Artisti Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/artisti-arte/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 20 Nov 2024 10:03:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Artisti Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/artisti-arte/ 32 32 Apre la Fondazione Maria Cristina Carlini https://www.artevarese.com/apre-la-fondazione-maria-cristina-carlini/ https://www.artevarese.com/apre-la-fondazione-maria-cristina-carlini/#respond Wed, 20 Nov 2024 10:03:54 +0000 https://www.artevarese.com/?p=76106 Milano – La Fondazione Maria Cristina Carlini apre ufficialmente le porte al pubblico sotto la direzione scientifica di Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte, profondo conoscitore della scultura contemporanea. Lo spazio si propone come luogo d’incontro, studio e conservazione, con l’obiettivo di valorizzare il vasto patrimonio artistico e documentale dell’eclettica carriera di Maria Cristina Carlini, […]

L'articolo Apre la Fondazione Maria Cristina Carlini proviene da ArteVarese.com.

]]>
Milano – La Fondazione Maria Cristina Carlini apre ufficialmente le porte al pubblico sotto la direzione scientifica di Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte, profondo conoscitore della scultura contemporanea.

Lo spazio si propone come luogo d’incontro, studio e conservazione, con l’obiettivo di valorizzare il vasto patrimonio artistico e documentale dell’eclettica carriera di Maria Cristina Carlini, che abbraccia oltre cinquant’anni di attività artistica.

La Fondazione no-profit, nata in un quartiere molto caro all’artista, si pone in dialogo con realtà istituzionali e internazionali e vuole essere un punto di riferimento dedicato a studiosi, appassionati, giovani artisti e a coloro che intendono ampliare la propria conoscenza, nell’ambito della scultura.

La sede è concepita come uno spazio multifunzionale che permette di ammirare le opere di Maria Cristina Carlini, distribuite tra l’area interna e il giardino esterno.

Nel calendario sono previsti eventi, conferenze e mostre temporanee, tutti volti a promuovere un dialogo vivace e interattivo sull’arte contemporanea, in linea con la espressione artistica di Maria Cristina Carlini.

È presente un archivio in costante aggiornamento, nel quale è consultabile l’intera produzione della scultrice, a cui si accede tramite cataloghi e documenti che illustrano il suo percorso artistico. È inoltre possibile vedere documentari e testimonianze video realizzate nel tempo, che ne raccontano il mondo, e approfondiscono la conoscenza della sua personalità e della sua arte, tra loro quasi inscindibili. Carlini, infatti, è da sempre trasportata da un profondo amore per l’arte e, finiti gli studi umanistici, comincia il proprio percorso artistico a Palo Alto, in California, negli anni Settanta, dove segue un corso di ceramica. Durante la sua attività ha esplorato nuove tecniche e ampliato il suo linguaggio visivo con l’utilizzo di diversi materiali tra cui il grès, la porcellana, la lamiera, il ferro, l’acciaio corten e il legno di recupero.

Nelle sue opere sono presenti riferimenti impliciti ed espliciti che riconducono a temi cardine della sua poetica. Fra questi il legame a elementi naturali come la terra, nella quale viene ritrovata l’origine, il nesso col passato e con ricordi ancestrali. Ad essa, che viene plasmata con cura, dedizione e forza, è strettamente connessa la memoria, individuale o collettiva, che unisce passato, presente e futuro. I simboli impressi nella terra sono traccia di accadimenti lontani che evocano emozioni, sentimenti e guidano lo spettatore a ripercorrere i propri vissuti o a percepire un senso di appartenenza, di identità e di memoria condivisa.

Le sculture, soprattutto quelle di grandi dimensioni mostrano, attraverso accostamenti di materiali e composizioni, il sottile equilibrio fra leggerezza e potenza, un invito a riflettere sulla fragilità della natura e sulla necessaria salvaguardia dell’ambiente.

Nel tempo, l’artista ha esposto in mostre personali e collettive di rilievo e le sue sculture monumentali installate in permanenza lasciano un’impronta distintiva nel panorama artistico internazionale, dall’Europa agli Stati Uniti fino alla Cina.

Maria Cristina Carlini vive e lavora a Milano ed è, infatti, qui che sorge la Fondazione, adiacente al suo ampio studio, in via Savona 97, area che un tempo ospitava uno stabilimento industriale e che oggi è una zona culturalmente vivace. A pochi passi dalla Fondazione è possibile ammirare la scultura monumentale Obelisco, donata dall’artista alla città nel 2024.

La Fondazione, con sede via Savona 97, sarà inaugurata il 22 gennaio alle 18. Visite su prenotazione contattando tel. +39 349 1813179 – info@fondazionemariacristinacarlini.it

Ph. ®Mimmo Capurso

 

 

 

L'articolo Apre la Fondazione Maria Cristina Carlini proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/apre-la-fondazione-maria-cristina-carlini/feed/ 0
Al via la V^ edizione della rassegna “Della Natura e dell’Arte” https://www.artevarese.com/al-via-la-v-edizione-della-rassegna-della-natura-e-dellarte/ https://www.artevarese.com/al-via-la-v-edizione-della-rassegna-della-natura-e-dellarte/#respond Thu, 26 Sep 2024 16:38:31 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75633 Busto A. – Dal 29 settembre torna la rassegna Della Natura e dell’Arte, quest’anno giunta alla V^ edizione. L’evento, che continuerà sino al 24 novembre avrà luogo in tre diverse sedi: Cristina Moregola Gallery, Fondazione Bandera per l’Arte e A&A- Albè & Associati Studio Legale. Ideata come progetto d’arte contemporanea dedicato alla natura, all’ambiente e […]

L'articolo Al via la V^ edizione della rassegna “Della Natura e dell’Arte” proviene da ArteVarese.com.

]]>

Busto A. – Dal 29 settembre torna la rassegna Della Natura e dell’Arte, quest’anno giunta alla V^ edizione. L’evento, che continuerà sino al 24 novembre avrà luogo in tre diverse sedi: Cristina Moregola Gallery, Fondazione Bandera per l’Arte e A&A- Albè & Associati Studio Legale.

Ideata come progetto d’arte contemporanea dedicato alla natura, all’ambiente e alla sostenibilità la manifestazione si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica a un’etica di responsabilità ambientale con un circuito espositivo e culturale che si sviluppa attraverso quattro mostre e tre incontri di approfondimento. La tematica di quest’anno indagherà il modello dell’Economia circolare; un modello di produzione e consumo che si pone l’obiettivo di estendere il ciclo di vita dei prodotti, cercando di ridurre al minimo i rifiuti e valorizzando il riutilizzo e il riciclo dei materiali già esistenti.

La rassegna si aprirà alle 17 negli spazi dello studio legale di via Cellini con l’inaugurazione della mostra fotografica di Elena Apollonia Campus dal titolo: Tra i solchi, tenero sentire un progetto strutturato in due sezioni. La prima, dalla quale deriva il titolo è un lavoro ambientato in Sardegna, luogo d’origine dell’artista che comprende una selezione di fotografie e un video. Protagonista è la natura dell’aspro territorio in cui le texture cangianti si fondono con il gesto, quasi performativo, dello sfiorare. Alternando le svariate epidermidi ecosistemiche, si entra nella ripetizione di un gesto tenero, ragionato, che cerca di instaurare una relazione con la superficie degli elementi naturali. La seconda sezione, intitolata 3:2000 = 1460:x , è il racconto fotografico di un incendio in una vasta area della Sardegna di 12 mila ettari di terreni e boschi inghiottiti dalle fiamme e di un maestoso Olivastro Millenario di Montiferru, nella zona di Cuglieri, quasi completamente distrutto dalle fiamme.

Il percorso espositivo prosegue alla Cristina Moregola Gallery di via Costa dove è allestita la mostra Grand Hotel di Giovanni Frangi e negli spazi della Fondazione Bandera per l’Arte che ospita le mostre  Verde petrolio di Enrica Borghi e Come gli alberi di Alessia Roselli.

Grand Hotel è un nuovo ciclo di lavori realizzato da Giovanni Frangi in occasione della mostra alla Cristina Moregola Gallery . Il soggetto delle opere sono le Hydrangea, il cui nome si deve a Carlo Linneo, il medico, botanico, naturalista nato nel 1707 nel sud della Svezia, a cui di deve la classificazione scientifica degli organismi viventi. Il nome più comunemente noto di Hortensia viene invece generalmente attribuito a Philibert Commerson, un naturalista che la scopri nel 1771 durante un viaggio di studio in Madagascar, che voleva omaggiare con questo nome una sua amica Nicole-Reine Lepaute chiamata dagli amici appunto Ortensia, un’astronoma che nel 1758 aveva previsto la riapparizione della Cometa di Halley. La mostra Grand Hotel è composta da nove quadri inediti che rinnovano il rapporto mai interrotto dell’artista milanese con la natura.

Enrica Borghi con Verde petrolio entra nel vivo della tematica della circolarità con una serie di lavori realizzati con materie plastiche alle quali viene donata una nuova vita. Una costante nella ricerca dell’artista è infatti l’idea di recuperare gli scarti, gli involucri degli oggetti comunemente utilizzati e successivamente diventati rifiuti, per reinventarli e trasformarli in opere d’arte. Anche la nuova serie di incisioni, ultimo lavoro realizzato dalla Borghi, prende avvio da una matrice costituita da materiale di scarto, che opportunamente lavorato con la tecnica calcografica, lascia la propria impronta sulla carta anziché scomparire tra i rifiuti. Attraverso le sue opere l’artista non solo ci mette di fronte alle potenzialità di tutta una serie di materiali che, esaurita la loro funzione diventano rifiuti, ma propone una riflessione critica su quelli che sono i nostri comportamenti di acquisto sconsiderato e conseguente scarto.

La mostra Come gli Alberi di Alessia Roselli,  negli spazi della Fondazione Bandera, è un progetto espositivo nato dall’intento di offrire al visitatore un’ideale passeggiata tra quelle che l’illustratrice definisce “piante dipinte con le piante”, cioè con i colori che lei stessa ricava dai prodotti della terra. È un omaggio alla Natura, ai boschi magici, in cui le forme degli alberi ci vengono restituite mantenendosi in equilibrio sul confine tra reale e immaginario. Le illustrazioni in mostra sono tratte dal libro PIANTALA! pubblicato dall’artista con Carthusia Edizioni. Il giorno dell’inaugurazione della mostra l’illustratrice sarà disponibile per il firmacopie.

Ad accompagnare le esposizioni sono in programma tre incontri di approfondimenti tematici.

Domenica 6 ottobre alle 18 alla Cristina Moregola Gallery, Andrea Chimento e Paolo Parachini della testata giornalistica longtake, affronteranno il tema della circolarità nel cinema con l’incontro Il mito dell’eterno ritorno nel cinema Da Kubrick a Kim Ki-duk, la circolarità sul grande schermo.

Domenica 13 ottobre alle 18, negli spazi della Fondazione avrà logo l’incontro Tecnologie per il riciclo della plastica tenuto da Luigi Bandera, Supervisore Business Unit Riciclo Materie plastiche dell’azienda Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera, che illustrerà  i processi di produzione e di riuso della plastica.

Anche per la quinta edizione della rassegna si rinnova la collaborazione con il Circolo Legambiente BustoVerde. Il  25 ottobre alle 21, negli spazi della Fondazione la presidente della sezione di Busto Arsizio Paola Gandini modererà l’incontro La città che vorrei.

Infine, la tematica dell’economia circolare torna nell’iniziativa che vuole essere un filo ininterrotto con la mostra Mafric presentata lo scorso anno negli spazi di A&A, nella quale veniva stato presentato il lavoro della sartoria sociale Il filo colorato. Per questa quinta edizione della rassegna sono state prodotte una serie di borse con tessuti di scarto provenienti da industrie tessili realizzate dalla sartoria sociale SPAZIO 3r.

Le mostre, nelle tre diverse sedi, sono aperte al pubblico da giovedì a domenica dalle 16 alle 18.

L'articolo Al via la V^ edizione della rassegna “Della Natura e dell’Arte” proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/al-via-la-v-edizione-della-rassegna-della-natura-e-dellarte/feed/ 0
“L’arte aiuta a sorridere e a vivere meglio” https://www.artevarese.com/larte-aiuta-a-sorridere-e-a-vivere-meglio/ https://www.artevarese.com/larte-aiuta-a-sorridere-e-a-vivere-meglio/#respond Thu, 26 Sep 2024 07:38:40 +0000 https://www.artevarese.com/?p=75626 Somma Lombardo – Si ispira a soggetti donati dalla Natura il murales eseguito da Refreshink che lo scorso 22 settembre è stato inaugurato al Parco della Legalità (Via Milano, incrocio via Enrico Fermi). Refreshink (Giovanni Magnoli) nasce ad Arona (Novara) nel 1971. Intorno ai primi anni novanta inizia a esprimersi attraverso l’arte dei graffiti dipingendo […]

L'articolo “L’arte aiuta a sorridere e a vivere meglio” proviene da ArteVarese.com.

]]>
Somma Lombardo – Si ispira a soggetti donati dalla Natura il murales eseguito da Refreshink che lo scorso 22 settembre è stato inaugurato al Parco della Legalità (Via Milano, incrocio via Enrico Fermi).

Refreshink (Giovanni Magnoli) nasce ad Arona (Novara) nel 1971. Intorno ai primi anni novanta inizia a esprimersi attraverso l’arte dei graffiti dipingendo su casolari abbandonati usando pennelli e spray. Conosciuto a livello internazionale partecipa, nel corso degli anni, a progetti importanti come “Big Mamma” nel 2018 a Parigi.

Il messaggio generale che l’artista vuole divulgare attraverso i suoi lavori è quello di rappresentare la vitalità della natura attraverso la potenza dei colori.

A Somma Lombardo le sue opere sono riprese da soggetti custoditi nel castello dei Visconti di San Vito. Il primo, realizzato con la tecnica del mosaico raffigura le Tre Grazie, il secondo un paesaggio boschivo.

L’artista con questa opera testimonia il suo legame alla città e all’idea che l’arte aiuta a sorridere e a vivere meglio, slogan che, nel corso della cerimonia inaugurale, ha fatto eco alle voci del sindaco Stefano Bellaria e degli assessori alla Cultura, Donata Valenti e al Turismo, Francesco Calò.

Castrenze Calandra

L'articolo “L’arte aiuta a sorridere e a vivere meglio” proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/larte-aiuta-a-sorridere-e-a-vivere-meglio/feed/ 0
Il Giappone a Gallarate con Yoshiko Kubota https://www.artevarese.com/il-giappone-a-gallarate-con-yoshiko-kubota/ https://www.artevarese.com/il-giappone-a-gallarate-con-yoshiko-kubota/#respond Fri, 12 Jan 2024 18:09:02 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73135 L’artista Yoshiko Kubota, performer di punta del famoso ed itinerante Festival dell’Oriente, sarà ospite nello storico Colorificio Checchi di Gallarate per una serie di incontri e workshop che illustreranno l’antica arte giapponese: dal Kintsugi, alla calligrafia e disegni su carta di riso, sino ad arrivare alle illustrazioni in stile Manga. Il primo evento è Incontro […]

L'articolo Il Giappone a Gallarate con Yoshiko Kubota proviene da ArteVarese.com.

]]>
L’artista Yoshiko Kubota, performer di punta del famoso ed itinerante Festival dell’Oriente, sarà ospite nello storico Colorificio Checchi di Gallarate per una serie di incontri e workshop che illustreranno l’antica arte giapponese: dal Kintsugi, alla calligrafia e disegni su carta di riso, sino ad arrivare alle illustrazioni in stile Manga.

Il primo evento è Incontro d’artista con dimostrazione e si terrà il 20 gennaio presso lo show room Checchi di Via Da Vinci a Gallarate, all’interno dell’ex cotonificio Bellora, per toccare con mano il Kintsugi.

 Il kintsugi (金継ぎ AFI: [kʲĩnt͡sɨᵝɡʲi]), o kintsukuroi (金繕い), letteralmente “riparare con l’oro”, è una tecnica di restauro ideata alla fine del 1400 da ceramisti giapponesi per riparare tazze in ceramica per la cerimonia del tè, Cha no yu.
Le linee di rottura, unite con lacca urushi, sono lasciate visibili, evidenziate con polvere d’oro. Gli oggetti in ceramica riparati con l’arte Kintsugi diventano vere opere d’arte: l’impreziosire con la polvere d’oro accentua la loro bellezza, rendendo la fragilità un punto di forza e perfezione. Ogni ceramica riparata presenta un diverso intreccio di linee dorate unico e irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi. La pratica nasce dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore.

Febbraio e aprile vedranno l’artista nipponica insegnare tecniche quali la calligrafia giapponese e il disegno su carta di riso e infine divulgare la filosofia alla base dei Manga e mostrare alcune tecniche per disegnare con questo stile molto amato anche in occidente.

Per un viaggio immersivo nel Giappone che divulga i propri segreti, insieme ad un’artista poliedrica e performativa, consultate il sito Checchi colori o prendete nota della locandina allegata.

L'articolo Il Giappone a Gallarate con Yoshiko Kubota proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/il-giappone-a-gallarate-con-yoshiko-kubota/feed/ 0
Due sculture che non si vedono a Gerusalemme https://www.artevarese.com/due-sculture-che-non-si-vedono-a-gerusalemme/ https://www.artevarese.com/due-sculture-che-non-si-vedono-a-gerusalemme/#respond Fri, 22 Dec 2023 09:00:23 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72943 Gerusalemme – Sculture invisibili, eppure esistenti, installate in un preciso spazio. Sono le opere che Salvatore Garau, artista visivo di dipinti su tela di grandi dimensioni, ha concepito durante la pandemia: opere immateriali che hanno acceso dibattiti in tutto il mondo e con le quali è riuscito a dare un corpo a un concetto: il […]

L'articolo Due sculture che non si vedono a Gerusalemme proviene da ArteVarese.com.

]]>
Gerusalemme – Sculture invisibili, eppure esistenti, installate in un preciso spazio. Sono le opere che Salvatore Garau, artista visivo di dipinti su tela di grandi dimensioni, ha concepito durante la pandemia: opere immateriali che hanno acceso dibattiti in tutto il mondo e con le quali è riuscito a dare un corpo a un concetto: il nulla non esiste. Nel vuoto, lo dice anche la scienza, vive l’energia dalla quale tutto è stato generato.

Con quella stessa energia l’artista, di origini sarde, ha creato anche le due ultime sculture “esposte” a Gerusalemme, una sulla Spianata delle Moschee e l’altra davanti al Muro del Pianto, in linea d’aria molto vicine tra loro: invisibili/immateriali, ognuna alta tre metri e simili come due gocce d’acqua anche nel titolo, “Amore, Immenso Amore”.

Il solo titolo rende superflua qualunque spiegazione che inevitabilmente spoglierebbe di forza il significato profondo delle due sculture: una traccia più che sufficiente per “vederle”, lasciando alle persone la libertà di creare una forma col proprio pensiero e la propria immaginazione.

Spiega l’artista: “L’assenza della materia è un atto d’amore verso il non conosciuto e verso il mistero al quale quasi l’intera umanità si affida. Stiamo vivendo un momento in cui le informazioni hanno sovraffollato la nostra esistenza. È necessario pulire dall’eccesso di immagini la mente e la vista, scoprire la forza dell’essenziale e privarci di tutti gli orpelli che appesantiscono la nostra vita. Le due sculture di Gerusalemme, rispettoso canto impalpabile che però possiamo sentire, sono anche la risposta dell’Intelligenza Umana all’Intelligenza Artificiale, prima che questa prenda il totale sopravvento. Le sculture invisibili sono le uniche al mondo che non potranno mai essere copiate dall’AI.”

Le due opere posate a Gerusalemme sono la quarta e la quinta dopo la Sardegna, Milano e New York (2020/2021) delle 7 che Garau allestirà in altrettante piazze del mondo.

Cenni biografici

Salvatore Garau è nato a Santa Giusta (Oristano) nel 1953. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1974. Tre anni dopo entra a far parte del gruppo rock d’avanguardia degli Stormy Six. Tiene concerti nei teatri e festival d’Europa. Dall’inizio degli anni ottanta si dedica a tempo pieno alla ricerca visiva. È del 1984 la sua prima personale allo studio Cannaviello di Milano, cui seguiranno un gran numero di mostre, che lo vedranno impegnato a Lugano, Losanna, Barcellona, San Francisco, Washington, Strasburgo, Londra… Due presenze alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2003 (evento collaterale) e nel 2011. Negli ultimi anni ha tenuto personali nei musei di Saint-Etienne, Cordoba, Brasilia, San Paolo, Montevideo ecc… Nel 2017 Ha scritto e diretto “La Tela”, docu-film girato in un carcere di Alta Sicurezza. Nel 2019 ha girato un corto sulle ultime opere Futuri Affreschi Italiani. I due film sono stati invitati in decine di Film Festival. Nel 2021 le opere immateriali “Io Sono” e “Davanti a Te” vendute all’asta hanno acceso dibattiti in tutto il mondo.

L'articolo Due sculture che non si vedono a Gerusalemme proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/due-sculture-che-non-si-vedono-a-gerusalemme/feed/ 0
Azelio Corni, … nel nome del segno https://www.artevarese.com/azelio-corni-nel-nome-del-segno/ https://www.artevarese.com/azelio-corni-nel-nome-del-segno/#respond Mon, 04 Dec 2023 18:14:35 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72754 Busto A. – Lontano da qualsiasi riferimento naturalistico e da facili estetismi, il lavoro pittorico di Azelio Corni si realizza lungo un percorso visivo segnico, grazie una sapiente integrazione di elementi grafici orizzontali e verticali su ampie superfici pittoriche. Superfici che spesso offrono il campo a elementi grafici realizzati come vasti spazi monocromatici in cui […]

L'articolo Azelio Corni, … nel nome del segno proviene da ArteVarese.com.

]]>
Busto A. – Lontano da qualsiasi riferimento naturalistico e da facili estetismi, il lavoro pittorico di Azelio Corni si realizza lungo un percorso visivo segnico, grazie una sapiente integrazione di elementi grafici orizzontali e verticali su ampie superfici pittoriche. Superfici che spesso offrono il campo a elementi grafici realizzati come vasti spazi monocromatici in cui domina il colore nero.

Elementi pittorici che nella loro forma rimemorano oggetti di natura primitiva e arcaica quali dettagli di storie passate e che per frammenti si fanno presenza, momenti tangibili di una esistenza.
Un mondo immerso da una linearità segnica che coinvolge più superfici pittoriche dentro definite tensioni spaziali.

Ampi teleri in cui le tensioni visive giocate, tra luci e ombre, creano specifiche vibrazioni ottiche. O come in “Dark web” dove gli ampi tracciati grafici costruiscono una serie di aggregazioni geometriche i cui tasselli quadrati, nell’ aggregarsi e disperdersi, sul vasto campo della tela realizzano un vibrante gioco di contrasti.

Teleri spesso semplicemente tracciati attraverso segni grafici monocromatici, stesi in un campo visivo immateriale, la cui trasparenza visiva attenua la dimensione monolitica delle strutture. O alfabeti immaginari come nelle “Bioscritture”, dove i frammenti grafici di un immaginario linguaggio costruiscono superfici cromatiche con un alfabeto appena delineate.

O come nei “Diagrammi” dove sottili linee grafiche compongono e si sovrappongono in forma di contenitori, le cui superfici, trasparenti, sono distribuite, quali semplici tracce lungo l’intera spazialità delle tele.

Oppure come nella serie “Promemoria” dove gli elementi grafici costruiscono immagini di scatole, contenitori aperti/socchiusi, quali metafore di situazioni e di memorie vissute nel tempo, a suggerire potenziali situazioni destinate ad essere elementi d’eredità, da preservare, da conservare.

Un mondo pittorico che nella sua diversità e complessità si fa metafora delle nostre quotidiane esistenze. Un mondo le cui strutture percettive, date dalle relazioni spaziali tra segno, colore, forma, fanno dello spazio inclusivo, un assoluto e nella sua espressività una grammatica segnica tangibile, ben definita.

Un mondo capace d’andare al di là della semplice rappresentazione, della mutevolezza e dinamicità dello spazio pittorico in cui compaiono per farsi luogo di idee e di una precisa funzione estetico/linguistica.

Antonio Maria Pecchini

Cenni Biografici

Azelio Corni è nato nel 1948, si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti in Brera. Insegna Discipline Pittoriche nel Liceo Artistico Statale “Paolo Candiani” in Busto Arsizio e Comunicazione Visiva all’Accademia A.C.M.E di Novara. Per anni ha operato nel campo delle arti visive, partecipando a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’Estero (Stati Uniti, India, Kingdom of Bahrain e Giappone). Le sue opere sono state acquisite da istituzioni pubbliche, private e da Istituti di credito.

L'articolo Azelio Corni, … nel nome del segno proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/azelio-corni-nel-nome-del-segno/feed/ 0
“In Ascolto” di Irene Habegger e Alex Sala https://www.artevarese.com/in-ascolto-di-irene-habegger-e-alex-sala/ https://www.artevarese.com/in-ascolto-di-irene-habegger-e-alex-sala/#respond Sun, 22 Oct 2023 08:00:14 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72108 Milano – Domenica 29 ottobre alle 17 si inaugura a Circuiti Dinamici (via Giovanola) la bipersonale “In Ascolto” di Irene Habegger e Alex Sala, a cura di Sonia Patrizia Catena e Lorenzo Argentino.   Una mostra che si inserisce nel progetto “Nuovi punti di vista DINAMICI” e che vede i due artisti, vincitori dei precedenti […]

L'articolo “In Ascolto” di Irene Habegger e Alex Sala proviene da ArteVarese.com.

]]>
Milano – Domenica 29 ottobre alle 17 si inaugura a Circuiti Dinamici (via Giovanola) la bipersonale “In Ascolto” di Irene Habegger e Alex Sala, a cura di Sonia Patrizia Catena e Lorenzo Argentino.
 
Una mostra che si inserisce nel progetto “Nuovi punti di vista DINAMICI” e che vede i due artisti, vincitori dei precedenti concorsi, condividere lo spazio in un’ottica di comunità, convivenza e condivisione in cui restano visibili le differenze e, al contempo, si definiscono occasioni di incontro e di scambio.
I due artisti, sebbene siano differenti, entrano in ascolto di “paesaggi” naturali o umani: Irene Habegger si confronta soprattutto con spazi e luoghi reali, fragili e di confine; Alex Sala invece descrive il suo corpo come un territorio da esplorare e un luogo dalle infinite possibilità.
La produzione di Irene Habegger (Buenos Aires, 1989) sembra appartenere a un altro tempo – in controtendenza con il paradigma dell’arte contemporanea – sia nell’atto di attenzione verso i suoi soggetti: paesaggi naturali, figure umane e ritratti, sia nella ricerca di un’espressività pittorica che colpisca con la sua materia immaginante. L’artista si misura con la capacità di osservazione della realtà e con l’educazione allo sguardo, un’attitudine ormai rara e superata dal primato della velocità odierna.
Parte fondamentale dell’opera di Alex Sala (Magenta, 1977) sono invece le esperienze di vita vissuta, quelle personali, provate e avvertite sulla propria pelle, nel proprio intimo sentire. L’artista concentra la sua indagine sulla semplicità del quotidiano con i suoi oggetti ed eventi, altresì sulla ricerca interiore come processo del fare artistico. Il suo non è uno studio oggettivo ma un corpo a corpo con se stesso, un piccolo campionario di momenti decisivi, relativi alla sua esistenza, legati da un filo rosso: il suo volto e la sua identità.
La mostra resterà aperta fino al 15 novembre. Orari: da mercoledì a venerdì dalle 17 alle 19 e su appuntamento.

L'articolo “In Ascolto” di Irene Habegger e Alex Sala proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/in-ascolto-di-irene-habegger-e-alex-sala/feed/ 0
#rosevolanti: un omaggio ad Alda Merini https://www.artevarese.com/rosevolanti-un-omaggio-ad-alda-merini/ https://www.artevarese.com/rosevolanti-un-omaggio-ad-alda-merini/#respond Thu, 12 Oct 2023 06:00:46 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72031 Milano – Domenica 15 ottobre l’artista milanese Nadia Nespoli torna al Sun Strac con #rosevolanti, un’iniziativa di arte pubblica aperta a tutti i cittadini. Ispirandosi alla poesia di Alda Merini e richiamando le Rose nell’insalata di Bruno Munari, Nespoli crea un’installazione interattiva inserita nella cornice en plein air del Parco Nord Milano. Con un intervento […]

L'articolo #rosevolanti: un omaggio ad Alda Merini proviene da ArteVarese.com.

]]>
Milano – Domenica 15 ottobre l’artista milanese Nadia Nespoli torna al Sun Strac con #rosevolanti, un’iniziativa di arte pubblica aperta a tutti i cittadini. Ispirandosi alla poesia di Alda Merini e richiamando le Rose nell’insalata di Bruno Munari, Nespoli crea un’installazione interattiva inserita nella cornice en plein air del Parco Nord Milano.

Con un intervento installativo e performativo inedito, che coinvolge grandi e bambini, Nespoli trasforma la distesa d’erba che si affaccia sul lago di Niguarda in un grande prato fiorito, collocandovi una scia di centinaia di “rose” a stampa artistica e, disseminate attorno, tante “rose” poetiche.

Il percorso sensoriale coinvolge attivamente i partecipanti nella costruzione dell’opera, che sarà esposta in mostra a Cesano Maderno (MB) tra gennaio e febbraio 2024.
I visitatori, anche di passaggio durante un giro a piedi, in biciclettata o in corsa nel parco, sono infatti invitati non solo ad ammirare l’opera, ma anche a camminare nel prato e firmare la propria “rosa volante”, scegliendone una da portare a casa.

“Ogni rosa è unica”, spiega la curatrice Margherita Zanoletti, – esito del gesto dell’artista che ha immerso la corolla nel colore e, usandola come un timbro, ha impresso la sua impronta sulla carta”. È da dedicare e regalare, appendere e ammirare, immortalare e condividere . È un omaggio alla creatività, all’operatività e al gioco poetico. #rosevolanti copre tutta la giornata di domenica, con due appuntamenti (alle 11 e alle 16) che prevedono una performance artistica. In caso di maltempo l’iniziativa verrà riprogrammata a data da destinarsi.

Rose,
rose volanti,
parole mie
che ve ne volate
nel cielo d’Italia
a cercare chi sempre aspetta l’amore
e ancora non si stanca.
Rose di poesia
che crescete e sbocciate
senza che nessuno si curi mai di voi,
come i puri miracoli
che sempre accadono
con la forza immane del mistero.

Alda Merini

Informazioni utili:

Sun Strac – piazzetta del Lago di Niguarda, Via Ornato ang. Via Aldo Moro Milano
ingresso libero.

Cenni biografici
Nadia Nespoli vive e lavora a Milano. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha all’attivo numerose mostre e installazioni, tra cui La differenza (Milano, 2023); Visible/Invisible (Hangzhou, 2022), Offerte di tempo (Milano, 2022), Animalia (Lodi, 2021), Integration. Expression on a Global Society (Stoccolma, 2019) e Meditazioni per occhi (Milano, 2019). Nel contesto espositivo, Nadia integra proposte di natura interattiva e laboratoriale. Nel 2012 fonda il Laboratorio Artemisia presso la Casa di reclusione di Milano – Bollate.

L'articolo #rosevolanti: un omaggio ad Alda Merini proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/rosevolanti-un-omaggio-ad-alda-merini/feed/ 0
Giovanni Beluffi, in mostra cinquant’anni per l’Arte https://www.artevarese.com/giovanni-beluffi-in-mostra-cinquantanni-per-larte/ https://www.artevarese.com/giovanni-beluffi-in-mostra-cinquantanni-per-larte/#respond Sat, 16 Sep 2023 07:00:20 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71646 Cairate – Cinquant’anni vissuti nell’arte, con l’arte e per l’arte. Mezzo secolo che l’artista Giovanni Beluffi celebra con un’ampia antologica dal titolo “Dentro la Natura” al Monastero di S. Maria Assunta dal 24 settembre con inaugurazione alle 10.30. Oltre quaranta le opere esposte, realizzate tra il 2008 e il 2023 alcune delle quali di grandi […]

L'articolo Giovanni Beluffi, in mostra cinquant’anni per l’Arte proviene da ArteVarese.com.

]]>
Cairate – Cinquant’anni vissuti nell’arte, con l’arte e per l’arte. Mezzo secolo che l’artista Giovanni Beluffi celebra con un’ampia antologica dal titolo “Dentro la Natura” al Monastero di S. Maria Assunta dal 24 settembre con inaugurazione alle 10.30.

Oltre quaranta le opere esposte, realizzate tra il 2008 e il 2023 alcune delle quali di grandi dimensioni, sono ispirate alla natura, ai risvolti poetici che emana, dalla quale l’artista Ri-trova suggestivi spunti.

Scrive in catalogo l’assessore alla pubblica Istruzione Cultura e Turismo del Comune di Cairate, Cristina Luoni a proposito dell’opera del pittore: “…Lo stile personale, che da tempo lo caratterizza, rappresenta un’interpretazione fortemente intima  dei ricordi legati al territorio in cui le emozioni, le percezioni e gli stati d’animo dell’artista sono posti  al centro dell’opera. Così, con questa mostra, Giovanni mette in campo non solo la sua arte ma anche il suo talento nel cogliere e reinterpretare ciò che incontra nel suo cammino…”.

 

“…Luogo principale di questa nuova indagine – aggiunge il critico d’arte Luigi Cavadini che presenterà la mostra domenica – è, come sempre, il territorio che si estende dal lago di
Varese alla Valle Olona e privilegia in particolare gli scorci dove l’acqua ha una presenza rilevante. Sono ambiti che Beluffi percepisce come propri, entro cui si crogiola, dove ritrova se stesso nelle situazioni più diverse: vi si può esaltare nella luce che abbaglia, ma anche lasciarsi andare alla malinconia dei grigi, propria di alcuni giorni d’inverno dove i colori sembrano smarrire ogni parvenza di vita. Fondamentali in questo guardare – o, forse, sarebbe meglio dire traguardare – la natura è il senso di interiorizzazione di ciò che l’occhio vede, il cervello elabora, il cuore adotta, filtra e adatta ad una visualizzazione che si ammanta di verdi o di grigi o di azzurri, ma soprattutto si giova di una luce che l’artista legge “dentro” le acque, i boschi, i cieli…”.

La pittura di Beluffi è un’intima rivelazione di un sentire profondo dal tocco delicato, come una carezza. E là, dove la foschia “inebria” gli scorci, dove le luci si fanno soffuse e scure ecco scorgere la pennellata, decisa e dolce, che apre all’immensità di orizzonti sognanti dai quali lo sguardo dell’osservatore è rapito. E’ l’ incontro di sentimenti che si abbandonano lasciandosi trasportare nel sogno di una realtà altra.

In occasione del 50° e per la mostra è stato pubblicato un catalogo a cura del Consorzio
Artigiano L.V.G. di Azzate, nel quale sono pubblicate tutte le opere esposte, alcune delle quali
accompagnate da prose poetiche di Mario Chiodetti.

L’esposizione proseguirà sino al 22 ottobre. Orari settembre: sabato 14.30-18.30; domenica 10-12/14.30-18.30. In ottobre: sabato e domenica 14-17. Il 1° ottobre in occasione della Patronale la mostra sarà visitabile dalle 10 alle 18.

 

L'articolo Giovanni Beluffi, in mostra cinquant’anni per l’Arte proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/giovanni-beluffi-in-mostra-cinquantanni-per-larte/feed/ 0
L’ AI artist Mauro Martino, nuova opera a Malpensa https://www.artevarese.com/l-ai-artist-mauro-martino-nuova-opera-a-malpensa/ https://www.artevarese.com/l-ai-artist-mauro-martino-nuova-opera-a-malpensa/#respond Mon, 04 Sep 2023 18:00:14 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71500 Malpensa – Nuovo appuntamento nel programma espositivo di arte digitale prodotto e curato da MEET Digital Culture per Sea.  Giovedì 14 settembre, alle 16 al Terminal 1, verrà inaugurata “Milano Fabbrica di Futuro“, l’installazione diamica, audiovisiva di Mauro Martino, uno degli AI artist (artista con l’intelligenza artificiale) più rappresentativi a livello internazionale. L’opera sarà presentata […]

L'articolo L’ AI artist Mauro Martino, nuova opera a Malpensa proviene da ArteVarese.com.

]]>
Malpensa – Nuovo appuntamento nel programma espositivo di arte digitale prodotto e curato da MEET Digital Culture per Sea.  Giovedì 14 settembre, alle 16 al Terminal 1, verrà inaugurata “Milano Fabbrica di Futuro“, l’installazione diamica, audiovisiva di Mauro Martino, uno degli AI artist (artista con l’intelligenza artificiale) più rappresentativi a livello internazionale.

L’opera sarà presentata in anteprima giovedì 7 settembre durante il noto e prestigioso Ars Electronica Festival 2023 di Linz in un’iniziativa realizzata con il supporto del Ministero della Cultura. Mauro Martino terrà nel Deep Space di Linz un talk nel quale racconterà il senso del suo lavoro, la  ricerca e il suo punto di vista sui sistemi creativi basati sull’Intelligenza Artificiale.

“Milano Fabbrica di Futuro” fa parte della serie Nice To Meet You,  prodotto e curato da MEET Digital Culture Center,  primo Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo.

“Progettata appositamente per lo spazio espositivo dell’aeroporto, si avvale di avanzati sistemi di Intelligenza Artificiale per generare un’opera audiovisiva “letteraria”, basata su testi di diversa natura» – precisa Maria Grazia Mattei, fondatrice e presidente di MEET. «Sono stati selezionati dall’autore e incorporati nel processo creativo attraverso tecniche di machine learning e AI. Le immagini audiovisive derivano dai racconti di figure eminenti della cultura storica e contemporanea che citano o descrivono Milano. L’artista guida l’intero processo e la sua direzione artistica definisce la visione e il ritmo dell’opera,  arricchita dal sound concept di Philip Abussi, che ha utilizzato una nuovissima risorsa d’Intelligenza Artificiale per accompagnare le suggestive rappresentazioni visive”.

A ispirare il lavoro di Martino è l’opera letteraria I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Spiega l’artista: “L’immagine del Duomo come gran macchina racchiude in sé il senso dell’ininterrotto flusso di creatività, tecnica e immaginazione che caratterizza la progettualità milanese: cantiere infinito di ideazione ed esecuzione, nel quale non conta il punto di arrivo ma il rinnovamento continuo, nel segno di una futuribilità aperta, capace di vivificare la memoria per mezzo di un illimitato gioco di ricambi ed invenzioni”.

Il progetto “Milano Fabbrica di Futuro” vuole, quindi, rappresentare il perpetuo fermento culturale, economico, artistico e architettonico del capoluogo lombardo che presenta da diversi punti di vista e temi:economia, industria, architettura,cultura, spettacolo, moda e design, mostrando, nelle trasformazioni dell’antico nel contemporaneo, diverse esperienze produttive: dalle macchine volanti di Leonardo a quelle inutili di Munari; dai primi esempi di illuminazione pubblica alle lampade di Castiglioni; dalle acque affioranti a quelle sommerse dei Navigli; dal Duomo alla Torre Velasca e al Bosco Verticale; da Carlo Emilio Gadda a Giorgio Strehler a Mila Shön.

 

Cenni biografici

Mauro Martino ricopre il ruolo di Principal Research Scientist e Manager al MIT-IBM Watson AI Lab a Cambridge, MA, USA, istituzione leader nella ricerca sull’intelligenza artificiale. Ha al suo attivo numerosi brevetti e ha co-firmato oltre 40 pubblicazioni scientifiche.

I suoi lavori di generative AI e di visualizzazione dei dati sono apparsi su media prestigiosi come la BBC, Scientific American, The New York Times, The Washington Post, Süddeutsche Zeitung, Der Spiegel, Le Figaro, Corriere della Sera, National Geographic, Popular Science e Wired. Riconosciuto come un eminente artista a livello internazionale, le sue opere sono state esibite globalmente in location prestigiose come la Biennale di Venezia, la Serpentine Gallery di Londra, il Ludwig Museum di Budapest, il GAFTA di San Francisco, il Lincoln Center di New York e lo ZKM | Center for Art and Media di Karlsruhe, Germania. Inoltre, le sue creazioni sono parte della collezione permanente dell’Ars Electronica di Linz.

Martino ha anche ottenuto numerosi riconoscimenti come designer. Tra i premi da lui ricevuti figurano la medaglia d’oro al Vizzies Visualization Challenge 2017 della National Science Foundation, il Webby Award, l’Innovation by Design Award di Fast Company e l’Information is Beautiful Award. Il suo progetto artistico, AIPortraits (2018/2019), ha avuto l’onore di essere la prima applicazione generativa basata su GAN a ottenere fama virale a livello globale, raggiungendo oltre 8 milioni di utenti unici al giorno.

Al di fuori del suo lavoro di ricerca, è Professor of Practice alla Northeastern University, dove da anni guida il corso su Intelligenza Artificiale per la Creatività e il Design. Annualmente, Martino condivide la sua expertise tenendo workshop e conferenze su IA e creatività in istituzioni rinomate, tra cui il MIT e l’Università di Harvard.

 

 

 

 

L'articolo L’ AI artist Mauro Martino, nuova opera a Malpensa proviene da ArteVarese.com.

]]>
https://www.artevarese.com/l-ai-artist-mauro-martino-nuova-opera-a-malpensa/feed/ 0