 anni ha suonato con Battiato) alle batterie, Jose Carboni alla chitarra, Roberto D’Amico al basso e Gianni Colombo alla tastiera.
Album composto da otto canzoni che toccano le corde più intime dell’essere umano raccontato in molte delle sue faccettature.

Otto canzoni d’amore per la musica come arte dell’incontro e per le parole che sanno raccontare storie. Otto canzoni come piccole cattedrali costruite con con intrecci sonori di violini, tastiere, chitarre, voci, pensieri ed emozioni.Otto canzoni che rendono omaggio ad autori di grande qualità, alcuni giustamente celebrati in tutto il mondo, come Muddy Waters per il blues o Bruce Springsteen per il rock, altri meno conosciuti ma straordinari come Giorgio Conte nella struggente “Stringimi forte”, o come la sfolgorante cantante francese Isabelle Geffroy in arte Zaz. Un album importante, in uscita durante un periodo difficile per la cultura e per la società, a sottolineare che la musica è essenziale anche e soprattutto nei momenti più fragili.

Un album che sfoggia, nella sua concretezza fisica, una veste grafica raffinata e una copertina significativa: una chitarra e un fiore, teneramente a contatto, un bacio tra mondi diversi che si fondono insieme, che tenacemente resistono al vuoto che ci opprime, avvolti da un bianco assoluto, splendido come la promessa di una vita nuova. Un album che fin dal titolo allude alla “Commedia” di Dante, quel perdersi nella notte oscura senza sapere cosa fare della propria esistenza, iniziare una discesa agli inferi così traumatica ma così necessaria per diventare più consapevoli delle proprie paure e dei propri mondi interiori e, grazie a questa consapevolezza, grazie a questo nuovo sguardo, riuscire finalmente ad innamorarsi di sé stessi e dell’altro, innamorarsi perdutamente della bellezza della vita.

Questo è il segreto potere della musica e delle parole e questo fanno Renato Franchi e His Band.

Tracce dell’album:

MI PERDO E M’INNAMORO (R. FRANCHI)
LA SENTI ZAZ (R. FRANCHI)
BALLATA SENZA TEMPO (R. FRANCHI / M. TELLI)
UNA RADIO SUONA (R. FRANCHI)
DACCI DENTRO (R. FRANCHI)
PENSIERI A DONDOLO (R. FRANCHI)
UOMINI SOTTO LA PIOGGIA (R. FRANCHI)
STRINGIMI FORTE (G. CONTE)

 

Andrea Corbella

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